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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Theatres des Vampires - In Nomine Sanguinis
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19/11/2021
( 2275 letture )
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I Theatres Des Vampires, realtà capitolina dalla forte e resistente personalità che vanta ventisei anni di carriera, ritornano con un nuovo manifesto targato Scarlet Records che prende il nome di In Nomine Sanguinis. Grazie a questa band il culto del vampirismo è sempre attuale, e riesce ogni volta a cambiarne forma e movenze generando e spaziando in ogni antro oscuro tra romanzi e racconti gotici che hanno fatto la storia della letteratura e, in seguito, di un movimento culturale e musicale.
Da sempre contraddistinti e identificati da una spiccata teatralità, è stata questa una delle qualità che ha portato il gruppo ad un successo internazionale, e nonostante con gli anni il sound abbia cambiato spesso forma, i romani sono riusciti a mantenere lo stesso contenuto e la stessa essenza sanguigna e malinconica senza mai cadere in grossi e spiccati compromessi. Stilisticamente l’era Scarlet ha sempre mantenuto alta la bandiera e lo stile della band fondato da Lord Vampyr, con un songwriting di lusso ed una grande ricerca spasmodica di nuovi concetti oscuri sottolineando come si stia parlando di una band che ha sempre avuto forti stimoli ed una grossa propensione maniacale nel dettaglio. Da Pleasure And Pain in poi, i Theatre des Vampires hanno cambiato alcuni registri senza mai voltare o cambiare completamente pagina, i nostri vampiri moderni vivono ormai in un periodo di rivoluzione industriale post metal, caratterizzato da piccoli ed evidenti cambiamenti quali un classico gothic metal combinato all’elettronica a cui si è affiancata la continua evoluzione vocale di Sonya Scarlet. In Nomine Sanguinis arriva dopo cinque anni dall’ultimo Candyland rimarcandone la stessa linea in fatto di immagini e suggestioni attraverso la sensuale vocalità quasi glamour della nostra speciale ed innovativa frontwoman in grado di trasportare su nuove soluzioni strumentali e in nuove ed erotiche avventure intrise come sempre di un romanticismo nero ai limiti del lusso letterario. Tecnicamente la nuova scuola metal ed il songwriting di questo album non hanno grossi sconvolgimenti, la tracklist parte e si chiude in maniera liscia, dolce, lineare e priva di violenze sonore estreme o forti e spiccati cambi di tempo e pezzi molto articolati. L’accattivante Death in Venice apre questo nuovo capitolo magico e misterioso con un dinamismo musicale affasciante tipico della band, che in maniera sempre sublime ci trasporta in scenari oscuri fatti di una perversa sensualità narra sempre bene dalle seducenti linee vocali di Sonya Scarlet. In Endless darkness è palese un forte ritorno al passato tra accenni dark e momenti di puro gothic metal che, come da tradizione, ha il solito ma sempre gradito ritornello intenso ed incalzante. Christina ci regala note semplici ma ben espresse in cui il messaggio di un forte desiderio dei sensi è ormai esplicito. Lo stile dei Theatre des Vampires vive esplicitamente nelle prossime due tracce; In The bride of Corinth, pezzo scritto ed estrapolato dal romanzo di Goethe, e nella energica Lady Bathory di cui tutti ne conosciamo le gesta; brani che decantano attraverso un metallo nero vivo, post metal ma mai estremo, trascinante in un sound orrorifico e catacombale attraverso una linea vocale fatta di carnale e diretta passionalità. È il momento di rompere il suono e qualche schema con My Cold Heart, dai tratti spinti ed intimi contornato da eccessivi ma splenditi rintocchi dark. La titletrack è l’emblema e probabilmente la traccia meglio riuscita del disco, da un gusto sopraffino di matrice gothic ed un’atmosfera quasi etera con canti gregoriani in sottofondo e con un forte impatto dato il tagliente ed infernale recitato nella parte finale. Con Golden Cage e The Void Inside si ha purtroppo un calo di ritmo con un andamento più pulito e meno marcato. Due momenti quasi inaspettati. Si chiude però in grande stile con la violenta e vampiresca For the Blood Is the Life, canzone più in linea con il loro stile classico e ispirata al romanzo di F. Marion Crawford, che qui tramutato nella più dolce musica gothic metal dai toni selvaggi e da un carillon infernale.
«Ma guardati assolutamente dal mangiarne il sangue, perché il sangue è la vita; e tu non mangerai la vita insieme con la carne.»
Per i Theatres Des Vampires la storia è sempre la stessa: si riconferma la loro coerenza artistica, scenica e musicale, il tono è sicuramente meno crudele ma il messaggio arriva a chiare lettere in maniera diretta e dolcemente crudo. Quaranta minuti di un nero come sempre mai sfumato e permeati di sana passione e degenerata perversione.
«Blood is the law, blood under will.»
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4
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Terribili.Fuori da ogni catalogazione. |
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3
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Migliore di Candyland e fatto con molta più cura, ma la maggior parte delle canzoni non sono riuscite a rimanermi impresse. Per me i Theatres des Vampires sono quelli di When the wolves cry, Dances with Satan, Suicide Vampire, Moonlight waltz, canzoni diversissime come stile ma tutte bellissime. Qui mi è sembrato spesso di star ascoltando i Lacuna Coil o gli Evanescence. Belle The Bride of Corinth e In Nomine Sanguinis. Le altre le ho riascoltate per partito preso prima di arrendermi ad ammettere che mi erano entrate da un orecchio e uscite dall'altro. |
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2
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Bellissimo, e lo dico da fan di vecchissima data. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Death in Venice 2. Endless Darkness 3. Christina 4. The Bride of Corinth 5. Lady Bathory 6. My Cold Heart 7. In Nomine Sanguinis 8. Golden Cage 9. The Void Inside 10. Till the Last Drop of Blood
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Line Up
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Sonya Scarlet (Voce) Zimon Lijoi (Basso, Voce) Gabriel Valerio (Batteria)
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