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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Subway To Sally - Bastard
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( 2571 letture )
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Superare lo scoglio della lingua è cosa difficile, specialmente se siete attenti ai testi, allora, è cosa assai difficile. Io per superare o almeno dribblare l’ostacolo mi sono avvalso dell’aiuto di Ramona, mia amica laureanda in tedesco e inglese, ok ma questa è un’altra storia. Torniamo ai Subway To Sally, gruppo molto più famoso nei confini tedeschi rispetto al resto d’Europa.
Detto che il tedesco sicuramente non aiuta noi italiani, i sette musicisti nemmeno ci danno una mano, perché al contrario di quanto si possa pensare ci propongono un disco almeno inizialmente macchinoso e poco diretto, a causa del cesellamento degli arrangiamenti che definirei senza troppe remore “maniacali”. Il tutto impreziosito - forse qualche volta appesantito - dalla presenza di strumenti non propriamente “quotidiani” per un metallaro, quali: cornamusa, flauto, ciaramella, violino e mandolino. Vi ci vorranno diversi ascolti per familiarizzare con questo Bastard (scusate il giochino di parole).
Non che io conosca la discografia dei Subway To Sally a menadito, anzi, ho solo ascoltato qualche pezzo di sfuggita, però, la cosa che mi è parsa abbastanza chiara fin dall’inizio è stato l’approccio più heavy in senso stretto di Bastard -ditemi voi se questo titolo non fa abbastanza metallo- soprattutto delle chitarre, a discapito di qualche soluzione gothic e medieval che li hanno portati a vette di popolarità non indifferenti entro i loro confini nazionali.
In realtà vi risparmio la tediosa analisi di tutte le tracce, perché come detto, questo Bastard è abbastanza compatto e granitico ma, allo stesso tempo aperto alla melodia da due pezzi in particolare, Wehe Stunde lento dall’atmosfera veramente bella e raffinata e, la conclusiva In Der Stille altra track malinconica e atmosferica. Davvero molto belle queste due canzoni.
A bilanciare, anzi a farla da padrone per tutto il disco è la parte più “rude” dei Subway To Sally. Ad esprimere il concetto ci pensano pezzi come l’opener Meine Seele Brennt, serrattissima nel riffing e decisamente heavy nel suo incedere, oppure Unentdecktes Land o ancora Die Trommel. L’aspetto più folcloristico e ancestrale viene tirato in causa da Voodoo, Umbra e Tanz Auf Dem Vulkan.
Un disco sicuramente sufficiente ma, in più di qualche occasione risulta difficile da metabolizzare. I Subway To Sally riescono ad evocare quelle atmosfere gothic/medieval alle quali mirano, cosa che fanno (bene) da anni, forse però è arrivata l’ora di provare a sperimentare un po’, provare qualche nuova soluzione.
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Proposta sempre interessante e mai banale. Io ho molti loro dischi e devo dire, sinceramente, che non mi annoiano mai. I Subway To Sally, così come gli In Extremo, i Faun e gli Schandmaul, non deludono mai (ovviamente gli estimatori del genere). |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Meine Seele Brennt 2. Puppenspieler 3. Auf Kiel 4. Umbra 5. Voodoo 6. Wehe Stunde 7. Die Trommel 8. Unentdecktes Land 9. Hohelied 10. Canticum Satanae 11. Tanz Auf Dem Vulkan 12. Fatum 13. In Der Stille
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Line Up
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Michael Boden - chitarra, voce, ghironda Michael Simon - chitarra, voce Eric Fish - cornamusa, voce, ciaramella, flauto Ingo Hampf - chitarra, flauto, mandolino Silke Volland - violino Silvio Runge - basso Simon Michael Schmitt - batteria
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