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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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11/06/2022
( 1023 letture )
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Davvero difficile rintracciare nel panorama nazionale una band più longeva e "convinta" dei bolzanini Skanners. Nati nel 1982 e poi autori nel 1984 di un ottimo demo che mi feci spedire dal cantante Claudio Pisoni (momento amarcord) i Nostri, dopo essere apparsi anche in un paio di compilation, giunsero all’album d’esordio due anni dopo con Dirty Armada, edito dalla CGD. Non certo un’etichetta di secondo piano.
Inciso in maniera perfettibile come spesso accadeva alle band italiane che riuscivano a giungere al vinile, ma restando sostanzialmente in linea con la concorrenza nazionale, Dirty Armada si presentava più curato rispetto al demo –e fin qui siamo nella più assoluta normalità– ma pure leggermente meno aggressivo. La scaletta, che inglobava canzoni provenienti proprio dal demo e pezzi inediti, sciorinava elementi tipicamente heavy a tratti molto aggressivi, alternati a momenti decisamente tendenti al rock e al rock’n’roll che, alla fine dei conti, descrivevano correttamente lo stile della band. Trascinati dall’irruenza di Pisoni al microfono, gli Skanners "sparavano" in sequenza gli inni rock-metal che li avevano resi famosi nel giro underground. TV-Shock, Rock Rock City (ripreso anche a fine lavoro) e Skanners innanzitutto, per poi cedere il passo all’heavy sentito e raffinato in stile britannico di Everybody's Crazy e a quello più aggressivo di Black Eagle, prima di chiudere il lato "A" con il potenziale hit Walking On The Wall. Un ottimo esempio di pezzo valido sia per il pubblico generalmente rock che per quello del metal. Ad aprire la facciata "B" erano i ritmi serrati di Steel and Fire, cui seguiva un altro hit da classifiche rock come la title-track. La parte più heavy del lavoro emergeva nuovamente con Running Back, ma sempre all’insegna della ricerca di linee melodiche precise e riconoscibili, tendenti in questo caso all’US power. Il pezzo da novanta in senso metal era però piazzato quasi in coda ed era rappresentato da Starlight, mentre la classe di Scorpion Rider e la già ricordata reprise di Rock Rock City facevano calare il sipario su questo album.
Lavoro meritevolmente rimasterizzato e ristampato nel 2006 dalla My Graveyard Productions con l’aggiunta di varie chicche, Dirty Armada resta una importante testimonianza di quanto gli Skanners fossero in grado di fare all’epoca della sua uscita. Seppure non restituisce in pieno le possibilità del gruppo all’epoca della sua incisione. Prodotto venuto fuori quando già le tendenze del metal si erano spostate verso ambiti più radicali, il vinile consentì in ogni caso alla band di ritagliarsi un ruolo importante che li portò a fare da spalla a Motörhead e Twisted Sister (li vidi proprio in quella occasione, secondo momento amarcord), Manowar, Dio ed Helloween. Un altro pezzo di storia dell’heavy metal nazionale da riscoprire con una punta orgoglio.
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6
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Gli skanners sono una pietra miliare del metal italiano e 78 per quest'album per me è poco perché fare metal in Italia negli anni 80 e confermarsi e rarità pochi gruppi ce l' hanno fatta e dirty e un album da 90 per il coraggio e la capacità del gruppo trentino di superare la scarsa esterofilia del genere in tale annate.adesso a livello di produzione e mastering siamo allineati ma dirty suona fresco e attuale e ha resistito alla prova del tempo |
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5
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Se penso che li ho visti nel Bresciano in quel festival gratuito pre pandemia (cos'era, il 2019?) con gli Anthrax e Pisoni sembrava un ventenne con una voce della madonna.... grandissimi! Come album anche io preferisco Pictures Of War (un capolavoro degli anni 80) ma comunque sempre grandi! Oltrisarco in the night! |
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4
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Ottima band, vista tantissime volte dal vivo. Questo è un album molto buono, preferisco il sguente, ma anche qui siamo davanti a un cult album. Voto 75 |
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3
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Pensa che distratto, non me n'ero accorto: non viene citato Massimo Quinzio |
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2
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Micidiale la titletrack, ti si caccia in testa e non esce più, però il resto dell'album per me scorre senza picchi. Va detto anche che non lo riascolto da 20 anni |
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1
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Se penso che li vidi a Milano con Dio ed Helloween nel 1987, mi vengono le lacrime. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. TV-Shock 2. Rock Rock City 3. Skanners 4. Everybody's Crazy 5. Black Eagle 6. Walking on the Wall 7. Steel and Fire 8. Dirty Armada 9. Running Back 10. Starlight 11. Scorpion Rider 12. Rock Rock City (Reprise)
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Line Up
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Claudio Pisoni (Voce) Fabio Tenca (Chitarra, Cori) Corrado Gasser (Basso) Luigi Sandrini (Batteria, Cori)
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