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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Suicide Queen - Nymphomaniac
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30/06/2022
( 966 letture )
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Now sing the choirs of pornography, I am not your angel you are not my tragedy, Sing the lust and the sacrament, cry out to heaven and ask for your punishment
L’irrefrenabile lussuria di una ninfomane raccontata con il linguaggio dell’industrial e le conturbanti atmosfere del gothic: nell’esordio dei Suicide Queen le glaciali frequenze del programming elettronico vengono sedotte da un afflato carnale spinto e disinibito, con la voluttuosità dei sensi pronta a contaminare gli ingranaggi del circuito artificiale e a far sì che le due anime vengano unificate sotto l’egida lasciva della Corona. Pulsioni sessuali e rapporti di dominazione da un lato, sequele di beat, campionamenti, tastiere e sintetizzatori dall’altro; istinti animali faccia a faccia con il raziocinio senza volto delle macchine e ad interporsi un desiderio gotico di amore che mescola tradimenti, sangue e vita notturna. Kay Dolores e i suoi vampiri si dimostrano intriganti fin dal titolo (lo stesso della pellicola di Lars Von Trier) e i dieci brani della scaletta non fanno che confermare tale impressione: un industrial/gothic fosco e ammaliante, vivificato da stimolazioni elettroniche ininterrotte fra le cui pieghe si muove il frontman e mastermind del gruppo, un incrocio (a livello fisico) tra Marilyn Manson, Chris “Motionless” Cerulli e Davey Havok degli AFI. Un cantato ombroso affianca harsh vocals raschiate e pungenti e sono quest’ultime a tingere di nero la morbosa Angel, eccitante partenza all’insegna di chitarroni industrial e synth privi di freni inibitori. Il dispotico cantante non tarda a crogiolarsi in mezzo a riferimenti pornografici e ambizioni sadomaso che diventano sempre più esplicite in Scarecrow, resoconto dettagliato delle “pratiche” da svolgere tenendo i sobbalzi melliflui dell’elettronica in sottofondo. Dolcezza gotica e un cantato mansoniano fanno spiegare le ali al cigno nero di Swan, una batteria triggerata e aloni industrial/horror simil-Rob Zombie preparano il sabba da celebrare in Witch e la benedizione del Reverendo cala sulla blasfema Evisceration, tripudio di provocazioni in stile Antichrist Superstar con un pizzico dei Nine Inch Nails di Closer (I want to fuck you like the bitch of a priest/I want to fuck you in the sacristy rendono bene l’idea). Si cambia registro ascoltando l’inaspettata vena melodica di She Haunts You, traccia infiocchettata da morbide tastiere affini a quelle dei compagni di label Stabbing Westward e non a caso esiste anche una versione remix curata dal loro singer Christopher Hall. Dopo una parentesi “romantica”, la band si rituffa nei meandri della perversione tramite l’electro-industrial da nightclub di Asphyxia (scandita dai gemiti erotici di una donna) e l’incattivita The Reaper, brano dalle notevoli potenzialità in sede live visto il martellante apparato industriale e le azzeccate nuance gotiche. La lunga title-track reitera il connubio fra i due generi e ci traghetta fino alle soglie di Empress, ultimo atto della Regina Suicida che si congeda sfilando su un tappeto di sintetizzatori a dir poco dominanti.
In Nymphomaniac l’ipersessualità emanata dai testi ha libero sfogo all’interno di una cornice industrial che sa esserne il perfetto contraltare: i Suicide Queen -come il frontman in copertina- urlano a gran voce le loro passioni recondite senza dare adito alle paranoie della censura odierna, firmando in tal modo una delle novità più interessanti di questo 2022 in ambito underground. Non fermatevi alla curiosità scaturita dal titolo e procedete al riscontro di un album peccaminoso come pochi altri in circolazione; l’effetto sorpresa, nel bene o nel male, è garantito.
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Discreto dischetto, si lascia ascoltare. Non è male. Forse un pò troppo alto il voto. Comunque, in certi passaggi, fatte le dovute proporzioni, mi ha ricordato Cypher degli ...and Oceans |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Angel 2. Scarecrow 3. Swan 4. Witch 5. Evisceration 6. She Haunts You 7. Asphyxia 8. The Reaper 9. Nymphomaniac 10. Empress
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Line Up
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Kay Dolores (Voce, Chitarra, Programming) Ron Graves (Chitarra) Scarr Kevorkian (Basso) Tony Havoc (Batteria)
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RECENSIONI |
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