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Darko (US) - Oni
11/01/2023
( 1639 letture )
Gli underdog ribaltanti le convenzioni deathcore, quelli pronti a riscrivere le norme e a spadroneggiare mettendo fuori causa ogni avversario: se in WWE imperversa la Bloodline, allora Josh Miller e Tom Barber sono Jey e Jimmy dei The Usos, partner in crime determinati a sabotare la “moda symphonic/blackened -core” proiettando il genere verso un futuro elettrizzante già tremendamente reale.
I Darko US hanno sfondato le porte di una scena 3.0 e dal 2020 rappresentano delle autentiche mine vaganti, figli (dis)uguali di Emmure, Crystal Lake, Spite e Glass Cloud ma ancor più instabili e pericolosi data l’assenza di limiti o barriere, agilmente scavalcate da un modus operandi 100% DIY non facile da attuare in un’epoca di bombardamento pubblicitario senza etichette, manager o virali idiozie da social network. Altro che side-project dunque, Tom (Chelsea Grin, ex-Lorna Shore) e Baby J (ex-Emmure, adesso negli Spit) giocano un campionato esclusivo fin dall’Ep Dethmask pt. 1, scintilla trasformatasi nelle fiamme di un cyber-incendio (l’omonimo Darko, 2021) ora divampante nel pirotecnico Oni, una scatola di Lemarchand attivabile qualora godimento e violenza siano l’oggetto della ricerca. Bisogna usare termini immaginifici poiché l’hyper-deathcore è un fenomeno ancora in evoluzione, compie la muta ad ogni release e non si fa quindi ingabbiare entro ovvi paletti stilistici: dalle brutali torture filo-djent del modello zero (Deth Mask, Electric Body, Insects, Devine Void) si è passati all’avveniristico split elaborato in Darko, un incubo hi-tech divergente fra alienazione industrial djent-core e paradossi melodici dallo scioccante retrogusto emo/post-hc (Donna, alcuni richiami in Daniel), facce della stessa medaglia unificate dal battito ambient in chiusura (If This Is Forever).

Le depravate sperimentazioni a firma Darko giungono ora al nuovo capitolo Oni, advanced deathcore ultra-potenziato che in quarantacinque minuti spara fuochi d’artificio tecnologici ricreati con la CGI. Una produzione futuristica ben oltre il 4K e il nutrito elenco di ospiti danno così il via ad un terzo upgrade riconfigurante la materia oscura del D-sound, equipaggiato con un arsenale al plasma capace di scatenare una fissione nucleare: la batteria mirabolante e il guitar-work vergognosamente ribassato di Baby J agiscono da catalizzatori intorno ai quali gravitano onde elettroniche sci-fi alla Rings of Saturn/Veil of Maya, regolari pulsazioni industrial o ancora frangenti videoludici EDM, lineamenti di un’architettura digitale intenzionata a trascendere obblighi “mono-genere” sconfinando a piacimento in altre correnti (alternative, nu metal, ambient) senza mai rinunciare ad un groove pompato e adrenalinico.

Ready, set, go! La voce robotica di Begin nomina i titoli dei quindici brani dopodiché si entra finalmente in partita: sentori nu metal vibranti fra le accordature djent nella quasi-opener Loooking Glass, rappresaglie distopiche alien deathcore nelle micidiali Hyper Kill -sbranata dall’ex-Crystal Lake Ryo Kinoshita- e Dragon Chaser (versione live in-studio obbligatoria per ammirare i Dioscuri in azione) e un omaggio stroboscopico a Dark Souls III in Rosaria’s Fingers, “deathtronic” visionario ribaltato dalle perverse acrobazie gutturali di Barber e Kyle Anderson dei Brand of Sacrifice.
La strana coppia ama giocare sul filo del rasoio e lo dimostra con nonchalance in quelle parentesi di irreale eufonia chiamate Infinite Beauty e Oni, talmente leggiadre e soavi nella melodia portante da ricordare i Deftones e i loro discepoli Loathe con un granello di Spiritbox. Una metamorfosi spiazzante, non c’è che dire, infatti Evolving non perde tempo e riprende a bastonare con l’aiuto hardcore hip hop di Shaolin G (Unity TX), l’hat-trick R.T.G.O.B. - Gantz - Ana è una dissonante carneficina orwelliana perpetrata dall’ormai abituale sodalizio deathcore/electro-djent (nella terza si unisce alla festa Taylor Barber dei Left to Suffer) e la pur vellutata Come Home (echi deftonesiani, risonanze ambient e post-hc gentile cortesia di Rory Rodriguez dei Dayseeker) da sola non ha modo di fronteggiare l’invasione aliena di Sand Script e della Aversions Crown-oriented Acid Inject.
Cliccate rewind sul telecomando di nuova generazione (letteralmente nel caso dell’outro Redo), un sospiro veloce e fate ripartire il disco; pillola rossa o pillola blu non ha importanza, la versione Matrix di Oni è ancora tutta da esplorare e no, le sorprese non finiscono al primo ascolto.

L’eclettismo di Miller, un Barber straripante (più cromato nelle harsh vocals rispetto ai Chelsea Grin), l’iconografia “da metaverso” per videoclip, artwork e merchandising, un’autoproduzione clamorosa e un killer-sound al momento unico e originale. Il fattore Darko US non può essere ignorato e le band sul versante black/symphonic hanno di che temere: il neo-deathcore sa già andare oltre inventando dal nulla scenari in continua espansione e i risultati attuali ne dimostrano la terremotante qualità; l’Ep Dethmask pt. 2 (sequel pubblicato a tre mesi da Oni) è un segnale ulteriore dell’irreversibile cambiamento in atto.

Siete avvisati.



VOTO RECENSORE
84
VOTO LETTORI
98.2 su 5 voti [ VOTA]
DEEP BLUE
Lunedì 22 Maggio 2023, 21.23.04
5
Uno come me non può che apprezzare proposte di questo tipo, vanno bene cosi, dateci dentro, la musica non può essere etichettata
Fatal Millennium
Mercoledì 1 Febbraio 2023, 15.10.52
4
Ben prodotto e dal piglio moderno, ma troppo soft......
LUCIO 77
Lunedì 23 Gennaio 2023, 21.46.34
3
Album che, da non amante dell\'Elettronica/Industrial ed affini, non mi ha entusiasmato anche con questa mescolanza col Death Core.. Secondo Me se ci fossero stati più Duetti fra Voce Growl e Pulita, avrei apprezzato maggiormente.. Comunque si lascia ascoltare..
Sicktadone
Martedì 17 Gennaio 2023, 8.11.25
2
Una bellissima sorpresa. Sono riusciti a rendere in un\'unica amalgama due generi completamente lontani tra loro. Facile mettere l\'elettronica come semplice accompagnamento, qui invece i due generi si parlano a vicenda. Per me disco del 2022 a mani bassi.
DethMsk
Lunedì 16 Gennaio 2023, 22.38.41
1
Complimenti per la recensione, a mio parere grandissimo album che dimostra alla perfezione come si possano fondere musica Elettronica/House a Deathcore e al Metal in generale. È stata una fortuna che i Darko siamo capitati tra le mie mani, hanno cambiato molto la mia visone del Metal
INFORMAZIONI
2022
Autoprodotto
Death Core
Tracklist
1. Begin
2. Looking Glass
3. Hyper Kill
4. Dragon Chaser
5. Rosaria’s Fingers
6. Infinite Beauty
7. Evolving
8. R.T.G.O.B.
9. Gantz
10. Oni
11. Ana
12. Sand Script
13. Acid Inject
14. Come Home
15. Redo
Line Up
Tom Barber (Voce)
Josh “Baby J” Miller (Chitarra, Batteria)

Musicisti ospiti:

Ryo Kinoshita (Voce su traccia 3)
Kyle Anderson (Voce su traccia 5)
Shaolin G (Voce su traccia 7)
Taylor Barber (Voce su traccia 11)
Rory Rodriguez (Voce su traccia 14)
 
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