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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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L.A. Guns - Black Diamonds
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12/05/2023
( 2643 letture )
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Tornano i mitologici L.A. Guns ed è sempre una bella festa ritrovarli. Questo Black Diamonds è il quarto album in studio da quando i due grandi band mate Tracii Guns e Phil Lewis si sono ritrovati a suonare insieme con una sorta di pax armata, dopo scazzi e liti inenarrabili mai gestite al risparmio negli anni. 11 song nuove di zecca con uno spirito ritrovato e battagliero dopo un paio di prove, sì piacevoli, ma non proprio detonanti e memorabili, a prescindere dai gusti di chi ascolta. Lapalissianamente tralascio la storia di questi alfieri/pionieri dello street rock e il mega-fantascientifico esordio eponimo nel lontanissimo 1988; chi non fosse a conoscenza di questi due fattori ha una cultura musicale preoccupante e decisamente monca.
Copertina significativa ed acchiappante con tanto di logo modernizzato in bella vista, poi schiocca la frusta e i recinti si aprono con la torrenziale You Betray, lasciva e selvatica nel singing di Lewis, furente nelle chitarre zeppeliniane, con la batteria che picchia duro e uno spirito lisergico che pervade l’intero pezzo: solo guitar minimale e una clip profondamente noir. Inizio devastante subito seguito da Wrong About You dove lo spirito zeppeliniano non viene abbandonato, spuntando dietro l’angolo e colpendo durissimo sul mento, riff che più Page-oriented non si potrebbe e il frontman bravo a destreggiarsi in ogni momento, graffiando con la sua ugola cartavetrosa, sgarbata, anche se il ritornello va ascoltato più volte, con attenzione, per coglierne le diverse sfumature, non ultima una seconda voce bassissima e greve. Diamonds viene arricchita da un video promozionale dove gli anni passati si ritrovano tutti appiccicati al viso segnato di Phil Lewis. Andamento da ballad con tante melodie sfavillanti che si diffondono per l’aere, sprizzando vitalità e bellezza pura, il solo di Tracii appare semplicemente perfetto: un grande, grandissimo brano come ai tempi aurei; una ballatona malinconica ma con un’anima impossibile da trascurare e una resa a livello stellare. Babylon è hard, street e spirito punk fuso insieme e mitraglia che è un piacere, con quel senso di decadenza, impossibile da arginare, che trapela dagli speaker, e tanto in voga negli eighties. Shame ricorda qualcosa dei compagni di epoca e d’avventure, Faster Pussycat, con quel riff rock and roll sporco, insistente e trapanante e la voce abrasiva che s’impossessa del pezzo. Shattered Glass, primo singolo estratto, è il manifesto della band: una traccia che attacca al muro, forte di un riff selvatico, cori ribelli e un cantante che domina ogni momento; ottimo il solismo dell’ascia. Pare di esser tornati nella L.A. alcolica eccessiva, sessuale, rozza e zozza dei tempi furoreggianti, quando bandana, eyeliner e pantaloni di pelle sdruciti erano il nirvana. Gonna Lose è una semi ballad che sa essere una botta tremenda, fedele al DNA del gruppo, alternando momenti più d’atmosfera a stilettate mortali e rabbia tracimante; mentre Got It Wrong appare casinara, caciarona, come solo il rock in salsa street sa essere. Si giunge a Lowlife, stupenda nel ripescaggio di origini acide e bastarde che vanno a mille all’ora, con sfrontatezza e senza paura, nemmeno davanti al curvone a gomito della vita. Crying si dimostra avvenente e splendente, con tanto di effluvi beatlesiani nel ritornello e nei cori e un solismo di Guns di grande impatto; chiude il sipario la serrata Like a Drug che è tutt’altro che un filler, anzi! Ritmo indiavolato, refrain pregevole e corrosivo, e tutte le belle cose che si possono ascoltare su questo platter, centrifugate e amalgamate in un pezzo chiodato che sarà sicuramente tutto da godersi in sede live.
Gli L.A. Guns sono tornati con un disco con le palle quadrate, rimanendo fedeli alle origini che hanno regalato loro un viaggio che dura ancora oggi, tra mille vicissitudini; all’appello rispondono presente e sanno ancora spaccare di brutto. Ottima l’alternanza sullo spartito, innestando anche qualche influenza storica, mischiandola con il trademark e il “sentire” odierno della band, suonando fedeli al sound creato oltre 35 anni orsono, senza cadere nella retorica o, peggio ancora, nella voglia spasmodica del modernismo a tutti i costi, che attanaglia alcuni gruppi altisonanti. Un grande ritorno, un album che personalmente mi ha sorpreso piacevolmente ed è pronto a farlo con chi si avvicinerà a questa nuova release. Black Diamonds è semplicemente da avere, per chi ama il combo dai tempi felici e per chi vuole recuperare, colpevolmente, il prezioso tempo perduto. Godetevi questi 11 nuovi intrecci che sanno di veleno, whisky, sigarette, groupies, spericolato hard rock, sfacciato street 2.0 e qualcosa oltre. Ohh Yes, I Like It!
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Avrei dato 75 perché è un buon disco ma il suono fa cagare.
Mi chiedo sempre più spesso, ma sti artisti ascoltano i loro pezzi prima dii dare l’ok per la distribuzione? |
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Che ignorante ho sbagliato anche verbo... Vabbè ritiro tutto quello che ho detto i Guns N\' Roses hanno rilasciato un nuovo singolo Perhaps. |
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Che ignorante ho sbagliato anche verbo... Vabbè ritiro tutto quello che ho detto i Guns N\' Roses hanno rilasciato un nuovo singolo Perhaps. |
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Che ignorante ho sbagliato anche verbo... Vabbè ritiro tutto quello che ho detto i Guns N\' Roses hanno rilasciato un nuovo singolo Perhaps. |
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Che ignorante ho sbagliato anche verbo... Vabbè ritiro tutto quello che ho detto i Guns N\' Roses hanno rilasciato un nuovo singolo Perhaps. |
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Che ignorante ho sbagliato anche verbo... Vabbè ritiro tutto quello che ho detto i Guns N\' Roses hanno rilasciato un nuovo singolo Perhaps bella |
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Buon disco di Hard Rock sporco e stradaiolo, le uniche tracce che non mi convincono sono You betray e Shame mentre la mia preferita è Like a drug.
I L. A. Guns vanno rispettati per il fatto che producono nuovi album e si mettano ancora in gioco a differenza dei Guns n Roses che non fanno altro che far tour su tour sempre con le stesse canzoni di più di 30 anni fa |
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Giù le mani da Frankiss e gli L.A. Guns…hanno trovato ispirazione e intesa per una seconda giovinezza, irripetibili i primi leggendari dischi, ma davvero siamo di fronte ai più credibili nel loro genere tra le vecchie leve!
Fuori tema…rinnovo anche qui l’appello per la rece mancante di Destroyer di Frankiss…dopo lo show di Lucca ancor di più!!! |
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Ottimo album. Gli insulti al recensore vengono da qualcuno che ha problemi personali nei suoi confronti. |
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Secondo me disco più che buono, riguardo alla polemica del voto ha comunque preso svariati 8 e 9 in diverse testate internazionali, la recensione ed il voto non mi sembrano affatto fuori luogo. |
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Non ho ascoltato ancora il disco ma intervengo nella polemica sotto. Mi sono letto un po\' di recensioni dei concorrenti più \"accreditati\" di Metallized: quelle che parlano bene di questo lavoro non sono certo poche. Il buon Frankiss mi sembra in buona compagnia e mi sembra, quindi, ingiusto imputargli un giudizio totalmente errato. Poi i gusti son gusti, ovviamente. |
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Puoi cambiare anche 150 nick tanto è chiaro che è sempre la stessa persona. Comunque, il fatto che tu chieda rispetto per il lettore, mentre emetti giudizi personali offensivi, chiarisce subito che la tua è una richiesta a senso unico e che dice più di te di qualunque discorso. Ripeto, una recensione la si può condividere o meno, i commenti ci sono appunto per dire la propria. Se si ritiene di utilizzarli per attaccare le persone, probabilmente si ha anche poco da dire, se non fare polemiche pretestuose. |
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Se il non avere \"una cultura musicale preoccupante e decisamente monca\" porta a considerare \"con le palle quadrate\" un album piatto come una sogliola, di una banalità disarmante, totalmente privo di ispirazione, preferisco di gran lunga l\'ignoranza.
Ogni recensore merita rispetto, così come ogni lettore, anche di fronte all\'autoreferenzialità presuntuosa del primo. |
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@suocera: non ha senso lamentarsi, alla fine è questione di contesto. Una volta che sai che per Frankiss la scala parte da un minimo di circa 80 (eccetto carnival of souls) e ti fai un\'idea dei suoi gusti la recensione aiuta comunque a capire se un disco fa per te o no. E almeno scrive bene, che è l\'essenziale. |
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Per me un buon album , ormai i grandi album li hanno già fatti , sempre felice di ascoltarli ormai sono leggende |
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Il problema è sempre quello… il rispetto dell’opinione altrui. Può essere quando il voto appare troppo alto o quando troppo basso, ma quello che un recensore prova a fare è argomentare la propria valutazione attraverso la recensione. L’unico vero neo che si può attribuire a un recensore è quando recensione e valutazione sono tra loro contraddittorie. Ma se vanno di pari passo, allora c’è poco da lamentarsi. Si può essere d’accordo o meno, magari provando a fare lo stesso sforzo di argomentare e non utilizzando un pretesto qualsiasi per un attacco personale che francamente trovo ridicolo a fronte di una collaborazione che dura da anni e a fronte di oltre seicento recensioni pubblicate. Franco è una colonna del sito. Naturalmente si può essere d’accordo o meno con una sua recensione o anche con nessuna, ma portare rispetto è sempre dovuto, specie a chi il servizio lo rende gratis. |
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ah quindi \"visto che è Frankiss\" va bene che scriva recensioni ridicole, che voi prontamente pubblicate?? Dovremmo chiedere a voi i soldi dei cd che magari compriamo dopo aver letto sti deliri. E non è la prima volta che Frankiss ci \"onora\" con recensioni che non stanno nè in cielo nè in terra. |
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Beh, magari Frankiss non azzecchera\' le recensioni, ma almeno è Juventino e questo basta😁 |
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Temo proprio che non ti accontenteremo. Franco è una delle colonne portanti del sito e lo rimarrà finché vorrà onorarci della sua presenza. |
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10
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SMETTETELA DI PUBBLICARE RECENSIONI DI FRANKISS: T o t a l m e n t e inaffidabili |
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Album da evitare già dalla copertina clonata...mah |
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Ah, pensavo di aver ascoltato il disco sbagliato, invece non sono l\'unico a pensare che sia una ciofeca.
Questi dall\'ennesima reunion hanno azzeccato solo The missing peace (che già era un collage di sonorità prese dai primi 4 album, ma almeno fatto e prodotto bene)
Non è che il recensore ha inserito nel lettore un disco della band a caso degli anni \'80? |
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Mi spiace per Frankiss, ma già dall\'incipit \"Copertina significativa ed acchiappante\", che praticamente è sempre la stessa da secoli, ha, per me, proprio sbagliato recensione. Album di una pochezza deludente, pure il precedente era meglio, a partire da una produzione ancora una volta pessima, ed una serie di canzoni zeppeliniane che non hanno qualità. Per me proprio brutto. |
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5
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Ha fatto meglio Steve Riley con l\'altra versione degli la guns... Questi dopo missing link che considero un ottima uscita... Hanno buttato fuori 3 uscite monotone una più noiosa dell\' altra....le cose fatte in fretta non valgono una pezza! |
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4
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Album da dimenticare, copertina simile all\'esordio e recensione fuorvianti |
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Meno male che oggi si possono valutare i dischi sul tubo prima di comprarli. Se dessi retta a questo recensore e comprassi a scatola chiusa, avrei toppato mezza discografia. Album mediocre e spompato, soprattutto la parte vocale. Recensione sopra le righe e fuorviante. |
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2
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A me non sembra eccezionale, anzi, è inferiore ai precedenti. 85 è davvero eccessivo. 66 |
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1
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Una delusione. Piattezza e monotonia. Un disco incolore, senza un pezzo che sia uno degno di nota. Non brutte canzoni, ma tanta banalità e carenza di idee. Ormai tutte le cartucce sono state sparate. 60 ad esser buoni. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. You Betray 2. Wrong About You 3. Diamonds 4. Babylon 5. Shame 6. Shattered Glass 7. Gonna Lose 8. Got It Wrong 9. Lowlife 10. Crying 11. Like a Drug
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Line Up
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Phil Lewis (Voce) Tracii Guns (Chitarra, mellotron) Ace Von Johnson (Chitarra) Johnny Martin (Basso, Chitarra) Shawn Duncan (Batteria dal vivo) Adam Hamilton (Batteria in studio)
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