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Immortal - War Against All
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20/06/2023
( 3758 letture )
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Tralasciando un recente passato fatto di vicissitudini extra-musicali, andiamo diritti al sodo presentando ciò che più conta ossia la musica suonata. War Against All è il decimo album della leggendaria carriera degli Immortal, realtà che ora più che mai vede il solo Demonaz a regnare nelle gelide lande del Blashyrk. Estremamente atteso da cinque anni, questo nuovo lavoro si compone di otto brani per poco meno di quaranta minuti, è edito dalla Nuclear Blast ed in maniera del tutto preliminare va assodato come un disco onesto sotto diverse declinazioni. War Against All è un disco di onesto e incontaminato black metal, Demonaz in maniera concettualmente onesta compone musica che soddisfa in primis lui e (già sapendolo, da musicista navigato) poi i fans, infine, ultimo ma non ultimo, questo disco suona in maniera del tutto onesta come un disco degli Immortal ci si aspetti che suoni.
Proprio su questo ultimo aspetto è doverosa una parentesi: naturale successore di Northern Chaos God, War Against All rimarca con un tratto leggermente più deciso gli aspetti epici della scuola nordica, gode di una produzione cristallina e pulita che va a dar maggior incisività soprattutto alle voci e alla batteria, mantenendo sempre viva e pulsante l’oscura e affilata aria gelida evocata dalle atmosfere sonore riprodotte (co-fattore di ciò la presenza di Ice Dale alla produzione e al basso).
Date le sopracitate circostanze, il disco non può aver avvio migliore della titletrack omonima War Against All, una bordata di black metal glaciale, riffing in sei ottavi tiratissimo con reminescenze thrash/death e la voce di Demonaz che si dimostra più che all’altezza. La successiva Thunders of Darkness si muove pressochè nella stessa direzione stilistica, andando a comporre un uno-due dalla efferata spietatezza. Wargod modula le dinamiche in quanto primo mid-tempo dalle ritmiche marcate, cadenzate e dalle atmosfere molto epiche, un buon brano ma probabilmente se avesse avuto una durata leggermente minore e alcuni passaggi troppo “banali” fossero stati meglio approfonditi avrebbe avuto una resa finale ancor più convincente. Con No Sun e Return To Cold i nostri vanno sul sicuro, evocando soluzione e accorgimenti compositivi che fanno balzare alla mente gli Immortal degli albori: sia chiaro i brani sono godibilissimi, ben composti ed eseguiti ma paiono mancanti di quel tocco che ti fa sobbalzare durante l’ascolto. Nordlandhir è invece una lunga suite (sette minuti) strumentale che si sviluppa ed amplifica nel suo incedere, toccando ambienti epici con momenti viking e momenti quasi prog, ben sorreggendosi pur senza una linea vocale. La chiusura del disco è infine affidata a Immortal e Blashyrkh My Throne in cui vengono racchiusi tutti gli elementi musicali e non (a partire dai titoli ad esempio) che fanno degli Immortal ancora dei paladini del black metal, ancora sul loro trono, dopo tre decadi di onorata ed intoccabile carriera.
Ribadendo infine nuovamente il concetto nonchè punto cruciale che War Against All non è affatto un brutto disco, va allo stesso modo detto che non ha la potenza e l’incisività dei suoi eterni predecessori discografici targati Immortal soprattutto dei primogeniti. Alcune soluzione musicali a livello compositivo peccano di cali di tensione e di prevedibilità, in altre parti invece è la marcata ripetitività che gioca a sfavore. Vero è che da una band anzi da un nome iconico come quello di Demonaz ci si aspetta sempre di più ad ogni lavoro, si pone sempre una aspettativa macroscopica…ma in fondo in fondo va bene così, un ulteriore viaggio tra i ghiacci eterni delle gelide terre desolate del Blashyrk ci è stato concesso e non si può non esser che lieti.
…Blashyrkh my throne, Into the darkness and cold, Blashyrkh my throne, Blashyrkh the throne of the North…
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Bel lavoretto di demonaz anche stavolta, ha voluto mischiare il suo predecessore con un pò di damned in black, risultato buono e voto giusto |
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20
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Sono finalmente riuscito ad ascoltarlo 3/4 con calma ... credo sia il migliore degli Immortal da un pezzo.
Solo per \"no sun\" l\'album si becca 85/100. Bravo demonazzzzzzz |
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19
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Sono finalmente riuscito ad ascoltarlo 3/4 con calma ... credo sia il migliore degli Immortal da un pezzo.
Solo per \"no sun\" l\'album si becca 85/100. Bravo demonazzzzzzz |
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Ennesimo discone partorito nelle lande gelide...gli immortal sono unici!!! disco con canzoni stupende voto 90
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I primi 3 dischi degli immortal rimangono inarrivabili e capolavori del genere! La copertina del primo disco è una delle più belle di sempre.....oltre alla musica che in quel disco è qualcosa di unico |
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Max@ grazie della notizia! infatti mi sembrava strano....speriamo di vederlo in futuro live , almeno come cantante! So che ha avuto una grave tendinite in passato quando ha composto blizzard beast,è sicuramente ha ancora questo problema.....in studio è un’altra cosa, poi c’è anche tanta tecnologia e si sente..... |
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Christian è un falso quel bill, deve ancora uscire quello vero e sarà più avanti. |
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Ho visto il bill dell\'hell fesf , tra i magnifici nomi figurano anche gli Immortal…. Sono curioso di vedere demonaz dal vivo , sicuramente fara\' tipo abbath, con 2 chitarre lui ritmica e voce |
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Grande album, grande demonaz. ice dale ottimo musicista e produttore. Gli enslaved se lo tengono stretto  |
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Per me è un buon disco, né più né meno rispetto al precedente. Niente di nuovo ovviamente, le caratteristiche (o i “cliché”) del mondo musicale degli Immortal ci sono tutte, ma lo davo per scontato. Preso atto di ciò, tutto sta a vedere qual’è il valore dei pezzi. Quelli più tirati mi sono piaciuti parecchio, la title-track in cima a tutti, mentre i momenti più cadenzati/epici - seppur formalmente riusciti - mi hanno preso di meno (in particolar modo lo strumentale). Comunque nel complesso un album assolutamente piacevole. Voto 78 |
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@ Fanath - da quel che ho capito il problema della tendinite era legato più che altro all\'attività live |
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Bel disco, “No Sun” mi piace più di tutte, forse per il gusto un po’ retrò…unica pecca (per me) forse la batteria sovrasta un po’ le chitarre.
Un 80 ci sta |
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Appena ascoltato... Le prime due sono davvero riuscite... Poi il resto del disco è bello, ma non fa gridare al miracolo. Unico brano cmq sottotono direi wargod che proprio non mi dice nulla (mentre l\'ascoltavo mi è venuto l\'abbiocco). |
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Leggo pareri contrastanti, in questi giorni lo ascolto anch\'io |
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Da grande fans degli Immortal ,album che mi lascia poco, non riesce a prendermi…. Apparte la 1. Traccia , la n.4 e l\'a n.8… .il precedente mi e\' piaciuto molto di piu\'… .questo mi sembra piu\' che abbia delle sonorita\' vicine al lavoro solista di Demonaz… Risultato buono ma troppo cristallino e melodico per i miei gusti personali.
Dispiace che non ci sia piu\' Horg alla batteria.
La voce di Demonaz mi piace pero\' quella di Abbath risulta essere a mio parere quella migliore e insostituibile per gli Immortal |
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Lieve passo indietro dal precedente ma sicuramente un buon lavoro .Un loop da mesi |
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Sono del club \"Non esistono Immortal senza Abbath\", ma rispetto al precedente questo non mi è dispiaciuto. La magia è finita, ma offre un buon intrattenimento |
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4
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Il peggior disco degli “immortal” che son comunque morti dopo SOTND. Una strumentale prolissità e inutile, una copia mal riuscita di tyrants “wargod”. una batteria priva di mordente (no horgh no party)…perdita delle atmosfere. Lo vedo già a 5€ in offerta a fine estate sullo shop nuclear blast. Lasciate il mito a riposare. Basta. |
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...ma...una cosa me la sono spesso chiesta negli ultimi 5 anni...ma a Demonaz quindi è passata la tendinite dopo 20 anni e adesso suona tranquillamente??? Buon per lui ovviamente... |
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Io alzo ad 80..miglior album degli Immortal da molti anni, le prime 4 spaccano 🤘. Ora arrivano gli Tsjuder.. |
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