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Fifth Angel - When Angels Kill
28/07/2023
( 1435 letture )
Nati nell’ormai lontano 1983, i Fifth Angel sono una di quelle band che non ha bisogno di presentazioni, oltre che per il valore storico rappresentato, anche per l’apporto qualitativo dato al genere con il debut omonimo del 1986, e con l’altrettanto seminale Time Will Tell del 1989. Nota a tutti è però anche la grande sfortuna commerciale avuta dai nostri, che nonostante un’indiscutibile qualità nella loro proposta musicale, non sono mai riusciti a raccogliere frutti proporzionali, a causa, anche ma non solo, di dissidi interni e conseguente scioglimento causato dall’abbandono della casa discografica del tempo (Epic Records), oltre che per gli effetti del ciclone grunge, che ironia della sorte è partito proprio in quegli anni dalla loro Seattle.
Riformatisi ufficialmente nel 2017 con una line-up decisamente rimaneggiata, fuori il vocalist Ted Pilot ed il chitarrista Ed Archer, con il solo Kendall Bechtel ad occuparsi sia del ruolo di axeman che di vocalist, i Fifth Angel danno alle stampe l’anno successivo The Third Secret, ottimo comeback album che conferma lo stato di salute del combo statunitense, cosa non scontata a quasi 30 anni dall’ ultima prova in studio.
La stabilità definitiva della lineup viene però trovata solo poco dopo, con l’inaspettata defezione dello stesso Betchel alle soglie del 2019 e con l’ingresso del misconosciuto Steven Carlson alla voce e di Steven Conley dei Flotsam And Jetsam alla chitarra, oltre al ritorno dello stesso Ed Archer.
Quattro anni dopo, nell’ odierno 2023, i Fifth Angel tornano a con un nuovo album fresco di stampa, When Angels Kill.

Una colata di metallo pesante, questa è la definizione che più si addice alla nuova fatica degli americani; 14 canzoni all’insegna del heavy metal più puro e oltranzista, quello proveniente direttamente dagli anni ottanta, e che naturalmente ne rispetta tutti gli stilemi più classici, ovvero chitarre affilate come rasoi che macinano riff e solo senza soluzione di continuità, una sezione ritmica chirurgica e terremotante, voce potente e rabbiosa, un concept (doppio) che, tra le altre cose, parla della lotta del protagonista Phoenix contro il tiranno di turno e le sue legioni (!), il tutto però in chiave moderna, ovvero supportato da una produzione ipervitaminizzata che ricorda molto da vicino le sonorità proposte dai Primal Fear di Matt Sinner e Ralph Scheepers.

La titletrack, posta in apertura dopo il marziale intro Descent Into Darkness, è infatti una dichiarazione di intenti che non lascia spazio a dubbi sulla direzione musicale del disco, approcciando subito con un riff portante ed una strofa di priestiana memoria; buon uptempo e ottima la prova musicale dell’ensemble, soprattutto di Carlson il cui approccio ricorda un Jorn Lande/Russel Allen dall’ intonazione halfordiana. Con la successiva Resist The Tyrant, i Fifth Angel tolgono temporaneamente il piede dall’ acceleratore offrendoci un midtempo dalle tinte grigie, con un ritornello anthemico e di facile assimilazione.
On Wings of Steel, è un altro pezzo di buona fattura e con linee melodiche decisamente piacevoli, per quanto molto ligio agli standard del genere proposto dalla band di Matt Sinner, siamo infatti dalle parti del power teutonico.
Molte sono le canzoni di When Angels Kill decisamente piacevoli e ben fatte, come ad esempio la scura Empire of Hate, con il suo intro in arpeggio distorto supportato da pregevoli armonizzazioni di chitarra, ed il suo aggressivo ritornello, la teutonica Seven Angels, con l’apertura ariosa del ritornello e la doppia cassa roboante, e “melodica” Five Days to Madness.
Menzione speciale per l’ottima Kill the Pain, midtempo cadenzato ed ipnotico, che grazie a delle linee melodiche ben azzeccate, e chorus e pre-chorus decisamente evocativi, è sicuramente uno dei pezzi migliori del lotto, concorrendone alla qualità complessiva.
Nella parte finale del platter trova posto anche la power ballad di rito, una Ashes to Ashes che già dal titolo non brilla certo in originalità, per quanto di buona fattura e piacevole ascolto.

Non vanno in cerca dell’originalità i Fifth Angel, fanno esattamente quello che sanno fare e quello che i fan si aspettano da loro, ovvero un "sano" heavy metal a forti tinte power; naturalmente questo può essere croce e delizia dell’ ascoltatore nella misura in cui se siete amanti del genere e dei suoi archetipi, questo When Angels Kill farà sicuramente la vostra gioia, mentre se non avete mai amato l’heavy metal classico o il power teutonico, non sarà certo il disco che ve lo farà amare.
In conclusione, When Angels Kill si rivela essere un ascolto complessivamente piacevole, anche se alla lunga un po’ prolisso, in quanto le 14 canzoni presenti sono decisamente troppe per un album del genere, e rischiano di appesantire quello che può essere veramente un buon disco, certo sempre molto di mestiere, ma buono.



VOTO RECENSORE
72
VOTO LETTORI
83.83 su 6 voti [ VOTA]
Give\'em The Axe
Lunedì 14 Agosto 2023, 11.53.52
10
Tranquillamente un 80/85, per me. Cresce esponenzialmente con gli ascolti.
Fabio
Martedì 1 Agosto 2023, 13.35.53
9
Dopo Metal Church e Jag Panzer un altro buon disco, voto 78 e quoto in tutto e per tutto Lux Chaos al commento 7
Diego75
Lunedì 31 Luglio 2023, 10.33.34
8
Una buon ritorno
Lux Chaos
Domenica 30 Luglio 2023, 9.07.03
7
@afterdark se avessero suonato come un tempo sarebbero stati criticati per aver riproposto la solita minestra, hanno svecchiato il loro sound ai canoni attuali venendone fuori alla grande e non va bene, diventano improvvisamente \"cloni dei Priest\" (ma dove??!?). Insomma, come al solito non va mai bene nulla. Quello che conta sono le aspettative e la bontà del songwriting, fine, e qui di qualità ce n\'è parecchia. Anche il discorso delle uscite storiche che citi lascia il tempo che trova, ascolto metal da 30 anni, se dovessi dare giudizi ogni volta paragonando quel che sento ai capolavori degli anni 80 non si andrebbe mai sopra il 70. Ogni disco va contestualizzato al suo periodo, e questo è un gran bel lavoro che si merita il suo 8 alle mie orecchie, che non è ne 9 ne 10, nessuno parla di capolavoro
Epic
Sabato 29 Luglio 2023, 19.37.01
6
Insomma, peggio del precedente, che già non era entusiasmante. Comunque gradevole e con diversi filler. Voto 70
Aceshigh
Sabato 29 Luglio 2023, 17.34.14
5
@afterdark Capisco quello che vuoi dire. Io magari mi sono fatto semplicemente meno problemi, l’album mi è piaciuto, c’è ispirazione, cosa che in tante altre band della loro generazione è a rischio. E per me questa cosa è molto importante. Le riflessioni che fai tu le condivido, ma ponendole un po’ più sullo sfondo; i Judas Priest in molti pezzi li sento anch’io (ma non così tanto da parlare di “clonazione”) e il parallelo coi Primal Fear ci sta (ma quest’album per me è superiore alle ultime uscite dei tedeschi). Però alla fine i Priest sono stati un’influenza anche per l’U.S..Metal (non l’unica certamente, vedi ad.es. i primi Riot o i primi Ryche), per cui ce le possiamo aspettare a priori anche su quest’album; sicuramente sono più evidenti qui che nei primi due album, ma se i pezzi funzionano non è necessariamente un male. Io almeno la vedo così. Poi magari sul prossimo album noteremo altre influenze, chissà…
AfterDark
Sabato 29 Luglio 2023, 17.02.50
4
@aceshigh Come ho specificato sia nella recensione che nel commento sottostante, il disco è ben più che apprezzabile anche se troppo lungo, e sicuramente, tenuta conto l’età media dei componenti, è più che lecito aspettarsi che giochino sul sicuro senza imbarcarsi in tentativi di originalità a tutti i costi. Cosa diversa, proprio in quanto alfieri dell’US Metal nel momento in cui fu plasmato, è giocare sul sicuro, ma accodarsi alla schiera di Priest cloni a crauti e birra inaugurata da Mat Sinner & Co, ferma restando l’apprezzabilità di alcune release dei PF.
Aceshigh
Sabato 29 Luglio 2023, 16.23.20
3
Devo dire che quest’album mi è piaciuto parecchio (il precedente l’avevo saltato, lo recupererò prima o poi). Malgrado la durata impegnativa, ci si mantiene su livelli qualitativi sempre più che buoni (tranne forse 1/2 episodi), e anche qualche cosa di più in diversi pezzi, tipo Resist the Tyrant, Kill the Pain o la conclusiva Light the Skies. Punto di forza in generale innanzitutto dei refrain che catturano alla prima botta. Poi sicuramente uscire dal seminato e provare a sorprendere è sempre possibile; obbligatorio - nel loro caso - magari un po’ meno, vista l’età anagrafica (55-60 anni i membri originali a occhio e croce, le sorprese sarebbe bello venissero dalle nuove generazioni, e a volte accade) e visto che comunque anche loro, nel loro piccolo (dico “piccolo” solamente perché negli anni d’oro hanno pubblicato solo due album), le coordinate dell’U.S. Metal contribuirono a consolidarle. Continuano a distanza di decenni sulla stessa strada, senza rischiare - è vero - , ma lo fanno in maniera molto convincente. Voto 81
AfterDark
Sabato 29 Luglio 2023, 2.10.11
2
@lux chaos Hai perfettamente ragione, questo sarebbe un disco da 80 e forse anche qualcosa più, se fosse uscito nel 1986 invece che nel 2023, se non ci fossero già i Primal Fear dal lontano 1997 a fare esattamente gli stessi dischi fotocopia ispirati ai Priest, se non fosse uscito Trascendence dei Crimson Glory nel 1988, e nemmeno License To Kill dei Malice nel 1987, insomma con tanti se, tenuto inoltre conto che la recensione va letta in ottica più che positiva, in quanto i pezzi sono effettivamente fatti bene e suonati meglio, e poi su, dai, è vero che l’originalità non è necessaria, ma sforzarsi un po’ di uscire dal seminato non guasta, anche se gente come i Fifth Angel ha tutto il diritto, anagraficamente parlando, di fare esattamente il genere che fa
Lux Chaos
Sabato 29 Luglio 2023, 0.34.58
1
Se ascoltato ripetutamente ci si rende conto che questo nuovo Fifth Angel, oltre a schiacciare sotto i tacchi il predecessore dal punto di vista qualitativo, non ha mezzo pezzo sotto tono. Ogni traccia convince, e il disco cresce coi passaggi. 80 pieno e rotondo, per una delle migliori uscite dell\'anno in campo heavy metal. Certo, dovete dargli il giusto tempo, cosa che in epoca social, con la fretta di dire la propria su tutto in 5 secondi, è sempre piu utopico.
INFORMAZIONI
2023
Nuclear Blast
Heavy/Power
Tracklist
1. Descent into Darkness
2. When Angels Kill
3. Resist the Tyrant
4. On Wings of Steel
5. We Are Immortal
6. Empire of Hate
7. Run to the Black
8. Seven Angels
9. Blinded and Bleeding
10. Kill the Pain
11. Five Days to Madness
12. Ashes to Ashes
13. The End of Everything
14. Light the Skies
Line Up
Steven Carlson (Voce)
Steve Conley (Chitarra)
Ed Archer (Chitarra)
John Macko (Basso)
Ken Mary (Batteria)

Musicisti Ospiti:
Marta Gabriel (Voce nella traccia 12)
Jim Dofka (Chitarra)
 
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