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27/04/25
THE LUMINEERS
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Vendetta (GER) - Black As Coal
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06/08/2023
( 726 letture )
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I tedeschi Vendetta sono attivi da ormai quarant'anni, nonostante siano scomparsi dalle scene per un lungo periodo, tra la fine degli anni '80 ed i primi 2000, ma sono intenzionati a non mollare l'osso. Con il bassista Klaus Ulrich come unico superstite della formazione originale, la band bavarese si presenta dunque sul mercato con questo Black as Coal, a sei anni di distanza dall'ultimo LP del 2017, The 5th.
La seconda vita dei Vendetta, dopo il lungo periodo di silenzio, si è assestata su una serie di uscite non proprio eccelse, o quanto meno lontane dai fasti dei primi due dischi pubblicati decenni fa. Black as Coal non è l'album che cambierà le carte in tavola, ma si presenta da subito come un lavoro più ispirato rispetto agli ultimi lavori della band. I Vendetta non si allontanano dalla loro formula di thrash metal indissolubilmente legato alla tradizione, con sonorità vintage, ma forte di una produzione moderna, che, se da una parte non regala mai spunti originali o innovativi, dall'altra sa come assestare qualche bella mazzata composta da riff serrati e ritmiche veloci. Stranglehold of Terror, No Hands but a Gun e AK-47 sono indubbiamente tracce che sanno divertire anche senza stupire, con massicci riff vecchia scuola ed il piede ben piantato sull'acceleratore. Buoni anche i riff carichi di groove della title track, forse il pezzo che tende a distaccarsi maggiormente dal sound generale della scaletta. Purtroppo dalla metà del disco in poi si assiste ad un lieve appiattimento nel songwriting, con brani troppo lunghi che offrono qualche buono spunto qua e là, salvo poi perdersi in ridondanti cambi di tempo e tecnicismi superflui che non portano da nessuna parte. Si salvano da questo calo di tono Death Means Relief e Pallbearer, che rialzano il tiro della scaletta, ma senza impressionare particolarmente.
Black As Coal è dunque un album con vistosi alti e bassi, ma rimane tutto sommato un lavoro godibile. L'impegno c'è, la voglia di osare un po' meno. Le chitarre di Opfermann e Schubert non sorprendono, assestandosi su riff scolastici ma comunque spesso e volentieri graffianti al punto giusto. Anche il comparto ritmico svolge il suo compito senza particolari guizzi di creatività, e stessa cosa si può dire per il cantato di Mario Vogel, che anzi a volte si rivela il punto debole di certe tracce. I Vendetta si dimostrano artigiani rispettabili, ma per lasciare il segno nel panorama del thrash metal odierno, anche di quello old school, occorre uno sforzo maggiore.
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3
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Esatto i primi due sono delle gemme del thrash tedesco, qua poi di formazione originale non so chi ci sia rimasto, all\'epoca poi cantavano in due, come i kreator |
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2
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Per me i Vendetta sono quelli dei primi 2, poi chiuso. Ammetto che avrò dei pregiudizi anche quando ascolterò questo qua. |
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1
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Penso anch’io che questo nuovo album sia migliore dei tre precedenti (non che ci volesse molto eh, specialmente gli ultimi due erano venuti male). Ovviamente il debut e Brain Damage sono di un’altra categoria, inutile fare il paragone. Ad ogni modo fino alla title-track questo ritorno non mi stava dispiacendo affatto: sicuramente niente di nuovo, thrash vecchia scuola teutonica, ben suonato, e quando si azzeccano riff e refrain ciò può anche bastare a far contenti i patiti del genere (come me). Peccato però che, come detto in recensione, dalla metà del disco in poi il livello cali: un paio di brutti pezzi potevano anche essere sacrificati, vista la lunghezza complessiva. Così come anche a me il singer non fa impazzire assolutamente. Peccato… però almeno un passettino in avanti. Voto 71 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Shoot to Kill 2. Stranglehold of Terror 3. No Hands but a Gun 4. AK-47 5. Black as Coal 6. Time to Change 7. Death Means Relief 8. Cheap Death 9. Pallbearer 10. For Dear Life 11. Beast in Her Eyes
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Line Up
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Mario Vogel (Voce) Michael Opfermann (Chitarra) Jan Schubert (Chitarra) Klaus Ulrich (Basso) Dominik Bertelt (Batteria)
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RECENSIONI |
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