|
27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
|
|
Vendetta (GER) - Feed the Extermination
|
( 3220 letture )
|
Il movimento thrash della vecchia Germania si è sempre mosso, a livello underground, producendo delle ottime realtà, le quali -pur non raggiungendo mai l’alone di santità della celebre triade- si sono sempre distinte per una musica potente, massiccia, veloce e grezza quanto basta per soddisfare i palati dei metallers d’annata più intransigenti; tra questi innumerevoli protagonisti di secondo livello vi erano i Vendetta, provenienti dalla Baviera e formatisi nel lontano 1984, attivi negli eighties con releases apprezzate come Go and Live... Stay and Die (1987) o il masterpiece Brain Damage, rilasciato nel 1988; di ben altro livello, purtroppo, è stato quanto prodotto nel periodo post-reunion, ovvero a partire dal 2002: il disco Hate, uscito nel 2007, ed il nuovissimo Feed the Extermination, infatti, non sembrano affatto all’altezza della tradizione di questo cult-moniker mitteleuropeo. I cinquanta minuti editi dalla Massacre Records, infatti, si riveleranno un prodotto affatto convincente e che, come vedremo, presterà il fianco a svariate critiche.
Il disco si apre mostrando un riffato secco e pesante, anche se il brano introduttivo, la titletrack, non appare né velocissimo né particolarmente trascinante dal punto di vista delle linee vocali: per lo più il brano poggia su un discreto ritmo tambureggiante, a tratti anche piacevole, ma lascia presagire la presenza in tracklist di episodi decisamente discutibili. Le classiche e tanto attese ritmiche thrashy a rincorsa, quelle martellanti ed imperterrite, fanno la loro comparsa in Tremendous Brutality, pezzo finalmente veloce; purtroppo, a difettare è la scelta di refrain vocali quasi fastidiosi nella melodia e nella timbrica di Mario Vogel, cantante aggregatosi alla formazione teutonica in occasione della reunion: aspra e non sufficientemente rabbiosa per il genere, la performance del singer si rivelerà uno dei grandi limiti dell’opera. Neppure la sezione solista sembra essere appagante, eccessivamente morbida e rallentata: i ritmi innocui ed orecchiabili della titletrack si ripresentano in Cancer, lasciando filtrare solo a sprazzi -come in tutto il disco- qualche buona scintilla, prevalentemente ad opera del drummer, Thomas Krames; il complesso sonoro suona assai banale e le vocals continuano a zoppicare, peggio di quanto potrebbero fare dei pischelli inesperti piuttosto che una band con ventotto anni di carriera sulle spalle. La stessa Ovulation Bitch, che sembra godere di un maggior tiro, viene affossata dall’ennesimo chorus scadente, caratteristica che si ripresenta sistematicamente anche in Dog in the Manger o Storage of Anger (quest’ultima pur dotata di alcune belle accelerazioni ed un assolo efficace, uno dei migliori del lotto, senza troppi fronzoli).
Canzoni come De-Organ-Izer lasciano intravedere bagliori di speranza -in questo caso, un riffery corposo e aggressivo- ma restano frangenti troppo sparuti ed isolati per convincere, peraltro eccessivamente scoordinati tra loro, anche e soprattutto perché la band continua ad infarcire le canzoni di tempi medi, affatto coinvolgenti, limitando spesso e volentieri le classiche sfuriate a momenti circoscritti, troppo brevi per quanto incoraggianti. Non si capisce perché la band non abbia puntato di più su queste efficaci serrate ritmiche col piede pestato sull’acceleratore, che costituirebbero l’essenza primaria di un genere come il thrash, andando invece a complicarsi la vita con un lentone deprimente e privo di nerbo (Abuse, della durata sproporzionata: sette minuti e mezzo). A conti fatti, la traccia migliore è Trust in God, sia per il riffing e la ritmica battente che per la performance vocale, finalmente gradevole; punto forte della composizione è la sezione centrale, in cui un riff esplosivo innesca una bella sgroppata fast’n’furious, con tutti i crismi del caso. Decisamente poco per valere al disco in oggetto una promozione anche solo risicata: va bene, nessuno si aspetta un lavoro degno dei Kreator, però la qualità e l’impatto di questo Feed the Extermination è veramente deludente, senza mezze misure.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
10
|
@Cuordipietra: il 6 aprile lo scopriremo. Speriamo bene, non so quanti altri colpi al cuore potrò sopportare. Ma che finaccia per i Metal warriors with crashing iron..... |
|
|
|
|
|
|
9
|
Ai primi ascolti mi piaceva parecchio, ma decresceva di volta in volta, purtroppo. Oggi lo trovo moscio e senza idee. Occasione persa, e io che speravo in una seconda giovinezza... bah. Spero che la reunion degli Exumer non sia un sacchetto della Coop gonfiato con una scoreggia come questo disco qua. |
|
|
|
|
|
|
8
|
Come già detto da altri, Brain damage rimane un classico di tutto il movimento, ma anche il primo Go and live....stay and die, non scherza, è da avere per forza. I due album dopo la reunion sono evitabili, sicuramente. |
|
|
|
|
|
|
7
|
Titolo aggressivo, ma disco molle ?? !! |
|
|
|
|
|
|
|
|
5
|
Muahahahahah, noto con piacere quanto fossi stato troppo buono col voto...concordo con Nerchipiteco, qualche spunto interessante c'è eccome, ma il loro nome ormai gli pesa sulla schiena come un macigno! |
|
|
|
|
|
|
4
|
Ai Vendetta ormai è rimasto solo il nome, non c'è più nessuno salvo Ulrich e soprattutto di Thrash teutonico manco l'ombra...a voler cercare di copiare i vari Metallica e Megadeth degli ultimi anni è uscito fuori questo. Trovo anche spunti interessanti all'interno dell'album e non lo trovo così malvagio ma da chi porta il nome Vendetta e soprattutto da chi pretende di fare Thrash ci si aspetta molto di più!! |
|
|
|
|
|
|
3
|
Non l'ho ancora sentito, quindi inutile votare... dico solo che per quanto mi riguarda, da strenuo difensore della Bay Area più che della teutonicità fatta a thrash, ho sempre messo sul piedistallo Vendetta, Deathrow e Paradox piuttosto che Sodom, Destruction e Kreator, considerato come i primi 3 si sono sempre affacciati maggiormente dall'altra parte dell'oceano come sonorità... certo è che i Vendetta non avevano raccolto quanto seminato da "Brain Damage" già col precedente "Hate", album ascoltabile ma non encomiabile! |
|
|
|
|
|
|
2
|
Recensione perfetta, caro Rino hai centrato tutti i punti deboli di un disco loffio come pochi! |
|
|
|
|
|
|
1
|
Un consiglio a tutti '' procuratevi immediatamente Brain Damage Capolavoro Assoluto del thrash, ma quello di classe da vendere!!!!!! Anche ai nomi più blasonati'' fatelo vostro, se la gioca quasi alla pari con i capolavori anni ottanta |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
1. Feed the Extermination 2. Tremendous Brutality 3. Cancer 4. Ovulation Bitch 5. Storage of Anger 6. Dog in the Manger 7. De-Organ-Izer 8. Abuse 9. Trust in God 10. Til I’m Dead
|
|
Line Up
|
Mario Vogel (Voce) Frank Scholch (Chitarra) Klaus Ulrich (Basso) Thomas Krames (Batteria)
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|