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Cirith Ungol - Dark Parade
19/12/2023
( 1963 letture )
Se si dovesse stilare una lista delle band più influenti del mondo del metal dall'inizio degli anni Ottanta, spesso con radici nella decade precedente, i nomi che farebbero la maggior parte di noi sarebbero grosso modo gli stessi. Iron Maiden, Judas Priest, Metallica, Slayer e via discorrendo. I più scafati, però, non mancherebbero di mettere a referto anche i Cirith Ungol. E non solo per quanto attiene al settore epic metal. Da Frost and Fire del 1981 al presente Dark Parade, il loro score parla tuttavia di soli sei album ufficiali e questo ha contribuito a farli restare a metà del guado. Sospesi tra lo status di band di culto e quello di gruppo da kit base del metallaro "che sa". Tralasciando di fare la loro storia completa, che li ha visti fermi ai box per tantissimi anni tra Paradise Lost (1991) e Forever Black (2020), i Cirith Ungol ritornano alla grande con un lavoro che, però, rischia di essere anche l'ultimo.

Dark Parade è oscuro, apocalittico e molto lovecraftiano. Collegandosi in particolare alle atmosfere di L'Orrore a Red Hook. Una sfilata di "mostruosità musicali" che avrebbe forse interessato lo stesso Mr. Howard. Inoltre, va considerato per blocchi contenenti precisi messaggi e intendimenti. Annunciato dal singolo Velocity (S.E.P.), un pezzo che vagando tra situazioni sabbathiane e priestiane, contiene molta della storia del gruppo, presenta i propri momenti migliori in seguito. Relentless è forse il singolo brano più interessante del lotto, sospeso tra richiami ai Mercyful Fate e il classico stile Cirith Ungol, esaltati dal rifarsi a un certo tipo di scale orientali da parte di Barraza. Suonate al servizio di testi fatalistici a contrasto, che parlano di molti demoni traditori che ostacolano ogni nostro sforzo di rimanere sani di mente in un incubo folle. [...] Vedo un percorso tortuoso verso la nostra inevitabile caduta, nonostante i fragili tentativi di evitarlo. Il futuro non porta da nessuna parte? Al momento sembra probabile. Eterno e nero (Baker). All'interno di una scaletta che è sostanzialmente priva di momenti di stanca, a risaltare sono gli oltre otto maestosi minuti di Sailor on the Seas of Fate, che prendono le mosse da un arpeggio intimo, che però si sviluppa poi in una costruzione con accenti pesanti, quasi ancestrali. E poi ancora in una specie di agonia mentale ben veicolata dalla musica. Il cuore dell'album è però nella parte finale, con la sequenza Looking Glass, da cui emergono scelte rivolte al blues nel momento più coinvolgente del pezzo, mentre la batteria riporta ai tempi d'oro del gruppo, Dark Parade, Distant Shadow e Down Below. Canzoni legate concettualmente tra loro e sempre segnate dalla voce ustionante di Tim Baker e dalle chitarre. In particolare da quella di Jimmy Barraza. Da non tralasciare Sacrifice, disperata nenia dannata pienamente "ungoliana".

Corto rispetto ai canoni contemporanei, Dark Parade è riassunto in breve dalla canzone che conferisce il titolo al CD. Una sorta di Bignami della musica che vi è contenuta, di tante tematiche care alla band, che sconfinano in citazioni "oltre lo specchio", immancabilmente prive di lieto fine. Come ci dice proprio Baker: È una storia da incubo di autoriflessione o solo un altro viaggio attraverso le crepe della nostra realtà e la maledizione dei sogni infranti? Non è proprio quello che Lewis Carroll aveva in mente, ma una visione ancora più cupa e mortale. Alice ha scoperto che le sue visioni erano l'esatto opposto dei suoi sogni, ma qui sono la stessa cosa. Il risveglio dissiperà gli incubi o le nostre ore di veglia sono solo la loro estensione? Una volta rotto lo specchio, non si può tornare indietro. Disco di classe, forse difficile da affrontare per chi non ha dimestichezza con la band e con un certo modo di scrivere, Dark Parade potrebbe essere l'ultima produzione targata Cirith Ungol. Dopo la sua uscita è stato infatti comunicato prima che Barraza ha dovuto lasciare il gruppo per problemi di salute e poi che sarà sospesa l'attività live a partire dal 2024. Canto del cigno o solo nuovo capitolo di una storia cominciata nel 1971, una cosa è certa: si tratta di un prodotto da ascoltare.



VOTO RECENSORE
81
VOTO LETTORI
83.45 su 20 voti [ VOTA]
Mos Maiorum
Domenica 21 Gennaio 2024, 17.27.33
11
esatto, ques\'anno tra loro e gli heavy load abbiamo assistito a un bel colpo di coda della vecchia scuola epic! peccato che questa realtà sia essendo tra le prime a spegnersi...
TUCO BENEDICTO PACIFICO
Domenica 21 Gennaio 2024, 16.57.49
10
grandissimi cirith ungol . puro metallo incorruttibile da 50 anni insegnano
Marco
Giovedì 28 Dicembre 2023, 10.07.34
9
Strepitosi. Peccato siano alla fine ma tutto finisce. Voto 90.
Aceshigh
Giovedì 21 Dicembre 2023, 11.00.54
8
Buon ritorno, ma anche secondo me leggermente inferiore al precedente. Rimangono comunque una band unica e anche questa volta non mancano pezzi meravigliosi, come la potente opener Velocity o la conclusiva Down Below. Voto 79
Tino
Mercoledì 20 Dicembre 2023, 22.28.18
7
Bello come il precedente, Epic per me è sempre stata una etichetta che va stretta perché sono presenti molte componenti Doom che fanno un sound molto oscuro. Comunque siamo a livelli di eccellenza, peccato per l'uscita di scena di Jim barraza veramente un ottimo chitarrista emulo di Tony iommi
Cristiano Elros
Mercoledì 20 Dicembre 2023, 22.13.15
6
Bello, più intricato di "Forever Black" e più difficile da assimilare, ma anche secondo me ha qualche momento leggermente inferiore. Ergo, preferisco il precedente. In ogni caso, pezzi come "Relentless", "Sailor on the Seas of Fate", "Looking Glass" (con quell'assolo squisito) o "Dark Parade" sono tanta roba.
Fabio
Mercoledì 20 Dicembre 2023, 12.22.56
5
Per me da top ten di fine anno
lisablack
Mercoledì 20 Dicembre 2023, 11.13.51
4
Meraviglia di album...questi solo gioielli di puro metal sanno fare. Da sempre.. Una goduria ascoltarli..
InvictuSteele
Mercoledì 20 Dicembre 2023, 9.26.38
3
Ormai non li reggo più, mi annoiano, li ho amati, ci sono cresciuto con loro, ma ora mi stuccano. Il cd è bello, meglio del precedente, con trame più intricate, sono l\'essenza dell\'epic, compro tutto dei CU, ma poi mi rendo conto di ascoltare i nuovi album due o tre volte per poi abbandonarli. Per me massimo 75,che comunque è un ottimo voto.
Mos Maiorum
Mercoledì 20 Dicembre 2023, 8.09.17
2
buono ma con più di un momento non ottimo, voto giusto
Dariomet
Mercoledì 20 Dicembre 2023, 6.55.11
1
Per me 90. Dalla sua uscita lo ascolto almeno una volta al giorno. Quando si ascolta sto disco si capisce cosa vuol dire Epic metal
INFORMAZIONI
2023
Metal Blade Records
Epic
Tracklist
1. Velocity (S.E.P.)
2. Relentless
3. Sailor on the Seas of Fate
4. Sacrifice
5. Looking Glass
6. Dark Parade
7. Distant Shadows
8. Down Below
Line Up
Tim Baker (Voce)
Jimmy Barraza (Chitarra, Cori)
Greg Lindstrom (Chitarra)
Jarvis Leatherby (Basso)
Rob Garven (Batteria, Percussioni, Cori)
 
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