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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Cirith Ungol - Half Past Human
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17/05/2021
( 2679 letture )
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Il 2020 ha visto i Cirith Ungol, storico monicker tra i fondatori dell’epic metal, tornare alla pubblicazione di un disco di studio dopo ben 29 anni, e Forever Black ha ampiamente ripagato tutte le attese. Subito dopo la band avrebbe dovuto intraprendere un tour dalle trionfali premesse, ma la pandemia ha bloccato tutto. Desiderosi di sfruttare il più possibile l’onda lunga del definitivo ritorno sulle scene, i nostri non si sono persi d’animo e, come da loro stessa ammissione, hanno scavato in profondità nei loro archivi e diradato le velate nebbie della storia per esporre gioielli dimenticati del loro storico passato. I quattro brani che compongono Half Past Human sono stati reinventati per il presente, anche se onestamente lo stile della band è rimasto pressoché immutato nel tempo, così come il caratteristico cantato di Tim Baker, che anzi con l’età trovo più maturo e interessante, e le cover realizzate da Micheal Whelan e ispirate alla saga letteraria di Elric di Melnibonè.
Anche in questo EP, come in quasi ogni album dei Cirith Ungol, la qualità si mantiene costante ed elevata per tutta la sua durata, ed è veramente arduo scovare dei punti deboli. Si parte a razzo con Route 666, brano già apparso in un demo tape del 1978 chiamato Orange Album, per proseguire con Shelob’s Lair, pezzone di altri tempi di evidente ispirazione tolkieniana. Le solenni ed efficaci trame chitarristiche e le furiose declamazioni del carismatico vocalist sono la caratteristica più evidente di queste tracce, e la breve Brutish Manchild conferma ulteriormente quanto appena detto. Di tenore leggermente diverso è invece la conclusiva title track, ballata stile Metallica anni ottanta con tanto di accelerazione finale che è sempre un bel sentire. Alla fine di questi ottimi ventidue minuti la voglia è quella di rimettere il disco sul piatto, con scarse possibilità di stancarsi. È quasi un peccato che non ci siano altri quattro gioiellini di tale livello, staremmo in tal caso parlando di un album di grande spessore.
Il fatto che il quintetto californiano abbia raccolto nei quindici anni della sua esistenza, dal 1976 al 1991, meno di quanto meritato è risaputo e piuttosto inspiegabile. È auspicabile che in questa seconda giovinezza i Cirith Ungol possano togliersi quelle soddisfazioni troppo a lungo negate, e indubbiamente questo tipo di ripartenza fa ben sperare. Li attendiamo adesso in tour (quando finalmente si potrà) e soprattutto con il prossimo full length che, visto il gustoso antipasto rappresentato da questo EP, non potrà che essere un altro centro.
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VOTO LETTORI
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77.24 su 110 voti [
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4
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Ok ...non avranno una discografia chilometrica ma tutto quello che hanno pubblicato dagli esordi ad oggi sono tutti piccoli/grandi gioielli in musica. |
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3
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Molto bello questo ep. Sicuramente si avverte quel sapore di dissotterramento da archivio tipico di queste pubblicazioni, però, se le prime due tracce non mi avevano colpito più di tanto (sempre relativamente a quanto fatto in passato eh), lo stesso non posso dire delle restanti due. Brutish Manchild e soprattutto la splendida title-track meritano assolutamente! Voto 79 |
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2
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L'ho comprato e sono attesa di riceverlo, sono molto curioso. |
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1
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Spettacolari come sempre... Grandioso ep |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Route 666 2. Shelob’s Lair 3. Brutish Manchild 4. Half Past Human
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Line Up
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Tim Baker (Voce) Greg Lindstrom (Chitarra) Jim Barraza (Chitarra) Jarvis Leatherby (Basso) Robert Garven (Batteria)
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RECENSIONI |
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