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27/04/25
THE LUMINEERS
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Skylark - Divine Gates Part II: Gate of Heaven
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10/02/2024
( 811 letture )
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Gate of Heaven è la seconda parte della saga Divine Gates, uscito a un biennio di distanza dal valido Gate of Hell, dischi che fecero conoscere e apprezzare gli Skylark a un più ampio pubblico dopo le prime acerbe uscite della band milanese, passione del songwriter e tastierista Eddy Antonini. Debitori del sound dei primi Stratovarius e del power progressive a tinte neoclassiche che riemerse con prepotenza negli anni Novanta, gli Skylark hanno visto raggiungere le vette qualitative della loro non breve discografia proprio con questi due episodi, i cui punti in comune vanno dalle splendide copertine dell’artista spagnolo Luis Royo, ai formati cartonati in digipack dell’allora attivissima e ammirevole etichetta piemontese Underground Symphony, fino a un fedele stuolo di ospiti, protagonisti dell’allora metal tricolore come i vocalists Roberto Tiranti (Labyrinth, New Trolls, tra gli altri) e Folco Orlandini (Mesmerize, Time Machine), nonché i funambolici chitarristi Olaf Thorsen (Labyrinth e Vision Divine) e il compianto Vic Mazzoni (Projecto, Shadows of Steel, Wonderland).
Proprio i sopracitati ospiti danno un’iniezione di carica ed energia, tanto a livello ritmico che di assoli che di linee vocali: si pensi ai due brani più lunghi, strutturati e riusciti del lavoro in oggetto, vale a dire gli oltre dieci minuti di Lady of the Sky, interpretata in modo delicato ma sicuro da Folco Orlandini, e l’altrettanto lunga The Heaven Church, marchiata dagli ottimi inserti vocali del bravissimo Roberto Tiranti, anche se a tratti penalizzata da suoni di tastiere davvero sparati a mille e da chitarre eccessivamente compresse. Non altrettanto luccicanti risultano i momenti in cui le parti vocali sono condotte da Fabio Dozzo, la cui timbrica ed estensione risultano distante anni luce dai due connazionali colleghi, risultando a tratti addirittura fastidiosa, specialmente sulle note più acute, il tutto penalizzato anche da alcuni scivoloni di pronuncia inglese. Le tastiere di Eddy sono protagoniste in ogni momento, mixate a un volume decisamente e volutamente alto e dominanti rispetto alle chitarre e agli strumenti ritmici, nonostante il tappeto costruito da Mazzoni e Thorsen risulti sostanzialmente ricco di pennate aggressive e riffs velocissimi, alternati da vorticose scale neoclassiche negli assoli. Ecco che dunque, al netto di qualche sbavatura di Dozzo e da un mixing tutt’altro che perfetto, brani come Among the Clouds, Who is God? e Insanity is the Truth risultano carichi di spunti interessanti e ripetuti richiami a Stratovarius e Royal Hunt dei tempi d’oro, con davvero pregevoli assoli. Altra bordata di doppia cassa e svolazzi tastieristici a pieno volume su chitarre serrate è il sound di The Guardian Angel, in cui riemerge Tiranti in duetto con Dozzo, a conferma di un sound complessivamente genuino, non immune da imperfezioni specialmente a livello di mixing e produzione, che non inficia la passione di Antonini per il metal neoclassico e veloce, sia pure risultando complessivamente un pelo sotto il precedente Gate of Hell.
Un disco che riporta ai punti più alti della carriera degli Skylark, senz’altro un episodio che prosegue a tratti quanto di molto buono sentito nel precedente lavoro e che ha portato la band milanese a un discreto successo in Europa e in Asia, non riuscendo peraltro a mantenere i livelli qualitativi raggiunti nel periodo in oggetto e intraprendendo un progressivo declino con i successivi dischi, penalizzati da un songwriting a tratti troppo pretenzioso e da eccessivi cambi di formazione, nonché da vocalists non sempre all’altezza. Gate of Heaven è comunque un episodio che merita una rispolverata a ricordare i tempi in cui il power prog italiano vedeva decine di uscite ogni anno e andare a un concerto metal o al Mariposa nei sotterranei del Duomo era il passatempo preferito di tanti ragazzi degli anni Novanta a Milano, Eddy compreso!
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4
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Con tutto il rispetto per chi fa musica e per chi la ascolta, ho sempre seguito gli Skylark negli anni 90 anche perché ho 46 anni e il Power italiano l\'ho vissuto appieno, ma loro per quanto mi riguarda sono sempre stati un punto interrogativo.....mi spiego meglio: sicuramente se si ascoltano attentamente i loro dischi si coglie un certo gusto melodico, gusto peraltro davvero apprezzabile in alcune tracce, ma le lacune sono sempre state molte , in primis le voci e le produzioni, possibile che non si siano mai resi conto nel risultato finale dei mixing ? Cioè le idee ci sono sempre state , ma Fabio Dozzo per quanto talentuoso ha delle lacune sull\'intonazione che sono imbarazzanti, senza contare le produzioni dei dischi pari ad un videogioco dell\'amiga dei tempi che furono.
Sulle cantanti femminili non mi pronuncio perché non direi nulla di buono , in ogni caso mi sono sempre chiesto il perché non abbiano mai lavorato meglio su certi aspetti |
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3
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@ Hakan Sukur: Nessuna news dal 2020, e prima di allora solo l\'annuncio che sarebbero stati presenti in una compilation. Quasi nulla dal 2016 in poi, sembra quasi che si siano sciolti senza annunciarlo. In compenso, oggi ho scoperto che esisteva un\'altra band chiamata Skylark, attiva in Canada nel 1971-1973... |
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2
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Il disco non e’ male anche se inferiore al precedente. Che fine han fatto? |
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1
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All\' epoca seguivo molto gli Skylark e i Divine Gates mi delusero un po\', principalmente perché non erano all\' altezza di Dragon\'s Secret che a mio avviso è il capolavoro di Antonini e soci, con un Fabio Dozzo magistrale...la sua estensione su quel disco è eccezionale.
Poi i seguenti dischi e il Divine Gates parte II qui in questione, si mostrarono più semplici e diretti con un Fabio Dozzo inspiegabilmente meno incisivo e convincente.
Purtroppo con il cambio di cantante a favore di voci femminili hanno decretato la fine di una band che a mio avviso avevano iniziato alla grande la loro carriera. Cmq i Divine Gates li ho rivalutati e questo in questione si prende un bell\' 80. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Among the Clouds 2. Who Is God? 3. Lady of the Sky 4. Monday 13 October 5. Insanity is the Truth 6. The Guardian Angel 7. The Heaven Church 8. Last Christmas in Hell 9. Outro 10. Star in the Universe
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Line Up
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Fabio Dozzo (Voce) Fabrizio “Pota” Romani (Chitarra) Eddy Antonini (Piano, Tastiera, Clavicembalo, Voce) Roberto “Brodo” Potenti (Basso) Federico Ria (Batteria)
Musicisti Ospiti: Folco Orlandini (Voce) Roberto Tiranti (Voce) Olaf Thorsen (Chitarra) Vic Mazzoni (Chitarra)
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