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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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18/03/2024
( 1742 letture )
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Trentaquattro anni sono una vita. Trentaquattro anni, nel mondo della musica, sono un'eternità. Questo è il lasso di tempo che intercorre tra il terzo ed ultimo lavoro in studio degli statunitensi Atrophy, il qui presente Asylum, ed il secondo disco Violent By Nature uscito la bellezza di, appunto, trentaquattro anni fa. Con il cantante Brian Zimmerman come unico superstite della formazione originale, e dopo una prima reunion nel 2015 alla quale seguì un nuovo smembramento della band, gli Atrophy riescono finalmente a dare un seguito a Violent By Nature, riprendendo il discorso da dove l'avevano interrotto in quel lontano 1990, quando il thrash metal, dopo un decennio di fuoco, sparava le ultime fenomenali cartucce prima di essere messo in un angolino dalla nascita di nuove correnti musicali in ambito hard rock ed heavy metal. Tanto di cappello dunque al buon Zimmerman che ha saputo attendere paziente, come la brace che cova sotto la cenere, ricostruendo praticamente da zero la sua band e gettandosi nella mischia.
Asylum è un album che sicuramente delizierà tutti i cultori del thrash puro e incontaminato degli anni Ottanta e non solo, perché le nove tracce che lo compongono, sebbene abbiano le radici ben piantate nel passato, conquisteranno di certo anche gli ascoltatori occasionali che abbiano semplicemente voglia di ascoltare del sano metal spaccaossa, tiratissimo e affilato come un bisturi. L'omaggio alle sonorità del passato della Bay Area è netto, zero novità dunque, ma i brani suonano tutt'altro che vecchi e funzionano a meraviglia. Tonnellate di riff si susseguono senza posa, supportate da un comparto ritmico schiacciasassi, variegato e fantasioso, che non disdegna stacchi dal sapore groove. E poi cori, assoli ed il vocione rauco di Brian Zimmerman a tenere tutto insieme. Tutto come da copione, verrebbe da dire, ma tutto fatto come si deve. Il livello generale delle composizioni si mantiene omogeneo lungo tutta la scaletta, non ci sono insomma brani che facciano la differenza, smarcandosi dal mood generale del disco, ma ce ne sono certamente alcuni più intriganti, è il caso di High Anxiety, Seeds of Sorrow o anche Distortion, che brilla per un lavoro delle chitarre veramente sopraffino, e poi Bleeding Out e Five minutes 'Til Suicide. Grande cura per i dettagli emerge proprio nel lavoro delle chitarre, regine incontrastate delle composizioni. Montalvo e Coglan si rivelano abili costruttori di trame di classici riff old school, intricati e fantasiosi, senza rinunciare a fraseggi più melodici e, come già detto, ad assoli di ottima fattura.
Il ritorno sulle scene degli Atrophy è dunque un dignitosissimo album di ottimo thrash vecchia scuola ma inquadrato in un'ottica moderna quanto basta per non risultare un lavoro partorito fuori tempo massimo. Si potrà obbiettare che di lavori simili ne escono a pacchi ogni anno ormai, ma il giusto equilibrio tra sonorità vintage (se vogliamo chiamarle così) e moderne che si trova in Atrophy non è poi così scontato. Auguriamo alla band di non dover attendere altri anni prima di poter realizzare un nuovo disco di inediti, visti i buoni risultati di questa nuova uscita meglio sarebbe battere il ferro finché è caldo.
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17
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Un ottimo ritorno del sole survivor Zimmerman. |
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16
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visto che fanno un disco più o meno ad ogni scudetto del Napoli, a questo punto spero ne facciano un altro a breve  |
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15
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@Jeffwaters, ho ascoltato qualche pezzo dei Terravore, validi, mi sa che avevo già sentito qualcosa di vecchio, hanno anche influenze death melodiche svedesi. |
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14
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@Lambruscore si si conosco i Reabilitator, ero rimasto al disco del 2022, l\'ep piu recente mi manca. Adesso ho on air la terza fatica dei Terravore, un\'altra bella band dell\'arsenale della nostra punishment 18 records. |
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13
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Bel disco! Tutti pezzi con un bel tiro, manca magari quello che spicca per qualità di più rispetto agli altri (o che si differenzia maggiormente per stile), ma comunque la scaletta non presenta fillers e l’album preso in blocco fa sicuramente il suo effetto. Bentornati! Voto 78 |
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12
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@Jeffwaters, ho ascoltato i gruppi che mi hai consigliato, non male, specialmente i Powerhouse. Credo tu intenda quelli recenti, perchè ce ne sono che si chiamano così Se non li conosci senti gli ucraini Reabilitator, hanno fatto un ep pochi mesi fa e altri album. |
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11
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Grande ritorno anche degli Atrophy. Molto bello. @Lambruscore, è da ieri che gira il nuovo toxic carnage ed è una gran bomba, concordo in pieno. I Powerhouse e gli Smorrah gli hai sentiti? |
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10
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Mi sparo il 33 di violent by nature mentre faccio qualche addominale, non lo metto sul piatto dagli anni 90... |
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9
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Ho ascoltato i primi 3 pezzi... e niente... lo prendo. Ho dovuto forzarmi per non continuare nell'ascolto, non voglio rovinarmi la sorpresa, certo se tutto l'album è in linea con i primi tre pezzi sarà una bomba! |
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8
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Per i malati come me di queste sonorità, sentite i brasiliani Toxic Carnage, il loro album appena uscito è una bomba, garantisce il nonno Lambru  |
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7
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Direi voto giusto... Si fa ascoltare piacevolmente |
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5
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D'accordo con Tino sulla voce, in certi passaggi sembra Chuck Billy ma per me non è un problema. Finalmente un disco con una produzione potente e Live. Gli oooh del secondo pezzo potevano evitarli Chitarra solista notevole, qualche arpeggio con parti melodiche , bel tiro in generale, non passerà alla storia ma ogni tanto lo riascolterò con piacere. Per me un 70 ci sta  |
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4
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E niente, i vecchi hanno sempre più stile. Nei generi old school s'intende. |
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3
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Disco veramente valido, ci sono tutti gli ingredienti del thrash bay area con però una forte personalità data dal cantante superstite e da musicisti veramente preparati. Vorrei contraddire il buon lambruscore che in fase di commento sui primi pezzi parlava di similitudine con i sodom, ebbene in questo lavoro il paragone più plausibile mi sembra con i testament, specie per la voce, gli assoli di chitarra, le ritmiche e quelle mitiche aperture in arpeggio con assolo elettrico come da tradizione bay anni 80. Disco sicuramente da 80 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Punishment For All 2. High Anxiety 3. Seeds Of Sorrow 4. Distortion 5. Bleeding Out 6. American Dream 7. Close My Eyes 8. The Apostole 9. Five Minutes 'Til Suicide
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Line Up
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Brian Zimmerman (Voce) Nathan Montalvo (Chitarra) Mark Coglan (Chitarra) Josh Gibbs (Basso) Jonas Shütz (Batteria)
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