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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Cloven Hoof - Heathen Cross
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22/07/2024
( 1466 letture )
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Nel lungo elenco di “grandi incompiute” della NWOBHM, vanno sicuramente inseriti anche i Cloven Hoof. Spesso accoppiati agli inizi degli anni Ottanta a nomi che poi sarebbero diventati ben più illustri, i ragazzi delle West Midlands sono sempre rimasti sospesi in un limbo a metà strada tra le band normali e quelle di culto. In ogni caso, rigorosamente lontani dal grande successo riservato a Saxon e compagnia bella. Sicuramente anche a causa di tanti, troppi cambi in formazione e di una scansione delle uscite non certo favorevole.
Arrivati comunque all'anno di grazia 2024 dopo essere stati attivi in due distinte riprese (il ritorno dopo lo stop del 1990 risale al 2001), i ragazzi del mai domo e unico rappresentante della formazione originale Lee Payne ritornano sulla scena con Heathen Cross. Un album che vede il reclutamento di Harry Conklin dei Jag Panzer al microfono. Una scelta di alto profilo che garantisce un'ottima riuscita, anche se il cantante statunitense ha precisato di essere coinvolto pienamente con i Jag, lasciando presagire una sua partecipazione solo estemporanea al progetto Cloven Hoof. Il resto del gruppo è formato da Chris Coss e Luke Hatton alle chitarre, Ash Baker alla batteria e dall'ultimo acquisto Chris Dando impegnato tra i tasti bianchi e neri. Il risultato è un lavoro di buon livello, per quanto non perfettamente nello stile della band. Heavy metal pieno e aggressivo con Redeemer, Darkest Before the Dawn (molto NWOBHM), Vendetta e Frost and Fire, mentre Do What Thou Wilt e The Summoning rendono tutto più oscuro ed evocativo. Con la prima a farlo sopra un telaio di ispirazione blues. Di contro, la parte di power ballads a tinte noir è svolta da Curse of the Gipsy e in parte da Sabbat Stones. Strada facendo, l'hard rock ruffiano di Last Man Standing si era fatto apprezzare almeno per il ritornello che viene subito memorizzato. Si nota poi, osservandolo nella sua generalità, come il CD sia concepito per proporre pezzi generalmente concisi, a comunicare come nonostante l'età, i Cloven Hoof siano ancora in grado di tirare la carretta in maniera efficace e decisa. Con la sola The Summoning a dare l'idea di qualcosa di più strutturato. Non per nulla è probabilmente il pezzo migliore del lotto.
Gli ascoltatori di vecchia data del gruppo resteranno probabilmente un po' perplessi da Heathen Cross. Tutto ciò a causa della presenza di Conklin, decisamente molto americano nell'interpretazione e portatore di una conseguente attitudine made in U.S.A. che potrebbe far storcere il naso a qualcuno. Eppure, tralasciando questi particolari, resta il fatto che quello che abbiamo di fronte è un buon disco. Vario, solido, ben costruito e suonato. Capace di interessare tutta la fascia di pubblico che va dai vecchi cultori della NWOBHM, agli odierni ascoltatori di hard rock ed heavy metal old school. Facendo magari in modo che qualcuno tra i più giovani si chieda chi siano questi Jag Panzer scoprendo così una grande band, facendogli nel contempo scoprire la carriera dei Cloven Hoof.
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2
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..sembrano un Jag Panzer reloaded.(e non solo per la voce e i cori).ma va bene così |
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Lo sto ascoltando proprio ora- Niente di nuovo, niente di eclatante..ma si fa ben ascoltare e canticchiare |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Benediction 2. Redeemer 3. Do What Thou Wilt 4. Last Man Standing 5. Darkest Before the Dawn 6. Vendetta 7. Curse of the Gypsy 8. Frost and Fire 9. Sabbat Stones 10. The Summoning
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Line Up
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Harry “The Tyrant” Conklin (Voce) Luke Hatton (Chitarra) Chris Coss (Chitarra) Chris Dando (Tastiera) Lee Payne (Basso) Ash Baker (Batteria)
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RECENSIONI |
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