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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Cloven Hoof - Cloven Hoof
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( 4092 letture )
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Anche se il discorso relativo alla media qualitativa solo rappresentativa di un certo periodo fatto solo pochi giorni fa per i Desolation Angels è in parte valido anche per i Cloven Hoof, questi ultimi sono riusciti a ritagliarsi uno spazio maggiore nei cuori dei kids, conquistando lo status di gruppo cult, almeno per lo zoccolo duro dei cultori della nwobhm pura ed incontaminata, il tutto anche a causa di un parzialmente erroneo accostamento a culti satanisti, più che altro a causa del moniker. La band si formò nel 1979 e giunse a questo album nell’84 dopo due demo ed un Ep, e poggiava il proprio sound su un mix di freschezza nwobhm -appunto- ed una certa dose di quello che oggi si chiamerebbe doom inteso in senso lato, di quello stile Black Sabbath e/o Angel Witch , senza dimenticare l’apporto dei mostri sacri Iron Maiden e Judas Priest.
Spazio quindi a larghe armonizzazioni prodotte dall’axe-man Steve Rounds ed anche ai suoi soli, coadiuvato validamente dalla sezione ritmica Payne/Pountney -in particolare il bassista era particolarmente dotato e possedeva un certo gusto compositivo- e dal vocalist David Potter. Il tutto trovava il suo compendio lungo i trentacinque minuti scarsi di questo album , ed in particolare nell’opener Cloven Hoof, nell’evocativa Gates of Ghenna -introdotta dalla breve e marziale March of the Damned, ma soprattutto nella parte finale del lavoro, ossia nell’aggressiva Laying Down the Law e nella lunga e conclusiva Return of the Passover, quest’ultima specialmente in grado di mostrare tutte le qualità e le sfumature del sound dei Cloven Hoof, da quelle più oscure a quelle più impetuose, specialmente per ciò che attiene al gusto per il solismo di Steve Rounds ed il lavoro sui toms di Pountney, a ciò si aggiunga che qualcuno accostava all’epoca Payne a Steve Harris, fate un po’ voi.
Insomma: questa band e questo album avevano tutto quello che serviva per imporsi, ed infatti la band ottenne una buona visibilità a metà degli 80’s con il giusto mix tra tecnica ed ammiccamenti all’esoterismo QB per ottenere il bollo di satanisti musicali dai benpensanti stolti e quello di cult dagli headbangers.
Cloven Hoof
The House of God has been violated, blasphemy here this night. Cross upturned alter desecrated, disciples of darkness in unholy light.
Anche in questo caso la band è ancora attiva, suona regolarmente ed un nuovo disco non dovrebbe tardare, ed anche se della formazione originale è rimasto il solo Payne - peraltro il compositore maggiore del gruppo- potrebbe essere ancora interessante sentirli.
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13
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Un piccolo/grande gioiello NWOBHM..anzi sicuramente gioiello tra i piu' brillanti...Disco che ascolto costantemente sin dall'epoca della sua uscita.....in futuro i CH non raggiunsero piu' i vertici di questo album soprattutto x l'assenza di David Potter vocalist dal piglio crudo e deciso che fece la differenza... |
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12
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devo procurarmeli ho sentito qualcosa sul tubo è sono grandiosi |
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11
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Si, ho controllato, avevi già commentato  |
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10
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Figurati, è sempre un piacere. Mi ricordo della rece sui Culprit (mi pare di aver anche commentato, ma potrei sbagliare) ed anche degli Chateaux, di cui pure posseggo i vinili (limitatamente ai tre albums usciti negli eighties). Grande band anch'essa! Bisogna che vada a rileggermi la recensione. |
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9
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Ti ringrazio. In qualche altro commento hai citato i Culprit ed alcuni altri gruppi. Nel DB ci sono quasi tutti, dei Culprit trovi recensione e breve bio. Uno dei vinili che conservo più gelosamente assieme a quello degli Chateaux,presenti anch'essi . |
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8
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E' vero, perchè il materiale qui presente è davvero tanto e non vorrei perdere nemmeno una recensione tra quelle che mi interessano. Ti quoto per ciò che dici sui dischi "dimenticati" ed apprezzo la modestia, pur sottolineando l'importanza che un prodotto venga presentato e descritto con passione, oggettività e competenza: per quanto concerne questi (ed altri) aspetti, il vostro lavoro è una garanzia. |
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7
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Stai facendo un bel giro eh? circa i voti.... cosa volete che diciamo? Mi pare che la pochezza di certa gente si commenti da sola. Indubbiamente poi, certi dischi meriterebbero maggiore attenzione, (per i dischi intendo, non per le recensioni, mie o di chiunque altro), ma spesso il tempo passa e la memoria si perde. Questa sezione serve anche a conservarla. |
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6
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Ammetto di provare talvolta fastidio nel vedere queste medie insulse, salvo sorvolare al pensiero che sono derivate esclusivamente dall'operato di perditempo professionisti degni di compatimento. Ad amareggiare di più (mi scuso, ma è una cosa che non sopporto) sono i pochi commenti in molti classici contrapposti ad interminabili e sterili (talvolta anche squallide) discussioni in prodotti discografici del tutto irrilevanti per qualità e portata storica. Vabbè, mi autocensuro che è meglio. In compenso a commentare i dischi con la D maiuscola si ritrovano spesso e volentieri gli utenti migliori del sito  |
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5
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Si caro nightcomer, soprattutto se oggi uno si sente in dovere di comprare i white wizzard senza essere passati di qui. lunghissima vita a Raven . Ah 24.41 di media: ormai ci siamo, come orario dico. |
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4
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Anche qui non avevo commentato. Poco da aggiungere a quanto scritto su recensione e commenti: si tratta di un'altra piccola gemma da riscoprire. |
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3
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Più andavano avanti, e più miglioravano. Assalto NWOBHM all'arma bianca, anche se preferisco Dominator e il capolavoro A sultan's ransom. |
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2
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ripensando al loro primo full lenght, l'album omonimo ("Cloven Hoof" uscito nel 1984 e fortemente raccomandato), che all'epoca fu uno dei miei ascolti preferiti. |
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1
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...rivoglio indietro questi tempi, che epoca straordinaria!!!! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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Cloven Hoof Nightstalker March of the Damned Gates of Gehenna Crack the Whip Laying Down the Law Return of the Passover
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Line Up
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David Potter - Vocals Steve Rounds - Guitar Lee Payne - Bass Kevin Pountney - Drums
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RECENSIONI |
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