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19/09/24
BELPHEGOR + MALEVOLENT CREATION + MONUMENT OF MISANTHROPY + CONFESS
AUDIODROME - MONCALIERI (TO)
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Witherfall - Sounds of the Forgotten
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01/09/2024
( 1801 letture )
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I Witherfall sono classe e mistero, luci suffuse, velluto e luna piena. Nuvole appena accennate immerse in una quiete quasi irreale. I Witherfall sono una band che non solo ha saputo reinterpretare in chiave moderna il metal tecnico-melodico, ma che ha portato in tavola qualcosa di fresco ed eccitante a ogni nuova uscita. Nocturnes and Requiems (2017) , A Prelude to Sorrow (2018) e Curse of Autumn (2021) sono tutti album incredibili e sì, possiamo tranquillamente affermare che Sounds of the Forgotten non solo mantiene alto il nome della band, ma alza ulteriormente l’asticella per quanto riguarda idee, amalgama, digressioni power, classe progressiva e cattiveria. Tutto ciò senza escludere l’importantissimo ruolo che ricopre l’atmosfera elegante, decadente e sospesa nel tempo.
Sounds of the Forgotten è un tutt’uno con le vostre cuffie, con la vostra audio-mente. Diventa parte dell’ascolto conglobante in quanto non è possibile estrapolarne una parte (o un singolo brano) senza fargli torto. Se avete bisogno di riflessioni e brutalità ben celata siete nel posto giusto: dalla horrorifica Insidious fino alla straripante visione dilatata di What Have You Done? , tra drammi tinti di viola e mirabolanti tecnicismi neoclassici. I Witherfall hanno il pregio estremo di essere dei pensatori non comuni, creatori fuori dal coro che partoriscono piccole sinfonie senza indugiare su schemi pre-impostati. Metal? Certamente, ma con una valanga di sfumature e sotto-cromatismi davvero notevoli, per un risultato finale che lascia ancora una volta a bocca aperta. Onestamente, dopo l’insana follia della trilogia iniziale sarebbe stato lecito aspettarsi qualcosa di meno intrigante (od originale), invece siamo al cospetto del miglior album della band per quello che riguarda ricercatezza e bilanciamento sonoro. Il modern metal della favolosa They Will Let You Down suona cattivo e diretto con il suo sferragliante up-tempo, mentre Joseph Michael ruba la scena con una prova vocale superba. Impossibile non citare il lavoro di Jake Dreyer (ex - Iced Earth) alle sei corde, così come il mostruoso, inventivo e cristallino Marco Minneman dietro le pelli (ora sostituito in pianta stabile da Chris Tsaganeas). La tecnica in casa “W” non è certo una novità, così come non lo sono i richiami ai maestri Nevermore (la lunga e oscura Ceremony of Fire ne è l’orgasmico emblema). Nessun passo falso, nessuna inutile ridondanza né anomalia in SotF, che si posiziona in vetta a questo 2024 metallico senza indugio e senza prepotenza, ma solamente con la sua forza dirompente e la voglia di stupire. Compito pressoché impossibile ormai (specialmente in ambito classico) che il combo di Los Angeles porta perfettamente a termine.
Come non applaudire l’insolita scelta di una ballad come seconda traccia? Quasi a voler stemperare la prog-violenza di They Will Let You Down, la clamorosa Where Do I Begin? ci porta indietro agli anni ’90 senza timore. Acustica e “distante”, la canzone si evolve in un vellutato coro da brividi che lambisce territori power, dove il buon Dreyer spennella melodiosi soli da air-guitar prima di un imprevisto bridge retro-prog.. Insomma, c’è davvero di tutto nei suoni dimenticati dei Witherfall , tant’è che sguazzare all’interno delle nuove composizioni è diventato un vero sport estivo. Difficile esaltare una singola qualità o una singola canzone (anche se They Will Let You Down e Insidious hanno una mezza marcia in più), mentre la title-track risulta la traccia più canonica del lotto, almeno fino al suo oscuro codino/intermezzo Aftermath, che funge da ponte ideale per la fiabesca When It All Falls Away, delicata ballata rock in cui la potenza interpretativa raggiunge livelli altissimi. Scossone e finale elettrico in cui Joseph Michael sale in cattedra accompagnato dal solito, fiammeggiante Jake Dreyer per la sferzata che anticipa il maelstrom di What Have You Done?, brano-contenitore che racchiude il sound heavy-prog di Sounds of the Forgotten spezzandolo in due stanze sonore. La prima parte è più tecnica e “piena” e mette in mostra le splendide cornice evocative di Gerry Hirshfield , mentre la seconda poggia le fondamenta su atmosfere dilatate, assoli melliflui e l’interpretazione vocale di un J. Michael davvero superlativo.
Sounds of the Forgotten è un album per chi ama ascoltare una nuova produzione nella sua interezza. È un prodotto incredibile e in linea con i suoi predecessori: non ci sono concessioni facili, singoli da classifica o suoni artefatti. E’ distante anni luce dalle produzioni iper-moderne e compresse, ma riesce a suonare comunque contemporaneo e fresco (magia?). L’essenza stessa della band, in un buffo quanto camaleontico mix vintage/moderno continua la sua gloriosa cavalcata nell’underground metallico, tra applausi e apprezzamenti internazionali. Cosa aspettate? Preparate lo stereo: l’autunno è alle porte e chiama a gran voce i Witherfall.
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Musicisti straordinari. Il futuro del metal classico assieme a Silver Talon e Orbit Culture. |
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Magnifica band conosciuta da poco leggendo il commento dell\'utente Magnum sulla recenzione dell\'ultimo lavoro dei Rhapsody of Fire, che ringrazio.
Il cantato di Joseph Michael lo trovo strepitoso, molto teatrale ed espressivo e infatti è dietro al microfono anche nell\'ultimo lavoro dei Sanctuary.
Tutti i musicisti coinvolti sanno il fatto loro, garantendo professionalità e gran gusto musicale.
Ho trovato gli eredi dei Nevermore finalmente, anche se puntualizzo i Witherfall sono nel complesso diversi con un sound personale e contaminazioni anche di altri generi come il prog.
Reputo tutti e quattro i lavori prodotti ottimi, non riuscendo a stilare una classifica |
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L\'ho ascoltato tanto quando è uscito e poi di nuovo in questi giorni, e tutte le volte ho sentito qualcosa di diverso che prima non avevo percepito. Davvero un bell\'album, tecnico, con un grande equilibrio tra aggressività e melodia. Copertina bellissima anche questa volta. Difetti? L\'ultimo pezzo di 10 minuti l\'ho trovato meno esaltante degli altri |
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disco dell\'anno,senza ombra di dubbio, una delle band più interessanti in circolazione, il metal del futuro |
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13
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Musicisti eccellenti mi sono ripulito le orecchie dopo tutta la la musica di m che circolava nel nostro bel paese durante questa estate.Ottima band finalmente qualcuno con una padronanza magistrale dello strumento.Voto 82 |
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12
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album stupendo, all\'altezza dei loro migliori. Un\'unica perplessità: davvero troppi, troppi brani lenti. Belli per carità, ma è pur sempre un disco metal e secondo me nella seconda parte del disco si sono lasciati prendere un po\' troppo la mano da divagazioni acustiche e ballad. \"What have you done\" però è veramente un capolavoro. Ritoccherei leggermente verso l\'alto il voto del recensore, 85-86 per me. |
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11
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Concordo con chi dice che è una delle migliori uscite dell\'album. Bellissimo, è cresciuto con gli ascolti e ora forse è il mio preferito dopo \"Prelude to Sorrow\". Pezzi preferiti: \"Ceremony of Fire\" e \"What Have you Done\". |
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10
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Meno male sono tornati sulla retta via, e secondo me proprio perché hanno scelto di autoprodursi, lasciando il contratto con Century Media. Questo album, a differenza del precedente, non ha episodi totalmente scollati dallo stile Witherfall, bentornati! Manco a dirlo, tra le migliori pubblicazioni di questo 2024. Voto meritato |
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9
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Una delle uscite dell’anno, band stratosferica! |
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8
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Bellissimo album, anche se nel finale rallenta troppo. Per me devono essere più veloci nei loro brani, sono bravissimi e hanno enormi potenzialità.. Possono fare ogni cosa. Comunque ottimo album |
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7
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Band stratosferica. Ho acquistato ad occhi chiusi tutto di loro dopo aver ascoltato il clamoroso debut anni fa. Anche questo nuovo parto, autoprodotto per l\'occasione, non è da meno. Lasciati indietro i richiami più netti ai compianti Nevermore questa band ha ancora tante cartucce da sparare. Album più cupo e sofferto del precedente, davvero uno dei migliori album usciti in questo 2024. |
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6
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Band proveniente da un\'altra dimensione...
Dovrebbero uscire su major. La miopia delle label discografiche è sconcertante. |
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5
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Li ho scoperti con A prelude of sorrow. Questo lo sto ascoltando a ripetizione dopo averlo preso nel suo formato fisico. Ha talmente tante sfaccettature che ogni volta è una sorpresa. Al momento...me lo godo e basta |
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4
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L\'ho ascoltato parecchio appena uscito. Grande album. Grande band. Imho uno dei migliori dischi usciti nel 2024. Per me 85. |
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3
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Tecnica ed emozione...l\'aver scoperto questa band è stata una gioia.voto 85. |
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2
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Band stratosferica per me tra i top degli ultimi anni e se questo sarà il trend destinati ad entrare nella storia. Tecnica mostruosa mai fine a se stessa ma al servizio della canzone |
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1
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.....ascoltato tantissimo....davvero bello....tra le migliori band in circolazione....🤟 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. They Will Let You Down 2. Where Do I Begin? 3. A Lonely Path - intermission 4. Insidious 5. Ceremony of Fire 6. Sounds of the Forgotten 7. Aftermath - intermission 8. When It All Falls Away 9. Opulent 10. What Have You Done?
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Line Up
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Joseph Michael (Voce, Tastiera, Percussioni) Jake Dreyer (Chitarra) Gerry Hirshfield (Tastiera) Anthony Crawford (Basso) Chris Tsaganeas (Batteria)
Musicisti Ospiti: Marco Minneman (Batteria)
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RECENSIONI |
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