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Nefarium - Haeretichristus
( 4019 letture )
Haeretichristus è il secondo fullenght dei Nefarium, band proveniente dalla Valle d’Aosta che per professionalità della proposta lascerebbe immaginare una carriera di ben più grande importanza. Il disco in questione segue la traccia lasciata dal predecessore “Praesidium” verso sonorità black metal scandinave -e svedesi in particolare (Dark Funeral su tutti)-, lungo un cammino in direzione di una “propria personale illuminazione che dia voce ai propri ideali”. Non è difficile intuire di quali ideali si stia parlando. Carnifex e soci non si pongono alcuno scrupolo nel rendere nota la propria vocazione satanica: un vero e proprio istinto maligno che cola denso come sangue da ogni più piccolo dettaglio riguardante l’album. Negli ultimi tempi ha preso forma una notevole polarizzazione mediatica in direzione di questo tema, trattato, come spesso succede, seguendo i criteri della superficialità, dell’ignoranza e della spettacolarizzazione, proprio da parte di quegli strumenti che dovrebbero supportare nel XXI secolo una ragionevole capacità di coscienza critica ed una adeguata lotta contro l’ignoranza. Proprio per questo motivo eviterò di addentrarmi nell’argomento, lasciando ai miei venticinque lettori lo spazio di discuterne nei termini da loro preferiti e limitandomi ad analizzare l’aspetto puramente estetico della produzione artistica in questione.

Velocità, potenza e malignità. Queste le caratteristiche principali di un disco che si presenta come notevole prova di maestria dell’ennesimo talento nascosto tra le mura di casa nostra. La prestazione di Summum Algor alle pelli tesse una base ritmica di una certa importanza, spesso caratterizzata da improvvise accelerazioni ed inversioni di marcia che aiutano il disco a non scivolare completamente nel baratro della monotonia. Non mancano soluzioni di una certa genialità, ma va pur sempre ricordato che di black metal si tratta: lunghe cavalcate in blast beat, riff ripetuti alla nausea ed urla di primordiale brutalità sono la colonna portante di sonorità intransigenti, all’interno delle quali si innestano piccoli passaggi in grado di spezzare il flusso di note e risvegliare l’attenzione del pubblico. Meritevole di nota, a questo riguardo, è l’escursione strumentale di “The Damned Descent”, brano tra i più riusciti del platter proprio per la sua magnetica imprevedibilità.

L’abilità dei musicisti -una piacevole scoperta- è peraltro supportata da una produzione eccellente. La decisione in sala di registrazione è quella di costruire suoni freddi, fonte di maniacale alienazione, pur senza abbandonare l’elemento di potenza. Non c’è nulla di maestoso nella rigidità del sound della batteria: cassa e rullante si alternano come furiosa percussione di oggetti metallici, sposandosi perfettamente con l’atmosfera ricreata dalla frenesia delle ritmiche di chitarra. Mixato presso gli Hitfire Studio (Dark Funeral) di Årsta, Svezia, Haeretichristus vede la partecipazione di Infaustus (Setherial) e dello stesso Chaq Mol, due guest appearance di altissimo livello, in grado di confermare la rilevanza sul piano internazionale delle capacità dei Nefarium. Pregevole infine, per chi sa apprezzare questo tipo di gusto per l’oscurità, l’intero artwork del disco.

Il black metal non è un genere che ci si può inventare da un giorno all’altro. Quando una forma di espressione musicale si lega in maniera così profonda alle tematiche perseguite, ad una serie di culti e modus vivendi radicate nel musicista, solo chi è realmente mosso da una forma di tragica vocazione può incamminarsi lungo la via oscura. Il rischio rimane quello di apparire come un gruppo di bizzarri clown blasfemi dotati di scarso gusto musicale e senza il talento necessario per suonare del vero rock. Non sono queste le righe più adatte ad una dissertazione riguardo all’utilità delle numerose pratiche ricorrenti nell’ambiente black più estremo (corpsepaint e quant’altro); rimane il fatto che, dipinti o no, i Nefarium propongono un disco che cela qualità meritevoli di essere analizzate con particolare attenzione.



VOTO RECENSORE
80
VOTO LETTORI
70.88 su 61 voti [ VOTA]
Sergio Vinci
Giovedì 29 Maggio 2008, 8.27.06
1
Sono d'accordo con pareri e voto del recensore. Una band che ho visto anche live e che sa dimostrare quanto vale. Una delle migliori uscite black metal dell'anno e non solo in Italia. Una pecca a mio avviso la produzione, che è fin troppo pulita, per il resto bel gruppo!
INFORMAZIONI
2008
Agonia Records
Black
Tracklist
1. Lucifer's Betrayal
2. The Damned Descent
3. 136 Bastard Priests Murdered
4. Merchants of Hope
5. Doctrina Haereticorum
6. Thirty Coins Of Judas
7. An Old Black Cage
8. Sin of An Apostle
9. Episcopal Whip
Line Up
Carnifex - guitars, vocals
Summum Algor - drums
Negatium Corporis - bass
Adventor - lead guitars
 
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