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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 4355 letture )
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ALCUNI CENNI SULLA BAND Gli Strings 24 sono il frutto dell’unione del talento di tre chitarristi italiani: Frank Caruso, Stefano “Sebo” Xotta e Gianluca Ferro nell’estate del 2007 decidono infatti di far sposare le rispettive esperienze nel mondo della musica, buttando giù idee su idee e preparando il terreno per il disco che mi sto apprestando a recensire. Quale nome avrebbero potuto mai scegliere i Nostri se non “Strings 24”, letteralmente “24 corde”, ossia la somma delle corde delle loro tre fidate asce? Da un incipit così, non ci si può che aspettare un disco molto, molto particolare!
L'APPARENZA INGANNA Apparentemente Strings 24 è un normale disco shred: tutto strumentale, pieno zeppo di assoli velocissimi e spesso armonizzati, tecnicamente molto difficile e nulla più. Invece così non è: Strings 24 rappresenta l’unione di diverse culture e mentalità, rappresenta l’approfondimento di generi musicali già consolidati e ampiamente conosciuti dalle masse, rappresenta la sfida a costruire qualcosa di buono senza però togliere spazio a nessuno o scimmiottare gli Artisti che hanno reso grande questo tipo di musica, rappresenta la sintonia tra musicisti che si integrano talmente bene che l’album suona come una jam session, anche se è evidente che non può esserlo! La proposta dei tre virtuosi trova le sue fondamenta nel rock pesante: ritmi grooveggianti fanno da base ad assoli espressivi e melodici, costruiti non solo per stupire gli amanti della velocità ma anche chi apprezza le melodie cantabili; nel disco si trovano elementi tra loro opposti: Introspective e Outraged Dimensions ci offrono una panoramica sul mondo della consonanza e della dissonanza di quasi Cacophoniana memoria, fondendo il gusto di riff duri come macigni coi dipinti dei chiari fraseggi delle chitarre soliste e di strani effetti elettro-acustici; Running in the Wind è a tratti ingannevole, saltando dal territorio neo-classico a quello hard’n’heavy; Double D avrebbe le potenzialità per essere il classico singolo perché orecchiabile, diretto, longevo nel numero degli ascolti possibili: insomma, da gustare fino in fondo! Ma non tutto è rock, dato che come dicevo all’inizio la band affronta diverse tematiche: dal metal di Schizophrenic Disorders al blues ballato di Remember Blues, dalle tenui melodie di G String Song agli ipnotismi di Psychedelic per concludere con lo strepitoso Go Down Peter! (chi ha detto Blues Brothers?). Unico neo la produzione un po’ troppo sporca: capisco che nelle intenzioni della band ci fosse la volontà di fare un disco per così dire “raw”, quindi con un suono molto vicino a quello live, però così mi sembra un pelino esagerato… ad ogni modo, una produzione più brillante non avrebbe poi stravolto il comunque eccellente risultato.
ASCOLTATE E COMPRATE Non mi dilungherò troppo: Strings 24 è un discone, uno di quelli che potrei consigliare ad un neofita del genere giusto per fargli capire che cosa sia un bell’album shred. Inoltre sono molto soddisfatto poichè, ancora una volta, dei musicisti italiani dimostrano di essere più bravi dei loro colleghi stranieri; mi preme però di sottolineare che il voto che vedete qui sotto non è affatto regalato, tutt’altro: in un periodo in cui le uscite shred di grande livello scarseggiano, trovo che sia giusto rendere onore al merito e quindi premiare gi Strings 24 con un voto all’altezza del lavoro svolto. Ancora una volta: complimenti, ragazzi!
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Si si, confermo la mia opinione apiù di qualche settimana da quando ho ricevuto il promo digitale... assolutamente spettacolare! |
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SUPER DISCO!!!!!!!!!!!!!!!! Da avere, senza riserve, per i fanatici del metal strumentale ma anche per tutti gli altri... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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01 Introspective (intro) 02 Outraged Dimensions 03 Running in the Wind 04 Double D 05 Schizophrenic Disorders 06 Remember Blues 07 Mystical Thoughts 08 G String Song 09 Psychedelic 10 Flown 11 Besides Nowhere 12 Go Down Peter!
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Line Up
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Frank Caruso – Chitarra Stefano “Sebo” Xotta – Chitarra Gianluca Ferro – Chitarra Roberto Gualdi – Batteria Gabriele Baroni – Basso Alessandro Del Vecchio – Hammond su “Remember Blues” Lorenzo Feliciati – Basso su “Remember Blues” e “Go Down Peter!”
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