|
27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
|
|
|
( 11241 letture )
|
Le note dei Summoning danzano sommesse tra le linee infinite dello spartito. Paesaggi pittoreschi si stagliano all’orizzonte di questa musica penetrante, lugubre e fantastica che saprà rapirvi, divorandovi da dentro, come la bramosia consuma l’animo di chi ghermisce l’Anello. Sarà facile percepire all’interno di una qualsiasi traccia imbastita dall'accoppiata austriaca le vibrazioni di una linfa oscura e irreale che trae forma, energia ed ispirazione, dal mondo magico sputato sulla carta stampata dalla penna insaziabile del professor J.R.R.Tolkien. Michael Gregor e Richard Lederer, al secolo Silenius e Protector, modellano le sinfonie stregate della Terra di Mezzo prendendo spunto dalla tradizione black scandinava e aggiungendo una forte portata epica per creare quel sound molte volte indicato come fantasy black metal. I Summoning, nati nella montuosa Austria nel 1993, si lanciano sul mercato nel 1995 con Lugburz che, in verità, ha poco da spartire con il resto della discografia del duo, in quanto presenta sonorità molto più crude, distanti dalle melodie epiche che si incarneranno costantemente nelle composizioni future.
Minas Ithil è nel mondo di Tolkien una città fortificata fondata dagli uomini per controllare il regno che un tempo era stato di Sauron, il signore oscuro. In seguito alla conquista effettuata dai Cavalieri Neri che valicarono il passo di Cirith Ungol la cittadella divenne famosa come Minas Morgul e invasa dagli orchi. Minas Morgul or dunque vive di emozioni forti suggellate dalla poesia di Tolkien e traduce in musica orizzonti letterari affascinanti e immaginari che dipingono un affresco veritiero delle opere del professore sudafricano. Brani agghiaccianti, ipnotici e ripetitivi fino allo sfinimento, vengono cuciti su un tappeto di sintetizzatori che sfruttano i tempi cadenzati e i riff laceranti delle chitarre per immergere l’audace ascoltatore nel mondo fantastico, epico e profondo, di Arda.
L’epopea sognante prende vita con l’inquietante intro Soul Wandering per proseguire con Lugburz. Una traccia dai riff pesanti e dai tempi monotoni che accelerano con lo scorrere dei minuti. Fredda e nera come Mordor, la terra ove sorge la Torre Oscura di Sauron, chiamata appunto Lugburz nel linguaggio nero. The Passing of the Grey Company con la sua melodia scanzonata sorretta dai riff massicci e graffianti è uno dei momenti più emozionanti. La voce di Silenius, che si alternerà con Protector nel corso dell’album, narra con ferocia il passaggio della grigia compagnia lungo i sentieri della Terra di Mezzo. Morthond è il fiume che viene seguito da Aragorn e i suoi all’uscita dal Sentiero dei Morti per giungere a Gondor. Il brano è giostrato su tempi lenti e cupi attraversati da improvvise accelerazioni fino alla chiusura. Marching Homewards si annovera tra le migliori del lotto. Il brano avanza corposo e magnetico ed è pervaso da una vena altissima di epicità. Dopo la strumentale Ortanch, è la volta di Ungolianth, sconvolgente più che mai. Glaciale, maligna e oscura come il personaggio a cui si ispira: l’avido ragno gigante genitrice di Shelob che si contenderà i Silmaril con Morgoth. Il ritmo spedito delle tastiere lancia Dagor Bragollach, altro brano riuscitissimo e coinvolgente. Epica fino al midollo narra di una delle Battaglie del Beleriand in cui Morgoth assestò una brusca sconfitta agli avversari e Fingolfin, audace re degli Elfi, in preda alla disperazione vi trovò la morte. Through the Forest of Dol Guldur segue la scia stilistica dell’album per un passaggio incalzante e tetro. Dol Guldur per la cronaca era l’antica fortezza di Sauron nel Bosco Atro Meridionale. La decima The Legend of the Master of the Ring è un brano più delicato rispetto al resto dell’album e si rivela una pseudo ballad supportata da tastiere sognanti e magiche. La narrazione fatta riprende a tematiche generali la storia dell’Anello e le sue vicissitudini con gli esseri della Terra di Mezzo. Lasciatevi avvolgere dalla musicalità e dall’armonia delle tastiere e sarete proiettati nel sogno. A chiudere il disco arriva Dor Daedeloth con i suoi dieci minuti di micidiale epicità che vi trasporterà nella Terra D’Ombra, la contrada a Nord sotto il dominio di Morgoth.
Minas Morgul è forse l’album più rappresentativo della band che segna l’addio degli austriaci al black istintivo di Lugburz per imboccare un sentiero sì maligno e oscuro, ma molte volte epico e pittoresco fino all’inverosimile, scortandovi nel vostro personale sogno ad occhi aperti di fronte ai tramonti leggendari descritti da Tolkien. Imperdibile.
|
|
|
|
|
VOTO LETTORI
|
86.56 su 103 voti [
VOTA]
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
24
|
Lo sto ascoltando proprio adesso, poco da aggiungere, capolavoro |
|
|
|
|
|
|
23
|
Oggi ho messo su questo, dopo che ne avevo scritto sotto un\'altra recensione mi era venuta una gran voglia di ascoltarlo. Meraviglioso. |
|
|
|
|
|
|
22
|
Ascoltato anche questo dopo Dol Gurdur.. Tirando le somme mi pare che si equivalgano, ma se devo scegliere, voto Minas Morgul, che suona al Mio orecchio, meno "ambientalista".. |
|
|
|
|
|
|
21
|
non conosco l album, volevo comorarlo per la cover |
|
|
|
|
|
|
20
|
Album voto 90. Morthond voto 100. |
|
|
|
|
|
|
19
|
Ma che bravo sei, anche il plurale maiestatis. Fai un passo indietro va, impara a leggere e a capire quello che uno scrive che forse l'ironia ti riesce un pochino meglio. |
|
|
|
|
|
|
18
|
Mai sentito parlare di plurale maiestatis? I complimenti ironici puoi tenerteli grazie, per il resto lasciamo perdere che è meglio |
|
|
|
|
|
|
17
|
Dai "fascistoide" vai a commentare sotto i vari link di "Repubblica", intellettuale da tastiera. |
|
|
|
|
|
|
16
|
Io sarei una mela marcia perchè mi fanno cagare i summoning? Certi atteggiamenti li chiamano fascistoidi, ma visto che non c'è nulla che debba deporre a mio favore, apprezzo che "ve ne farete" una ragione. Anche arrogarsi il diritto di parlare per altri è definito fascistoide. Haha complimentoni! |
|
|
|
|
|
|
15
|
Bimbu, il rispetto è proprio il minimo atteggiamento possibile nei confronti di questa gloriosa band. Poi il fatto che ti facciano anche cagare non depone certo a tuo favore, ma le mele marce sono sempre esistite e sempre esisteranno. Ce ne faremo una ragione. |
|
|
|
|
|
|
14
|
Riascoltato dopo vent'anni. Se allora questa band mi rompeva le palle, oggi mi fa veramente cagare. Ma rispetto. |
|
|
|
|
|
|
13
|
Gimlet..come vedi non è mai troppo tardi! Sono contenta che ti sia piaciuto, per me Lugburz, Dol Guldur, Dagor Bragollach, capolavori..ma tutto l'album è spettacolare, non ci sono punti deboli. |
|
|
|
|
|
|
12
|
@lisablack. Ho seguiito il tuo consiglio, e francamente mi chiedo per quale assurdo motivo io non abbia incrociato le strade coi Summoning molto prima!!!!! L'album non è affatto semplice, ha bisogno di vari ascolti per essere compreso a pieno. Passing of The Grey Company e Marching Homewards sono sicuramente i due pezzi che mi hanno colpito di più, anche se è veramente molto difficile trovare punti deboli in un'opera di tale livello. Voto: 98 |
|
|
|
|
|
|
11
|
Un capolavoro assoluto, di una grande band, un omaggio al più bel libro che abbia mai letto. 100! |
|
|
|
|
|
|
10
|
Il loro disco migliore senza ombra di dubbio. Favoloso. |
|
|
|
|
|
|
9
|
Disco stupendo,come del resto tutta la loro discografia,non sbagliano mai,disco ora epico,ora dolce e sognante,ora violento ed appassionato!Fantastico! |
|
|
|
|
|
|
8
|
decisamente il loro lavoro migliore. |
|
|
|
|
|
|
7
|
Solo la copertina ne vale l'acquisto, aggiungiamoci anche Passing The Grey Company ..... bello ! |
|
|
|
|
|
|
6
|
da brividi..stupendo, grande band |
|
|
|
|
|
|
5
|
Pienamente d'accordo con Nikolas nel definirlo un capolavoro senza tempo, uno dei migliori della band, oltre ad essere uno dei miei album preferiti... fantastico, l'introduzione di "passing of the grey company" è qualcosa di... indescrivibile, voto 95. |
|
|
|
|
|
|
4
|
Mounsieurs, ecco un capolavoro assoluto, l'inizio ideale della discografia più esaltante che esista. Scusate le iperboli ma i Summoning sono uno dei miei gruppi preferiti e l'unico, assieme ai Novembre, in cui l'intera discografia non ha un album un po' al di sotto dell'eccellente. Emozionanti fino al midollo. Ottima anche la recensione con i riferimenti a Tolkien. Au revoir. |
|
|
|
|
|
|
3
|
Senza dubbio il migliore dei Summoning e uno degli album più belli che abbia mai ascoltato! 99 |
|
|
|
|
|
|
2
|
Oscuro e opprimente, epico e trascinante, un capolavoro senza tempo! Summoning grandiosi! |
|
|
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
1. Soul Wandering 2. Lugburz 3. Passing Of The Grey Company 4. Morthond 5. Marching Homewards 6. Orthanc 7. Ungolianth 8. Dagor Bragollach 9. Through The Forest Of Dol Guldur 10. The Legend Of The Master-Ring 11. Dor Daedeloth
|
|
Line Up
|
Protector (Voce, chitarre, tastiere) Silenius (Voce, chitarre, tastiere)
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
 |
|
|
|
|
|
|