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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Theory of a Deadman - Scars & Souvenirs
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( 3448 letture )
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Il vento del post grunge, o che dir si voglia nu-grunge, che ha soffiato impetuoso solo fino a qualche anno fa, si è prevedibilmente quietato. Al solito, in questi casi le ragioni sono molteplici: francamente a mio avviso la proposta non era particolarmente brillante, e inoltre i gruppi che ne hanno raccolto onori e gloria alla fine tendevano ad essere troppo simili fra loro per emergere o resistere ai colpi del tempo. Di tale ondata, che ricordiamo aver letteralmente invaso radio e media, solo pochi sono ancora oggi in carreggiata e degni di nota; fra questi spiccano i celeberrimi Nickelback ed Alterbridge.
Da qualche anno, sei per l’esattezza, fanno parte del claudicante carrozzone anche i Theory of a Deadman, canadesi come i Nickelback e guarda caso scoperti proprio dal cantante di questi ultimi (per i pochi che non lo sapessero, tale Chad Kroeger). Giunti al loro terzo album, quest’oggi uscito sotto l’egida della Roadrunner Records, evidentemente i nostri, con l’ausilio della potente etichetta, puntano ad incrementare l’audience nel meno fortunato bacino europeo. Senza mezzi termini riconosco che il genere in questione non mi ha mai particolarmente esaltato, seppur in più di un’occasione mi sia lasciato trascinare – in tutti i sensi - dalle spensierate melodie e dai facili ritornelli; con questo spirito ho affrontato anche Scars & Souvenirs (che tradotto in italiano suona come un edulcorato “vecchie ferite”).
Vi svelo che ad un primo ascolto mi è sorto il dubbio atroce di aver sbagliato album, o meglio di aver inserito per errore un qualsiasi dischetto proprio dei Nickelback. Quindi, da bravo uomo di scienza quale mi considero, dubitando di me stesso ho ricontrollato il lettore. Evidentemente il caldo non mi ha giocato alcun brutto scherzo: trovo impresso a caratteri cubitali il nome Theory of a Deadman! Tornando seri, effettivamente ogni brano dell’album ricordano in tutto e per tutto lo stile dei loro illustri connazionali, e, come se non bastasse, anche l’ottima voce di Tyler Connolly è simile a quella del suo mentore Kroeger. Un connubio tra rock duro e melodia prevedibile, fin troppo radiofonico, che affiora in tredici tracce di cui almeno la metà potrebbero diventare singoli di successo. Purtroppo un songwriting non sempre all’altezza della situazione e dei componimenti evidentemente riempitivi, mettono in cattiva luce quanto di buono complessivamente prodotto. Infatti, nonostante tutto, il quintetto dimostra di avere dalla propria parte un’ottima simbiosi, per lo più forgiata dalla grande compattezza della chitarra e dalle riuscite liriche, le quali a conti fatti conseguono come la maggiore attrattiva del platter.
In buona sostanza Scars & Souvenirs appagherà solo in parte gli appetiti degli amanti del genere, perché obiettivamente privo di particolari guizzi, freschezza e soprattutto originalità, così che alla lunga finirà per annoiare anche i più affecionados. Comunque l’indubbia bravura dei canadesi, aggiunta ad una dose maggiore di personalità e coraggio, potrebbe in futuro dare dei buoni risultati tanto da farmi tornare a parlare dei Theory of a Deadman con toni meno critici.
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1
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Un buon album hard rock radiofonico, qui ci sono le mie canzoni preferite, tra cui So Happy (c'è Brent Smith |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. So Happy 4:12 2. By The Way 3:35 3. Got It Made 3:15 4. Not Meant To Be 3:34 5. Crutch 3:17 6. All or Nothing 3:31 7. Heaven (Little by Little) 4:20 8. Bad Girlfriend 3:26 9. Hate My Life 3:11 10. Little Smirk 3:32 11. End of The Summer 3:30 12. Wait for Me 4:03 13. Sacrifice 2:55
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Line Up
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Tyler Connolly - vocals/guitar Dean Back – bass David Brenner – guitar Joey Dandeneau (Batteria per i concerti live) Robin Diaz (Batteria per le registrazioni)
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RECENSIONI |
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