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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Belphegor - Walpurgis Rites - Hexenwhan
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( 6213 letture )
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Ogni nuova release dei Belphegor è una festa, un tripudio di sangue, morte, distruzione senza troppe pretese (che ci volete fare, c'è chi si diverte così); e così ancora una volta la band esce sul mercato per darci esattamente quello che vogliamo, ma stavolta anche un po' di più (o di meno? Vedremo..).
Se chiudo gli occhi, quasi posso vederli i quattro di Salisburgo, attorno ad un tavolo nello studio di registrazione. Ad un certo punto uno di loro si alza e inizia a parlare: "Ragazzi, siamo una band affermata, i nostri dischi hanno un ottimo successo tra pubblico e critica, ma non voglio che i Belphegor passino alla storia come una band che ha avuto successo adagiandosi sempre sullo stesso sound. Dobbiamo fare qualcosa!"; parte un'animata discussione, alla fine si smorza il tutto promettendo che "ci penseremo". Ma durante la stesura dei pezzi, più o meno consciamente, gli strascichi di quel ragionamento si fanno sentire, influenzando il lavoro complessivo.
E quindi eccolo qui, Walpurgis Rites – Hexenwahn, nuovo nato in casa dei black/deathsters austriaci: l'ennesimo disco dei Belphegor? Forse, ma non del tutto. Un buon disco? Sicuramente, ma a modo suo. Andiamo quindi con ordine: sulle note di apertura di Walpurgis Rites ho accolto tra le mie braccia quello che avevo lasciato con l'ultimo Bondage Goat Zombie, una scarica di death metal tiratissimo, marcio ai limiti -e spesso non solo- del black, una produzione pulita, potente ma mai invasiva, e singole prestazioni da urlo -e non mi riferisco solo al cantato di Helmuth. Qua e là si sente però qualcosa di strano, di diverso: sembrerebbero quasi degli inserimenti vagamente melodici, dei tocchi sinfonici che "nobilitino" il sound complessivo; ma no, cosa vado a pensare, melodia e sinfonia in un massacro simile? Avrò sentito sicuramente male! Eppure la successiva Veneratio Diaboli – I Am Sin aumenta i miei dubbi: qua le chitarre hanno un'impostazione chiaramente melodica, non si può trattare di un'impressione! I quasi due minuti iniziali viaggiano infatti su binari melodici, grazie ad un lavoro chitarristico che abbandona i cupi toni del marciume death per ascendere a timbri più freschi e sinfonici; il resto del pezzo -peraltro mediocre, privo di incisività e colmo di passaggi a vuoto, su tutti il refrain- rimanda ad una tradizione ben consolidata, ma ormai la pulce all'orecchio è stata messa.
In linea di massima il disco alterna momenti in puro Belphegor-style a queste un po' anomale tendenze che sembrano strizzare l'occhio al black sinfonico; la classe in fase di esecuzione comunque non si discute, ma alla lunga i nostri sembrano zoppicare nel songwriting e il disco arriva pesantemente e con alcuni momenti fiacchi alla sua conclusione. Personalmente mentirei se dicessi che questo disco mi ha del tutto soddisfatto; concede sì qualche ora di piacevole ascolto, ma va poi rapidamente scemando fino a finire nel dimenticatoio, soprattutto se confrontata con la precedente produzione.
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3
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Album discreto, che si lascia ascoltare ogni tanto grazie alla consueta miscela di death/black che non delude per niente in questo disco. |
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2
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Grande disco! Gruppo sottovalutato e bistrattato da molti. Dal vivo non c e n é x nessuno. Dei mostri. Il.mio.voto é 85 |
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1
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Credo sia un buon disco, rece tutto sommato azzeccata, se non fosse che i Belphegor di melodia nelle chitarre è da un po' che ne usano, magari però è vero che qui è venuta più fuori (basti poi infatti vedere il successivo e ultimo, ancora più "epico"). Per me sono una band che va presa a piccole dosi ma che qualcosa di pregevole riesce sempre a tirarlo fuori in ogni disco. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Walpurgis Rites 2. Veneratio Diaboli - I Am Sin 3. Hail The New Flesh 4. Reichswehr In Blood 5. The Crosses Made Of Bone 6. Der Geistertreiber 7. Destroyer Hekate 8. Enthralled Toxic Sabbath 9. Hexenwahn - Totenkult
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Line Up
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Helmuth - Vocals, Guitar Serpenth - Bass, Vocals Morluch - Guitar Robi Kovacic - Drums
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