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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Astral Doors - Requiem Of Time
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( 3983 letture )
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Nils Johansson, già noto per il lavoro con i Lion’s Share (autori dal 1995 di sei album di solido heavy, ultimo dei quali il discreto Dark Hours dell’anno scorso) e con i Wuthering Heights (che invece usciranno il 12 aprile con Salt), tiene in piedi anche il progetto Astral Doors, nato senza troppe pretese ma già giunto al quinto full-length in sette anni.
Il sound della band è un metal dalla forte caratura sabbathiana, e lo stesso Johansson ha un timbro accostabile a Ronnie James Dio, con le debite proporzioni ovviamente; certo che forse a tratti si insiste troppo su questa somiglianza globale, e Testament Of Rock ha la pessima idea di prendere la musica di Children Of The Sea e abbinarla “sacrilegamente” ad un testo che ricorda tanto I Dieci Metallamenti degli Atroci. Tuttavia è solo una caduta di stile, che non si riflette sul resto del platter, solido e potente in pieno stile Lion’s Share con però le melodie tipiche dei Wuthering Heights. Ancora, sarebbe però sbagliato considerare gli Astral Doors come una mera sintesi dei progetti di Johansson, in quanto il sestetto svedese ha personalità e talento: i brani sono ben costruiti, sebbene tendano ad insistere eccessivamente su formule tra loro assimilabili. A riff granitici si affiancano puntualmente tappeti di tastiere volti a ricreare un effetto Rainbow-style, e la voce roca del singer domina i brani, cavalcandoli con mano esperta, ora lasciando andare la musica a briglia sciolta, ora imponendo dei severi mid-tempo.
Quando il songwriting trova vette di ispirazione il giocattolo funziona: Call Of The Wild, non a caso scelta come primo singolo, o Blood River sono esempi perfetti delle potenzialità degli Astral Doors. Certo, alcuni episodi sono un po’ infelici, soprattutto nei testi (si può chiamare un brano Metal DJ?), e la sensazione generale è che Requiem Of Time regga poco il passare del tempo e degli ascolti, proponendo, a conti fatti, un tipo di metal eccessivamente ancorato ai propri canoni, per non dire dotato di paraocchi. Così, basta che il coro sia meno efficace e il brano tutto scema clamorosamente di interesse (la banalissima Fire And Flame, dove è lampante la ricerca del minutaggio più che della killer song); al contrario, refrains di altissima qualità sorreggono l’album per quasi tutta la sua durata.
È proprio la durata il principale difetto di Requiem Of Time, che con tre-quattro pezzi in meno avrebbe detto la sua ad alti livelli, proiettando gli Astral Doors a livelli importanti. Così, è un’uscita di livello, ma non imprescindibile. Comunque consigliata a chiunque ami Heaven And Hell e simili: la band mostra gli artigli, e graffia, altroché.
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2
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testament of rock mi ha innervosito, ma in sé non è male. però è troppo spudorata l'imitazione di Children Of The Sea, dai... comunque mi fa piacere che ti abbia dato qualcosa: Johansson mi piace molto, recensirò (o qualcun altro al posto mio) anche il nuovo dei Wuthering Heights. |
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l'ho ascoltato, veramente un album valido; molto solido, corposo; E Testament of Rock a me piace moltissimo!! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1.Testament Of Rock 2.Power And The Glory 3.Rainbow Warrior 4.Call Of The Wild 5.St. Peter’s Cross 6.So Many Days So Many Nights 7.Blood River 8.Anthem Of The Dark 9.Metal DJ 10.Fire And Flame 11.Greenfield Of Life 12.The Healer 13.Evil Spirits Fly 14.When Darkness Comes
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Line Up
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Nils Patrik Johansson (Vocals) Joachim Nordlund (Guitar) Martin Haglund (Guitar) Ulf Lagerstrom (Bass Guitar) Jocke Roberg (Keyboards) Johan Lindstedt (Drums)
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RECENSIONI |
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