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27/04/25
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Astral Doors - Black Eyed Children
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29/05/2017
( 2041 letture )
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Ottavo album per gli svedesi Astral Doors che, con costanza e convinzione, ci propongono da ben quindici anni a questa parte un vigoroso heavy metal tradizionale in cui l’influenza di gruppi quali Rainbow e Dio è il riferimento più immediato. Noti infatti in particolar modo grazie all’ugola di Nils Patrick Johansson, incredibilmente simile a quella dell’indimenticabile Ronnie James Dio, gli Astral Doors sono in grado di scaldare i cuori di tutti gli affezionati dell’heavy metal, grazie ad un suono tagliente ed incisivo che non abbandona mai la giusta dose di melodia. A tre anni di distanza dal buon Notes from the Shadows, il nuovo disco degli svedesi dalla copertina oscura e profonda propone dieci pezzi trascinanti e convincenti, esaltati da una pressoché perfetta registrazione e un altrettanto perfetto mixaggio ad opera del poliedrico Erik Mårtensson, che evidenzia in particolare l’impegno alla batteria di Johan Lindstedt, autore di una prestazione sopra le righe per dinamismo e precisone. Il batterista, coadiuvato dal bassista Ulf Lagerström, regala infatti un vero e proprio variegato tappeto ritmico che sostiene la rodata coppia chitarristica formata da Joachim Nordlund e Mats Gesar.
Che Black Eyed Children possieda tutte le carte in regola lo si coglie fin dai primi passaggi con brani quali l’opener We Cry Out, Wall e soprattutto Die on Stage, che è uno dei picchi qualitativi dell’album per quanto riguarda energia e coinvolgimento. Certo, la scuola e l’ispirazione degli Astral Doors è chiara e limpida, tanto da poter essere etichettata in alcuni passaggi con l’accezione di “troppo derivativa”, ma occorre riconoscere che, nell’insieme, la band svedese riesce a confezionare dei pezzi decisamente convincenti. La più cadenzata Suburban Song spezza il moto del disco aprendo alla parte conclusiva della tracklist che, un po’ a sorpresa, non subisce la minima battuta di arresto, ma anzi, grazie a brani quali Lost Boy e soprattutto l’articolata title-track Black Eyed Children, regala i migliori episodi di un disco che probabilmente non passerà alla storia, ma che è assolutamente in grado di farci trascorrere un’ottima ora di musica.
Black Eyed Children è sicuramente un lavoro interessante, che continua la serie dei buoni dischi che ha portato gli Astral Doors a ritagliarsi il proprio spazio e ad essere considerati con merito una bella realtà del panorama heavy metal contemporaneo, tanto che l’ottavo disco degli svedesi non deluderà di certo i fan storici della band e più in generale tutti gli appassionati di quell’heavy metal ben ancorato a solide radici del passato.
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4
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Ingresso e, ahimè, uscita dai civil war... |
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3
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In realtà come band gli Astral Doors esistono da una ventina d'anni. L'ingresso di Nils nei Civil War è ovviamente molto più recente |
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2
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In pratica il cantante è lo stesso dei Civil War che a sua volta sono una costola dei Sabaton. Ottimo.. |
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1
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Con i primi quattro album mi ero in parte illuso che potessero fare il salto di qualità e divenire una band di rilievo. Purtroppo in parte han deluso anche se hanno mantenuto sempre una qualità media più che discreta. Mi rendo conto, d'altronde, che inventare qualcosa nell'heavy tradizionale è davvero dura... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. We Cry Out 2. Walls 3. God Is the Devil 4. Die on Stage 5. Tomorrow’s Dead 6. Good vs Bad 7. Suburban Song 8. Lost Boy 9. Slaves to Ourselves 10. Black Eyed Children
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Line Up
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Nils Patrik Johansson (Voce)
Joachim Nordlund (Chitarra)
Mats Gesar (Chitarra)
Jocke Roberg (Tastiere) Ulf Lagerström (Basso)
Johan Lindstedt (Batteria)
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RECENSIONI |
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