|
27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
|
|
|
( 1608 letture )
|
Nuovo disco per Cyril Achard, chitarrista francese che con questo Violencia dimosta come si possa essere virtuosisticamente rock senza dover necessariamente ricorrere a quintali di sovraincisioni (overdub) o a tonnellate di sweep-picking ad otto dita. Ancora una volta accompagnato dal bassista Franck Hermanny e dal batterista Eric Lebailly (entrambi noti per esser membri degli Adagio), il buon Cyril propone in quest'occasione una forma di rock che suona esattamente come se fosse stata registrata live: la già citata assenza di sovraincisioni fa esattamente quest'effetto, ed anche se all'inizio può scombussolare la prospettiva di chi è abituato ad ascoltare lavori complessi e "grossi", alla lunga risulta essere una carta assolutamente vincente.
Difatti Achard è perfettamente in grado di gestire questa situazione doppiamente solista, e così lo sono i suoi due illustri compagni, che non fanno sentire la mancanza di una seconda chitarra. Lo ripeto a scanso di equivoci: i primi ascolti provocheranno quasi sicuramente una sensazione di incompletezza, ma col crescere dell'album questa sensazione sarà svanita, a favore di una percezione di grande libertà e pulizia. L'assenza di una seconda chitarra permette infatti di gustare in maniera molto più agevole le parti di basso e di chitarra: l'armonia non viene deturpata o ìmpoverita, perchè Hermanny è uno che sa il fatto suo e, soprattutto, deve aver fatto molto gioco di squadra con i suoi due compagni.
L'aspetto della collaborazione, in ambito compositivo ma anche esecutivo, è stato sicuramente determinante: brani come Brutalize e Saint Hetfield (si, proprio quell'Hetfield), con tutte le loro influenze progressive, non sarebbero mai state in piedi senza una seconda chitarra se Hermanny e Lebailly non avessero coordinato i loro sforzi, alla luce delle melodie tratte da Achard. Tutto ciò ha un'altra conseguenza molto importante: Violencia non è catalogabile con precisione sotto nessuna etichetta. Per certi versi si tratta di un album molto tradizionale, che muove i propri passi da certi riff di Satriani (vedasi Violencia e Strong Hearted), ma è anche vero che negli stessi brani troviamo cambi di tempo e di tonalità che rendono il paragone, nel suo complesso, flebile: detto in altre parole Cyril Achard è un artista di grande fantasia e personalità, il cui stile è debitore di alcuni album e di alcuni generi, anche tra loro disparati (non possono essere casuali le influenze jazz/fusion di All Or Nothing); ciò che unisce le otto canzoni qui presenti è una certa attitudine verso una specie di progressive metal (che per arrangiamenti e produzione potrebbe far pensare ai primi Sieges Even), e naturalmente il gusto per il solismo puro, ben esplicitato dalla dinamicità delle dita di Achard.
Violencia è pertanto ciò che io definisco un buon disco: esso possiede infatti tutte le caratteristiche necessarie per essere ascoltato decine di volte, essendo dotato di originalità, fantasia ed una discreta quantità di personalità. Non presenta difetti di nessun genere e si appresta a girare nel mio lettore per i prossimi mesi: fossi in voi, lo comprerei immediatamente.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
1
|
L'ho trovto anch'io di buon livello. E' tecnico, ma senza (quasi) mai annoiare. |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
01 Brutalize 02 Saint Hetfield 03 All or Nothing 04 I'ts a Gloomy Day 05 Violencia 06 Sweet and Furious 07 Strong Hearted 08 I Don't Believe
|
|
Line Up
|
Cyril Achard - Chitarra Franck Hermanny - Basso Eric Lebailly - Batteria
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|
|