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Ratt - Infestation
( 7657 letture )
Welcome back Ratt! Era ora, davvero. Questo pokerissimo di malfattori ci mancava, e pure da parecchio tempo, soprattutto con materiale di alta qualità come avevano saputo catapultarci addosso sin dai primi lavori marchiati anni ottanta. Tante cose sono accadute da quando i cinque roditori, con un’altra line-up ovviamente, devastavano, in coppia con i Motley, lo stantio panorama losangeleno portando una fresca ventata di nuovo metal condito da tanto mascara, rossetti e spandex superglam. Il Sunset Strip, ombelico del mondo metal. Che tempi quelli! Inenarrabili, difficili da illustrare per chi non li ha vissuti: unici, inclonabili, non torneranno più. Dopo tanti rimpasti di formazione, nuovi cantanti, nessun contratto discografico, cause, abbandoni, rinascite e lutti, nel 2001 lo storico chitarrista Robbin Crosby morì di aids con complicanze dovute all’eroina, i Ratt, con i tre quinti dei membri originali, tornano con nuove undici canzoni e colpiscono il bersaglio grande. Un lavoro maturo come non si sentiva da tanto, tanto tempo. Tutti i componenti hanno un curriculum vitae da far impallidire, professionisti con decine di anni di militanza in formazioni che hanno venduto milioni di dischi segnando epoche diverse e roboanti del hard a stelle e strisce. Accasati alla Roadrunner, non sono più tempi di major spendaccione, questo Infestation spariglia le quote e sorprende, nonostante la band festeggi, in questi giorni, il trentennale di carriera e abbia alle spalle caterve di dischi di platino per mega successi come Out of the Cellar, Invasion of Your Privacy e Dancing Undercover. Aria nuova in cucina, sin dal produttore: quel Elvis Baskette che ha in carniere collaborazioni storiche (Chevelle, Incubus, Limp Bizkit) per giungere alle location ove registrare. Per la prima volta nella loro storia, infatti, la formazione si è allontanata da Los Angeles per concludere i lavori nello studio personale di Baskette in Virginia. Ma ne è valsa la pena, altrochè.

L’attesa, non troppo carica di aspettative, in verità, si squarcia e s’intravede il capino del nuovo parto. Chitarrona tipica dei Ratt, attacco frontale, la voce di Pearcy che conduce le danze, buon ritmo, le asce che si incrociano, sonorità che paiono uscite dritte dritte dai grandi hit del passato. Pollice in su, senza dubbio, ottimo prologo. Best of Me, primo singolo, scatena subito l’atmosfera da party, l’andatura saltella ed ondeggia, i cori colorano le melodie che si conficcano nella memoria e la coccolano. Stephen Pearcy fa la parte del boss, roco, potente, un po’ sgraziato ma efficace, Bobby Blotzer alle pelli è macchina ritmica incessante e il solo scala gli anni regalandoci sonorità levigate tipiche di Warren De Martini shakerate a quelle di Carlos Cavazo, indimenticata sei corde dei guasconi Quiet Riot. Buonissimo singolo, spot accesi sulle gesta del quintetto. A Little Too Much è la L.A. del ‘83, la chitarra azzanna la voce che si dibatte su un tappeto di spine mentre basso e batteria schiacciano vetri rotti. Buon pezzo con cori oscuri che lasciano campo ad un break centrale con tanto di spoken che sa molto dei tempi andati e un barrito chitarristico che fa cotonare i capelli.
Numero quattro, Look Out Below è pregno di spessore chitarristico, sound stradaiolo, voce gracchiante, compattezza a mille; bellissimo il solo di Warren. Ultima chiamata per la band? Last Call! Suono moderno per un pezzo che anni fa avrebbe fatto sfracello. Belli i cori quasi ubriachi, stacchi e controstacchi, batteria a locomotiva, arie tipiche a la Ratt. E qui va sottolineato un concetto, senza ombra di dubbio. Una band che dopo tanti fiaschi e decenni di oscurità artistica riesce a ritrovare il sacro fuoco e le giuste accentature del proprio stile, beh va certamente applaudita. Non è da tutti rinascere, e farlo in questo modo. Lost Weekend è traccia non eccezionale soprattutto nel chorus ma con quelle chitarre che spianano si può certo ascoltare. As Good As It Gets parte un po’ come la celeberrima Round And Round ma la somiglianza si nota solo per l’impatto sonoro che sprigiona. Un basso che punteggia, una voce street resa ancora più acida dalle decadi passate a disinfettarla con whisky e alcolici vari, delle chitarre vorticose, armonie che graffiano come felini braccati, pezzo solido senza un ritornello che acchiappi, ma tutto terribilmente compatto e buono. Dal titolo si potrebbe immaginare uno slow d’effetto, invece Garden Of Eden, sgomma e parte sparata sulla retta via di chitarre saettanti e poi spezzate nel classico gioco del rock. Sa di anthem sin dalla prima strofa e l’impressione viene confermata in pieno. Sound scorzoso che scuote le casse e gambizza chi si addentra nel giardino incantato. Take a Big Bite affila canini in cerca di carne fresca e disegna cerchi concentrici di chitarre scatenate, drum che picchia sollecitando vocalità effettate e pronte all’urlo, poi la solista cosparge di dinamite le corde e colpisce mortalmente sparando un solo colpo. Ottima song, convulsa, hard, con una attitudine quasi punk per acidità. Un pattern di batteria, rullante profondo, piatti che fanno shhh vibrando, un andazzo melodico che colpisce per coralità ed atmosfere, chitarre che sanno alternare morbidezza e velocità a stecca, voce pastosa che si eleva sulla cattedra e tratteggia prima di lasciare spazio ad un solo a cascata molto melodico, quasi da cantare con picchi di note alte e fischiate. Un grande songwriting, forse il capolavoro dell’intero album. Ultimo pezzo… ballad? Eh no. Qui si fa sul serio. Nessun riempidisco, nessuna mosceria, Don’t Let Go fa prigionieri e incatena. Ampli a manetta, chitarre galattiche in solo, una manciata di minuti di hard di spessore, poi scade il termine e la musica s’interrompe di brutto scossa da uno stacco sui piatti del Blotz.

Beh, che dire, un album ammirevole, che spacca di brutto, che rimette in circolo questa ciurma da troppo tempo frenata, sopita, narcotizzata dagli eventi. Infestation mette benzina nuova nel motore dei Ratt che partiranno presto per un tour mondiale. A differenza di lavori mediocri come Detonator e Reach for the Sky, che avevano al loro interno capolavori assoluti come Shame Shame Shame, Lovin' You's A Dirty Job, I Want a Woman, Way Cool Jr, qui siamo al cospetto di 11 segnali di grande vigoria e vena creativa ritrovata. Il sound non è chiaro e cristallino come quello di supergruppi come Poodles e Wig Wam, oggi veri alfieri mondiali del suono hard de luxe, ma lo strascico street, la brillantezza glam e la voglia di party, fanno saltare i tappi di champagne. Un brindisi ai Ratt! Non so se questa nuova “Infestazione” diverrà un cult o un mega successo, sta di fatto che oggi farsi rosicchiare dai cinque topastri di Los Angeles, non porta leptospirosi, ma grandi iniezioni di hard tellurico, sottolineato da un lavoro delle chitarre a dir poco grandioso!



VOTO RECENSORE
80
VOTO LETTORI
76.37 su 113 voti [ VOTA]
Roberto
Sabato 24 Dicembre 2022, 1.21.18
36
lavoro mediocre Detonator ??
Vitadathrasher
Sabato 29 Febbraio 2020, 19.02.46
35
Album lodevole, hanno ripreso da dove avevano lasciato, cavazo, scelta coerente e significativa degli anni d'oro di questo genere.
Rik bay area thrash
Sabato 29 Febbraio 2020, 17.33.49
34
Un grande comeback, inaspettato, e forse anche per questo ancora più gradito. Come tutti/e le persone che hanno seguito l hair/glam metal, i ratt (insieme ai motley cure) sono stati le punte di diamante di un certo sound (e immagine), ci aggiungo anche i Cinderella. Il grande rammarico che ho per quanto concerne questo pregevolissimo album è l assenza di Crosby (rip) talentuoso guitar player che era parte integrante del progetto ratt, ma ovviamente è solo imho.
Aceshigh
Sabato 29 Febbraio 2020, 17.07.21
33
Sì beh certo... quella magia è frutto anche di un periodo speciale... il mio “praticamente” valeva come un “quasi”. 🤗
Legalizedrugsandmurder
Sabato 29 Febbraio 2020, 17.00.54
32
Non può avere la magia dei primi lavori ma l'ispirazione è buona. Bel ritorno
Aceshigh
Sabato 29 Febbraio 2020, 16.22.26
31
Vero! Pubblicato a più di 10 anni da quello precedente, quest’album fu un grandissimo ritorno sulle scene, un lavoro pieno di energia e convinzione. Praticamente al livello dei loro lavori storici. Le mie preferite: Eat Me Up Alive, Lost Weekend e Best of Me (in cui ci trovo qualcosa di vanhaleniano). Beh... viste le scadenze ormai decennali, non sarà ora di un comeback? Voto 85
Diego75
Venerdì 28 Febbraio 2020, 17.33.42
30
Hanno prodotto ancora l'ennesimo super disco nel loro stile...altro che le cazzate revival svedesi...loro e i motley crue sono e rimarranno sempre il top nel loro genere!....tutto il resto e' noia!...poi chi se lo aspettava da una band iniziò anni 80 un discone del genere da questi nonnetti...questi sanno fare il fatto proprio e suonano per passione non solo per soldi o alla peggio inseguono le mode come le band revival svedesi ....oltretutto non dimentichiamo che le band anni 80 facevano una gavetta pazzesca per riuscire a produrre un disco...non come quelle del giorno d'oggi che fanno tutto con il computer a casa! Nei tempi che furono se meritavi facevi senno' cambiavo mestiere!
Mulo
Lunedì 20 Giugno 2016, 22.17.14
29
Degli ac/dc no,ma sono sicuramente meglio dei bongiovanni del cazzo .. Ah ah!!
BonGiovanni
Lunedì 20 Giugno 2016, 22.13.52
28
I Ratt meglio degli AC/DC?Solo un sordo o un mentecatto potrebbe sostenere una cazzata simile
marietto
Lunedì 20 Giugno 2016, 22.07.09
27
A band called ratt: mah, i Ratt meglio degli Ac/dc..se il cantante degli Ac/Dc urla (dovrebbe essere un falsetto di una voce roca) quello dei Ratt non ha comunque sta gran voce melodica...abbastanza monocorde seppur valida per i Ratt. Gli Ac/dc scrivono per vendere? Sono virtuosi e hanno tecnica?? Hot for teacher semplice??? Eddie van halen suona in modo più ordinario di De martini???? Secondo me, stai dicendo un mucchio di stronzate e te le potrei argomentare una a una
A Band Called Ratt
Giovedì 7 Gennaio 2016, 22.53.06
26
@ Metal Shock: E i capolavori si verificano con le vendite? Io penso il contrario, mia personale opinione questa ovviamente, e cioè che la musica che ha meno visualizzazioni è quella migliore, ovviamente bisogna fare da caso a caso e mai di tutt'erba un fascio, ma c'è una regola. Ovviamente non si può dire che un album degli Unruly Child (per esempio) che ha 8000 visualizzazioni, per esempio, come il debutto omonimo del 1992 (per altro buono) sia migliore della musica degli AC/DC, ma in scala si, prendendo artisti dello stesso spessore. Best Of Me, 500.000 visualizzazioni, questa si, è migliore. Se ne ha meno è perché è più particolare, gli AC/DC sono "populisti", scrivono per vendere, oppure hanno una mente più semplice. I classici sono i classici, questo è vero, ma la qualità non si misura dai classici, anche qui vanno fatti esempi ovviamente, i Pink Floyd sono classici ma sono ugualmente immensi. E' un discorso molto difficile da fare, la è la melodia che fa la qualità. Fai bene caso a come si evolve la melodia nei Ratt, e invece a come resta statica negli AC/DC. Ma questo non centra col virtuosismo eh, i musicisti degli AC/DC sono virtuosi e hanno tecnica, ma suonano in modo più banale, più "dritto", in modo più "ordinario". Anche un Eddie Van Halen suona in modo più ordinario di Warren De Martini, e se mettono EVH nelle classifiche dei migliori invece che metterci Warren è proprio per questo, ma per me il migliore è quello che ha il "coraggio" di disegnare qualcosa di particolare, non quello che magari rivoluziona il genere perché vende e ha capito come vendere. Uno Steve Vai, sempre per questo discorso, vale molto più di un EVH, ma come composizioni non come importanza, questo d'accordo. Poi ognuno sente quello che vuole, certamente . Anche Jason Becker suona in modo più bizzarro, senti It's Showtime da A Little Ain't Enough (1991, terzo album solista di Diamond Dave dei Van Halen), e poi confrontala con Hot For Teacher dei Van Halen del 1984, troverai la prima molto più particolare, vuole fare musica in maniera unica. Eppure quella dei Van Halen è più famosa, e tutto, perché si ricorda meglio, ma se una cosa si ricorda bene significa che è semplice. Nessuno vuole togliere riconoscenza a chi ha venduto tanto, ma finisce lì, hanno venduto stop, la qualità si discute in altro modo. E' che sognare è molto difficile, e spesso si viene presi da musicisti che fanno robe molto concrete, ma poco fantasiose, perché è più facile conoscerli ed è più facile amarli, SI FA PRIMA, ma spesso bisogna (sarebbe UTILE) andare oltre . Bon Scott NON canta, fidati, poi lo sai solo che non ci stiamo spiegando. Se a te piace nessun problema. So benissimo che non urla come urlano certi del Metal, e l'avevo pure scritto, ma sembrano note tutte uguali, rimane fisso su un motivetto e basta, sono poche le note per canzone. Senti Just Like Paradise di David Lee Roth, lì si che si canta, vai a sentirla e poi confronta la voce con Thunderstruck . Nessuna offesa, ovviamente, ai fan degli AC/DC. Ciao.
Metal Shock
Giovedì 7 Gennaio 2016, 19.49.29
25
@ A band called ratt: dire che i Ratt valgono 100 volte gli Ac/dc è un tantino esagerato; va bene i gusti personali ma gli australiani hanno composto capolavori dell'hard rock, come Let there be rock, Highway to hell o Back in blac. Inoltre Bon Scott era un signor cantante, non urlatore. I Ratt hanno composto ottimi album, ma la qualità, non le vendite, sono inferiori agli Ac/dc, almeno quelli fino a vent'anni fa.
mario
Giovedì 7 Gennaio 2016, 17.42.48
24
Amo tutto il rock-hard rock americano in tutte le sue sfaccettature e Ratt non fanno eccezione.Grande rock quello dei Ratt, niente da aggiungere su quanto già' detto in recensione, grande album, tanta nella musica, e alcuni brani micidiali.Voto giusto.
A Band Called Ratt
Giovedì 7 Gennaio 2016, 17.09.20
23
I Ratt valgono 100 volte gli AC/DC, come minimo, proprio perché è musica più sofisticata. La qualità della musica non viene calcolata con le vendite, altrimenti Justin Bieber sarebbe un fenomeno e questo non è francamente possibile. Poi ci sono anche casi di artisti che vendono molto perché sono davvero bravi, tipo Beatles o Pink Floyd. La qualità viene data dalla MELODIA, punto e basta, poi se una musica è anche energica TANTO MEGLIO secondo me, poi ci sono anche quelli che preferiscono robe leggerine, vabbé qui sono gusti. Ma il cantante degli AC/DC NON canta, urla in pratica, anche se non è ovviamente il Death Metal, e fa davvero SCHIFO quello stile sonoro, e anche come qualità, anche se ha tutti i fan che vi pare... se lo senta chi vuole, ma quella non è musica, sono le note che definiscono il valore, non una cosa incessante che non cambia mai, ripetitiva e poco varia. Invece Stephen Pearcy dei Ratt, canta, eccome se canta, e in più ha anche una voce ROCA, che è il massimo perché prende sia la melodia sia la potenza. Comunque questo è un grande album, Eat Me Up Alive e Best Of Me sono davvero cazzute, fortissime e molto melodiche.
roby5150
Venerdì 15 Maggio 2015, 9.43.10
22
A me non è piaciuto. Non sono mai stato un grande fan di questi roditori, in quanto credo che abbiano ottenuto ben più di quello che avrebbero meritato, oltre (secondo me) allo spessore non proprio notevole della band. Si dice che gli AC/DC sono stati sempre uguali a se stessi, ma con i Ratt si arriva al parossismo. Chi ha mai ascoltato una ballad targata Ratt (escludendo Givin Yourself Away scritta da desmond child)? Un pezzo dalla struttura blues? Un pezzo dal tempo "shuffle"? Gli AC/DC i blues e gli shuffle li hanno (è solo per dire). Troppo uguali a se stessi i Ratt. Parlando del disco Infestation, la produzione è decisamente migliore di quelle targate eighties, troppo enfatizzate sui medio acuti. Però secondo me la cosa che ha da sempre fatto la fortuna dei Ratt, cioè i ritornelli di presa, qui vengono decisamente a mancare. Sarà anche per il fatto che i cori sembrano fatti con lo stampino, tutti uguali. Best of me è un pezzo valido che lascia ben sperare. Lost weekend, che richiama alla mente subito il riff di Lack of communication, lascia intendere le intenzioni della band, ma nel complesso il lotto di canzoni, oltre a non aggiungere nè togliere nulla alla band, non mi pare convincente, seppur ben suonato e prodotto. Gli assoli da sempre sono inconcludenti seppur De Martini sulla carta è un ottimo chitarrista. Voto 55.
Glam
Sabato 1 Novembre 2014, 23.05.15
21
ci vorrebbe una bella rece anche di Detonator..ottimo!
Galilee
Lunedì 16 Settembre 2013, 17.49.12
20
Uno ei migliori comeback in ambito glam hard rock degli ultimi 10 anni... 80 ci sta tutto.
Celtic Warrior
Mercoledì 16 Novembre 2011, 12.51.19
19
Pregevole recensione a me questo album è piaciuto .
Argo
Giovedì 18 Agosto 2011, 18.57.05
18
Ottimo cd, incredibile ascoltare ancora qualcosa di questo tipo in a ormai quasi 30 anni dal periodo d'oro dell'hard rock. Genuino e tagliente, da avere!
lixx
Giovedì 29 Aprile 2010, 22.14.49
17
grande ritorno, suono potente e scuro, molto stradaiolo...danno la paga a tutta la scena sleaze scandinava odierna (Crashdiet e compagnia bella). Immensi Ratt. Comprate in massa il disco!
Electric Warrior
Domenica 18 Aprile 2010, 11.32.26
16
Ascoltato ieri. Eccellente ma non capolavoro. Concordo su tutto con il recensore, pure sul voto.
taipan
Sabato 17 Aprile 2010, 18.26.39
15
L' attacco di "Eat Me Up Alive" mi riporta a "You're in Love".Bel disco e bella rece come al solito.Mi piace quando sbrodoli con i paroloni!
keane
Sabato 17 Aprile 2010, 10.50.55
14
Granfi Ratt!! As Good As It Get molto bella ...anke il video Best of Me
Frankiss
Venerdì 16 Aprile 2010, 18.22.35
13
Caro Phil...nemmeno io mi aspettavo una prova così ruggente da parte dei Topi....erano 20 anni che nn incidevano un lavoro così compatto, bello, melodico e con grandi spunti..welcome back in the years!!
Filippo Festuccia
Venerdì 16 Aprile 2010, 17.37.36
12
@Ballbreaker: se leggi certe mie recensioni mi impali allora @Frankiss: ma sai che un così bel disco non me l'aspettavo proprio? long live ratt, che finora avevo sempre considerato figli di un dio minore.
Frankiss
Venerdì 16 Aprile 2010, 15.52.11
11
Grazie ad Ixo e Franco 73...apprezzo....non perchè abbia necessità di difensori ma mi da tremendamente fastidio quando qualcuno si arroga il diritto di sproloquiare senza fornire una ragione oggettiva...il qualunquismo, cui prodest? Rocking!!!
Falso Profeta
Venerdì 16 Aprile 2010, 15.08.28
10
Album divertente, cattura subito e si lascia ascoltare con grande piacere. Grandi Ratt!
ixo
Venerdì 16 Aprile 2010, 14.56.00
9
bella rece frankiss.. stupida uscita ballbreaker..
Aria
Giovedì 15 Aprile 2010, 20.11.01
8
almeno il signore molto critico qualcosa di giusto ha fatto, si è dato un nick che più appropriato non poteva!!! Album strepitoso e grande recensione, complimenti per la padronanza della lingua italiana...
Franco 73
Giovedì 15 Aprile 2010, 15.04.40
7
Frankiss, non te la prendere ! Purtroppo ci sono persone che conoscono solo quattro vocaboli. Ottima recensione e bentornati RATT.
frankiss
Giovedì 15 Aprile 2010, 11.08.02
6
Ballbreaker.....se scrivere in un italiano abbastanza scorrevole e magari con qualche termine un po inusuale è una colpa....beh allora sono colpevole.....aspetto la tua crocifissione!
Ballbreaker
Giovedì 15 Aprile 2010, 10.46.55
5
Ma scrivere una recensione per parlare dell'album e non solo per sbrodolarsi addosso quanto siamo bravi con l'italiano no, eh? comunque buon album...
ENRICOSIXX
Giovedì 15 Aprile 2010, 9.03.04
4
GRANDISSIMI RATT E GRANDISSIMO ALBUM VOTO 100 E LODE LA CLASSE NON E' ACQUA
Frankiss
Giovedì 15 Aprile 2010, 2.23.02
3
Per Lontano....la mia sensazione personale, il sound è oscuro ma non è certamente detto che questa sia una pecca...anzi.
Lontano
Mercoledì 14 Aprile 2010, 20.51.11
2
G-R-A-N-D-I-O-S-O Sono ringiovanito di 20 anni, quando rimanevo mesmerizzato dalla copertina di "Invasion of Your Privacy"... 80? Per me disco da 90 pieno. Unica nota alla rece, parli di sound non "chiaro e cristallino", ma forse è proprio questa la sua forza! Almeno così la vedo/sento io!
Electric Warrior
Mercoledì 14 Aprile 2010, 18.50.57
1
Lo devo ascoltare assolutamente... Grandissimi Ratt!
INFORMAZIONI
2010
Roadrunner Records
Rock
Tracklist
1. Eat Me Up Alive
2. Best of Me
3. A Little Too Much
4. Look Out Below
5. Last Call
6. Lost Weekend
7. As Good as it Gets
8. Garden of Eden
9. Take a Big Bite
10. Take Me Home
11. Don’t Let Go
Line Up
Stephen Pearcy - vocals
Warren DeMartini - guitars
Carlos Cavazo – guitars
Robbie Crane – bass
Bobby Blotzer - drums
 
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