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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Ratt - Dancing Undercover
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( 7189 letture )
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Il loro hard rock fortemente melodico e orecchiabile ha reso senza dubbio i Ratt una delle band più famose e di successo degli anni '80. Dopo il grandissimo successo dell'esordio con Out Of The Cellar nel 1984 e il bis con Invasion Of Your Privacy i nostri tentano di continuare sulla buona strada con il loro terzo lavoro, Dancing Undercover.
La band di San Francisco ha dalla sua una proposta musicale abbastanza inusuale, riuscendo a fondere l'hard rock di Van Halen e Aerosmith con le influenze new wave che stavano in quel momento giungendo da oltreoceano. Dal canto loro, i nostro hanno gli acuti di Pearcy e i graffianti riff del defunto Crosby come marchio di fabbrica, il tutto condito da qualche synth mai troppo accentuato. Dal punto di vista qualitativo, la quantità di episodi godibili e lo spessore dei pezzi proposti per tutta la durata della tracklist è decisamente notevole: i nostri mantengono altissima l'attenzione dell'ascoltatore lungo tutto l'album e non c'è da stupirsi che da alcuni questo sia ritenuto addirittura il lavoro migliore della band.
Il disco parte con uno dei pezzi più orecchiabili del lotto: l'opener Dance è un mid tempo carico di potenza ma pervaso da un'anima fin troppo “commerciale” che, pur rendendolo gradevole, la priva di spessore, facendo si che non lasci una grande impressione nella testa dell'ascoltatore. Niente paura, ci pensano One Good Lover e Drive Me Crazy a riportare la qualità su altissimi livelli, aumentando leggermente la cattiveria in favore di un pubblico meno occasionale. Seguono la meravigliosa Slip of the Lip e la serratissima Body Talk, forse l'accoppiata più riuscita del lavoro, vera e propria vetta artistica di questo Dancing Undercover. Looking For Love ci stupisce con un riff molto più heavy e oscuro di quanto abbiamo potuto ascoltare fino ad ora per poi tornare alla normalità con un refrain più arioso e catchy. La seguente 7th Avenue abbassa leggermente il ritmo ma non perde né di spessore né di potenza mentre It Doesn't Matter è meno diretta e più psichedelica, ma purtroppo presenta il ritornello meno incisivo dell'album e, pur lasciandosi ascoltare molto bene, non risulta davvero vincente. In fondo alla tracklist troviamo Take A Chance, anch'essa leggermente inferiore al resto dei pezzi, e la conclusiva Enough Is Enough, che ci riporta ai livelli qualitativi della prima metà del platter.
Le cadute di stile si possono contare sulle dita di una mano, dunque. I Ratt sembrano azzeccare un riff dietro l'altro, sfoderando una quantità di episodi positivi davvero spiazzante. La potenza sonora dispensata a piene mani, la voce roca e acuta di Pearcy che tesse linee vocali così vicine a quel trend inglese che spadroneggiava in quel periodo e la produzione di purissimo stampo '80s rendono questo platter quasi un manifesto del suo momento storico. E dove la formula non risulta completamente vincente, siamo comunque lontani anni luce dal flop: per quei due o tre pezzi che risultano meno convincenti di altri l'unica colpa è apparentemente quella di fare da tappa-buchi per un platter che forse con qualche minuto di meno sarebbe stato perfetto. Purtroppo, non siamo di fronte alla perfezione. Ci siamo, però, molto vicini.
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Amo questo disco e lo reputo allo stesso livello dei primi due! Imprescindibile!
A parte che i Ratt fino a Detonator non ne hanno sbagliato uno! |
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Disco fantastico anche se preferisco invasion of your privacy comunque Warren DeMartini oltre ad essere un gran figo è uno dei migliori chitarristi Glam Metal |
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Sebbene ora venga definito hard rock, negli eighties si diceva: class metal o hard metal deluxe, dai riff cromati e dalla classe cristallina. I ratt rientrano pienamente in questa categoria con grande merito e sfornano (sebbene un po frettolosamente) un altro grande platter di scintillante hair metal. Sebbene denigrato da molti, ritengo invece sia validissimo, e poi i ritmi potenti abbinati alle melodie danzabili e solari realizzati dai \'topastri\' siano una delle cose più belle nell avvicinarci alla bella stagione 🤘🎸 |
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L'apice l'avevano già raggiunto ma qui siamo sempre su buoni livelli, avevano sempre la loro popolarità. Ma negli USA le mode cambiavano rapidamentee e qui ebbero già un vistoso calo di vendite. Nel 1985 i Bon Jovi aprivano per loro, un anno e mezzo dopo i ruoli si erano invertiti. Il loro tallone d'achille era la dimensione live e l'esigente pubblico europeo che non perdona, se ne accorse. Questo aspetto e anche la concorrenza di decine di band li ridimensionò parecchio fino a farli scomparire nel decennio successivo. |
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Non sono proprio un loro grande fan....mia moglie lo è....però questo è un disco bellissimo ed aanche quello che ascolto più spesso insieme al precedente..... Voto 85. Ossequi! |
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il trend a cui fai ferimento Andrea Demarchi@ sarebbero forse i Whitesnake e i Def leppard i Judas priest ,Acdc, Foreigner ecc ??? di sicuro campioni di vendite in america , ma non certo dei campioni di originalita' venivano quasi tutti dai settanta , affamati di fama e soldi .....ancora con quei riff alla cream velocizzati .....certo ci voleva per rompere un po la monotonia altri musicisti .....a me pare comunque che anche in america avessero i loro punti di riferimento.....menomale gli 80 hanno sfornato altre cose .......il rock comunque dominava e per fortuna ha tenuto su fino all inizio del 2000 , le ultime generazioni si son perse molto divertimento e musica buona e inteligente........sto cazzo di rap è molto piu monotono e scarso ,sotto tutti i punti di vista |
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i primi 3 albulm sono i migliori a mio parere ....questo e’ quello che ascolto di piu’ ....grandi ratt voto 90 |
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Altro bellissimo album targato ratt. |
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E i Ratt sono tre 59' (Pearcy, Crosby e Croucier), un 58' (Blotzer) e un 63' (DeMartini) . |
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Penso che anche riguardo all'età dei musicisti si possa dire qualcosa. Credo che i nati tra il 58', massimo 57', e il 67' massimo 69', siano i musicisti che più di tutti prendono contemporaneamente uno stile vecchio e moderno. I musicisti nati dopo gli anni 60' sono troppo semplice, e più si va avanti e più è peggio. Se sentite i Nickelback sono fighi, molto moderni, simili in alcune cose ai Ratt, ma c'è troppa poca qualità. Invece credo che i nati prima del 55', più o meno, siano ancora troppo poco "fighi", più ancorati ad un mondo "vecchio", anche se qualitativamente superiore. Secondo me in David Lee Roth (54') si sente qualcosa di troppo piantato, poco sinuoso, poco moderno. Questo non vuol dire che non siano bravi eh, parlo solo del rapporto musicista figo e insieme datato. I nati anni 40' li trovo invece quasi più moderni dei 50', in effetti stranamente, e sono i musicisti migliori in assoluto. |
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E ogni musicista è unico nel suo genere, la voce di Stephen Pearcy l'ho già ampiamente commentata. Per quanto riguarda Warren DeMartini sembra un virtuoso, quando invece non lo è. E' davvero strano, suona molto rapido (difficilissimo da memorizzare, quando sento Slip Of The Lip dopo tantissimi ascolti, forse più di 50 già, ancora non ho imparato alcuni frammenti di chitarra, anche se so quando c'è l'assolo ecc). Ma non è quel tipo di suono veloce e fumoso, senza concretezza, è veloce ma contemporaneamente solido, invece spesso chi suona concreto è prevedibile e chi suona talentuoso è imprevedibile, lui è concreto e imprevedibile, fateci caso. Comunque, ovviamente, esistono anche virtuosi concreti tipo Steve Vai, che è migliore, ma Steve Vai non è così concreto. Warren DeMartini è più completo, prende più cose nel suo sound anche se Steve Vai è migliore! Su Robbin Crosby non saprei che dire, anche se le note che sceglie sono sempre molto particolari, stessa cosa per Juan Croucier. Per quanto riguarda Bobby Blotzer, penso sia anche lui uno dei batteristi più strani, mi soffermo spesso sui tempi della batteria, soprendono sempre. Anche qui, utili ma versatili e spiazzanti. Poi basta guardare le loro movenze nei videoclip delle canzoni (Body Talk ad esempio), per capire che sono la band che più ha carpito il concetto di "figo", sono quelli che conducevano una vita più vicina a questo rispetto a tutti gli altri. |
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E aggiungo che sono Hit, ma sono anche parecchio fantasiose. La struttura della canzone è semplice (formato 3 minut), ma si evolve in maniera molto particolare, centimetro per centimetro. Sono singoli ma non hanno una anima concreta e basta, tipo Van Halen - Motley Crue, sembrano quasi Alternative Metal come "direzione" musicale, anche se non come struttura. |
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Non credo che esista un gruppo più completo dei Ratt. Musica potentissima per il Glam, molto melodica, incredibilmente figa, difficilissima (non ci ho mai messo tanto a digerire delle semplici Hit come nei Ratt, Panama e Jump dopo 3 ascolti se vuoi le hai già belle che digerite), e al contempo semplice. Non esiste una voce roca e potente come quella di Pearcy, tra quelle votate al canto e non all'urlo. In più, credo che i Ratt possano essere ascoltati in tanti modi: ci sono quelle musiche che vanno sentite a fondo per capirle del tutto, e che se le senti superficialmente perdi quasi tutto (Yes), mentre altre si possono sentire tranquillamente pensando ad altro, e se vai a cercare qualcosa sotto non trovi niente (One Direction). I Ratt sono sia per ascoltatori esigenti (due chitarre nello stesso momento mi fanno impazzire) sia per chi vuole sentire senza troppe pretese, dato che i pezzi possono anche risultare orecchiabili essendo Hit. Non me ne ero accorto subito, ma penso che (soprattutto nel Metal) avere due chitarre sia inevitabilmente una marcia in più. Ma non bisogna ascoltarne una da sola, bisogna sentirle insieme, e per far questo prima bisogna impararne una e poi l'altra, saperle a memoria in modo da sposarle durante l'ascolto delle canzone, cosa complicatissima! Da veramente qualcosa in più! In più i Ratt sono anni 80', che sono il primo vero decennio di musica "moderna", già moderna ma ancora legata alla musica unica di un tempo. Poi che centra, i 70' e 60' sono ancora meglio. Gli Iron Maiden hanno 3 chitarre, ma non sono affatto melodici, tutto l'hard rock heavy metal Britannico non è mai melodico. I Def Leppard ne hanno 2 ma non sono affatto complicati come i Ratt... se volete dell'hard rock melodico il posto migliore è la California, e il motivi sono Sole, Mare... gli Inglesi lo prendono troppo alla lettera, musica dura - musica cattiva... poi c'è sempre nebbia e piove... Non esiste un gruppo che da tutto questo come i Ratt, come "bilanciamento", poi ovvio la voce di Pearcy può risultare fastidiosa, ognuno ha gusti suoi e non sono affatto la migliore band al mondo . E Dancing Undercover è probabilmente il loro top, volete una canzone che riassuma quello che ho detto? Best Of Me. Drive Me Crazy mi ha davvero stupito, la definirei intelligente e inusuale. |
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Cambio la mia opinione, il top dei Ratt. Dopo anni è quello che ascolto più volentieri |
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anzi, descritti come tappabuchi |
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4 canzoni descritte nella recensione come non esattamente riuscite, voto: 90..MAH |
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il mio gruppo preferito di quando avevo 12anni. Brafi |
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Assieme a out of the cellar il top dei Ratt. Ottima recensione. |
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I Ratt sono stati tra i miei gruppi preferiti da ragazzino.Questo è un buon disco ma il Top sono i primi 2...insuperabili. |
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Album piacevole come i 2 precedenti 90 per me è troppo come class metal siamo ben lontani dai Dokken ma comunque si fa ascoltare bene |
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Paolo: "i Ratt non hanno mai fatto album capolavoro da 90, nemmeno per sogno"... Ma stai scherzando? Ascolta Out of the cellar, Invasion of your privacy e questo Dancing undercover e dimmi se non sono album da 90, se non di più... |
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Se non ci fossero stati i Ratt... non ci sarebbero state le Donnas...! e numerosi altri gruppi!De Martini - Crosby premiata ditta... incarnano il rock americano per eccellenza...! Prima di morire Crosby disse: When I die, nobody cry at my funeral, in fact let's all have a party; I've lived the life of ten men. I lived all my dreams and more." |
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Forse il migliore di quegli anni come canzoncine di facile presa, però 90 è esagerato, i Ratt non hanno mai fatto album capolavoro da 90, nemmeno per sogno |
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8
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Gran bel disco, anche se preferisco i primi 2; questo per me è l'ultimo grande album dei Ratt prima del ritorno di 2 anni fa con "Infestation". |
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7
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BELL ' ALBUM E' STATO IL PRIMO DEI RATT CHE HO ASCOLTATO , GRANDISSIMI RATT !!!!!!!!!!!!1 |
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6
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Solo per puntaulizzare, visto che anche Luke S. 666 si è al momento confuso nel commentare; è questo quello dell'86, 'Reach Of The Sky' dell'88, 'Detonator' del '90. Disco che amo ancora, più incline all'fm in alcuni punti, cosa per altro operata anche dai 'Crue nel medesimo periodo; anche se i 'Crue di 'Girls, Girls, Girls', di un anno più tardi, puntavano sul '70 sound alla Aerosmith, mentre i Roditori rimanevano comunque sempre metallized. |
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5
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Ottimo album, inferiore ai lavori precedenti ma pur sempre notevole grazie ad almeno 4 pezzi fenomenali. I Ratt, a parere del sottoscritto, viaggiavano una spanna sopra Motley Crue, Poison e compagnua bella.... Peccato hanno raccolto molto meno di queste bands. |
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4
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Mi piacciono i Ratt da sempre ma questo album è veramente inferiore di molto al loro masterpiece Invasion Of.... come si può dare 90 ad una release così? |
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3
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Unica precisazione: "Reach for the Sky" è del 1986 e non del 1990 quello si intitola "Detonator"... me lo ricordo perchè nell'86 stavo con una mentre nel 1990 con un'altra e in entrambe le occasioni nello stereo giravano i Ratt, un vero miracolo dato che non c'era verso di metter su Exodus o Slayer... <  |
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2
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Strepitoso, sugli scudi per me la grandissima body talk, se non sbaglio in un film di eddie murphy, il bambino d'oro, c'era un video dove veniva pompata sta canzone...prima volta che vedevo i ratt, avevo 9 anni, e mi sono innamorato...grandissimi!!!! |
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1
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Sono un amante del glam e hard rock ma i Ratt non m'hanno mai fatto impazzire... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Dance 2. One Good Lover 3. Drive Me Crazy 4. Slip of the Lip 5. Body Talk 6. Looking For Love 7. 7th Avenue 8. It Doesn't Matter 9. Take A Chance 10. Enough Is Enough
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Line Up
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Stephen Pearcy (Voce) Warren DeMartini (Chitarra) Robbin Crosby (Chitarra) Juan Croucier (Basso) Bobby Blotzer (batteria)
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