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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Deathspell Omega - Paracletus
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( 14232 letture )
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PADRE, FIGLIO E SPIRITO SANTO I Deathspell Omega sono senza alcun dubbio il progetto blackmetal più scardinante e innovativo del nuovo millennio. La loro personale elaborazione di un nuovo linguaggio formale (riconducibile parzialmente a Draco Sit Mihi Dux degli Ondskapt), monolitico, di difficile lettura e assimilazione, di metafora quasi cabalistica (Si Monumentum Requires, Circumspice), ha subito fatto gridare al miracolo, ed ha immediatamente scatenato un'orda di adepti e seguaci. La loro personale e teologica messa in musica ha cominciato a prendere una direzione ascensionale (sia qualitativa che ideologica) fatta di lunghi e rituali arpeggi e passaggi sonori sempre più dissonanti e serafici -nel senso ebraico del termine: "Seraph", luminescente e bruciante- (Kénôse). Intrecci sempre più complessi, matematici e impalpabili, pur nella loro fisicità, sono i sinonimi dell'astrazione simbolica presente nel terzo capitolo di questa trilogìa (Fas - Ite, Maledicti, in Ignem Aeternum).
PARACLETO Il nuovo lavoro di questa incredibile band francese ci suggerisce, già dal nome, una collocazione fisica distaccata dalla passata trilogia ma in qualche modo strettamente connessa al precedente album. L'epìteto dello Spirito Santo è il verbo di Fas - Ite, è il percorso che conduce l'ascoltatore verso il destino inesorabile, verso l'eternità. Il processo di astrazione in Paracletus ha raggiunto il suo scopo nella maniera più antitetica possibile: la scelta di brani prevalentemente di breve durata, supportati dalle parti di batteria più furiose che si sono mai sentite nel combo di Poitiers, sono -di solito- il mezzo meno qualificato per creare una disgregazione organica della musica; invece il risultato è pienamente riuscito. La cacofonìa discontinua degli arpeggi di Epiklesis I si trasforma nella schizofrenica Wings of Predation. Non ci sono più riff portanti e la batteria sembra seguire una sua personale metrica; le chitarre sono in parte ammorbidite e ripulite e la predilezione per le tonalità più alte si traduce in un innovativo gioco fra blackmetal e math-core. Anche una componente lineare e assimilabile come Abscission, caratterizzata dai suoi lunghi arpeggi lenti e tribali, viene sviscerata dall'irrefrenabile batteria e dalle fobiche urla di Mikko. I passaggi, invece, più rallentati e sludge (Dearth) rispecchiano molti più punti in comune con gruppi come Heaven in Her Arms o i vecchi The Ocean, piuttosto che con l'esperienza passata dei Deathspell Omega; il basso che irrompe nell'ambiente marziale di Phosphene viene presto offuscato dai tempi dispari e intricati di Yohann: una prova che farebbe impallidire perfino i Dillinger Escape Plan. Epiklesis II spolvera un background dai lineamenti più post-rock, e coincide con l'unico punto di respiro (ritmico) dell'album; il fiume in piena continua a scorrere impetuosamente con Malconfort e i suoi corposi riff (i quali forse fanno intendere di conoscere certi act francesi come AmenRa o Einna), con la durissima Have you Beheld the Fevers ? e con l'ancora più marcia e tirata Devouring Famine (il quale brano abbraccia appieno le recenti soluzioni di Celeste e Heaven in Her Arms). Apokatastasis Pantôn è l'ulteriore prova in cui i Deathspell Omega si rivelano stazionare a metà strada fra il blackmetal e il mondo accomunabile al post-core. L'utilizzo delle sei-corde in una maniera così sbilenca, sfumata e schizofrenica passa da un bagaglio sonoro screamo a uno più "math" (soprattutto grazie alla sezione ritmica) dando all'ascoltatore la netta impressione di trovarsi di fronte a un gruppo nuovo, il quale ha ormai poco a che spartire con i capolavori passati, ma che -in qualche modo- continua a mantenere un filo conduttore fra il passato e il presente.
Paracletus si presenta come un grande puzzle il quale contiene, al centro, ancora la matrice blackmetal, mentre tutto intorno è composto da tasselli di differenti generi musicali. Paragonando questo disco a un qualsiasi genere dei rispettivi tasselli, ci renderemo conto della sua obiettiva caratterizzazione: oggettivamente aliena e personale, infernale e accecante.
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VOTO LETTORI
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86.24 su 169 voti [
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Lo avevo comperato questo Album sull'onda dell'entusiasmo di una Recensione di una Rivista del Settore.. Sinceramente al Primo ascolto non mi ha detto molto.. Col tempo, Chapeau! |
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@Moro , se la musica è un arte è giusto che abbia un evoluzione , quindi andare avanti e spingersi oltre è un bel complimento e pare che voglia dare ad un artista la voglia di creare senza nessun tipo di obbligo o paletto che lo costringa a ripetere la formula che piace tanto agli affezionati di questi ottimi album , ma non ''sempre eterni '' , visto che anche io ragiono cosi , mi piacerebbe vedere gli artisti/musicisti in generale fare cio che vogliono senza che niente e nessuno debba dettargli cosa e come farlo, ''a meno che'' non ti piaccia ''lo spingersi oltre'' |
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Ma a me pare che ci sia poco da spingere oltre... Io trovo che i DsO e i Converge siano a loro volta simili nella loro diversità. Col tempo, quello che mi ha stupito, è il caloro delle sonorità: sono digregate, frantumate ma allo stesso tempo quasi analogiche. La batteria è calda come negli anni '70.
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avete presente i breach o i diski dei neurosis nn è che la componente post rock sia molto diversa , basta prendere i dischi dei june of 44 e amalgamarli con certo black e la ricetta è fatta , sto scherzando ma piu o meno i deathspell hanno unito generi apparentementi diversi e li hanno valorizzati, certo è un black molto diverso da quello classico degli emperor per esempio , ma nn stiamo apprezzando questa varieta' proprio perche nn è prevedibile che si copino l'un l'altro ??? certo ora se si spingessero oltre sarebbe fighissimo , o se venissero fuori band diverse come che ne so i summonig e gli anorexia nervosa , o i darthrone e gli ulver ci sispingerebbe ancora piu avanti, magari si prendono elementi psichedelici ,come con i darkspace e si fa un altro genere o magari come gli acturus con il prog o in the woods |
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a primo impatto mi sembra un disco buono tecnicamente superiori a tante band nordeuropee staremo a vedere dopo qlke ascolto piu attento comunque come ho detto siamo sicuramente sui 90 |
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I primi ascolti di questo album mi avevano provocato repulsione, non riuscivo a capire quella che secondo me altro non era che un'accozzaglia di suoni e versi buttati lì. Detto da uno disposto ad ascoltare le peggio follie tuttavia è bastato un minimo di attenzione per capire che invece mi trovavo di fronte ad un lavoro con le sue peculiarità ma davvero notevole. Black metal senza suonare black metal, suoni al limite del cacofonico che lasciano spazio qui è là ad impensabili armonie. Per me i maestri dell'avantgarde-black restano i Solefald, però qui siamo su altissimi livelli. Voto 83q |
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Rispetto a due full precedenti, lo ritengo superiore.. Più che altro, non ha la lunghezza snervante di "Si monumentum..", tant'è vero che dopo metà album solitamente ho un calo pauroso d'attenzione. Allo stesso tempo, ci vedo quel filo conduttore che, personalmente, non trovavo in "Fas-Ite", che oltre tutto aveva anche dei momenti inesplicabili di silenzio in mezzo e alla fine delle canzoni.. Direi che un 80-85 va bene come voto, considerando che, in generale, il black non è un genere molto adatto ai fronzoli.. |
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26
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Avevo ascoltato i due precedenti e mi erano sembrati buoni...qui io ci sento soltanto una cacofonia disconnessa...come dice la recensione il disco pesca tra vari tasselli, ma alla fine secondo me viene fuori solo un gran minestrone! secondo me il black metal sta altrove...mah... |
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Ascoltate "from the dark past" cantata da Attila che è meglio va... |
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Deathspell Omega...detto tutto. Voto 100 |
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@Enry ma quindi i voti sopra al 95 si danno solo ai lavori seminali? |
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Un magma ribollente di chitarre e batteria da far venire i brividi,una nuova era nel mondo del Religious Black Metal.Da avere! |
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Solo a me sembra 'solo' un buon disco? Pazienza, me ne farò una ragione...Certo che il 98 voto lettori vorrebbe dire che siamo davanti anche a capisaldi norvegesi come In The Nightside, Nemesis Divina ecc...Mi sembra francamente esagerato. Per me è un 83. |
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anno domini 2010, abbiamo a che fare con il lavoro black metal più devastante ed alienante del genere, io amo quest'album alla follia, l'ascolto è talmente emozionante da farmi piangere talvolta e talvolta somatizzo l'ascolto con un mal di stomaco lancinante, questo disco va oltre il concetto di musica fine a se stesso, e anche oltre il concetto di arte, paracletus è sofferenza, mal essere, 100, non gli si può dar di meno.... |
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Vedi questa band è probabilmente la migliore al mondo nell'ambito del black metal sperimentale e d'avanguardia . Riescono a collegare una capacità tecnica e strumentale di altissimo livello con la forte e altrettanto misteriosa componente ideologica |
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15
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Sta recensione è fantastica André Il disco lo amo....è malatissimo, particolarissimo...è ricco di sfumature.....poi ... boh...è un trip assurdo mi piace come l'hai presentato! grande! |
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@Kryptos: infatti avevo inoltrato una domanda inerente ad Hasjarl ma ancora non mi ha risposto e sinceramente non credo mi risponderà (anche quando gli faccio gli ordini, alle domande extra-commerciali non risponde). Peccato... |
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Ok, non mi trovi molto d'accordo (anche sul sito della NoEvDia c'è scritto "Paracletus, the last record of the trilogy, will be released November 8th in Europe") ma comunque il tuo è un punto di vista interessante ah, e non dimentichiamoci di Diabolus Absconditus, che tra i brani "suite" dei DsO è quello che preferisco in assoluto! |
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Guarda, è una cosa su cui ho riflettuto molto; ma se posso pavoneggiarmi un pochino con una specie di licenza-poetica, all'interno del booklet di Paracletus, c'è una grande croce, la cui ha ai vertici dei transetti superiori (alla fine delle braccia insomma) 3 grandi icone (interpretabili come Padre, Figlio e Spirito Santo e riconducibili in qualche modo ai tre precedenti album). Il fatto è che al centro della croce, all'intersezione delle braccia, c'è un icona con la ripresa di Paracletus. Questo mi fa pensare che il disco sia leggermente distaccato dalla trilogia, ma connesso ad essa. D'altra parte, mi piace troppo pensare che Kenose sia parte integrante di essa, è troppo scardinante ed importante. Tralasciabili (pur nella loro altissima qualità) la lunga Changing the Katechon (split SVEST) e il MAss Grave Aesthetics. |
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Ah volevo giusto fare un'osservazione. Nella recensione, se non mi sbaglio, c'è scritto che Kenose è il secondo capitolo della trilogia e Fas è il terzo ed ultimo. Da quel che ne so io, Kenose non faceva parte della trilogia (non è neanche un album vero e proprio, è un EP); in verità Fas è il secondo capitolo e questo Paracletus è il terzo. Non vorrei dire fesserie... Nel caso, smentitemi! |
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10
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aggiungo il tassello Sonic Youth (nelle chitarre) |
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L' ho ascoltato il giorno stesso che è uscito, l' ho aspettato per 2 anni, che dire...sono rimasto sbalordito da questa impressionante e sublime opera d' arte *_* gli Omega riescono a mantenersi costanti riuscendo di volta in volta a sfornare sempre un gran capolavoro.. |
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sembrano i Converge miscelati ai Dillinger miscelati ai Mayhem. tutto bello ma troppa roba! |
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Incredibile, assurdo. Non da 90, non da 100; di più. Non ci sono parole. Immensi Deathspell Omega, se non ci fossero loro... |
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Non sono un grande estimatore del black, ma con una recensione così, è impossibile negargli un ascolto! |
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Disco immenso di un gruppo immenso. Tecnica eccezionale, violenza (veramente tanta), profondità compositiva e concettuale. Capolavoro. |
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Che belle notizie che me date! Lo sento subito! |
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Povero il mio portafoglio, il succo è "comprate questo capolavoro"... |
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Cavolo non vedo assolutamente l'ora di sentirlo!! Band leggendaria! |
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INFORMAZIONI |
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Norma Evangelium Diaboli / Season of Mist
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Tracklist
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1. Epiklesis I 2. Wings of Predation 3. Abscission 4. Dearth 5. Phosphene 6. Epiklesis II 7. Malconfort 8. Have You Beheld the Fevers ? 9. Devouring Famine 10. Apokatastasis Pantôn
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Line Up
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Mikko Aspa - Vocals Hasjarl - Guitar Khaos - Bass
Session members: Yohann - Drums
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RECENSIONI |
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