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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Aerosmith - Permanent Vacation
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( 10582 letture )
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Il 1987 è un anno significativo per la storia della musica: si formano gruppi divenuti presto parte integrante -se non addirittura fondante- del mondo del rock, quali gli storici Nirvana, gli Alice In Chains, ed i progster inglesi Porcupine Tree, giusto per citare i primi tre. Fu un anno di grande importanza anche per gli Aerosmith, alle prese con i primi cambiamenti stilistici di una carriera costantemente contornata da momenti altalenanti a causa di problemi legati in special modo alla droga, ma anche causati dalla momentanea dipartita del duo chitarristico costituito da Perry e Whitford a cavallo tra gli anni ’70 e ’80. Ricostituitasi la migliore delle formazioni possibili, gli Aerosmith pubblicano nel 1985 il disco del ritorno, Done With Mirrors, che serve a rodare nuovamente la band dopo una rottura durata più di 5 anni. Nel 1987 è la volta di Permanent Vacation, album considerato da molti simbolo della loro risalita verso nuovi grandi successi. Le sonorità del disco sono tipicamente hard rock, pur non mancando elementi di stampo blues (St. John su tutte), da sempre di grande influenza sulla band, e singoli episodi di sperimentazione (The Movie), se così la si può definire. Ciò che però caratterizza universalmente queste canzoni è la grinta, la forza d’animo, ciò che solo una grande rock band sa tirare fuori al momento opportuno.
L’album si apre con una canzone molto diretta e in perfetto stile hard rock, Heart’s Done Time, in cui la voce di Steve Tyler fa il suo ingresso in modo perentorio, come a suggellare l’inizio di questo “rock party”. Magic Touch prosegue su tale stile, seppur presentando un andamento leggermente meno sostenuto rispetto al precedente brano; assolute protagoniste sono le chitarre di Perry e Whitford, che elevano sensibilmente il livello della canzone. Con Rag Doll iniziano a farsi sentire le influenze pop-easy listening che da qui in poi caratterizzeranno sempre più la musica della band. Ma dopotutto la musica -tutta la musica- può risultare ancor più piacevole proprio quando è varia, poiché se così non fosse anche il lavoro del recensore risulterebbe pressoché inutile. Infatti è, con molta probabilità, anche grazie a canzoni come questa se gli Aerosmith sono ciò che sono. Ed è con l’utilizzo di strumenti atipici (in questo caso il corno) che Rag Doll può essere considerata tra i migliori pezzi contenuti in Permanent Vacation. Fresca, dinamica, in grado di catturare orecchie di tutti i tipi, veramente difficile non farsela piacere. Leggermente sotto tono parrebbe essere Simoriah, anche se devo ammettere che gli Aerosmith sono bravi a dimostrare sempre una grande energia in grado di risollevare anche quei momenti un po’ carenti presenti in alcuni loro dischi. Con Dude (Looks Like A Lady) l’atmosfera da festa torna padrona della situazione e, portandosi via ogni rimasuglio di dubbio sulla direzione stilistica del disco, lascia una soddisfacente sensazione di “onnipotenza” all’ascoltatore, caricato all’inverosimile dalla potenza vocale di un Steven Tyler in una forma più che mai ottimale. Le influenze blues sono invece alla base di St. John, brano un po’ diverso dai precedenti ma perfettamente amalgamato nel contesto generale, grazie anche e soprattutto alle eclettiche capacità, nel contesto delle sei corde, di Joe Perry e Brad Whitford. Poco incisiva, invece, risulta essere Hangman Jury, canzone dai ritmi molto bassi in cui vi è anche l’utilizzo dell’armonica. Tutt’altra cosa la seguente Girl Keeps Coming Apart, frenetica e dinamica dal primo all’ultimo secondo, caratteristiche che giocano un punto assai importante per la buona riuscita del disco. A questo punto è giunta l’ora della ballad Angel, con tutta probabilità uno dei brani più conosciuti e di successo della band statunitense. L’atmosfera diviene pregna d’intensità e sentimento, la voce di Tyler si carica di una particolare emozione e riesce a trasmetterci tutto questo con un’apparente semplicità. La titletrack Permanent Vacation scorre via senza infamia né gloria e si lascia tranquillamente ascoltare, ma dubito che siano in molti ad annoverarla tra le proprie preferenze. I’m Down, unica cover qui presente (tratta niente di meno che dalla corposa discografia dei Beatles), è un’ottima interpretazione in chiave hard rock del brano composto nel 1965 da Paul McCartney. Che dire di più? Sembra proprio difficile non ammettere quanto ogni brano della band inglese risulti come rigenerato ogni qualvolta venga coverizzato successivamente da un’altra band. Siamo giunti alla chiusura di questo disco, lasciata alla strumentale The Movie, in cui atmosfere cupe s’intersecano per certi tratti con delle voci parlate in sottofondo, lasciando un misto di mistero e curiosità. Forse si tratta di un esperimento, forse di un tentativo di stupire il proprio pubblico con particolari soluzioni sonore. Qualunque sia la risposta, il risultato è dei migliori.
Ottimo album, che vendette oltre 5 milioni di copie solo negli States piazzando 3 singoli nella US Top 20, consentendo al gruppo di Boston di tornare ai livelli che gli competono, pronto per l’esplosione definitiva. Un disco, questo Permanent Vacation, forse oggi un po’ trascurato e che, invece, suona ancora fresco come tanti anni fa. Ma del resto, si sa, il rock non invecchia mai. E quello che ci propongono gli Aerosmith, da ormai quasi quattro decenni, ne è la prova.
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84.06 su 119 voti [
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Gabry: migliore di Slippery, 1987 e Appetite? Se, buonanotte.... |
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Ottimo album, ma non eccellente, perché quest'album, nonostante li abbia riportati al successo, non raggiunge i picchi di Rocks e Toys in the Attic. La ballata Angel é probabilmente una delle peggiori canzoni mai registrate dagli Aerosmith. Ma pezzi come Rag Doll e Dude (Looks Like a Lady) sono sensazionali. Nonostante l'album sia un po' troppo sovraprodotto, lo considero ancora migliore di molti album di quell'anno, come l'omonimo album degli Whitesnake, The Joshua Tree degli U2 e Appetite for Destruction dei Guns N Roses. É anche migliore di Slippery When Wet dei Bon Jovi. |
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Quest'album suona bene ancora oggi..davvero ben prodotto.. |
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Lo ascolto da stamattina in cuffia, che disco, che band... sicuri che davvero il grunge "abbia ucciso" qualcosa?
magari ha solo separato la merda dalla cioccolata... questo era, è, sarà un disco di grande rock.
Impagabili toxic twins! |
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@Kip, Mah! Non direi proprio... Cioé molti dei quei singoli "patinati" erano e sono ancora oggi delle grandi canzoni che hanno fatto la storia.
Il Grunge ha ucciso l'Hard Rock Americano (chiamato Hair, Sleaze o Glam come vi pare) semplicemente per una questione ciclica e perché il pubblico era stufo dopo quasi 10 anni di dominio nelle charts.
Fenomeni analoghi sono capitati in Inghilterra con l'arrivo del Punk con tutte le band che facevano Prog e Hard Rock.
Cioé Desmond Child scrive canzoni perché é il suo lavoro e giustamente mica lavora solo con chi fa Rock. |
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Desmond Child è stato la puttana e la rovina del rock, è stato responsabile dei più patinati singoli schifosamente commerciali, non a caso quando un gruppo voleva fare qualcosa di bieco e spudoratamente commerciale da alta classifica chiamava lui vedi i Kiss, Bon Jovi, Alice Cooper e tanti altri, gli Aerosmith hanno fatto lo stesso, dopo una serie di dischi di merda visto che non se li filava più nessuno hanno deciso di prostituirsi diventando una pop band da mtv con la complicità di Desmond Child. Dopo si è messo a produrre e scrivere pezzi per Ricky Martin, Robbie Williams, Cher, Katy Perry, Tokyo Hotel e tante altre troie da mtv. Se il vero hard rock è morto è anche colpa di Desmond Child oltre che del grunge. |
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Dagli anni 80 ai primi 90 praticamente qualsiasi cosa sia stata firmata da Desmond Child si é tramutata in oro. |
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L'album della definitiva resurrezione della band (con l'aiutino dei due hitmakers Desmond Child e Jim Vallance) e anche il primo loro album che acquistai. A prescindere dal lato affettivo, è un disco che oltre alle 3 (giustamente) ultrafamose hits contiene tanti altri pezzi eccezionali e inaugura una serie di capolavori indimenticabili. Voto 90 |
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Secondo me il vero disco del ritorno fu questo, che oltretutto ha la mia stessa età!
Uscito proprio in quel 1987 in cui venne pubblicato il primo leggendario album di un band che ha imprato dagli Aerosmith ovvero Appetite dei Guns N Roses.
Concludo dicendo che P.V. insieme a Pump e Get a Grip forma una trilogia anni 80/90 bellissima e imperdibile! |
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A me non è mai piaciuto (a differenza dei 2 successivi che sono bellissimi) |
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Discone! Gran ritorno dei ragazzi di Boston, voto 87. Come al solito, voto lettori da levare. |
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ilprimo albumche acquistai ...tanti ricordi disco stupendo dall inizio alla fine uno dei piu belli degli anni 80. |
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Dopo gli anni bui ritornano i "vecchi" Aerosmith. Ed il successo non li abbandonerà più. Ricordo ancora quanto irruppero i video di Rag Doll e Dude. Lo stato di grazia compositiva è ribadita in St. John senza dimenticare Angel, la cover dei Beatles (tutto torna ricordando Come together) e Hangman Jury. Grandiosi Voto 80 |
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Buon album,certo strizza un po' l'occhio al commerciale,l'ignoranza e la cafonaggine dei primi album,non è rimasta molta,comunque un album da avere. |
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a mio giudizio il migliore che abbiano fatto, senza cedimenti hard rock moderno, godibilissimo e senza cedimenti .90 |
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Francesco: non mi convincono Heart's done time, Girl keeps coming apart e Simoriah, il resto è ottimo, anche quelle più bluesy, niente da dire, gran bel disco |
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Roberto: quali sarebbero le due canzoni di questo disco che non ti piacciono? |
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concordo con la recensione..un paio di brani un po indigesti non mi fanno dare più di un 80 |
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Se queste sono le svolte commerciali, ben vengano! Un Discone con D maiuscola, divertente, fresco e trascinante. Provare a restare fermi sulle note di Dude (Looks Like A Lady) è veramente impossibile, fantastiche anche Magic Touch, Heart's done time e ovviamente Rag Doll. Manifesto degli 80's! |
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che disco ragazzi..Magic Touch è assolutamente irresistibile. |
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Indubbiamente, il miglior lavoro degli anni '80... |
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Molto superiore a 'Pump': un classico degli Aero Force One, proprio mentre nascevano i successori Guns n Roses |
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splendito ,insuperabile magnifico!in questo disco ce veramente di tutto!veramente geniale capolavoro senza tempo! |
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@ LAMBRUSCORE: voce da paperino?!? secondo me è una delle più belle in circolazione da 40 anni a questa parte... ps: fallo presente alla tua amica, non si sa mai  |
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non ho mai sopportato quel labbrone lì con la voce da paperino, una mia cara amica (solo amica, nel senso che NON me l'ha mai data) mi ha rotto i maroni x anni con questi qua, ma niente da fare...(nè con lei , nè col gruppo ahiahi) |
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rispetto ai tempi di rocks c'è da dire che con questo disco hanno investito molto sul gruppo: video, mtv, produzioni stellari. Soldi ben spesi visto che da qui il successo è stato iperplanetario. Gli stessi dischi come permanent, pump, get a grip,....sono iperprodotti, super plastificati con suoni spaziali, moderni e scritti con l'aiuto dei migliori songwriters all'epoca in circolazione. C'è da dire però che il prodotto finale è di qualità e ancora oggi sono dischi super validi. Poi, secondo me, si sono persi da nine lives...però vuoi per l'età avanzata vuoi per la poca voglia il prodotto aerosmith è ormai un'avventura di mestieri per prepararsi alla doverosa pensione. |
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Gran disco che da questo punto delineerà le linee guida per i futuri lavori... esalta e piace a dovere... |
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commerciale o no, d'altronde chissenefotte, questo è un disco galattico!!! |
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Un disco più commerciale rispetto ai primi devastanti lavori, ma cavolo, se spacca sto disco! |
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non se ne butta via una di questo disco ,e "Angel"è una ballad stratosferica.Magnifico |
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Sicuramente un disco spettacolare. |
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l'inizio della 2° parte di carriera degli Aerosmith. non esiste persona sul pianeta che non conosca la ballabile Rag Doll, lo stesso dicasi per Dude (Looks Like A Lady) con i suoi fiati e la sua energia contagiosa; Angel è un sublime esempio dei super-lenti che caratterizzano il quintetto di Boston, ma a me piace molto anche la title-track con i suoi ritmi strambi e incasinati -c'è addirittura uno xilofono!!- grandissimo disco, da qui ci sarà un periodo di grazia che porterà al nuovo millennio |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Heart’s Done Time 2. Magic Touch 3. Rag Doll 4. Simoriah 5. Dude (Looks Like A Lady) 6. St. John 7. Hangman Jury 8. Girl Keeps Coming Apart 9. Angel 10. Permanent Vacation 11. I’m Down 12. The Movie
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Line Up
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Steven Tyler - Voce, armonica Joe Perry - Chitarra Brad Whitford - Chitarra Tom Hamilton - Basso Joey Kramer - Batteria
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