|
27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
|
|
Blood Ceremony - Living With The Ancients
|
( 10005 letture )
|
Ci avevano sedotto con il loro imperdibile debut album. Ora, a distanza di tre anni, sono finalmente tornati: menestrelli di un rock dai colori cupi, dotato di un fascino senza età che non conosce i segni del tempo. Forse quello stretto dai Blood Ceremony, a giudicare da tanta abbondanza, è un patto col diavolo, vista la difficoltà anche solo di eguagliare il precedente omonimo album - figuariamoci superarlo - con questo sorprendente Living With The Ancients, grazie ad un vortice musicale colmo di mistero e attraversato da una profonda ed arcana sacralità.
'The Great God Pan, inno al dio Pan, parte lenta e doomish, ma ben presto la canzone cambia pelle, vestendosi di un hard rock potente, filtrato nel prog di estrazione seventies e nella danza ritualistica degli immancabili Black Sabbath e Black Widow. Questo brano è arricchito dagli inserti di un vecchio organo - usato dalla band per l'occasione - in grado di donare, nella bellissima coda strumentale, una disarmante carica mistica; riportando alla mente l'uso che ne facevano band come Deep Purple ed Uriah Heep. Un dolce flauto ci introduce nella successiva Coven Tree: con il giusto retrogusto folk, la canzone si presenta lenta, come nella miglior tradizione doom, e sorretta dalla voce ipnotica di Alia O'Brien ed impreziosita da eleganti ricami acustici. The Heremit, breve strumentale in cui è ancora il flauto a farla da padrone, è la giusta introduzione alla diabolica Demon Brother; i testi dei Blood Ceremony si bagnano di occultismo, filosofia e letteratura, raccontando storie macabre che li avvicinano ai Ghost, loro compagni di un tour che vedrà toccare anche l'Italia in quella che sarà l'unica ed imperdibile data, ad Aprile, al Bronson Club di Ravenna.
Quello che piu' stupisce è la capacità di gestire senza fatica i vari elementi presenti nella musica della band, tutti perfettamente bilanciati fra loro, ed il tutto con l'unico scopo di creare atmosfere irreali, in cui la luce viene usata solamente per celare le ombre che in realtà si nascondono dietro di essa. Oliver Haddo - celebre personaggio del racconto di Somerset Maugham, “The Magician”, ne è la prova più evidente in tal senso: otto minuti di irrequieto hard/doom/prog/rock, in un'altalena emozionale dall'impatto devastante. Molto belle anche Mourning Of The Magicians e Night Of Augury, ma la vera punta di diamante dell'intero album è la conclusiva Doughter Of The Sun', dove un riff incalzante di Sean Kennedy - chitarrista e maggior compositore del gruppo canadese - apre la strada ad un arpeggio da brividi, raggiunto presto dall'ingresso del flauto di Alia e dell'avvolgente sezione ritmica; da quì in poi la canzone diverrà l'epicentro di questo terremoto nato dalle viscere della terra e destinato a schiavizzare orde di adepti nel mondo.
Questi figli del sole sembrano quasi danzare sulla loro musica, riuscendo senza fatica ad elevarla oltre le nubi, oltre la tempesta che imperversa ai loro piedi....il dio Pan ha donato loro la magia, ed i Blood Ceremony sono giunti fra noi per reclamare il loro posto nell'olimpo della musica nera.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
21
|
Qui si cerca di pescare da un lontanissimo passato tornando indietro nel tempo saltando Ian Anderson e i Black Sabbath per finire nei 60.
Grace Slick in compagnia dei Quicksilver Messenger Service.
Fosse uscito in quegli anni avrebbero gridato al plagio, oggi è solo molto molto datato. Bello ma datato. Se rubo a varie band e trovo un'amalgama diverso potrebbe andare bene ma se rubo e riconosco tutte le derivazioni vuol dire che non ho creato un bel niente. Se questo è il senso della musica Doom siamo messi male, malissimo. Il taglia&cuci&sovrapponi non porta a nulla.
Voto alla bellezza: 7.5; voto all'originalità della proposta: 0; meglio se mi astengo dal votare che qui è già troppo basso |
|
|
|
|
|
|
20
|
Ascoltato in loop per una settimana e niente, lo amo alla follia. ALLA FOLLIA. Sonorità spudoratamente sabbathiane, molto più cupe e tetre, mescolate con il flauto "à la Ian Anderson", voce femminale (stupenda) grintosissima e allo stesso tempo delicata (e pure sensuale a tratti, aggiungerei). Un mix perfetto dei due gruppi citati sopra ma carico di personalità, nessun filler, nessun calo, assoli veramente ben fatti e riconoscibilissimo l'uno dall'altro. L'acid doom / stoner che incontra i Jethro Tull. Non è un disco pagan / folk eppure rende l'atmosfera tipica di una serata in onore di qualche divinità pagana, a qualche dio della pioggia o del sole. Non ho ascoltato i due successivi ma spero abbiano aggiunto qualche spunto psichedelico in più. 90 sulla carta STRAMERITATO, 96 per quanto riguarda i miei gusti. Possono far scuola. |
|
|
|
|
|
|
19
|
visti nel 2009 con Electric Wizard a padova, gran concerto |
|
|
|
|
|
|
18
|
Conferma rispetto allo splendido debutto. 78 |
|
|
|
|
|
|
17
|
Una band che ha un bell' andazzo. Bello il singolo appena uscito, e ribadisco che piu che doom è acid psichedelico, con rimandi alla fine degli anni 60, quindi ovviamente me piace. |
|
|
|
|
|
|
16
|
beh se non è da 90 questo. il doom vive anche se non amo le bands citate da undercover e witchcraft solo questione di gusti sia chiaro che siano tutti validi non si discute |
|
|
|
|
|
|
15
|
Ascoltato... Al momento disco dell'anno, senza ombra di dubbio!!! Livello di songwriting e di coinvolgimento decisamente superiore. Questi sono i gruppi da premiare e mi mordo le mani per non averli visti dal vivo!! |
|
|
|
|
|
|
14
|
non potrò fare a meno di acquistarlo! ! curiosità a mille dopo aver letto questa recensione! |
|
|
|
|
|
|
13
|
Il primo era molto bello, questo sfiora il capolavoro. |
|
|
|
|
|
|
12
|
@Undercover..io invece con Lizard mi riferivo agli album da 90,che in questo caso sono ben pochi hai ragione..se scendiamo sotto il gradino dell'eccellenza troppi ne troviamo di ottimi album..ad esempio le band citate da te sono tutte validissime.. |
|
|
|
|
|
|
11
|
@Witchraft io è di quelli che parlo , se scendiamo sotto quel gradino la lista diviene oceanica. |
|
|
|
|
|
|
10
|
@undercover il mio commento nn era riferito ad un genere in particolare..hai ragione cmq,ci sono ottimi gruppi doom in giro..ma di 90,come questo per i Blood Ceremony ne vedo ben pochi al giorno d'oggi....scrivere album eccelsi,con un songwriting privo di filler e'cosa assai rara al giorno d'oggi.. |
|
|
|
|
|
|
9
|
@Witchcraft stai scherzando vero? Il panorama doom odierno è pieno di uscite di questo valore, è l'unico che qualitativamente si dimostra all'altezza se poi uno segue solo Rise Above e compagnia è un discorso ma non buttiamo affermazioni di sto genere che sono campate in aria, gente come Orchid, Devil, Alunah, King Destroy (più pesanti ma sempre sabbathiani), Serpentcult, Ghost e Noctum (svedesi) solo per citarne alcuni sono su questi livelli, cioè non si possono leggere delle dichiarazioni simili sembra che il genere sia stantio a come ne parli. |
|
|
|
|
|
|
8
|
@ Lizard....magari ne uscissero ogni mese,album di questa bellezza..saremmo tutti un po piu' poveri,ma di sicuro anche piu' appagati  |
|
|
|
|
|
|
7
|
Non amo molto il Doom stile Black Sabbath,ma solo per la cantante penso che una chance sia d'obbligo :Q______ |
|
|
|
|
|
|
6
|
fantastici, altro acquisto che farò al più presto. se solo venissero a suonare un po' più a est! |
|
|
|
|
|
|
5
|
Il loro primo album è spettacolare, questo 90 lascia pochi dubbi sul secondo, dovrò prenderlo... |
|
|
|
|
|
|
4
|
Argh.... Voi volete vedere il mio miseo conto collassare!!!!!! |
|
|
|
|
|
|
3
|
quel 90 vuol dire acquisto obbligato dal mio negoziante di cd di fiducia. |
|
|
|
|
|
|
2
|
Recensione molto interessante, come il disco in questione. La cover del disco è favolosa, molto 70's. |
|
|
|
|
|
|
1
|
wow,sembra davvero1 bell'album,solitamente ascolto alternative,ma la recensione mi ha incuriosito molto!!!! |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
1 - The Great God Pan 2 - Coven Tree 3 - The Heremit 4 - My Demon Brother 5 - Morning of the Magicians 6 - Oliver Haddo 7 - Night of Augury 8 - The Witch's Dance 9 - Daughter Of The Sun
|
|
Line Up
|
Alia O'Brien (vocals, flute, organ) Sean Kennedy (guitar) Lucas Gadke (bass) Andrew Haust (drums)
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|
|
|
|
|