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Greg Howe - Five
( 3140 letture )
TRA TANTI, UNO DI POCHI
Ci sono album che non finiscono mai di stupirti, che dopo mille ascolti sono ancora lì, pronti ad essere inseriti nel lettore CD, che quando partono la tua testa inizia a muoversi a tempo e non smette fino a che il lettore non finisce di girare: non tutti riescono a fare album di questo tipo, ma Greg Howe -e neanche solo una volta, se è per questo- ce l'ha fatta. Oggi parliamo di Five, disco originariamente dato alle stampe nel 1996 dall'ormai mitica Shrapnel Records ma entrato in casa mia "solamente" nel 2001, quando iniziavo ad approfondire i miei ascolti di musica solista; a dieci anni da quel momento Five continua ad appagare i miei sensi ed a rispondere alle esigenze di un'incallito amante di tutto ciò che è shred: non so se sia corretto definire Five un vero classico del genere, certo è che, al di là delle semplici definizioni, si tratta di uno di quei dischi la cui usufruibilità è inesauribile. Volete sapere come mai? Vediamo di capirlo insieme.

TECNICO E COLORATO
Five è un piacere all'ascolto: Greg Howe, qui autore non solo delle parti di chitarra ma anche di quelle di tastiera e batteria, è un vero e proprio leone dello spartito, eseguendo con grandissima naturalezzza frasi soliste e melodiche di una difficoltà esecutiva imbarazzante -mi riferisco soprattutto alle sezioni chitarristiche. Il contesto in cui si sviluppano i brani è colorato, nel senso che la composizione si fonda su basi ritmiche in continua evoluzione sia dal punto di vista armonico (si ascoltino Just Kiddin', originariamente edita dal pianista latin/jazz Michel Camilo nell'album del 1994 One More Once, e Quiet Hunt) che da quello ritmico (Three Toed Slot, Acute), ed il tutto è integrato da fughe soliste sensazionali, soprattutto (ma non soltanto) nei memorabili refrain, in cui il concetto di "lick" non viene praticamente mai adoperato, in luogo di una libertà epressiva che solo chi sa navigare in un mare inquietante e tempestoso come quello della fusion può permettersi il lusso di esercitare. Insomma, tanta tecnica (questo lo sappiamo tutti) ma soprattutto tantissima fantasia.

BILANCIATO E DIVERTENTE
Five, questo lo si sarà capito, è un disco molto variegato: esso contiene ed alterna brani ritmicamente sostenuti e grooveggianti (Just Kiddin, Acute, Sit) a pezzi quasi a-ritmici (The Terrace, Plush Interior), a volte mischiando gli approcci (Dusty Maid, Skyline). Howe usa la sua bravura nel disegnare trame talmente convincenti da riuscire ad intrattenere con leggerezza l'ascoltatore: i 45 minuti di running time volano via perchè Five, pur essendo un disco molto impegnato, non postula affatto un ascolto impegnativo, proprio in funzione di questo "bilanciamento" di approcci tra loro diversi. Ascoltare Five è divertente, un tipo di esperienza che solitamente non è associata all'ascolto dei dischi solisti: se non è un pregio questo...

DIVERSO ED ORIGINALE
Five non è come gli altri dischi di Greg Howe e neanche come gli altri dischi fusion. Five è solo come Five: non voglio dire che sia un album letteralmente "unico", perchè nel marasma di album solisti pubblicati nell'ultimo trentennio qualcosa di molto simile ci sarà pure in giro; quello che voglio dire è che Five ha un quoziente di personalità talmente elevato che lo si può riconoscere ascoltando solo poche note, che se qualcuno domani ti fa sentire una canzone di questo genere probabilmente penserai "Diamine, assomiglia a Five!". La presenza di molte chitarre acustiche ed in genere di suoni clean, l'uso capillare e sapiente della distorsione, degli armonici e del muting, la perfetta sincronizzazione col basso del bravissimo Kevin Vecchione ed una produzione (tutta made in Howe, se v'erano dubbi) atta a mettere in risalto solo ed esclusivamente la musica, intesa come risultato globale delle partiture eseguite, non possono che rendere ancora più evidente quanto originale sia l'idea musicale alla base di Five. Forse l'apice della discografia del chitarrista americano, certamente uno dei più grandi esempi di creatività chitarristica che abbia mai avuto occasione di ascoltare.

UN ACQUISTO MERITATO
C'è poco da fare, Five è un disco pazzesco, adatto a tutti coloro che già conoscono il genere ma anche a chi cerca dei semplici starting point. Forse chi non ha mai sentito nulla di diverso dalla musica melodica europea potrà avere qualche difficoltà nei primi due/tre ascolti, ma si tratta veramente di poca cosa perchè -come già evidenziato- stiamo parlando di un album veramente molto intuitivo. Praticamente un acquisto obbligato!



VOTO RECENSORE
88
VOTO LETTORI
44.16 su 25 voti [ VOTA]
Aceshigh
Giovedì 29 Luglio 2021, 19.02.28
11
Grandissimo album e chitarrista superlativo. I tre che lo precedono (Introspection / Uncertain Terms / Parallax) sono i miei preferiti, ma questo viene subito dopo. Altro che 37…. Voto 85 minimo.
toni
Lunedì 5 Settembre 2011, 14.46.39
10
ovviamente greg non c'entra nulla con steve howe degli yes, nonostante siano due manici da paura. di greg preferisco il suo album omonimo e il secondo introspection. purtroppo entrambi gli album soffrono di una terribile produzione. lo stesso greg howe ha espresso più volte il desiderio di ri-registrare il suo disco di esordio migliorandone la qualità sonora
Electric Warrior
Venerdì 2 Settembre 2011, 15.31.28
9
ah ecco, mi sembrava!
Jimi The Ghost
Venerdì 2 Settembre 2011, 14.58.24
8
E' proprio così Khaine......Steve Howe (Yes) non sono assolutamente parenti. Greg Dopo aver lasciato la scuola superiore ha suonato insieme nel 1980 con Il fratello, Albert Howe, nelle città vive e accese musicalmente del New Jersey, a New York e in Pennsylvania facendosi i calli dovuti con il pubblico più esigente. I miei preferiti, oltre ovviamente a Five (grande Khaine per averlo recensito e fatto emergere!), sono "Greg Howe"(88) "Introspection" (93), "Extraction" con Victor Wooten e Dennis Chambers, tutti quelli con Richie Kotzen, .....Jimi TG però può solo vivamente consigliare: "The Spirit Lives On" Jimi Hendrix tribute by Greg Howe. Ovviamente. Jimi TG
Khaine
Venerdì 2 Settembre 2011, 14.14.01
7
Ragazzi, ve lo confermo io... non sono imparentati, hanno solo lo stesso cognome
Alex Ve
Venerdì 2 Settembre 2011, 13.43.07
6
In realtà non ne sono mai stato sicuro, un mio amico iper appassionato dice che sia il figlio di Steve, ma io non ho trovato conferme in tal senso. Il suo disco che preferisco è Extraction!
Autumn
Venerdì 2 Settembre 2011, 10.09.29
5
Azzardo Steve Howe degli Yes
toni
Giovedì 1 Settembre 2011, 14.46.42
4
@Alex Ve: chi sarebbe il padre di Greg Howe?
Croptic
Domenica 28 Agosto 2011, 13.44.40
3
Howe è il chitarrista che non annoia mai. Tecnica e senso della melodia straordinari. Anch'io metto quest'album al top della discografia, ma insieme all'altro capolavoro Introspection.
Anthony
Sabato 27 Agosto 2011, 16.51.39
2
Greg Howe è un’artista straordinario e poco conosciuto; negli anni ha cercato (riuscendoci) di migliorare il suo stile e di mantenere alto il livelllo delle sue composizioni, ha dato linfa ad un genere, quello strumentale, che ha spesso attraversato momenti di stanca, ha sempre dimostrato di essere una persona discreta ed equilibrata (a differenza di tanti esaltati che ci sono in giro); insomma, un musicista esemplare e un modello da seguire per le nuove generazioni. Sul disco in questione (Five) non ho ricordi molto positivi, credo che Howe abbia fatto di meglio in altre occasioni; a parte il disco di debutto penso, per esempio, che Introspection rimanga un ascolto imprescindibile (forse l’apice della sua carriera) mentre anche il recente Sound Proof è straordinariamente bello (fra l’altro Greg, per l’occasione, è accompagnato da una band completa cosa questa che impreziosisce di molto le strutture dei brani).
Alex Ve
Sabato 27 Agosto 2011, 14.39.17
1
Adoro Greg Howe, un genio assoluto degno di suo padre, e poi non è per niente tirato, è elegante, umile...a differenza di qualcun'altro (Steve, vai)
INFORMAZIONI
1996
Shrapnel Records
Shred/Fusion
Tracklist
1. Just Kiddin'
2. Sit
3. Three Toed Sloth
4. The Terrace
5. Acute
6. Quiet Hunt
7. Bach Mock
8. Plush Interior
9. Dusty Maid
10. Skyline
Line Up
Greg Howe – Chitarra elettrica, tastiere, batteria
Kevin Vecchione - Basso
 
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