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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Draugr - Nocturnal Pagan Supremacy
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( 3699 letture )
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Nel 2002 nasce in Abruzzo una delle realtà più importanti e rappresentative del movimento estremo nostrano, i Draugr, un concentrato di rievocazioni pagano-folkloristiche e crudo black metal. Quattro anni dopo esco il loro debutto ufficiale, il cui titolo prende il nome di Nocturnal Pagan Supremacy, un lavoro eccellente sotto numerosi aspetti:, infatti al suo interno vengono sviluppati diversi nodi di discussione distanti dal concetto di musica: non mancano frecciate anti-cristiane, inneggiamenti alle antiche tradizioni, al fascino della natura e alla figura del guerriero, quasi raffigurabile in Svafnir, frontman della band abruzzese che compie una prova canora eccellente, aggredendo senza pietà per tutta la durata del disco, in grado, soprattutto, di trasmettere la propria rabbia attraverso le liriche, scritte completamente da lui e veramente piacevoli alla lettura e di conseguenza all’ascolto. Rimanendo in tema lirico è doveroso sottolineare l’impatto scenico anche del booklet, ogni testo infatti vanta un proprio personale sfondo a tema.
Per quanto riguarda la produzione il risultato finale è ineccepibile, registrato e mixato nei Comet sound broadcasting Studios a Torrevecchia in provincia di Chieti, Nocturnal Pagan Supremacy è dotato infatti di un sound semplicemente perfetto, tagliente al punto giusto e in grado di integrare elementi completamente distanti dal mondo del metal senza alcun tipo di problema. Ottime anche le prestazioni dei musicisti: l’aspro cantato di Svafnir, gli incalzanti riff di Triumphator, le linee di basso di Stolas e il martellare continuo di Jonny per un mix di tante piccole cose che alla fine dei conti generano qualcosa di memorabile.
L’opener Dove Regna l’Inverno è un pezzo strumentale scritto da Svafnir e ri-arrangiato da Warth, all’epoca non ancora membro stabile dei Draugr: il risultato finale è un’introduzione molto bella e coinvolgente, ma allo stesso tempo fredda come il ghiaccio.
“Behold the crucifix, what does it simbolizes? Pallid incompetence, hanging on a tree”
Un dirompente urlo ci introduce verso Nocturnal Pagan Supremacy, canzone veloce e senza fronzoli, che si concede anche uno spezzone puramente folkloristico. Il pezzo assume i toni battaglieri di un vero e proprio richiamo per gli Dei, l’unica cosa che si può fare è lasciarsi trasportare dalla musica dell’orda abruzzese.
“Secrets of past never told before , are awaiting for their summoning”
Così recita Spirit of the Past, traccia ben strutturata dal punto di vista compositivo, sono infatti molto piacevoli i riff melodici accompagnati marzialmente dalla batteria e dalla seconda chitarra. Il tutto genera un’atmosfera evocativa che si amplifica con la lettura del testo, questa volta molto legato al tema della natura. La successiva Reborn in Darkness è la rappresentazione dell’uomo in uno stato di totale oscurità, odio e solitudine, con la propria anima rinchiusa in meandri dove la luce è assente e dove la morte è l’unica salvezza. La quinta e sesta canzone costituiscono un’unica entità divisa in due parti, Land of Warriors, come al solito molto ben eseguita e accompagnata, i richiami sonori al campo di battaglia infatti si adagiano perfettamente sul sound dei Draugr, il quale è già di per sé una vera e propria guerra. L’ennesima gelida composizione la ritroviamo in The Forest Where I Died, un brano che in alcuni momenti sfiora lidi appartenenti all’universo “depressive” adagiandosi su un’ipnotica chitarra acustica. La seguente Furore Pagano è forse il pezzo più rappresentativo e sentito dalla band stessa, italiana in tutto e per tutto, a partire dal testo e dai richiami folkloristici, quattro minuti che assumono senza problemi il termine “masterpiece”. La penultima traccia è la breve ma intensa War Is my God, e come si può ben capire dal titolo è un’ode alla guerra, a ciò che essa costituisce oltre, ovviamente, a Marte. Il colpo finale è costituito da The Night of the Wolf, potente e bella come tutte le precedenti canzoni. Dopo soli tre quarti d’ora ci accorgiamo che l’album -purtroppo- è già terminato, Nocturnal Pagan Supremacy è dunque molto scorrevole e, cosa ancora più importante, non annoia affatto.
Concludo sentenziando il mio piacere nell’ascoltare quest’opera consigliandola fortemente a chi, fan delle sonorità pagan black, non ha ancora avuto modo di ascoltarla. Fate vostro questo disco e sentitevi orgogliosi delle vostre tradizioni.
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10
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Bel disco che si muove su classici territori inneggianti epici scenari,antichi paesaggi emozionali e nostalgie emotive.Le innovazioni sono giustamente tenute a distanza,nel pagan come nel viking poi è fondamentale,pena scadere in derive prog oggi ormai virali. |
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9
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Chiese cadranno e moschee bruceranno? Testi ridicoli a dir poco, spero che l'età media del gruppo fosse di 15 anni altrimenti a mio parere qualcosa non funziona |
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8
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@Organium: Grande! Io a distanza di quasi un anno devo alzare il mo voto: 80 pieno. |
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7
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Anche se l'avevo già ascoltato l'ho preso ieri al loro concerto! Gran disco! e furore pagano live è una cosa devastante! |
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6
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gran disco, l'ho comprato ed apprezzato molto anche se non sono avvezzissimo al black. Voto 78 |
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5
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Anche se ormai lo so a memoria, me lo riascolto va... |
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4
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Bello, bello, bello! Anche se, come già detto, è inferiore a De ferro Italico è davvero un bel disco. |
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3
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Un buonissimo esordio, sono d'accordo con tutto, ma il disco successivo è anni luce avanti :Q_____ |
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2
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Un buon disco, un mix di Black-folk davvero esaltante e piacevole da sentire. È notevolmente inferiore all'ultimo De ferro italico ma penso che un 77 se lo meriti. Furore pagano poi è il cavallo di battaglia della band nei live e la mia canzone preferita dei Draugr! Meritano una menzione anche Dove regna l'inverno e Spirit of the past! Lo consiglio caldamente agli appassionati di folk pagan |
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1
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gran bel disco, ottimo sotto tutti i punti di vista... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Dove Regna l’Inverno 2. Nocturnal Pagan Supremacy 3. Spirit of the Past 4. Reborn in Darkness 5. Land of Warriors, pt. I 6. Land of Warriors, pt. II 7. The Forest where I Died 8. Furore Pagano 9. War is my God 10. The Night of the Wolf
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Line Up
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Svafnir: voce Triumphator: chitarra Stolas: basso, tastiere Jonny: batteria
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