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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Witchhammer - The First And the Last
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( 1113 letture )
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L’ampio scenario di thrash underground brasiliano ha sempre poggiato le fondamenta su un elevato numero di band determinate, prive di mezzi e tecnica, ma convinte a far sentire l’urlo della propria rabbia in un periodo storico -la fine degli anni ottanta- nei quali il genere era particolarmente in voga. I Witchhammer, provenienti da Belo Horizonte, si formano nel 1986 e debuttano due anni dopo, scritturati dalla Cogumelo Records, con un disco non certo memorabile come The First And the Last, abbastanza infantile e rudimentale fin dal disegno di copertina, paragonabile artisticamente a qualche schizzo di un ragazzino delle medie. Otto tracce e trentasette minuti di durata complessiva vanno a costituire l’essenza di un debut che sarà seguito nel 1990 da Mirror, My Mirror e nel 1992 da Blood on the Rocks, prima dello scioglimento inevitabile e dell’ancor più scontata reunion, dalla quale è fuoriuscito, nel 2006, l’ultimo studio-album, Ode to Death. La qualità audio della registrazione è tutt’altro che sufficiente, anche per un paio di chitarre dall’impronta così ruvida e dalla distorsione tanto marcata (nel senso che anche l’amante del thrash più grezzo e approssimativo potrebbe storcere il naso dinnanzi a suoni dalla professionalità così discutibile); sugli scudi è il drumworking, quadrato ed incessante, mentre il vocalism di Paulo Caetano non appare particolarmente ispirato, anzi, è poco incisivo e scevro da caratteristiche personalizzanti, né troppo aggressivo né particolarmente dotato dal punto di vista tecnico, men che meno coinvolgente vista l’approssimativa direzione monocorde dei chorus. La spinta maggiore del disco, dunque, arriva proprio dalle ritmiche martellanti, che iniziano a gettare sale sulla portata durante l’assolo conclusivo di The First: il flavour generale rimane però assai casereccio e provincialistico, tutto arroccato attorno a quel tupa-tupa incaponito e ai riffoni grossolani udibili in pezzi come Misery’s Genocide, composizione frenetica che gode anche di un efficace assolo caotico, e Who Is Fat?, che appare, forse, più fresca anche in funzione di alcuni elementi punk che la vivacizzano. La principale dote del quartetto del Minas Gerais emerge e risalta nell’uso della velocità, oltre che nell’efficacia con cui ritmica e assoli esplodono in simbiosi, nonostante non raggiungano certi livelli compositivi: è l’effetto adrenalina, quindi, a predominare, gettando tonnellate di alcool nelle gole degli headbangers, che qui dovrebbero preoccuparsi soltanto di pogare e scuotere la testa, senza prestare la minima attenzione ai fronzoli, agli orpelli o alle esigenze stilistiche più elementari. Con tutta la buona volontà e chiudendo più di un occhio (o più di un orecchio?), The First And the Last resta un disco ampiamente trascurabile e, per quanto si cerchi di lasciar correre tante lacune, si fa veramente fatica a trovare qualche elemento capace di far scoccare una qualsivoglia scintilla. La volontà, la grinta e le difficoltà naturali che dei giovani neo-metallers potevano riscontrare imbattendosi in un’avventura come questa -la registrazione di un album, l’avvio di una carriera- sono le uniche giustificazioni, che non permettono comunque al platter di arrotondare una sufficienza risicata: non mancano infatti pezzi decisamente deludenti come Dartherium (forzatamente sinistra, pur con qualche buon riff) o la conclusiva ...And the Last, fin troppo impastate nei suoni. La qualità audio è inferiore a quella che potremmo riscontrare in un demo dei nostri giorni, anche registrato amatorialmente da qualche ragazzo volenteroso: l’assenza di ritornelli vocali trascinanti e la voce poco adatta fanno il resto, sancendo una partenza ad handicap per la carriera dei quattro musicisti verdeoro.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Medicine Blues 2. The First... 3. Misery’s Genocide 4. Who Is Fat? 5. Harmony Or Violence 6. Words of Desolation 7. Dartherium 8. ...And the Last
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Line Up
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Paulo Caetano (Voce, chitarra) Leandro Miranda (Chitarra) Casito (Basso, voce) Teddy (Batteria)
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RECENSIONI |
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