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Ogni volta che penso agli Asphyx mi vengono sempre in mente un paio di chicche. La prima è che già negli anni ’90 erano talmente conosciuti e apprezzati che per un loro concerto scelsero come ouverture-band i Paradise Lost; la seconda curiosità è l’album The Rack, registrato con un budget rasente il minimo sindacale, non per reale mancanza di capitale, quanto per netta volontà degli Asphyx stessi, di poter realizzare un prodotto dalle trame grezze e il più possibili roots; una produzione quindi lo-fi e primordiale. Certo, era il 1992, e da allora gli Asphyx hanno macinato riffs e esperienza, tanto da arrivare, oggi, a Deathhammer, un album che fa tanto concorrente per il “prodotto dell’anno”. Un prodotto che al meglio ripercorre il loro carattere, descrivendo un doom-death metal degno di ben più che positive note, dalla produzione studiata, mirata, pulita, equilibrata. È difficile aggiungere qualcosa al già detto, è difficile convincere su qualcosa che è già garanzia, è difficile non annoiare su qualcosa che già si sa. Mi rivolgo quindi ai neofiti che – pietà divina – non conoscono ancora gli Asphyx. Come scrivevo prima si tratta di una delle band olandesi di primordine nel panorama doom-death metal, un’istituzione per chi ha voglia di compiacersi crogiolandosi in un genere fatto senza orpelli nè maschere da poser, schietto e senza troppe ciarle; nello specifico di questo lavoro ci troviamo di fronte a un sound sincero e diretto che nulla ha a che vedere con sperimentazioni dell’ultimo minuto di dubbia efficacia, una fusione di death-doom che funziona liscia e fluida senza fastidiosi sgrani a rendere macchinoso l’ascolto: è un death metal ben sabbiato, strutturato con canali di doom pastoso e pachidermico; le atmosfere soffocanti e dense emergono in modo naturale dalle liriche, tentacolari filamenti di una tessitura musicale old school che non disperde le sue radici inflazionandosi di appeal commerciale. La dinamicità che le compone non scivola mai in morbidezze fuori luogo ma si evolve in un’aggressività cartavetrata e ribollente il cui gioco melodico, trattenuto in riffature gravose e precise, lavora con il giusto mestiere, quello che accende il buio in un periodo ahimè saturo e ormai compiuto. Into the Timewastes attacca senza preamboli e senza diritto di replica; la drum svolge il suo compito senza stravolgere in virtuosismi da infoiato pippomane ma lasciandoti mascella per terra per la precisione esecutiva. Deathhammer, forse la “meglio pista” degli Asphyx: la voce gratta via ogni dubbio, riff coinvolgenti, ritmica perfetta, lirica veloce senza strafare, tecnica da vendere. Minefield ha un’apertura doom e trascinante, lo screaming/growl interpreta questa melodia magmatica e polposa senza difficoltà giocando su un song-writing studiato e adatto. Of Days When Blades Turned Blunt: nella prima parte si riprendono gli alti regimi tornando a suonare velocità sostenute, che si spostano, per una breve parentesi, nella lentezza soffocante del doom, per poi tornare, in chiusura, alle standard velocità death. Der Landser. Muovere la testa a ritmo è assolutamente un atto naturale, non voluto, un riflesso incondizionato. Prova. Reign of the Brute, i cui riff sono uno sciame di api che ronzano impazzite intorno a partizioni magistralmente issate. The Flood ha una vocalità profondamente personale e unica, che sembra customizzare ogni nota. Quando si dice “ci mette del suo in quel che fa”. We Doom You to Death vira su texture più doom, appesantite da una batteria massiccia, da schitarrate pesanti e da allunghi vocali dalle virgole, seppur imprecise, visceralmente sofferte. Vespa Crabro ti ridesta tagliente da quella sensazione di lento avvelenamento della lirica precedente. As The Magma Mammoth Rises chiude questo lavoro consolidando una traccia piena e “ghiozza” (come non si dice dalle mie parti...) alla quale non manca proprio niente.
Un album assolutamente da avere.
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Album massiccio, abrasivo e piacevole. Manca per me un po' di "variatio" nel songwriting (a parte l'alternanza parti lenti e parti veloci), per cui è troppo diretto e il voto si ferma a 75. |
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Ripassato oggi. Grande disco, grandi Asphyx: una sicurezza! Forse un pelino sotto al precedente, ma comunque tanta roba. La loro tipica alternanza tra pezzi rallentati e accelerazioni, il suono abrasivo delle chitarre e la voce catarrosa di Van Drunen sono un mix letale. Voto 87 |
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Grande disco. Potente, maestoso, pachidermico. Con accelerate improvvise e momenti doom sorprendenti. Bellissimo album davvero |
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Magnificamente grezzi, violenti, malvagi... Grandissimo album di un grandissimo gruppo! |
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Disco totale,violenza dall'inizio alla fine,IL Death Metal!Almeno un bel 85,altro che cazzi! |
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Gli Asphyx non ne hanno toppato uno e su questo non ci piove, io continuo a preferirgli il precedente, qui non c'è "fango", troppi mid-tempo e per quanto la qualità sia alta non regge il confronto con le scanalature ammazza cristiani di "Death... The Brutal Way", confermo l'ottanta della prima volta. |
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Confermo quello detto da Flag, probabilmente è davvero il migliore dai tempi di Last One, continua a girare nello stereo e non mi stanca mai, alzo il voto di qualche decimale pure io. Ovviamente, come quasi sempre ormai, il voto lettori è una barzelletta che non fa ridere. |
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Dopo averlo sezionato e divorato in rete, oggi me lo sono comprato. Sono sempre più convinto di due cose: 1) è il miglior album del gruppo dai tempi di "Last One on Earth" 2) è un serio candidato, già da ora, a divenir il miglior album Death del 2012. Alzo il voto a 89/100 |
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Il manuale del Death Metal, un manifesto per le nuove generazioni |
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Che spettacolo. Certi dischi ti riportano la pace dei sensi Van Drunen è un mostro, sicuramente uno dei migliori vocalist Death di sempre. 85/100 |
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fantastico, io che poi non sono proprio un amante del genere però boh questo album mi ha colpito subito. voto 80 |
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un album coi controcoglioni. |
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Digibook anche per me, degli Asphyx non si butta via niente, neanche le bonus-tracks. Gran disco, da top ten quasi sicura...Stupenda la doppietta iniziale così come Vespa Crabro e la conclusiva As the Magma, ma tutto il disco viaggia su ottimi livelli...Voto giusto. |
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Comprato stamattina in versione digibook, confermo la mazzata invereconda Non vedo l'ora di metterlo in macchina andando al lavoro |
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Ennesima mazzata sui denti e serissimo candidato a miglior disco death dell'anno... |
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ratifica, comprato oggi..... osceno!!!!... osceno quanto questo no nsia considerato capolavoro... SBAV! love sbarf gnam strap arf gulp! |
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maddò che badilata sulle gengive! io lo trovo addirittura superiore a death the brutal way, concordo pienamente con la recensione |
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Asphyx quanti bei ricordi un gruppo troppo sottovalutato , forse per scelta dei membri o per la proposta musicale monolitica...ma sempre grande band...e poi con Van Drunen alla voce sono una garanzia. |
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Gran disco come al solito ma non vado oltre l' ottanta perché paragonato a "Death..." e ai primi due capolavori sta un bel po' sotto. |
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@enry: straquoto assolutamente tutto di quello che hai scritto, anche il fatto che lo stò aspettando con trepidante attesa anch'io!!! |
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Se venerdì non mi arriva mi incazzo come una biscia...Comunque, The Rack e Last One disconi, ma non scherza neanche Death...The brutal way, un ritorno in pista quasi clamoroso. |
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ciao Markus anchio sono dell'area romana e non ricordo proprio questa venerazione per i vecchi Asphyx nei da parte delle persone ne da parte delle band in entrambi i casi piu' vicini ai nomi americani piu' famosi e blasonati ... |
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Per fortuna ci sono ancora gli Asphyx. Bravissimi. Disco stupendo. |
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@Flv non so di dove sei ma ricordo benissimo quegli anni e The Rack e gli Asphyx erano venerati e presi ad esempio dalla scena underground romana. La provenienza di Van Drunen dai (ormai compianti) Pestilence faceva 'da garanzia'  |
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Per me disco inferiore al precedente ma sempre molto valido Un piccolissimo appunto alla recensione : gli Asphyx famosi negli anni '90 ? Io invece ricordo che non se li filava nessuno er non parlare di quando Martin van Drunen li lascio' : il mercato e la scena avevano occhi altrove , i loro dischi passavano puntualmente inosservati ,tante' che provarono anche a cambiare nome (in Soulburner) sena nessun buon risultato : ricordo tour annullati , cambi di line up e tanta tanta sofferta indifferenza per ubna band onesta ,valida (ma statica) quanto sfortunata . Ora vederli incensati 20 anni dopo da ragazzi guiovanissimi ha un sapore strano ... Onore alle creature dell'uinderground ,oniore agli Asphyx e alla loro pereveranza |
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Chiedo scusa "Last One On Earth", mi confondo sempre. |
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Io adoro "Last Man On Earth", l'unico disco che ho degli Asphyx. Beh, di questo Death Hammer ho ascoltato solo la title track... Questa "roba", suonata in chiesa, sverginerebbe tutte le zitelle presenti...Mostruosi! |
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l'attacco della prima traccia mi ha fatto venire i brividi con echi da Consuming impulse....brutalità e potenza pura,senza bisogno di dimostrare un cazzo a nessuno,immensi. |
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mamma mamma che spettacolo |
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Bella botta, bravi Asphyx! |
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non vedo l'ora di sentore anche questo disco...li ho amati in tutti i precedenti e dubito non li amerò anche in questo...visti anche dal vivo dove han confermato ancor di più la loro immensità....gruppo fondamentale!!! |
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da quanto ho sentito in streaming un gran disco. non vedo l'ora di ascoltarlo con più attenzione in cuffia e non. |
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Che dire, i maestri. Ottima la scelta di aver puntato tutto sull'atmosfera più che sull'impatto (che comunque non manca). Ci sono certi riff che danno un senso di pesantezza incredibile! Davvero bello, mi sta piacendo assai! Minefield è stupenda. Ripeto: maestri.  |
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lo comprerò solo se si riesce a trovare il digibook (fetiscismo da collezzione) altrimenti continerò ad ascoltare gli hail of bulletts |
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Ho la bava alla bocca... non vedo l'ora di ascoltarlo, grazie Ira!! |
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Bella Ira!!! Grandissimi gli Asphyx e grandissima tu! \m/ |
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Mitici Asphyx, son oun fan da sempre, anche questa volta non mi deluderanno!! Bella anche la recensione, anche se sembra che Irastrana abbia usato uno stile di scrittura leggermente diverso dal solito... |
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Dunque sono un neofita degli Asphyx, pietà divina ... Da quello che stavo sentendo, concordo pienamente col voto e con la recensione impeccabile ed esaustiva, che rende perfettamente l'idea di quello a cui si va incontro... Deathhammer come dice la parola mi sembra una bella martellata di suoni precisi convincenti e al punto giusto! Tra parentesi da buon neofita, posso essere libero di dire la mia boiata ... le distorsioni delle chitarre mi sembrano quasi delle belle trashate di suono, in senso buono! Per quanto riguarda la recensione, è impeccabile e precisa, nonostante io sia un fan dello stile "solito" di Irastrana... questa è più "conforme" alla massa, sempre però scritta bene e piacevole alla lettura! Poi ripeto sempre convincente la recensione, con parole sempre diverse e ricercate, sinonimi azzeccati e che sopratutto non stufano e non confondono .. ... .. .......... ... ...... |
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molto diverso dal precedente, la formula è simile a quella di Asphyx (il cd) invece Death... aveva connotati da The Rack (primordiale e diretto,groove a palla). Sicuramente un cd elaborato e ben studiato nonostante il genere, veri maestri indiscussi del Death-Doom |
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