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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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F.T.W. Boogie Machine - Bull’s Eye
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( 1779 letture )
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Non è male, per una band nata soltanto nel 2010, giungere al debut album nel breve volgere d’un paio di anni e con i risultati positivi riscontrabili in Bull’s Eye, fiero tributo stilistico ad una band come i Motorhead, ispirazione primaria e a dir poco evidente dei F.T.W. Boogie Machine, quartetto proveniente dalla Finlandia e già autore di qualche demo incoraggiante. Le tredici canzoni presenti in scaletta presentano tutti i più rodati stilemi tanto cari agli autori di tanti album fondamentali nella storia del metal’n’roll, a cominciare dai testi, dal tasso alcolemico, dalla musicalità pesante e del tutto scevra di facili melodie radiofoniche. L’esperienza dei componenti di questa formazione, tuttavia, è più significativa di quanto il breve curriculum del moniker presente possa lasciar immaginare: il drummer The Beast, il cantante e chitarrista Mr Heikkinen, il bassista Toka e l’altro guitarist Mr Hedgehog Hentila, infatti, vantano tutti una notevole militanza in band minori e dalle più variegate tendenze stilistiche, elemento non secondario nel computo globale di un album ampiamente soddisfacente, anche se non certo da spellarsi le mani.
Puramente ed esplicitamente motorhediano, il sound dell’act finnico ricorda a tratti anche il lato goliardico che una band come i Sodom intraprendeva puntualmente in almeno una canzone su ogni disco, negli anni ottanta, ibridando il proprio thrash con un punk-rock intriso di melodie catchy, vocione roco ed alcoolico, un tiro decisamente dinamico, festaiolo, rockato. L’opener Top Alcohol Gangster è indicativa in tal senso (e basterebbe il titolo), sfoggiando ritmi trascinanti, riff e schemi semplici, un assolo fottutamente rock; le pretese del disco non sono eccessive, ma la musica è orecchiabile e gradevole. Pezzi come Fast Bikes Loose Girls miscelano una evidente vena goliardica con una potenza dai tratti tipicamente ereditati dal moniker storico capeggiato da Lemmy, scandita da una massiccia sezione ritmica e combinata a chitarre distorte e sempre garanzia di headbanging, difficilmente arginabili: Ghost Train Boogie o My Little Sister Gotta Motorbike sono altri validi esempi di episodi corposi e tellurici, congegnati apposta per incendiare qualche pub dall’odor di luppolo, nulla di più: nessun sensazionalismo, dunque, nessun miracolo da urlare, quanto più un disco di r’n’r sporco, stradaiolo, schietto ed incalzante, dominato dal ritmo, dall’energia, dal divertimento e dal suono spesso che viene scandito dalle chitarre, tra riff sudici e assoli immediati. Basterebbero il riffato di Cruising with My Demon o l’assolo bollente di I Ride with the Dark Near a sintetizzare l’attitudine bastarda e lercia dei tizi di Helsinki, alle prese con una scaletta omogenea e senza picchi memorabili, certamente non destinati a lasciare in eredità un brano piuttosto che un altro. L'unic scopo del platter é regalare una buona dose di sano divertimento, movimentato e folle quanto basta, agli appassionati di un certo tipo di rock, quello più grascioso e oltraggioso insomma.
Episodi come Lick That Sugar Stick (Baby) o Hawk of Iron non appaiono granché, è vero, un po’ banalotte e a tratti noiose, ma il disco si riprende immediatamente con la scoppiettante Undertaker’s Blues (zeppa di decibel, cori da saloon e velocità ubriacanti) o con i ritmi incalzanti della stessa I Ride with the Dark Near. Le cadenze tipicamente motorheadiane di Burn That Rubber non fanno che materializzare una volta di più il fantasma di Lemmy: nel riffery, nelle ritmiche, in un certo senso anche nelle vocals, per non parlare poi dell’attitudine. I fans dei Motorhead troveranno qui pane per i loro denti -anche se gli F.T.W. Boogie Machine hanno un’aria più guascona, evidente in pezzi spassosi ed irriverenti come Southern Way Rebel- anche se di certo non possiamo illuderci di aver trovato un capolavoro di longevità, tecnica o innovazione. Overheat è, così, una delle mazzate più serie e vigorose, mentre la conclusiva Vodkabilly Rebel segue gli ormai consolidati canovacci, apparendo anche abbastanza scontata per certi versi. Poco importa: chi è arrivato ancora lucido, sobrio e capace di ponderare analisi sensate in fondo alla tracklist, forse, ha completamente sbagliato disco!
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Top Alcohol Gangster 2. Fast Bikes Loose Girls 3. My Little Sister Gotta Motorbike 4. Ghost Train Boogie 5. Cruising with My Demon 6. Lick That Sugar Stick (Baby) 7. Undertaker’s Blues 8. I Ride with the Dark Near 9. Burn That Rubber 10. Southern Way Rebel 11. Hawk of Iron 12. Overheat 13. Vodkabilly Rebel
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Line Up
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Mr Heikkinen (Voce, Chitarra) Mr Hedgehog Hentila (Chitarra) Toka (Basso) The Beast (Batteria)
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RECENSIONI |
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