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Liege Lord - Freedom’s Rise
( 3121 letture )
Negli anni ottanta l’heavy metal esplose in tutta la sua dirompenza, producendo autentici capisaldi nella storia del genere; le band sorgevano come funghi e fatalmente, nonostante una qualità sovente apprezzabile, alcune sono finite ingiustamente nel dimenticatoio: tirarle fuori dall’oblio e renderle così conosciute al vasto pubblico è uno dei compiti precipui della nostra ‘zine.
Stavolta parleremo degli statunitensi Liege Lord, che nel 1985, dopo aver sfornato nello stesso anno un demo, pubblicarono il debut album Freedom's Rise. Il combo, originario di Stamford (Connecticut) e formatosi nel 1982 con il monicker Deciever, è fautore di un power/speed metal arcigno, non certamente innovativo e con riferimenti al suond di Judas Priest (Deciever, d’altra parte, non vi ricorda qualcosa?), Iron Maiden e Running Wild. Le liriche, invece, trattano argomenti fantasy ed epici. I punti di forza dei Liege Lord sono costituiti dall’egregio lavoro al basso di Matt Vinci e dall’incisivo riffing e dagli assolo prodotti dalle chitarre del duo Truglio/McCarthy (quest’ultimo verrà di lì a poco verrà sostituito da Paul Nelson). Il vocalism talvolta in screaming e falsetto di Andy Michaud (sembra un po’ scimmiottare King Diamond) non sempre convince, ma tutto sommato è funzionale allo scopo. Il songwriting è di massima accettabile, anche se risulta ancora acerbo.

L’opener è affidata alla piacevole breve strumentale Prodigy che, come spesso accade, ha il compito di creare il giusto clima d’attesa; infatti sia la successiva Wielding Iron Fists -pezzo efficace nella sua convenzionalità, nel quale risalta un buon tema portante-, che in particolare la successiva Dark Tale -dominata da un riffing abrasivo- pongono in risalto le potenzialità e la grinta di questo gruppo. Il disco procede con la maideniana Amnesty, dove eccelle il lavoro alle pelli di Frank Cortese e quello al basso di Matt Vinci e l’ottima Rage of Angels, una cavalcata metal munita di un valido refrain. Chitarre distorte introducono Vials of Wrath, poi un ritmo martellante assale l’ascoltatore che non può sottrarsi ad un forsennato headbanging, una track che sembra uscire di sana pianta da un disco dei Judas Priest! Warriors Farewell e For the King proseguono sul medesimo canovaccio con un incedere sostenuto, sebbene nel complesso non siano un granché. Chiude questo lavoro Legionnaire, apice del platter unitamente a Rage of Angels, con l’ugola di Michaud stavolta sugli scudi ed ancora riff assassini a farla da padrone.

I Liege Lord, dopo altri due full lenght più o meno dello stesso livello, si scioglieranno nel 1990 per riapparire nel 2000 nel Wacken Open Air per un’estemporanea reunion.
Freedom’s Rise è un album di discreta fattura compositiva, con canzoni dirette, prive di fronzoli e scevro di stucchevoli ballate tanto odiate da una frangia di metallari: merita di essere riscoperto, dategli un ascolto.



VOTO RECENSORE
70
VOTO LETTORI
61.11 su 34 voti [ VOTA]
Andrea Salvador
Venerdì 27 Aprile 2018, 17.57.23
5
La cosa interessante è che i Liege Lord cercavano di essere originali proponendo una loro versione di Maiden e Priest quando in america erano tutti indaffarati a evolvere Zeppelin ed in Scandinavia i Thin Lizzy. Non erano certo gli unici... Ma le band che hanno provato ad evolvere Maiden e Priest han finito per venire evolute anche da Maiden e Priest. Ed è questo che le rende uniche!
The Nightcomer
Mercoledì 11 Aprile 2012, 19.34.30
4
Mi fa piacere che sia stato recensito: si tratta di un altro esempio di buon metal statunitense degli anni ottanta.
hm is the law
Mercoledì 11 Aprile 2012, 19.25.40
3
@ Fabio II: esatto
fabio II
Mercoledì 11 Aprile 2012, 17.31.37
2
Buoni, non eccellenti, concordo con la tua rece. La mia copia in vinile è su Black Dragon, questa sarà la versione americana su Ironworks, immagino. Ho anche il secondo 'Burn My Touch', non conosco il terzo. Joe Comeau ( Overkill - Annihilator ) è transitato nella band
hm is the law
Mercoledì 11 Aprile 2012, 17.10.08
1
Alla scoperta del metal anni 80!
INFORMAZIONI
1985
Ironworks
Heavy
Tracklist
1. Prodigy
2. Wielding Iron Fists
3. Dark Tale
4. Amnesty
5. Rage of Angels
6. Vials of Wrath
7. Warriors Farewell
8. For the King
9. Legionnaire
Line Up
Andy Michaud (Voce)
Tony Truglio (Chitarra)
Pete McCarthy (Chitarra)
Matt Vinci (Basso)
Frank Cortese (Batteria)
 
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