|
26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
|
|
Pelican - Ataraxia/Taraxis
|
( 2879 letture )
|
Si sa, Chicago è una città che, nonostante la crisi che la attanaglia ancor più di altre metropoli, riesce ancora a persistere nel suo ruolo di incredibile centro propulsore sia per la nascita di nuove bands, sia per l’affioramento sul mercato discografico delle ultime uscite di formazioni che sono innegabilmente parte della storia stessa della città. Un esempio fra tutti è fornito dal quartetto dei Pelican, nati nel 2000 e veraci promotori di un mix fortunatissimo di differenti sonorità -completamente strumentali, bisogna sottolinearlo- che viene descritto come post-metal (anche se tale etichetta non è amata da de Brauw, mente ispirativa del gruppo) estremamente vicino alla sonorità proposte dai vari Isis, dagli svedesi Cult of Luna, ma anche Earthlings?, e persino i primi Mastodon.
Arrivati oramai al nono lavoro in studio (contando quattro full length e i quattro precedenti EP), la foramzione che vede Trevor de Brauw alla chitarra, Bryan Herweg al basso, Larry Herweg alla batteria e Laurent Schroeder-Lebec all’altra sei corde, si riaffaccia sul mercato dopo la doppia release del 2009, ovvero What We All Come To Need (full length) e Ephemeral. Il nuovo nato porta il nome enigmatico di Ataraxia-Taraxis, e consta di quattro tracce che, per alcuni versi, riprendono il cammino lasciato dagli ultimi lavori, prediligendo un approccio “popular” alla materia compositiva, slegando nodi che apparivano invece i perni di lavori più strutturalmente complessi come City of Echoes (2007).
Certo, il tempo passa e l’attitudine in fase di songwriting può subire fasi alterne, ma in alcuni passaggi questo questo ep risulta, quasi racchiuso nel titolo stesso, un lavoro controverso. Se da una parte le capacità tecniche della band risultano indiscusse, dall’altro già l’opener Ataraxia si muove su territori già precedentemente solcati dagli stessi, con un’intro disturbante che lascia spazio ad un intermezzo acustico a cui i nostri ci avevano abituato. Di tutt’altra pasta è invece Lathe Biosas, che alza i toni con un drumming e un riffing immediati ed incalzati, che colpiscono nel segno e portano diretti verso Parasite Colony, punta di diamante dell’intero album: da un’intro che sa della sabbia dello stoner (estremamente vicino a Ephemeral) la tensione si adagia su un mid tempo che entra nelle vene come un mix letale, che si riscontra anche nella conclusiva Taraxis, la quale chiude la spirale in maniera onirica, avvicinandosi persino ad un folk consumato dalla psichedelia. Certo è che Ataraxia-Taraxis risulta un album godibilissimo, e, nonostante qualche caduta, è un gradito ritorno.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
2
|
Un EP molto valido, Lathe Biosas e Parasite Colony sono due pezzi splendidi: la maggiore brevità delle composizioni giova alla longevità del loro sound rispetto ai lavori passati, visto che non è facile mantenere alti i ritmi proponendo un genere completamente strumentale. Aspetto la recensione di Forever Becoming, ultimo nato in casa Pelican che mi è piaciuto veramente tanto, per questo confermo il voto della recensione. 78 |
|
|
|
|
|
|
1
|
Ottima band che ascolto sempre con molto piacere e leggendo la recensione,questo ep lo conferma in pieno. |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
1. Ataraxia 2. Lathe Biosas 3. Parasite Colony 4. Taraxis
|
|
Line Up
|
Trevor De Brauw (guitar) Laurent Schroeder-Lebec (guitar) Bryan Herweg (bass) Larry Herweg (drums)
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|
|
|
|