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Immortal - Battles In The North
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Esiste un momento, un momento particolare, un momento dell'essere, che riassume in sé, epifania somma, lo spirito del tempo, la forza di un movimento. Una definizione applicabile a Battles In The North, terzo full lenght composto dalla feconda coppia Abbath-Demonaz nel 1995, mentre il gelido vento del black metal old-school imperversava. Un concentrato di ferocia inavvicinabile, un muro sonoro costruito attorno a pochi, bilanciatissimi riffs supportati da una batteria demoniaca ed incalzante, che sembra non conoscere il significato di decelerazione, e dall'incomparabile scream corrosivo del bassista Abbath Doom Occulta. Una summa di quello che il genere aveva fino allora prodotto in Norvegia, una pietra miliare da cui non si può assolutamente prescindere. Qui, per fissare ulteriormente il concetto, non troverete nessuna concessione alla melodia, nessuna struttura predeterminata, ma solo spirito, anima espressa in musica. Si spalancano i pesanti portoni del regno: benvenuti a Blashyrkh, il reame del gelo, del nero corvo. Sono sufficienti i primi secondi dell'opener Battles In The North per disorientare l'ascoltatore: immediatamente blast beats violentissimi, seguiti pedissequamente dalla poderosa sezione ritmica della sei corde. Da prove come questa comprendiamo l'origine della tendinite dello sfortunato Demonaz.
Come forth demonized Under the banner of Blashyrkh we ride In the battlesky We lie estranged Kings of the ravenrealm We trample bejeweled Thrones of the earth In an age underdreamed of Viewing myriad battles
I primi versi confermano l'abilità lirica del chitarrista, capace di sfuggire allo stereotipo del periodo, che esigeva testi improntati sulla venerazione del sentiero della Mano Sinistra, oppure legati alla morte, alla violenza nei confronti della religione cristiana. Egli infatti sceglie di costruire una saga attorno alla proposta musicale del gruppo, esprimendo al contempo orgoglio pagano, trattandosi di composizioni comunque legate alla terra d'origine e netto distacco dal resto dei gruppi estremi attivi all'epoca. Un modo per eternare il nome Immortal e renderlo immediatamente distinguibile, grazie all'iconografia adottata: corpse paint, paesaggi montani desolati, corvi portatori di sinistri presagi. La traccia termina, marchio di fabbrica del disco, senza nessun fade out, senza nessun segno anticipatore. Semplicemente l'esercito furioso dei demoni dell'inverno frena la sua corsa, scandendo con il ritmo forsennato degli scudi, il passaggio all'episodio successivo, il breve, coeso Grim and Frostbitten Kingdoms. Reputo questa una delle migliori creature uscite dalla penna dei due scandinavi, in virtù della potenza continuamente ostentata che costituisce l'essenza dei due rapidi minuti di cavalcata nei meandri del cuore della stagione fredda. Un marcio assolo, inoltre, restituisce brividi infiniti lungo la schiena. Si può notare, dopo nemmeno sei minuti di runtime, come Abbath sappia mostrare il suo valore di artista anche dietro ad uno strumento ostico come le percussioni. Benché i suoi giri siano caratterizzati da una visibile essenzialità, arricchiscono oppure addirittura sostengono in solitudine l'incedere della traccia. Efficaci i martellamenti in doppio pedale, inseriti nei momenti di pathos più pronunciato. Facciamo un salto in avanti e giungiamo alla sesta traccia, Cursed Realms By The Winterdemons. Non è possibile dimenticare quell'arpeggio circolare di basso, precursore della perfetta accelerazione, sentiero verso il punto cruciale della canzone, l'urlo velenoso di Abbath, che mai, nel corso di tutta la maestosa opera, darà segni di cedimento, oppure umanamente, di stanchezza fisiologica. Perennemente dietro al microfono, stantuffo inesauribile, l'ugola di Bergen è pronta a devastare i padiglioni auricolari dell'incauto viandante. Il nostro si ripeterà in futuro, ma è in questo agghiacciante capolavoro che emergono prepotenti le sue non comuni doti vocali.
Ora, psicologicamente pronti, scivoliamo in direzione dell'ultima poesia al dio Inverno: Blashyrkh (Mighty Ravendark), la più compiuta in senso assoluto. Nel corso dei quattro minuti abbondanti l'iniziato del circolo del mefistofelico corvo può osservare stupito le notevoli doti compositive degli Immortal: accelerazioni, improvvisi rallentamenti impreziositi dagli stupendi arpeggi generati dalla chitarra in clean di Demonaz, struttura elaborata, che lascia un piccolo pertugio ai sospiri di un distante synth, rintocchi epici del martello a quattro corde di Abbath, infine l'ennesima dimostrazione dell'intensità della poetica attorno al freddo reame.
Far above the ravengate The spreaded wings of Blashyrkh waits Above the roaring depths Sits the oath of frost On the elder Raventhrone
Older mountains sleeping in my sight By chilling woods I stand A grimly sound of naked winds Is all that shall ever be heard from here
Cometh the rightful kings of highest halls Cry of ravens lurk the realm Eternally through the noctambulant grimness ... Demons stride at the gates of Blashyrkh... ... Blashyrkh... Mighty Ravendark...
Una conclusione che si incastra priva di sforzo nell'economia del platter, nonostante abbia in nuce i primi vagiti dei successivi album, maggiormente incentrati sulla ricerca di una linea melodica che sta alla base dei movimenti musicali. Ne è un esempio il lavoro dato alle stampe quattro anni dopo, nel 1999, At The Heart Of Winter, antinomia del seminale Battles In The North. Se quest'ultimo erge a vessillo la brevitas, come abbiamo appena visto nell'analisi delle tracce maggiormente significative, la qualità compressa in uno spazio talmente limitato da sembrare troncato di netto, mancante di conclusione, l'altro fa dell'elaborazione, del gusto per l'articolazione applicata a parti complicate e concatenate il suo punto di forza. A mio parere, è necessario ascoltarli entrambi, per avere un'idea quanto più completa dell'evoluzione intellettuale del combo norvegese. Anche la produzione riflette l'iniziale predilezione per il non concluso, il non rifinito. I suoni paiono smorzati, nonostante la loro primordiale e gelida natura pervada incontrastata il plot, la voce risuona sovente lontana - carica di riverberi - le pelli private di rotondità, di spessore. Una cruenta unione di svariati fattori, in aggiunta, trasforma il basso in una presenza sinistra. Quest’ultimo è compagno ideale per la scarnificata sei corde, esempio di coltello affogato impietosamente nelle carni, modello per la massa di chitarristi che pensa sia sufficiente un gain a livelli spropositati per mutare il proprio strumento in un grido lancinante. È una produzione scarna che rende giustizia alle atmosfere, purché ad un primo ascolto possa infastidire. Non siamo certi davanti alle opzioni drastiche offerte a piene mani da un Filosofem, però, rispetto ai lavori successivi, dotati di una gamma di suoni più complessa, il terzo capitolo dell'esistenza artistica degli Immortal enuclea il credo di ciò a cui verrà posta l'etichetta di True Norwegian Black Metal. All'opposto, fossimo privati di essa, Battles In The North perderebbe quella carica immediata, trasudante agonia e furia, che così in profondità lo contraddistingue.
Se fino ad oggi non avete mai avuto interesse nell'ascoltare questa malsana opera di vecchio, trucido black metal, seguite il mio consiglio spassionato: correte a colmare questa lacuna. Probabilmente Battles In The North non è, tecnicamente, quanto di meglio le menti non solo degli Immortal abbiano partorito in quei fecondi, ed ormai lontani, anni. Ma è, con certezza, un manifesto con tutti i pregi ed i difetti che un appellativo di questo genere trascina con sé. Un modo, soprattutto se come me, non “avete l'età” per aver vissuto il periodo aureo del vostro genere preferito, per ricostruire tassello dopo tassello l'epopea di quest'ultimo, completandola con la sua essenza espressa in poco più di trentacinque minuti. In una parola: illuminante.
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Spiaze, io adoro le produzioni così marce. |
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Rivenduto dopo due giorni, produzioni così nel 95 sono inaccettabili. Di bello c\'è solo la cover. |
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Sembrano un Tag Team del Wrestling.. |
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Infatti ci sono difficoltà spesso e volentieri nel sito,grazie della conferma. |
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X Spirit. No, è colpa del sito che funziona una merda da mesi. |
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Anche secondo me è fichissima. Ignoranza pura e autoironia a manetta. L\'album non ha bisogno di essere commentato. |
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Perchè 2 volte?Bò,sarà colpa del mio cellulare epoca paleozoica. |
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Houston,abbiamo un problema... |
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Houston,abbiamo un problema... |
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Ho sempre considerato gli artwork fondamentali per descrivere pienamente il senso di un disco,anche e soprattutto nel BM. Questa è la cover più brutta che io ricordi.. Sacro Pan quanto è brutta.... |
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Il migliore degli Immortal e capolavoro del black metal norvegese |
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L\' unico disco che riesco ad ascoltare dei \"panda del nord\", poi non mi è piaciuta la svolta con the heart of winter ma è soggettivo tranquilli.
DIrei che questo è molto compatto e spacca dall\' inizio alla fine ma con grande consapevolezza nei propri mezzi!!!! VOTO:90/100 |
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@EZIO infatti da Blizzard Beasts in poi si inizia a ragionare di miglioramenti tecnici evidenti, dato che Battles ha delle lacune mostruose |
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Tecnicamente di sicuro, soprattutto i primi album, quelli dopo soprattutto at the Heart ...... E sono of......., L' atmosfera magica di quei due Lavori gli at the Gates e i suffocation se li sognano |
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Tecnicamente di sicuro, soprattutto i primi album, quelli dopo soprattutto at the Heart ...... E sono of......., L' atmosfera magica di quei due Lavori gli at the Gates e i suffocation se li sognano |
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Il drumming è affannato e nn di rado fuori tempo...per carità, l'album per essere gelido è gelido ma il problema è che ,rispetto ai coevi Pierced from within dei Suffocation e Slaughter of the soul degli At the Gates, gli Immortali fanno una figuraccia. |
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sturmtrooper mi sembra che non hai capito granche'dell essenza del black,e se nn hai capito questo nn hai capito nemmeno quellla del punk ecc ecc ,,non si tratta di bravura qui .anche se come esecutori sono di alto livello maa di attitudine (vedi darkthrone)siamo ancora a questo punto? comunque il voto e'altissimo come e naturale per questa tempesta demoniaca..voto 98 |
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Disco incredibile....per impatto musicale! Riff taglienti come le lame di un’ ascia che scalfiscono il gelido ghiaccio di blashhyrkh.....l’ultima traccia e la numero 6 sono il vertice di un disco tra i migliori del genere black....
Disco per me come una droga piu lo ascolto piu mi viene la voglia di riscoltalrlo ....almeno 3 volte
Per me leggermente superiore a pure holocauste |
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@zakyzar.Davvero,questo album ha un sound e un approccio sonoro devastanti.Ottima la prestazione di Abbath alle pelli. |
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rimane un disco incredibile,di una potenza spiazzante e come e prevedibile i primi ascolti lasciano perplessi..il muro sonoro insormontabile ti spiazza completamente ma una volta entrati nel regno nn se ne esce piu..voto assolutamente meritato disco che ormai fa parte della storia a dispetto delle caricature e delle parodie |
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Area...i morbid angel suonavano death ed erano considerati dei posers ( Dave Vincent su tutti)...all'epoca chi ascoltava black evitava il death...e viceversa. La maggioranza lo faceva per partito preso... |
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Battles in the north fu se non il primo uno dei primi album Black Metal che comprai per cercare di conoscere il genere ormai quasi 20 anni fa... ce l'avevo su CD, in Vinile era introvabile e la rinascita del suddetto formato nei primi 2000 era solo a un timido inizio... mi colpì tantissimo la copertina "Bianchissima" e i caratteri argentati con loro in posa nella neve a fare da contrasto.
Sinceramente io preferivo la produzione del disco precedente e sta cosa che le canzoni si stoppavano all'improvviso era involontariamente comica, un po come il video di Blashyrk che nonostante renda bene l'epicità del pezzo (un autentico capolavoro) a causa di un ben nota parodia in anni recenti é difficile prenderlo sul serio.
Veramente ci furono delle critiche per il tour con i Morbid Angel?
Ma il problema qual'era? I Morbid Angel erano tra le band Death più amate e rispettate negli ambienti Black, molto più dei Deicide o dei Death post Leprosy. |
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....band seria e preparata...che ha sgobbato per ottenere questi risultati...pensando solo alla musica......disco tra i piu' belli e rappresentativi della scena.....bravi..... |
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Album freddo come il " burian", una goduria! Preferisco di poco Pure holocaust |
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Non ricordo sinceramente. Su Transilvania Hunger un paio di pezzi sono così.. Anche sul primo di Alice Cooper. ZAPPA Stoppò la registrazione mentre tutti suonavano e disse..cosi è perfetta..  |
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Ma solamente io penso che in ogni canzone di questo disco non ci sia un finale? Cioè la singola traccia non sembra finire, anzi vi è la sensazione che venga staccata la spina dallo stereo |
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Cursed Realms of the Winterdemons e Blashyrkh (Mighty Ravendark) sono incredibili, ma nel complesso è un'apoteosi. Black Metal fatto da musicisti veri, non da poser, con test incredibili privi di satanismo, ma invece nordici nel profondo. Velocità e gelo ovunque. Album epico, per me il disco della maturità per gli Immortal |
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Questo è uno degli album piu' estremi che abbia mai ascoltato.Una vera tempesta di ghiaccio,oscurita' e paganesimo. |
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Comprato all'epoca, capolavoro assoluto del black metal. Ricordo le stroncature e gli attacchi dei puristi contro la band riferiti al fatto che mollarono il loro tour per aggregarsi a quello dei Morbid Angel (e ricordo bene quando degli amici si recarono a Roma per scoprire che il concerto fu annullato) |
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"At The Heart Of Winter" ovviamente.. perdonate il lapsus. |
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Disco storico e dall'aura leggendaria, ma sinceramente davvero difficile da digerire. I miei Immortal preferiti restano quelli da "In The Heart Of Winter" in poi, compresi "All Shall Fall" (che qui si è preso un inspiegabile 50) e il nuovo, a mio avviso piacevolissimo, Abbath. Qui sono veramente troppo grezzi e confusionari per i miei gusti. E poi è prodotto peggio di un demo, ascoltarlo dall'inizio alla fine fa letteralmente male alle orecchie. Dopo la violentissima e caotica tempesta iniziale però, nella seconda parte del disco cominciano a sentirsi delle idee interessanti, soprattutto nella conclusiva Blashyrkh. |
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Sto impazzendo per il Black Metal ultimamente, e questi Immortal mi stanno cambiando la vita! Per me questo vale 90. Pure Holocaust 90 e quello del 1999 vale 100! |
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Riascoltato stamattina per l'ennesima volta, per me continua a rimanere un album che per qualche motivo "strano" (succede nella storia della musica) si è guadagnato una fama eccessiva, non paragonabile al suo reale valore. Ai tempi della sua uscita infatti le recensioni non erano state molto lusinghiere, cosi come per il successivo Blizzard, poi il tempo come spesso succede l'ha rivalutato un po troppo. De gustibus, secondo me i due precedenti e altri successivi lo schiacciano senza problemi. Qui a parer mio si supera il confine |
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Ecco, quoto le ultime righe del commenti di Doomale.. La nostalgia credo sia il sentimento che spiega meglio l'atteggiamento che ho verso il metal estremo degli ultimi 10/15 anni! Non è un caso che i capolavori degli anni '90 ricevono (generalmente) un'unanime acclamazione, mentre quelli odierni solitamente spaccano il pubblico e la critica a metà.. |
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...Anche a me piace molto quest'album...Però piu o meno la penso come Enry...e personalmente adoro Pure Holocaust...per me il loro capolavoro!!..Rimane comunque un album simbolo degli Immortal con pezzi davvero notevoli!....Come suggeriscono gli immortal...questo è il ghiaccio e gelo piu totale...Pure Holocaust invece è l'oscurità piu totale!...Rimane il fatto che da qui in poi le cose non saranno piu le stesse...e ho comunque nostalgia a ripensare a quando uscivano sti dischi! |
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A me piace, ma non vado oltre l'85/87, mi piacciono di più i primi due e anche all'epoca della sua uscita non ricordo tutto questo entusiasmo sinceramente, a mio avviso ha diversi dischi che gli stanno davanti, compresi due degli stessi Immortal. |
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Non so per quale motivo alcuni lo trovino, ehm, un "vomito totale".. Non ce l'ho con alcun utente, sia chiaro, ma se Battles in the north si meritasse 0 (per dire), allora l'intero Black non avrebbe alcun senso.. Insomma, non avrà la carica epica di In the nightside eclipse, o il nichilismo di A blaze in the northern sky, o l'aura mistica di De mysteriis dom sathanas, però diamine quest'album sfonda il culo (scusatemi ma ci vuole!) a gran parte del black dell'ultimo decennio.. E poi da At the heart of winter gli Immortal sfoggiano un black molto più "soft" ed epico, è più un Black/Viking in stile Bathory.. E, per questo, devo ammettere che la seconda parte della carriera degli Immortal, a parte qualche canzone di At the heart of winter e Sons of northern darkness, non mi ha mai fatto gridare al miracolo.. Comunque, Battles in the north è da 100, come tutti i grandi capolavori Black della seconda ondata, ai primi due darei più un 90, a Blizzard beasts un 85.. Dopo, bah, non mi sbilancio neanche.. |
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Non mi è mai piacuto tanto il black metal... Ma gli Immortal quelli si che mi sono sempre piaciuti ! In particolare questo disco che per me è molto importante. Voto: 98 ! |
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ah...ok....quindi questo è un capolavoro. Addirittura, leggendo il voto, è più bello di "The Somberlain", di "In the Nightside Eclipse", di "Dark Medieval Times" di "Burzum". Ah vabbè ma questo è un album seminale per il genere, il voto va contestualizzato al periodo storico!!! Ah...si si ecco....mi sfuggiva qualcosa....e poi diciamocela tutta questo è un genere difficile da capire, è black metal!!!!!.....aaaaaa...ecco perchè non capisco....il black metal più lo suoni a cazzo e più sei bravo!!!! quanto deve sentirsi stupido Ihsahn a non averlo capito prima e ad essersi impegnato davvero! |
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Grande album! , per una band che nella propria carriera non ha quasi mai commesso errori. |
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Ottimo disco anche se ha qualche momento di stanca, un bell'85 se lo merita ma preferisco "Pure holocaust" |
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Quest'album mi fa trascendere immaginando orde nere che discendono dalle terre del nord e spazzano via uomini scimmia e mezzosangue avvolgendoli con venti gelidi sotto l'insegna di Blashyrk...il problema è tornare alla realtà quando finisce. Cristiano Borchi sulla recensione di Metal Shock dell'epoca lo bollò quale disco mediocre con un voto inferiore a quello che due anni dopo diedero a quella cagata del primo EP degli Stormlord...tanto per dire che enrico non è solo a questo mondo.. |
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quest'album ormai l'ho consumato!!! Blashyrkh (Mighty Ravendark) è un pezzo che non si può commentare, va troppo oltre il concetto di musica |
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L'album è meraviglioso... ma la copertina è veramente oscena! non si può vedere! |
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Enrico@ sono contento per te perchè dalle tue parole capisco che sei un vero esperto ma ti suggerisco di farti un viaggio nel tempo fino ad arrivare al lontano 1995 e tentare di capire come mai questo album a parere unanime di critica e pubblico fu (ed è ancora considerato) come uno dei fondamentali ed irripetibili della storia del black metal. Se avessi seguito gli Immortal sin dagli inizi e non iniziando ad ascoltarli solo ultimamente probabilmente da grande fan come dici di essere avresti sviluppato un giudizio diverso di questo album. Gusti personali va bene però eccheccazzo... |
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Sono un grande fan degli Immortal, e dico senza vergogna che quest'album è un vomito totale, non so su cosa basate il vostro giudizio, ma quest'album non si può sentire, è stupido, piatto, noiosissimo. tutto uguale, ma per favore... della vecchia epoca l'unico bello è pure holocaust, poi i veri immortal si vedono in at the heart of winter e sons of northern darkness... direi!! |
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Il miglior disco della storia del black. |
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E Abbath tra voce, Basso e Batteria per me è stato a dir poco mostruoso! |
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La band che mi fece volgere l'attenzione verso la Norvegia. Poi vennero Mayhem, Burzum, Dark Throne, Emperor, Satyricon, Gehenna e il resto ma per il sottoscritto furono loro i primi ad incendiare la mia anima con un pezzo leggendario quale Blashyrkh. Una volta riuscito a conoscere il personaggio giusto iniziai a farmi registrare più album possibili su cassetta tirandomi giù i titoli dal mitico numero di Grind Zone del Dicembre/Gennaio '96/'97. Ricordo la cassetta di Battles in the North in cui essendo una da 90 minuti mi aveva messo anche il mitico Pure Holocaust e il mini debut omonimo dei Dark Funeral. Gli Immortal per me sono stati veramente fondamentali perchè mi hanno aperto il sentiero. L'album è un capolavoro immenso, oscuro, grezzo, glaciale e praticamente perfetto anche nelle sue parti imperfette. Tutto è al posto giusto per me. E' un orgasmo dalla prima all'ultima con canzoni per me leggendarie impregnate di un'atmosfera assolutamente unica. Throned by Blackstorms, Moonrise Fields of Sorrow, Cursed Realms of the Winterdemons, Through the Halls of Eternity, Circling Above in Time Before Time...indimenticabili! E poi la title track, At the Stormy Gates of Mist e Blashyrkh che con il suo video mi fulminò letteralmente l'anima quella notte. Do 99 perchè quà è il massimo ma per il sottoscritto non c'è valutazione che possa esprimere ciò che mi ha dato questo leggendario capolavoro |
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Beh, che dire... A mio parere il miglior disco degli immortal e uno dei migliori dischi black in assoluto. Sembra di essere investiti da una tormenta di neve infinita. 100. |
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sto cercando di avvicinarmi al black, visto che è un genere che fino a poco tempo fa non riuscivo ad ascoltare per più di due minuti. Che dire, questo "Battles in The North" mi è veramente piaciuto, ti stordisce fin dall'inizio a suon di mazzate costringendoti a cliccare nuovamente play una volta finito. Vedrò di procurarmelo, non avrei creduto che questo genere potesse piacermi a tal punto |
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La recensione di questo disco e' piu' che inutile: sarebbe come chiedere di leggere una rece della bibbia. Adorare, adorare. Niente letture, solo lavoro per l'otorino!!! (bella rece Jacopo) Divini anche Pure e perche' no, Blizzard. I primo un po' acerbo, da dopo Blizzard Beast la fine inesorabile!!! |
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Ottimo album, ma non il loro migliore, se guardiamo all'inizio della loro carriera il top resta Pure Holocaust... |
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Painkiller, i Poison te li lascio volentieri anche in primavera ed autunno, anzi tutto l'anno ,tutti per te, hehe.... |
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Che album spaziale.... |
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REFUSO, BLACK OVVIAMENTE... |
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Non è molto che mi sono avvicinato al blac che, come Rada e xXx, trovavo "ostico". Devo però dire che Pure Holocaust ed i matserpieces dei Dimmu Borgir mi hanno aperto un mondo. La malinconia dell'inverno sembra fare la lotta con la natura che invece desidera scatenarsi. Non saprei come spiegare la sensazione, ma questo album, così come pure holocaust, sembra dare vita all'inverno...certo, con questo caldo vien più voglia di ascoltare il ritmo scanzonato dei Poison, ma alle prime luci d'autunno quest'album, ed una manciata di altri capolavori del genere, "usciranno dall'armadio" per farci affrontare nel modo migliore il generale inverno. Come ha scritto Ahti...ILLUMINANTE |
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Il migliore della loro carriera ma, 95 mi sembra un tantino esagerato. Diciamo un 85 che può diventare anche 100 per i fan più accaniti. Comunque io ho caldo anche se lo ascolto...fottuta estate... |
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senz' altro il disco black metal per eccellenza prima di loro nessuno aveva mai osato tanto seconde me batte anche "reign in blood" |
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Poche parole per descrivere un lavoro sopra le righe ma che purtroppo segna la fine degli Immortal dal punto di vista di prodotti degni di tale moniker....da qui in poi secondo me solo album scialbi e trascurabili. |
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Sarà che non ho mai digerito la produzione (pessima), ma ritengo Pure Holocaust di gran lunga migliore. Stiamo parlado di un ottimo album a cui il suono non rende giustizia. |
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bel disco, peccato che non avendo un batterista lo abbia suonato abbath che fa degli scazzi veramente agghiaccianti....se ci fosse stato horg sarebbe diverso... |
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Un disco sublime capolavoro del black! |
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Capolavoro. Un disco capace di far scendere il gelo anche il 15 d'agosto...Non un calo di tono, non una pecca...Anche gli errori commessi da Abbath alla batteria sono parte del capolavoro...Si ascolta e si sta in silenzio. 95 pieno. |
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Io non posso non quotare xxx qui sotto, il black si sa non è il mio genere preferito e sinceramente non riesco ad ascoltare nemmeno questo album. E' tra i caposaldi del genere quindi anche un profano come me potrebbe essere affascinato da un album di tale portata storica ma proprio non lo digerisco...ho ascoltato a fatica Battles In The North (prima traccia) e proprio è un genere che non riesco ad apprezzare neanche nelle sue massime espressioni... |
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l'unica cosa che non mi apice è la cover.. preferisco l'originale ( quella del promo) tutto il resto è "magia".... |
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A me non piace il black e neanche questo album. E' di certo una pietra miliare della musica black mondiale, rinominato capolavoro e il voto di Ahti e dei lettori la dice lunga su quanto possa essere grande questo album ma io sinceramente non sono riuscito ad andare oltre alla prima traccia. Sono sonorità completamente opposte ai miei gusti! |
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Disco che non sarebbe neanche da commentare, troppo importante e troppo Immortal altro che le robe scadenti di oggi. |
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La chiusura del triangolo isoscele degli Immortal al Top...e del black norvegese al top...Ma personalmente il mio top è Pure Holocaust...tempi in cui l'Osmose e qualcosina la candleligh e Peaceville facevano veramente uscire dei diamanti neri..altro che cazzi!!!! |
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Grande disco, anche se per me sta dietro sia a Pure Holocaust che a Diabolical...Classifiche a parte, questi sono gli Immortal, altro che All Shall Fall...87/100 |
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E che puoi dire su sto cd che non è stato già detto. Capolavoro...chapeaux |
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è più bello questo o pure holocaust? Me lo son sempre chiesto. ma non son riuscito mai a trovare una risposta...sono entrambi due blocchi di ghiaccio lanciati addosso con una potenza devastante...cmq sia questi erano gli Immortal che adoravo con Demonaz che si slegava i polsi sulla chitarra ed Abbath a fare casino alla batteria e non questo pseudo heavy-thrash che ci propinano da anni |
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Un disco perfetto per l'estate. Mi riferisco alla neve. |
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*fanno scendere la neve... scusate il refuso. |
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Ottima disamina Ahti, l'ho letta con molto piacere e trovo che descriva alla perfezione quello che è, a tutti gli effetti, uno dei migliori dischi Black metal di sempre. Battles in the north è l'inverno fatto musica, gemme come Throned by blackstorms e Blashyrkh fanno scendere anche in piena estate. 99/100 e tante genuflessioni. |
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