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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Fferyllt - The Prediction
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( 2196 letture )
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Dopo tre anni di pausa dal precedente Dance of Druids ritorna la corazzata russa targata Fferyllt, band che taglia il traguardo del secondo full-length personale grazie al supporto della connazionale Stygian Crypt Productions, label piuttosto significativa nel panorama musicale dell’est Europa. All’interno di questo nuovo album, intitolato The Prediction, i Nostri prendono un po’ le distanze dalle sonorità del debutto attraverso qualche pro e contro: a loro favore è possibile notare un miglioramento dal punto di vista del songwriting, una vera batteria ed una componente estrema molto più marcata ed efficace; mentre la cosa meno positiva che ho riscontrato è stato l’abbandono di quelle sonorità celtiche ed allo stesso tempo accattivanti che una volta erano più presenti e riuscivano a riempire le canzoni di colori tradizionali e di svariate immagini folkloristiche. Ora non voglio dire che tali sensazioni siano scomparse, ma ricoprono un ruolo molto più “di cornice” piuttosto che essere al centro del quadro. Per quanto riguarda la produzione non sono rimasto particolarmente colpito dal risultato finale, il lavoro è nel complesso buono, però non mancano momenti in cui qualche dettaglio finisce per perdersi nel frastuono generale; questo potrebbe essere il caso della seconda Loki’s Revenge, un ottimo pezzo dove purtroppo finiamo per smarrire qualche passaggio di tastiera. L’artwork, ad opera di Jan "Örkki" Yrlund (conosciuto per aver lavorato anche con Ancient Rites, Korkpiklaani e molti altri), riesce nell’intento di raffigurare il lato caratterialmente fantastico e legato al druidismo degli Fferyllt grazie ad un’immagine semplice ma immediata.
Quello che non è raffigurato nella copertina è fortemente presente tra le note di canzoni come Brothers of North e Berserker’s Way, entrambe particolarmente battagliere sia a livello lirico che a livello sonoro. Ed è proprio in questi due frangenti che si coglie il grosso cambiamento compiuto dalla band: il fattore estremo è diventato un punto fisso all’interno delle composizioni, mentre le sinfonie e i fiati vanno esclusivamente ad arricchire l’atmosfera e a preparare terreno fertile per l’aggressività del cantato in scream di Desmond, autore di una performance convincente lungo tutta la durata del disco. Oltre al già citato cantante, anche la prova della singer femminile Natalia Gladkova si dimostra all’altezza; inoltre quello che colpisce sono soprattutto le varianti vocali che essa è in grado di proporre: si può passare dalle parti corali contenute in Prediction, fino ad arrivare a situazioni puramente liriche come in Berserker’s Way e la conclusiva Iddavöll, traccia che rappresenta un po’ l’anima folk-classica del gruppo. Durante l’ascolto dell’album è chiaro come gli attimi più aggressivi ed incalzanti sovrastino quelli più riflessivi e delicati: i momenti di pausa sono veramente pochi e, al contrario, è presente un’enorme quantità di black metal sinfonico, ovviamente con le tastiere che giocano tra cornamuse, violini, hurdy gurdy, bodhran ed altri strumenti popolari utilizzati dalla formazione russa. Anche le melodie rimangono segregate alla componente elettronica e folkloristica, dato che le chitarre si limitano ad un lavoro ritmico e quasi privo di parti solistiche; scelta a mio parere azzeccata perché a volte si sentono assoli su assoli veramente imbarazzanti e inadatti al contesto sul quale verge la canzone. Un altro aspetto significativo è la facilità con cui scorrono alcuni pezzi, in particolare Fenrir, Ice Axe e Called By War, i quali si dimostrano assolutamente privi di fronzoli (le melodie sinfoniche e i vari sottofondi servono a favorire la fluidità della traccia), ma in grado di aggredire senza sosta sotto la spinta della voce di Desmond: inutile dire che il risultato finale non può che essere piacevole e ben riuscito.
Per concludere, se da un lato gli Fferyllt hanno perso a livello evocativo, dall’altro hanno guadagnato molto dal punto di vista dell’impatto sonoro. Al termine dell'ascolto le impressioni sono decisamente positive, anche se il disco non è così immediato come sembra ed ha bisogno di svariati ascolti per essere compreso nella maniera più adeguata. The Prediction non è comunque un album destinato a durare nel tempo, ma nel breve periodo riesce a difendersi molto bene e sono sicuro verrà apprezzato dagli habitué dell'extreme folk metal di matrice russa.
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2
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come sempre concordo con te. Alla fine gruppi così non servono a nulla e probabilmente nessuno se li ricorderà tra cinque anni, ma un paio di ascolti sono comunque piacevoli. E questa volta c'hanno risparmiato le cover... Voto: 65 |
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1
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Gruppo piacevole per un ascolto occasionale ma assolutamente nulla di indimenticabile, continuano a rimanere nel limbo tra il sufficiente ed il discreto risultando quindi una seconda ma anche terza scelta. |
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INFORMAZIONI |
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Stygian Crypt Productions
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Tracklist
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1. Prediction 2. Loki's Revenge 3. Brothers of North 4. Fenrir 5. Berserker's Way 6. Aurgelmir 7. Ice Axe 8. The Symphony of Ice and Flames 9. Called by War 10. Iddavöll
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Line Up
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Desmond (voce) Natalia Gladkova (voce) Alexey Godlevsky (chitarra) Georgiy Tsedov (chitarra, basso) Dmitry Eliseev (basso, bodhran, tastiera, chitarra)
Musicisti ospiti: Michale Chikviladze (voce) Yuliya Andryukhina (coro) Karina Chernyshyova (coro) Igor Zyuko (cornamusa) Holger Funge (hurdy gurdy) Ekaterina Olkhovaya (violoncello) Diana Timoschenko (violino, viola) Alexandra Panikovskaya (flauto) Andrew Ischenko (batteria)
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RECENSIONI |
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