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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Witherscape - The Inheritance
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( 4572 letture )
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PREMESSA, E ALCUNE CONSIDERAZIONI Iniziamo da una cosa molto semplice: perché dischi come questo devono uscire a metà luglio con calure da deserto del Sahara quando la musica proposta è totalmente intima e autunnale? Chi gestisce certe operazioni di marketing dovrebbe rendere pubblico il suo spacciatore perché ha roba veramente buona. Ok, parliamo di roba grossa e di un nome di un certo livello, ma si può? L’immagine di un fan qualsiasi che si ascolta The Inheritance in piscina fa pensare tanto quanto fare ascoltare i Marduk a un tuareg. Detto questo, esistono menti normali e menti superiori: tanto per fare un po’ di casino, siete così sicuri che un certo modo di suonare abbia la paternità esclusiva di Mikael Åkerfeldt? E perché facciamo sembrare gli Opeth come il Messia senza mai parlare degli Edge Of Sanity? Belle domande, evidentemente qualcosa non torna, ma non è questo il punto; mentre il leader dei primi è in periodo Woodstock ossessivo compulsivo contornato dal rinnegamento di ciò che lo ha portato a non essere un emerito sconosciuto, il signor Dan Swano sfoggia un disco di melodic death con le palle che fumano. Quando le cose a farle sono i maestri, si finisce per annullare i copia incolla di riff, si finisce per creare una magia da partiture semplicissime e si finisce per proporre al pubblico canzoni con la c maiuscola. Che sfiga eh? Cominciamo quindi col finirla di incensare ciofeche immonde solo per il nome che portano in copertina e teniamo gli elogi per quando è veramente il caso di pronunciarli. The Inheritance è un disco che sa di altri tempi: già la copertina ricorda periodi passati, il minutaggio e molto contenuto ed è un concept incentrato su un racconto scritto da Paul Kuhr che è presente nel booklet. Di cosa parla? Non ve lo diciamo, certe cose rimangono solo per chi compra il disco e supporta la buona musica. THE INHERITANCE Mother Of The Soul apre le danze lentamente e con un growl cavernoso che lascia presto spazio alle clean vocals di cui vi innamorerete più o meno al primo ascolto: la voce di Dan è meravigliosa e godrà di un supremo stato di grazia per tutta la durata del disco. Presto si accelera con un riffing tipicamente swedish e la magia è presto creata: il pezzo è decisamente stellare nonostante una semplicissima struttura di fondo, ma chissenefrega, quando qualcosa è bello, è bello. Il ponte è supportato da un riff stratosferico e una linea vocale al limite della perfezione, è un tripudio e l’assolo si pone come ciliegina su una torta che fa decisamente venire l’acquolina alla bocca in maniera totale. Un secondo ponte su toni puliti e quasi prog ammalia l’ascoltatore con momenti di rara bellezza prima di tornare a toni più pesanti e distorti. Si mantiene la forma canzone riprendendo la strofa originaria, l’ottimo ritornello e si conclude in maniera piuttosto secca. Tanto di cappello. Astrid Falls è il primo singolo del disco e la canzone che avevamo gustato come succosa anteprima, sicuramente la conoscete già, ma rimarcare quanto sia riuscita male non fa. Si inizia con un arpeggio distorto e il growl fa presto capolino; l’incedere è lento, evocativo e molto malinconico (estivo, vero?), crea quasi uno stato di ipnosi che continua anche quando tutto si spegne e rimane in solitaria una chitarra acustica. La voce è esageratamente bella, emozionante, sentita; l’apertura con tutta la strumentazione ha un che di miracoloso assieme al cantato successivo. E’ una meraviglia, pura e semplice; quando poi spuntano dal nulla tastiere invadenti in perfetto stile Ayreon è l’apoteosi. Pausa scandita dal growl poi si va di puro e semplice prog, ogni parola qui è superflua e non resta che lasciarsi trasportare in religioso silenzio. Si riprende un tema portante al momento giusto e si finisce col growl ripetendo lo stacco di poco prima. Dead For A Day non cede di un millimetro, anzi, si rivela un vero e proprio capolavoro e uno dei pezzi più belli del disco. Si parte in clean con una chitarra acustica in sottofondo per poi sfociare in un ritornello in growl che canterete dopo più o meno mezzo ascolto; stupisce l’estrema semplicità del tutto assieme alla sua estrema bellezza: la dimostrazione che si fa senza essere dei diplomati in conservatorio per poter scrivere grande musica. La produzione è stellare e cattura tutti gli strumenti al punto giusto; tutto è ben dosato e non si esagera in niente, neanche con gli effetti. The Inheritance è un disco semplice proprio in tutto, ma spesso la bellezza sta proprio in questo; il ponte aumenta il tiro e si rivela un vero e proprio tritacarne, si procede su questa linea fino alla fine con qualche coro che rafforza ciò che è già praticamente perfetto. Applausi. Dying For The Sun ha un titolo che suona quasi come una presa in giro per chi scrive, sensazione obbrobriosa che passa dopo poche note, perché ci troviamo davanti ad un altro capolavoro. L’inizio di chitarra classica stoppata è meraviglioso assieme alla voce che lo accompagna; ci si ferma in maniera brusca ed arriva l’inaspettato sotto forma di un hard rock che ha dell’incredibile! Il pezzo fa davvero paura: cori in growl, momenti distorti, arpeggi che spuntano dal nulla in un marasma di classe sopraffina, un saliscendi da orgasmi multipli e un bridge verso il finale da tramandare ai posteri. Cos’altro si può chiedere a una canzone? Niente. Applausi scroscianti. To The Calling Of Blood And Dreams ricorda tantissimo gli immensi Gardenian e si rivela un pezzo di puro Swedish con un incedere non troppo sostenuto ma potente al punto giusto. Inutile stare ancora qui a precisare quale sia il livello delle prestazioni al microfono; molto bello il ponte in cui addirittura vengono in mente gli altrettanto immensi Ocean Of Sadness, qui chi suona fa un po’ quello che gli pare e la resa è di quelle da tappeto rosso e lancio di rose. The Math Of The Myth passa all’heavy metal con le tastiere in primo piano; un pelino loffio il ritornello a dire la verità, viene però risollevato da una partitura progressiva che risulta imprevedibile e dall’ennesimo inserto hard rock che tira come pochi. Assolo centratissimo e i livelli si mantengono comunque buonissimi. Crawling For Validity è iniziata dalla formula arpeggio più voce in clean: potrebbe suonare ripetitiva a questo punto, ma qui non si ha di certo la pretesa di puntare alla novità. Si fa bene il genere proposto e basta, non è cosa da poco. Il pezzo è validissimo anche senza toccare i picchi raggiunti nella prima parte; nel ponte questa volta si sfiorano i Tool a livello di guitar work e le tastiere sono sempre più presenti. Il ritornello fa presa quasi subito e possiamo quindi tranquillamente parlare di un’altra canzone riuscita. The Wedlock Observation è veramente meravigliosa. Non ci si discosta di un millimetro dalle strutture proposte finora, ma il ritornello è di una bellezza allucinante. La degna conclusione di un disco che dire riuscito è poco; conclusione perché la titletrack consiste in un minutino scarso di pianoforte che francamente avrebbe più fatto bella figura se posta all’inizio dell’opera. Tutto qua? No, qui risultano belle e riuscite anche le bonus tracks, che sono due cover: Last Rose Of Summer dei Judas Priest e A Cry For Everyone dei Gentle Giant. Non esprimiamo pareri in merito e ovviamente non influiranno sulla valutazione; sono comunque ben suonate e ben arrangiate, a voi il giudizio in base ai vostri ascolti e alle vostre conoscenze delle originali. CONCLUSIONI Siete ancora qua? Per quale motivo? Filate a comprare questo disco, leggete la novella nel booklet e godetevelo senza riserve: The Inheritance è un disco bellissimo e un ottimo investimento per l’autunno che arriverà. Ci sono canzoni, pure e semplici canzoni che riescono a emozionare veramente; lasciate perdere se desiderate sfoggi di tecnica e arzigogoli vari, qui prevale il cuore e prevale bene. Dan Swano centra il punto e lo fa con classe sopraffina e invidiabile rivelandosi un vero e proprio fuoriclasse a livello di puro songwriting. La palla ora passa ad Åkerfeldt, siamo proprio sicuri che riuscirà a fare di meglio? (Risata)
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Bellissimo disco, con il gusto un pò retro tipico delle uscite di Swano. Molto bello, di gran classe e canzoni bellissime e fruibili, in alcuni casi secondo me si rasenta l'easy listening (termine utilizzato qui in modo più che positivo...). Un 80 se lo merita tutto, ma proprio tutto. |
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Senza aver più nulla da dimostrare ad un intera scena che, ricordiamo, esiste anche grazie a lui, Mr. Dan Swano torna protagonista e compone un concept album che riporta in scena il meglio della sua produzione passata e presente, confezionando un album bellissimo che, se avesse avuto il monicker Opeth in copertina, avrebbe venduto sicuramente di più. |
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Poi io ho sempre avuto l'impressione che dalla dipartita di Lindgren il giocattolo Opeth abbia iniziato a scricchiolare (benchè a me Watershed è sempre piaciuto molto, ma forse Lindgren era ancora ben presente nella mente di Akerfeldt oppure ci aveva in qualche modo messo lo zampino, in Watershed intendo. Purtroppo non conosco la genesi dell'opera e i relativi rumors). |
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Beh Luigi, in Blackwater, Deliverance e Damnation l'influenza wilsoniana si sente soprattutto a livello musicale e anche molto pesantemente direi. |
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Secondo me l'influenza di wilson non è da considerare a livello musicale ecc, ma per, diciamo, modo di presentarsi, mi spiego meglio forse anche Akerfeld ambisce a diventare un 'guru' del prog, un portabandiera, a livello di immagine, un po quello che Wilson è ormai diventato, ma se Mike ambiva a tutto cio a mio modesto parere bastava accantonare gli Opeth per un po, magari per dare la svolta con una carriera da solista o almeno qualche album, Heritage sarebbe risultato anche piu piacevole a tanti e compreso, ma sta che nessuno di noi sta nella sua testa! |
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Questo album è fantastico altro che 84... un 90 ci sta tutto se non un 95! Geniale, di Dan Swano ho ascoltato poco se non qualcosa degli Edge Of Sanity ma penso che dovrò approfondirlo. |
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L'influenza di Wilson in Heritage è minima a mio parere. Ci sento altri linguaggi settantiani, ovviamente immessi di forza all'interno dei pezzi e incollati col vinavil. Questo per dire che parlare di "influenze" è un eufemismo.  |
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Non era certo mia intenzione darvi degli scemi, resta il fatto che non è dalle vendite che si valuta un opera musicale. Storm Corrosion è un grandissimo album a mio parere, benchè sono convinto che il merito non sia propriamente di Akerfeldt (anche Wilson cmq ci ha regalato delle sole da far venire la pellagra). Quali sarebbero queste "variazioni" della musica estrema di derivazione danswaniana? Te lo chiedo perchè tutta questa originalità nel songwriting dei gruppi estremi del nuovo millennio non è che ne senta molto eh? Poi io ho indubbiamente dei limiti, questo sì che è un dato di fatto indiscutibile. |
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Per inciso Crimson come Moontower (opera sottovalutata, che preferisco a Crimson) sono spesso presenti nel mio lettore CD. Ma da qui a gridare al capolavoro secondo me ce ne passa... |
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Molte variazoni della musica estrema di oggi vengono da Dan Swano, non è un opinione ma un dato di fatto. Come è un dato di fatto che il super mega capolavoro a nome storm corrosion ha ottenuto questi risultati: nessun live a supportarlo, vendite scarse, nessuno ne parla, wilson torna a fare prog come si deve e opeth ancora non pervenuti. Decisamente i numeri di un disco epocale. Boh, evidentemente siamo tutti scemi a decantare le lodi di Crimson. Ri boh. |
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A me risulta che il lavoro compositivo, la stesura dei brani, veniva equamente spartita tra Lindgren e Akerfeldt e gli altri membri erano meri esecutori di ciò che partorivano i due soci. Detto questo a mio parere Swano manca dal punto di vista del songwriting, non ha quel guizzo compositivo che permette al pezzo di fare quel salto di qualità che fa la differenza... per l'amor di Dio, un ottimo musicista eh? Ma non ha quel quid che a certi livelli caratterizza il genio da un ottimo compositore. Ruoterà anche a 360% all'interno dello studio di registrazione (su questo non discuto, ci mancherebbe) ma non ha saputo dare (secondo me, ovviamente) alle sue opere quell'impronta caratteristica che invece sono una costante della produzione opethiana (il disastroso Heritage a parte). Il fatto poi che l'ascoltatore non sappia che "Crimson" è un concept (e non è il mio caso), non va ad inficiare minimamente il giudizio complessivo che si può avere di un disco. Priorità alla musica, i dettagli del lavoro svolto dietro alle quinte e ciò che tale lavoro vuole rappresentare vengono dopo per quanto mi riguarda. Le opere degli Opeth mi hanno veramente proiettato in una dimensione musicale nuova, Dan Swano no. |
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Considerando che gli Edge Of Sanity avevano già fatto 4 dischi prima che esordissero gli Opeth e che Swano ha prodotto i primi due degli Opeth (e che gli Unisound avevano già una bella fama) direi che l'influenza c'è stata, senza scomodare gossip, così come ora è Wilson la principale influenza. Poi è la prima volta che sento sminuire un lavoro come Crimson, sinceramente. Gusti ok, ma sono basito. |
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Mah, non so che dire, rimango sempre allibito quando leggo certe cose, il gusto non si discute, ma dire che il songwriting di Swano è inconvertibilmente banalotto mi sembra già di per sé una cavolata assurda, poi ognuno rimane sulla sua, se penso che ogni singola roba fatta da Mikael, Swano l'aveva già inserita nei suoi progetti anni e anni prima, non vedo perché dovrei parlare di genialità per un uomo che una volta persi i suoi compagni d'avventura non è stato capace di confezionare un disco che si possa definire decente. Ti piacerà certo, ci mancherebbe, ma fra i due ripeto non c'è paragone, non tenendo conto del fatto che Danny è un personaggio che ruota a 360 compreso quindi missaggio e masterizzazione, cosa che Mikael non è in grado di fare, è una compresione di cosa sia il progressive che Akerfeldt si sogna è l'ha dimostrato, tanto per dirne un'altra mettiamo sul piatto anche i Nightingale. Tu sai che "Crimson" è un concept? Sai com'è strutturata la storia? Sai chi sono i musicisti che hanno preso parte a quel disco? Perché è strano parlare di quel disco in tono così sufficiente quanto lo stesso Akerfeldt che vi prese parte rimase letteralmente impressionato dal lavro svolto dal SOLO SWANO in ambito di composizione e dietro al Mixer, mentre l'aspetto dei testi è condiviso con Andrea Axelsson, ascoltare con l'originale e un booklet davanti che ti spiega com'è la situazione, è diverso da ingollarsi un mp3, anche per questi semplici motivi che sì, incidono sul risultato finale ottenuto con la musica. |
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E chi lo avrebbe detto che Akerfeldt è un discepolo di Swano? A parte il gossip di facciata che solitamente si prende per oro colato, bisognerebbe entrare nel merito per capire realmente come lavorano i due musicisti e chi dei due ha influenzato più o meno l'altro. I Pan.Thy, i Monium già... tutta roba che per quanto mi riguarda non raggiunge le vette dei primi 9 (ripeto) degli Opeth. Poi si una certa qualità in questi lavoro la riscontro anch'io (niente di così entusiasmante sia chiaro)... ma non mi fa gridare al miracolo, ecco. Moontower, che non hai citato, è un altro lavoro degno di considerazione, ma secondo me c'è un abisso rispetto alle opere di Akerfeldt e soci (ovviamente calando un velo pietoso su Heritage). Non so, sarà che le composizioni di Swano non si avvicinano al mio modo di percepire la musica resta il fatto incontrovertibile che il suo songwriting è abbastanza banalotto. La differenza tra ascoltare "Crimson" in MP3 o su un altro formato non l'ho proprio capita (ovvio che anch'io ho i miei limiti) e per ciò che concerne Akerfeldt into the "Crimson" non è che ogni scoreggina che emette il musicista di Stoccolma venga elevata a capolavoro da parte del sottoscritto (Heritage docet: ripeto). Capolavoro "Crimson"... mah, ho le mie riserve, se mi permetti!!! Per me ad es. "Storm Corrosion" è un capolavoro... come vedi la sensibilità musicale si differenzia da soggetto a soggetto e bla, bla, bla... non te le devo dire certo io queste ovvietà. In definitiva preferisco il genio Di Akerfeldt (primi 9 album: ripeto) a quello di Swano anche perchè in quest'ultimo il genio non lo sento proprio. |
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ah beh, certo non è paragonabile ai 9 capolavori (quali sarebbero questi 9?) prodotti da Akerfeldt che è un discepolo di Swano e non ha neanche la metà della sua classe del suo genio, ma proprio... eh, per favore prima di scrivere puttanate, mi auguro abbiate ascoltato la discografia, nel caso di Dan le discografie, e poi se ne può parlare, gli Opeth sono fermi dal 2005, poi "Watershed" potrà pure piacere e quell'altro aborto pseudo prog fatto passare per roba che non è, ma non esageriamo. Swano batte Mikael sotto qualsiasi aspetto, da sempre lo conferma quest'ultima prova, lo confermano i Pan.Thy. Monium, lo conferma "Crimson" che mi auguro tu non abbia ascoltato in mp3, perché dovresti sapere che a quel disco partecipò proprio Akerfeldt, chiedilo a lui cos'ha di particolare... non spariamo cazzate su un capolavoro. |
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Cos'ha 'sto Crimson di così speciale proprio non l'ho mai capito. Dio, si fa ascoltare volentieri, ci sono 2/3 passaggi veramente notevoli, ma niente di paragonabile a capolavori come i primi 9 platter di Akerfeldt e soci... proprio su un altro pianeta eh? |
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Beh, se non vi bastano gli Edge of Sanity o un disco come Crimson (più altri progetti che hanno anticipato i tempi su determinate sonorità) non so che dirvi, poi ok i gusti non si discutono e bla bla...Il disco mi arriva oggi. |
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Cmq a me 'sto platter suona di una banalità sconcertante... 'sto Swano, in quanto a genio, non mi ha mai impressionato più di tanto e concordo con Le Marquis de Fremont a proposito dei The Ocean... |
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Gli Opeth se ne escono con Heritage, Swano se ne esce con Inheritance... sta "eredità, patrimonio, retaggio" sembra sia molto inflazionata da più parti ultimamente. |
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Sul Tubo si può ascoltare tutto il disco. Io l'ho ascoltato diverse volte fino a "Dying For The Sun", e devo dire che le prime 4 canzoni sono davvero notevoli, la voglia di comprarlo sale. Se il disco si mantiene si questi livelli la valutazione di Waste mi sembra più che condivisibile. Bellissima "Dead For A Day". |
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Davvero un buon allbum: la prima metà è capolavoro, la seconda buona. Comunque Dan Swano è un genio, punto e basta. |
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Aspettando di reperire l'album ho ascoltato alcune tracce e devo dire che è davvero un grande disco. Grandissimo Dan! |
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Ottimo disco!Come sempre,tutto ciò che tocca Dan diventa oro.....80,abbondante! |
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Un momento. Io non ho nessuna ostilità verso Akerfeldt e i dischi degli Opeth fino a Damnation sono a casa mia; semplicemente non lo considero un genio, al contrario di Dan Swano. Poi non ho il coraggio di farmi piacere per forza watershed, storm corrosion e heritage che qualitativamente trovo siano prove pessime. Ho un po' come l'idea che abbia provato o stia provando a fare il Wilson, col risultato che poi esce The Raven That Refuse To Sing e tira la catenella. Le somme le ho già tratte, e se qui invece di Witherscape ci fosse stato scritto Opeth sarei stato felicissimo! |
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credo che lo comprerò....e di corsa!!!!....però neanche io condivido l'ostilità verso Akerfeldt(che è puro genio) e poi a me Heritage piace! Complimenti per la bellissima recensione waste! |
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L'ho ascoltato (e più volte) alcune settimane fa e non mi ha detto più di tanto. Onestamente non mi ricordo una canzone, mentre so a memoria (quasi...) Gris, Omnium Gatherum, Eld degli Skogen. Per carità, Dan Swano è un signor musicista ma tutto questo entusiasmo mi ricorda i The Ocean che tutti osannano ma che mi fanno lo stesso effetto di lasciare poche tracce. Naturalmente sono i gusti ma è innegabile che alcuni album ti colpiscono (vedi i Gris) e altri svaniscono velocemente. Bella la copertina. Au revoir. |
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Confermo quanto di buono scritto. Album meraviglioso. |
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aspettavo con curiosità questa recensione e visti anche i feedback positivi degli altri utenti sarò costretto ad acquistarlo pure io...d'altro il buon Dan è sempre una garanzia |
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Swano va supportato in eterno. Non servono anteprime o cose del genere con lui si va sul sicuro come con un VW Golf serie 2!! Mai grane ma sempre emozioni a non finire. Un grande che diede grande aiuto sia agli Opeth che ai Katatonia, tanto per fare due nomi. p.s. Heritage mi piace e non poco...non tiratelo in ballo su ogni cosa. |
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" Di cosa parla? Non ve lo diciamo, certe cose rimangono solo per chi compra il disco e supporta la buona musica." BRAVO WASTE!!! BRAVO CAZZO! Stretta di mano virtuale per te  |
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so che non dovrei ma me ne sbatto...basta parlare di akerfeld opeth gratuitamente... han preso due sentieri diversi e non han intnzione di tornare indietto ... come voler sentire un disco thrash da giu di testa e dire ora la palla passa agli slayer... ormai opeth e compagnia bella son distanti anni luce da queste sonorita....non ce palla alla mano ma solo comprendere come perle di tale bellezza vanno ascoltate da chi é in grado ancora di concepirle non da chi ripudia il proprio passato.... non continuiamo a fermarci a dieci anni fa.... detto questo bastardone hai fatto bene a convincermi comprato e goduto a pieno in questi giorni.... acquisto fenomenale!!!... grazie  |
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@flag: non stavo facendo il figo eh, l'ho comprato il disco!  |
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"un concept incentrato su un racconto scritto da Paul Kuhr che è presente nel booklet. Di cosa parla? Non ve lo diciamo, certe cose rimangono solo per chi compra il disco e supporta la buona musica" AH AH AH questa merita la lode Stuzzicante, me lo procurerò. Se c'è Swano al 98% è roba che merita. |
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Non capisco sinceramente tutta questa ostilità verso Akerfeldt. Heritage potrà anche essere un errore.. ma è un errore sincero, una scelta coraggiosa e tutto meno che commerciale. E tutti gli album precedenti sono dei buoni lavori, anche il più accanito detrattore non può non ammetterlo. Quanto a the inheritance, l'ho appena ordinato, spero sia all'altezza dei precedenti lavori di Swano. |
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Sì, con questo nome è il debutto, ma è solo l'ennesimo lavoro di quel geniaccio di Dan Swano.  |
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@EDOhard: si certo, sotto questo nome è il primo disco dato alle stampe! |
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ah però...grazie Waste per la scoperta una domanda...ho letto in giro new album new album...ma sbaglio o in realtà è un debut per ciò che concerne il nome in copertina? |
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io questo album l'ho ascoltato la scorsa settimana , colpito dalla copertina stupenda ho cercato i brani e devo dire che è un metal progressivo con qualche influenza più estrema ben fatto. |
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Oddio, che strafalcione ho appena scritto, forse era meglio se commentavo domani. |
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A quest'uomo è fisiologicamente impossibile produrre musica brutta. |
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2
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Devo sentirlo, ma Swano è qualità. |
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Già fatto mio e sempre più apprezzato con gli ascolti: tante idee, suonato da dio e persino curato nelle edizioni (Dan Swano ha fatto tre mix diversi per mp3, cd e vinile). Non mi serve altro. E condivido appieno la conclusione "La palla ora passa ad Akerfeldt", questo è il disco che avrei voluto sentire da lui. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Mother Of The Soul 2. Astrid Falls 3. Dead For A Day 4. Dying For The Sun 5. To The Calling Of Blood And Dreams 6. The Math Of The Myth 7. Crawling From Validity 8. The Wedlock Observation 9. The Inheritance
Bonus: 10. Last Rose Of Summer (Judas Priest cover) 11. A Cry For Everyone (Gentle Giant cover)
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Line Up
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Dan Swano (Voce, Batteria, Tastiera) Ragnar Widerberg (Chitarra, Basso) Musicisti Ospiti: Paul Kuhr (Voce) Eddie Risdal (Voce) Morten Moller Jorgensen (Voce) Joel Selfors (Moog Solo)
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RECENSIONI |
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