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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 6494 letture )
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PREMESSA La storia di questo disco è piuttosto particolare: si passa da rifiuti da parte della label a una conseguente e giusta aura di culto che lo segue da anni. Il seguito di Sleep’s Holy Mountain più che catturare entusiasmi suscitò lo sdegno della London Records, che si rifiutò di pubblicarlo. Lo fece per ben due volte, anche in seguito ad un accorciamento e alla suddivisione in sei tracce. Sembra che Jerusalem sia la stampa non autorizzata del tutto ed è anche quella in mio possesso. Le successive due ristampe portano il nome di Dopesmoker e offrono l’opera nella sua totalità (parliamo di 10-12 minuti in più) assieme ad una bonustrack live in studio. Che ci volete fare? Sono affezionato alla mia versione e le voglio bene; ho sentito quella completa (di culto e piuttosto ricercata la versione edita dalla Tee Pee) ma ascolto sempre questa, quindi questa vi pappate!
IL DISCO Cosa volete che vi dica? Non è facile per nessuno parlare di una canzone unica che dura cinquantadue minuti, o più di sessanta in caso si stia ascoltando la ristampa successiva! Fatto sta che questo disco è semplicemente da possedere e amare; gli Sleep dal cilindro tirano fuori un coniglio di proporzioni abnormi e sfasciano il vostro apparato uditivo senza possibilità di ricostruzione!
Drop out of life with bong in hand Follow the smoke toward the riff filled land Drop out of life with bong in hand Follow the smoke toward the riff filled land Proceeds the weedian, Nazareth Proceeds the weedian, Nazareth Creedsmen roll out across the dying dawn Sacred Israel holy mount zion Sun beams down onto the sandcean reigns Caravan migrates through deep sandscape Lungsmen unearth the creed of hasheeshian Lebanon. Desert legion smoke covenant is complete Herb bails retied onto backs of beasts Stoner caravan emerge from sandsea Earthling inserts to chalice the green cutchie Groundation souls finds trust upon smoking hose Assemble creedsmen rises prayerfilled smoke Golgotha Judgement soon come to mankind Green herbsmen serve rightful king Hemp seed caravan carries Rides out believer with the spliff aflame Marijuanut escapes earth to cultivate Grow room is church temple of the new stoner breed Chants loud robed priest down onto the freedomseed Burnt offering redeems completes smoked deliverance Caravans stoned deliverants The caravan holds to eastern creed Now smokes believer The chronicle of the sinsemillian Drop out of life with bong in hand Follow the smoke toward the riff filled land Drop out of life with bong in my hand Follow the smoke Jerusalem.
Tutto qua? Tutto qua. Il testo merita di essere citato, coglie appieno lo spirito dell’album che, parliamoci chiarissimo, trova il suo ambiente ideale se assaporato sotto l’effetto di cannabinoidi! Il suono è grasso, acido, desertico e chi più ne ha più ne metta; il riff portante risulta un vero e proprio calcio nelle palle capace con tre note di annichilire molti dei vostri standard di pesantezza. L’incedere è lento, morboso, acido ed ermetico; non è un disco per molti e necessita di tantissimi ascolti per essere compreso appieno. La suite si arzigogola e si rincorre in un vero e proprio trip che tende a non fare prigionieri e a straniare totalmente l’ascoltatore; i non predisposti a cose del genere potrebbero essere colpiti da un serio mal di testa dopo circa una decina di minuti. Possiamo considerare l’opera come un qualcosa di estremo con la E maiuscola per composizione, fruizione, sound e quella buona dose di masochismo che richiede l’arrivare alla fine del disco senza pause. Nella maggior parte dei casi questi sarebbero difetti; Jerusalem però è un conglomerato di talmente tanti difetti che lo trasformano in un solo enorme pregio. E’ questo il suo punto di forza: l’essere un niente che si trasforma in un tutto solo per chi ha la costanza e la volontà di capirlo a fondo. Non è quindi il caso di andare a spulciare a fondo quello che succede: è un disco totalmente diverso rispetto al precedente e alla successiva incarnazione di nome High On Fire; merita però di essere scoperto e di essere una colonna portante della vostra discoteca (non quella su hard disk, ovviamente), ne esistono pochi di dischi così, pochi ma buoni e tutti in grado di suscitare emozioni e distorsioni mentali. Procuratevelo assolutamente quindi, e persistete negli ascolti, non ve ne pentirete affatto; Jerusalem (o Dopesmoker) è senza dubbio un capolavoro e una pietra miliare dello stoner tutto.
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14
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Musica capace di trasportarti letteralmente in un'altra dimensione. Immensi, 95. |
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13
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Ai tempi, l'ho consumato. Sarà che fumavo molto di più all'epoca...Pesante. In tutti i sensi. Ma affascinante. Anche se a mio parere "Sleep's Holy Mountain" rimane il mio preferito. Il fantasma dei primi Sabbath risucchiati da un buco nero. |
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12
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Quando uscì lo capirono in pochi. Adesso viene indicato come il genitore di un genere, lo Sludge. Una via di mezzo no? Bello 80 |
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11
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Voto 90, discone eccezionale, una lunga e sfibrante cavalcata nel deserto. |
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10
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Sì vabbé, però ascoltarlo in condizioni normali dall'inizio alla fine è un'impresa  |
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9
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Disco della madonna.... e bellissima recensione! |
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8
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Ho la versione chiamata "Dopesmoker". Che dire? Uno dei dischi più pesanti, stordenti e drogati che ho in casa...Non lo ascolto spesso, solo in determinate "situazioni", ma cazzo, 90! |
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7
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mi fanno ridere tutti quei gruppi metalcore, deathcore e frociate varie che si credono estremi..questi con una formazione ridotta all'osso e con 3 accordi hanno creato un disco capace di svuotare l'anima..visti dal vivo e sono un esperienza mistica fatta persona |
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6
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mi avete invogliato ad ascoltarlo dopo tanto tempo, grazie!  |
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5
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uno di quei casi in cui mentre si vive un brano (in questo caso l'album) il tempo smette di esistere. e riuscirci con cinquantadue minuti di musica ...è incredibile. |
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4
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C'è da dire che mi manca... Ho solo Holy Mountain che adoro... Prima o poi sia questo che Dopesmoker saranno miei. |
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3
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Non c'è da commentare... |
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2
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52 minuti d'erezione imperitura. voto: millemila |
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1
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Che gran bel pezzo di storia! |
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INFORMAZIONI |
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Line Up
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Matt Pike (Chitarra) Al Cisneros (Basso, Voce) Chris Hakius (Batteria)
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