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S.O.D. - Speak English or Die
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Cosa si può ottenere mischiando due membri degli Anthrax, il loro ex bassista, un corpulento cantante hardcore (roadie sempre degli Anthrax), del tempo libero ed una massiccia dose di umorismo di vario tipo? Semplicemente gli Stormtroopers Of Death! Leggenda vuole che Scott Ian, al termine delle registrazioni di Spreading The Disease, si sia trovato con del tempo libero da dover impiegare in qualche modo e che, dopo aver creato il personaggio fumettistico Sargent D, abbia deciso di mettere su un progetto che avesse proprio lui come mascotte. Così, arruolati gli amici Charlie Benante alla batteria, Dan Lilker al basso e Billy Milano alla voce, gli S.O.D. erano pronti ad iniziare il divertimento. Divertimento in senso letterale, dato che appunto questo side-project è nato solo per quello, oltre che per suonare un ibrido tra il thrash metal e l'hardcore
Quello che nessuno di loro sapeva era che Speak English Or Die, risultato di "ben" tre giorni di lavoro, sarebbe stato più di un side-project, ma bensì uno dei dischi simbolo del crossover-thrash o thrashcore, quando ancora al suffisso core non si associavano ciuffi e dilatatori. È furia sincera quella presente, che in alcuni casi anticipa il grindcore (basta ascoltare la folle scheggia impazzita Anti-Procrastination Song) che nel frattempo, dall'altra parte dell'oceano, ha già gettato i semi di ciò che sarà la rivoluzione estrema di fine anni Ottanta. D'altronde la radice hardcore è comune ad entrambe le correnti ed è normale trovare dei punti di contatto nelle proposte. I trenta minuti scarsi dell'album scorrono veloci, dipanandosi a rotta di collo tra pezzi sviluppati in maniera thrash più canonica come Freddy Krueger (la più lunga della tracklist con i suoi due minuti e trentatrè secondi), anthem irresistibili come United Forces o i cazzeggi da sala prove di What's That Noise. Il tutto condito dall'umorismo nero, crasso e politicamente scorretto dei testi di Billy Milano, accusato di razzismo per quelli della titletrack o di Fuck The Middle East, scritti apposta per provocare o per ridere nella maniera più sguaiata, come nel caso di Pre-Menstrual Princess Blues. Da notare anche la presenza della prima "ballad" della loro carriera, in questo caso dedicata a Jimi Hendrix, composta dal riff iniziale di Purple Haze e dalla frase He's Dead, per un totale di sette secondi. La cosa verrà poi ripresa dal vivo per confezionare varie "ballad" dedicate a vari artisti deceduti, da Freddie Mercury a Kurt Cobain.
La produzione è scarna ed asciutta, con i riff di Scott Ian doppiati dal basso leggermente distorto di Dan Lilker che forma con Charlie Benante una sezione ritmica devastante nelle accelerazioni e trascinante nei momenti più ritmati. Un Benante troppe volte dimenticato dal gotha del batterismo thrash, ma che nell'approccio allo strumento alla fine degli anni Ottanta non aveva niente da invidiare ai vari Lombardo o Bostaph, anche in un disco tecnicamente "semplice" come questo nel quale lo spirito e l'attitudine contano più del resto. Tra inni al pogo -incoraggiato dal vivo assieme allo stage diving- ed alla colazione, Speak English Or Die è un disco che non si fa fatica ad ascoltare e che assieme a quelli di D.R.I., Wehrmacht e Cryptic Slaughter (giusto per fare qualche nome) rappresenta la direzione forse più estrema ed in un certo senso "pura" presa dal thrash degli anni Ottanta.
Al contrario delle band citate, gli S.O.D. non erano un gruppo nato o destinato ad andare avanti negli anni, ma solo un progetto spontaneo e genuino così, una volta suonati alcuni live e chiusa questa parentesi, Ian e Benante tornarono ai loro Anthrax in procinto di fare il botto (e con i quali riproporranno Chromatic Death e Milk su Attack Of The Killer B's, in maniera però meno furiosa); Lilker dal canto suo aveva i suoi Nuclear Assault, con i quali l'anno dopo pubblicherà un altro lavoro seminale per il genere, ovvero Game Over. E Billy Milano? Lui era l'unico a non avere un gruppo a cui tornare e così metterà su i Methods Of Destruction (abbreviato M.O.D.) per portare avanti il verbo del thrash-core più becero già con l'esordio U.S.A. For M.O.D., composto dal titolo ed alcuni brani pensati inizialmente per il secondo album dei S.O.D.
Della band non si sentirà parlare per un po', fino alla pubblicazione del Live At Budokan del 1992 (nel quale è presente il mitico stage diving di Billy Milano dall'alto degli amplificatori) ed alla reunion del 1999 con Bigger Than The Devil, disco buono che però possiede solamente in parte la genuinità e la spontaneità di Speak English Or Die, caratteristiche che ad oggi personalmente vorrei rivedere anche nei lavori in studio degli Anthrax. Un album adatto per chi vuole prendersi mezz'ora di divertimento ed headbanging, senza alcun impegno se non quello di avere i brevi testi davanti agli occhi, a patto di non essere dei moralisti scandalizzati dal contenuto caustico di essi. Anche perché in quel caso:
He'll make you wish that you didn't exist Cause Sargent D is coming, and you're on his list
Io vi ho avvertito.
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Capolavoro indiscusso del Thrashcore. NYRules. Riff e Mosh a ripetizione! SCOTT e BENANTE al massimo del loro splendore; e dopo partorirono Among The Living, non a caso. |
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Disco Ironico e super ignorante fatto in realtà da dei musicisti preparatissimi e da un cantante hardcore (come si diceva)... non lo ascolto da un eternità!
La cosa divertente é che sto disco lo feci ascoltare a parecchi conoscenti anni fa che ascoltavano o suonavano in gruppi Hardcore Punk e non era piaciuto a nessuno di loro... in realtà il Crossover Thrash non é così amato dai fruitori di Hardcore Punk o comunque c'è un netta divisione riguardo ciò. |
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Non ho ancora commentato quest album.... che dire... voto 100... un classico senza tempo... all epoca i riffs di scott Ian insieme alla sezione ritmica di benante fecero scuola... lo incisero e fecero tutto in tre giorni e il risultato fu scioccante... grandissimi |
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Non so se all'epoca della sua pubblicazione erano in voga i side project e collaborazioni varie come sta accadendo ultimamente, proprio non ricordo. Però se come narrano le cronache è nato per 'gioco', beh si deve ammettere che il 'gioco' è ben riuscito. Quello che è notevole in questo album sono i riff che non sono mai monotoni e di facile presa, cioè li memorizzi subito, come le song d'altronde. Album notevole, che come già scritto nella review ha fatto scuola .... ehm il famoso tuffo di milano ... beh poveri spettatori (imho) |
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100 e lode... Incapibile per chi non cera in quel momento che è uscito.
qui inizia il crossover.
old school rules e fanculo ragazzini nuove leve e giornalisti buchi dii culo che inventano ogni giorno nuove definizioni alla musica.
andate a cagare teste du kazzo! |
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Ah, e lo dico con convinzione, non x essere politicamente corretta, a proposito di S.O.D., hahaha!  |
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Verissimo, Charlie e' sempre stato un grandissimo batterista (oggi ancora meglio!) ma x il mio gusto non sceglie dei bei suoni e non ha la precisione ne' il tiro di Dave Lombardo (che viene citato nella recensione e rimane il mio preferito). Ripeto, mio gusto personale, perche' secondo me quelli citati, inclusi Tom Hunting, Gene Hoglan e Igor Cavalera (e sicuramente dimentico qualcuno!) sono tutti allo stesso livello x competenza e professionalita' |
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Concordo con il recensore, in particolar modo sul mitico Charlie, un batterista che negli ´80/´90 non aveva niente da invidiare a molti suoi, piü blasonati colleghi. |
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Giusto, album che è storia ormai, 90 ultra meritato. |
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Un capolavoro spaziale, se preso nel verso e nel contesto giusto. Uno scherzo che fa fatto storia, ma proprio perche' scherzo tutti quelli che l'hanno copiato (prendendolo sul serio) hanno fallito  |
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uno spettacolo, fatto per scherzo e copiatissimo ancora adesso |
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E questo è il terzo disco che ha illuminato il mio, personale 1985 (con Hell Awaits e To Mega Therion). Che dire? Semplicemente una bomba. Il voto, calcolando la sua importanza storica/musicale, è minimo un 95. |
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facilmente scambiale per spreading the disease se non entrasse la voce diversa ogni tanto, merita senz'altro la stessa considerazione degli album storici di suicidal tendencies e dri |
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@post 13: che per caso ce l'hai con me?!?  |
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Cazzarola se è tosto sto disco. Dopo la recensione del Trucido il commento del Lambru non avevo dubbi disco pazzesco. |
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Con Core si intende il centro, il nucleo, in questo caso direi l' anima. Hardcore anima dura, niente a che vedere con Hard di HardRock. In thrashcore è semplicemente l' unione dei due generi. Quello che hai miei tempi era crossover. |
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La recensione e' sul disco dei SOD perché si sta parlando di Excel, Ludichrist e altre band che non c'entrano niente ?? |
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Mi fa piacere che sia stato ripescato questo album storico. L'ottima recensione di Diego sottolinea tutti gli aspetti salienti relativi ad autori, proposta musicale e periodo di riferimento. Condivido pure le considerazioni sull'influenza che ha esercitato questo gruppo. |
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ps. altra band e disco pazzesco del genere secondo me molto sottovalutati sono gli Excel con the joke's on you. Hanno anche fatto una bellisima cover dei police , message in a bottle. All'epoca erono conosciuti perchè molti personaggi + famosi indossavano le loro T shirts (dan lilker su survive, per esempio) |
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Confermo la qualità eccelsa degli album dei MOD in particolare Gross Misconduct e surfin mod. Erano di fatto una sorta di superband con membri del calibro di Lou Svitek, John monte e Tim Mallare. Ho detto tutto. |
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Beh dire che gli MOD abbiano fatto solo dischi superflui mi sembra esagerato. I primi 4 secondo me sono dei dischi della madonna. Thrash, Mosh Groove e pugni in faccia. Don't feed the fucking bears!! E tra l'altro anche il secondo degli SOD è un gran bel disco, sottovalutato alla grande, invece ha delle perle al suo interno davvero fenomenali. |
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è si il primo dei leeway sarebbe da recensire prima o poi perché è valido ed era uscito in un periodo in cui si iniziavano a affacciare altri gruppi che poi avrebbero sfornato altri dischi e stili. comunque mi considero sculato dato che trovai il primo dei leeway e il secondo in edizione digipak a 5 euro, mammamia ebbi un brivido dietro la schiena!! |
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Sono stati citati i Ludichrist, tranquillo, in passato, però giusto ricordarli ogni tanto.....forse manca il primo dei Leeway, ecco... |
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bellissimo soprattutto per chi come me lo ha vissuto all'epoca. Comunque per i più giovani , siccome nessuno li ha citati, propongo l'ascolto di due capolavori del genere e quasi mai osannati ma a mio avviso avanti ancora ora: i primi due album dei Ludichrist: Immaculate deception e Powertrip. Sono letteralmente fantastici. |
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@hellowaaanno premesso che questo disco l'ho sempre considerato hardcore e basta, il termine "core" (radice) penso possa essere considerato un rafforzativo, cioè "thrash o hard fin dalla radice", quindi più potente di un disco thrash classico o punk. |
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fenomenale e davvero avanti coi tempi! |
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semplicemente che quello che viene chiamato thrash core ha più influenze hardcore punk rispetto al thrash classico. poi puoi essere chiamato in molti modi crossover thrash o punk metal. ad un certo punto molti gruppi hardcore punk hanno iniziato ad essere influenzati anche dal metal e più precisamente dal thrash e viceversa molti gruppi metal incorporarono influenze hardcore e da queste unioni e miscugli nascono i vari crossover punk metal tra cui quello che viene chiamato thrash core |
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Saró ignorante io...ma non ho mai capito che significa "core" dopo le hard e thrash...cosa si intende per thrashcore? Che differenza c'è tra questo e il thrash normale? |
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Bellissimo! Punto e basta!! |
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ma comunque ad essere un imitazione dei sod non erano solo i mod ma proprio tutta quella schiera di gruppi che erano sbucati fuori dopo questo disco , purtroppo poi in america cercavano tutti di copiare i sod e i dri e alla fine suonavano tutti uguali. ecco c'erano altri gruppi hardcore thrash tipo suicidal ,Excel ,uncle slam che avevano una loro personalità (sopratutto i suicidal) ma verso la fine degli 80 era uscita gente che copiava pure loro. |
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Semplicemente spettacolare: il disco, la formazione, il mitico Sargent D, il periodo storico, tutto perfetto !! Non c'e' altro da dire !! L'unico che mi è sempre stato un po' sulle palle era Billy Milano che di fatto ha vissuto l'apice della sua carriera solo con i SOD. I MOD mi hanno sempre fatto un po cagare; dopo il primo album, solo una pallida imitazione dei SOD ma tutto sommato carino, tutto il resto e' abbastanza evitabile. |
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D'accordo con Andrea, Scott Ian grandissimo chitarrista ritmico, anche dal vivo, una garanzia. |
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che disco mostruoso! una vera e propria enciclopedia del riff che incorona un periodo di particolare stato di grazia creativa di Scott Ian, uno che merita indiscutibilmente di stare nel pantheon dei chitarristi ritmici dell'intera storia del metal. e il fatto che SEOD sia stato concepito in tre giorni per me è solo un'ennesima nota di merito rispetto a gente che magari passa in sudio i mesi o gli anni e non ci si avvicina nemmeno a questi livelli! |
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Quando vedo riemergere certi prodotti non posso non intervenire e aggiungere il commento di chi ha vissuto in pieno quel meraviglioso periodo ! Thrash furioso e hardcore contaminante ...gruppi come Suicidal Tendencies - D.R.I. - C.O.C. - Agnostic Front diedero peso e sostanza ai riff punk e immediatezza e spontanità al thrash. RIcordo ancora con invidia la maglietta bianca con il teschio di speak english or die di quelllo che girava a disfunzioni musicali di Roma !!! |
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Grande disco ... e basta!!!!! MILANO MOSH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! |
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Sono d'accordo, questo è un disco che ha lasciato un segno indelebile nella storia del Metal. Un sacco di generi gli sono debitori. |
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@Danny boy, molto d'accordo con te, disco da paura ancora oggi ineguagliabile, per chi ha vissuto l'epoca... |
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questo è molto più di un disco. E' un inno generazionale!!! stupido, ignorante e rozzo allo stesso tempo maledettamente cazzuto. TUTTO il Thrash metal dagli '80 fino ad oggi gli è debitore. Una sorta di "balck sabbath" del tharshcore. Pezzi così sono semplicemente irresistibili per ogni giovanotto con tanta voglia di spaccare il mondo. Gli SOD erano un gruppo marginale ma con questo disco sono stati più importante di tutta la scena thrash del periodo. Secondo solo a reign in blood e master of puppets. |
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Ovvio che io faccia della polemica da stadio...o come si dice...rispetto i gusti degli altri, qua all'epoca si parlava di thrashcore, crossover, ecco... |
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Nono, ci mancherebbe  |
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STORIA e basta...che qualcuno nn mi caghi i maroni col nu metal o roba del genere, eh??? |
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DA AVERE ASSOLUTAMENTE ANCHE ,___ Nuclear Assault - 1986 Game Over - 1988 Survive - 1989 Handle With Care ___ D.R.I. - 1988 4 of a Kind - 1989 Thrash Zone____ Cro-Mags - 1986 The Age of Quarrel - 1989 Best Wishes____ Suicidal Tendencies - Lights Camera Revolution (1990) - How Will I Laugh Tomorrow When I Can't Even Smile Today (1988) -The Art of Rebellion (1992)___ Prong - Beg to Differ (1990) - Prove You Wrong (1991)____ downset. - downset. 1994 - Check Your People 2000_____Mordred - 1989 Fool's Game - 1991 In This Life, fateli vostri questi album IMMENSI__!!!!!!!!!!! |
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Album S T U P E N D O ...!!! |
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Alessio: a quello che hai appena detto si può aggiungere anche il fatto che questo disco all'epoca venisse considerato "grind" da quasi tutta la stampa specializzata. |
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Da un punto di vista "storico" l'ho sempre valutato come un lavoro fondamentale,adatto sia a chi stava cominciando ad infatuarsi al thrash sia a coloro che prediligevano l'hardcore,ma dal lato prettamente musicale e impegnativo(3 gg per farlo)non vale la pena considerarlo un capolavoro ma solo un'accozzaglia di suoni e provocazioni che dovevi comunque pagare al prezzo di un disco nuovo. |
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diciamo che la ricetta di questo disco è stata ripresa poi dai vari napalm Death, terrorizer, heresy ma pure carcass non dico extreme noise terror perché credo che a loro i s.o.d. stessero un pò sulle palle soprattutto milano. nella metà degli anni 80 fino all'87 88 questa era la roba più estrema che l'america poteva far uscire, loro i wehrmacht i cryptic slaughter e i primi dri erano tra i più veloci, poi vabè so arrivati altri dopo ma quella è un altra storia. |
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Ricordo ancora adesso il preciso istante in cui lo ascoltai (sì, sì, era propio il 1985, nel fior fiore dei miei 15 anni). Partito il riff di "March of the SOD" ero partito anch'io, a pestare i piedi camminando in tondo in camera mia, con l'estremo piacere di chi abitava sotto... Ancora oggi, a distanza di "qualche" anno, quando ho imparato a suonarlo quel riff semplice, sciocco, in drop D, mi sono ritrovato a pestare i piedi e girare in tondo. Vabbé stavolta ero in garage e sono riuscito a staccare il jack dalla pedaliera, che si era arrotolato intorno alle gambe facendomi quasi cadere..... |
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Questo disco è storia, questo disco è leggenda, questo disco è mito, questo disco è consumato a forza di ascoltarlo. Credo che ancora oggi Scott Ian si stia chiedendo come ?...perchè ?...quando ?...uno scherzo tra amici diventa storia del metal. Grandissimo album. 100 e lode |
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Quoto i commenti qui sotto... Lilker poi ha un gusto per l'estremo inqualificabile, semina caos ovunque vada! Ascoltai quest'album verso i 14 anni, mi fece impazzire... Ignoravo fosse dell'85, pensavo fosse nato una manciatina di anni dopo  |
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Bella recensione Diego ! Sono concorde con te nell'affermare che Benante è un ottimo batterista,anche se non viene mai citato più di tanto. |
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Grande disco, grande band, grande recensione. |
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