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Robin Beck - Underneath
( 2154 letture )
Vi ricordate la pubblicità della Coca Cola con i due bambini biondi che si scambiavano un tenero bacio? Eravamo nel 1988 e il jingle di quel piacevole spot era la nota First Time, hit dell’avvenente Robin Beck. La canzone si piazzò infatti al primo posto nelle classifiche dei singoli più venduti in Inghilterra ed in Germania e quel periodo è stato probabilmente il momento di maggior notorietà della singer statunitense. Robin, a dispetto di quanto potete ammirare dalla cover ha la bellezza di quasi sessanta primavere!, torna ora alla ribalta due anni dopo il confortante The Great Escape con il nuovo full length intitolato Underneath. Si tratta di un prodotto diciamo fatto in casa visto che tra i vari musicisti che l’hanno coadiuvata a realizzare questo lavoro figurano il marito James Christian, membro degli House Of Lords , la figlia Liv e l’amico Tommy Denander. Lo stile musicale si abbarbica tenacemente all’A.O.R. più ortodosso e le song, infarcite di melodie semplici e ritornelli accattivanti, si prestano ad essere canticchiate spensieratamente magari sotto la doccia. Il songwriting permane su un livello compositivo di buona fattura anche se a dire il vero mancano brani in grado di elevarsi significativamente sugli altri. Sarebbe superfluo dirlo, ma il protagonista indiscusso è il vocalism seducente ed intonato di Robin che si attaglia perfettamente al genere prescelto.

Tra gli undici pezzi inclusi nel platter si fanno preferire quelli supportati dalle tastiere che hanno il pregio di conferire alla musica un taglio intenso e malinconico; è in tale contesto che il talento della cantante spicca maggiormente rispetto a quanto si può constatare nei brani dall’andamento più movimentato. Mi riferisco precisamente alla title track -dove risaltano un tappeto di violini ed un azzeccato refrain-, la toccante Burnin Me Down -tipica ballata in puro stile A.O.R. nella quale Robin duetta alla voce con il marito Christian- e I Swear The Nights -motivo da dedicare a tutti gli innamorati con ancora un affascinante ritornello da incorniciare. Le altre composizioni non brillano per originalità e, a parte qualche sprazzo (cito il gradevole tema portante della graffiante opener Wrecking Ball, il riff di chitarra semplice e deciso di Aint That Just Like Love, l’andamento fortunatamente meno convenzionale di Sprain e la velocità della conclusiva Follow Up), non sono davvero in grado di lasciare il segno più di tanto. L’album, inoltre, è stato penalizzato da una produzione non proprio encomiabile che inesorabilmente va ad inficiare il giudizio definitivo su quest’opera.

In conclusione Underneath si fa ascoltare senza infamia e senza lode e, di certo, tenuto conto dell’inflazione in cui versa il genere A.O.R., sarebbe stato d’uopo cercare di osare di più uscendo dai soliti cliché triti e ritriti; un disco, quindi, passabile destinato solamente ai cultori del genere e da evitare come la peste bubbonica da parte di tutti gli altri appassionati di musica metal e dintorni.



VOTO RECENSORE
60
VOTO LETTORI
62.14 su 7 voti [ VOTA]
VomitSelf
Venerdì 18 Ottobre 2013, 14.36.54
6
Roba per reazionari. Da evitare come la peste.
Pippo
Martedì 15 Ottobre 2013, 9.50.41
5
Da "non cultore" dell'AOR ammetto che nel genere esista anche qualcosa di interessante, ció che Underneath non è. La Beck sa cantare ma questo disco è proprio insignificante, dopo averlo ascoltato non ti rimane niente
Roby
Lunedì 14 Ottobre 2013, 19.39.47
4
Disco modesto si salva poco e niente
hm is the law
Lunedì 14 Ottobre 2013, 18.55.44
3
@ Vittorio Marano: cosa vorresti insinuare?
Vittorio Marano
Lunedì 14 Ottobre 2013, 18.47.10
2
Siamo noi cultori dell'AOR ad evitare come la peste bubbonica la musica metall,inesorabilmente morta nella sua piu' alta forma qualitativa dopo i vari Saxon,Iron Maiden,Judas Priest etc.. AOR on !!!!
Arj
Lunedì 14 Ottobre 2013, 13.49.13
1
Ultimamente mi è venuta la scimmia di Robin Beck e sto recuperando tutto il recuperabile. Purtroppo tra questi c'è anche Underneath, dischetto che mi ha lasciato la sabbia in bocca. Trovo avvincenti solo due brani, l'opener (con un bel refrain) e la titletrack, tutto il resto mi lascia tipo 'meh' e mi rimetto Trouble or Nothin'. Peccato, mi sarei accontentato pure del semplice compitino.
INFORMAZIONI
2013
HMMR Records/Cargo Records
AOR
Tracklist
01. Wrecking Ball
02. Aint That Just Like Love
03. Sprain
04. Underneath
05. Catfight
06. Check Your Attitude
07. Burnin Me Down
08. Perfect Storm
09. Ya Can’t Figth Love
10. I Swear The Nights
11. Follow You
Line Up
Robin Beck (Voce)
James Christian (Chitarra, Cori, Tastiere, Basso)
Jimi Bell (Chitarra)
Glen Burtnik (Chitarra)
Tommy Denander (Chitarra)
Jeff Batter (Tastiere)
BJ Zampa (Batteria)
Fiona (Cori)
Liv Beck (Cori)
 
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