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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Quando viene richiesto di contestualizzare la parola thrash metal nel vecchio continente, solitamente ci si concentra sulla patria dei cari vecchi teutoni golosi di birra. Infatti, la Germania è divenuta famosissima in tale ambito grazie alla leggendaria Triade e alle sconfinate realtà minori che hanno costruito uno sconfinato dipinto del genere, dettando un nuovo stile d’intendere il metal estremo. Spesso, tuttavia, ci si dimentica dell’importanza di alcune realtà sparse per il resto delle nazioni europee che sono state altrettanto valide: è il caso dei qui presenti Sabbat che, insieme a Xentrix e Slammer, sono stati i rappresentanti del thrash Made in England. Dopo l’esordio massiccio e aggressivo, seppur caratterizzato da una minor efferatezza rispetto al thrash teutonico, di History of a Time to Come, l’abrasiva voce di Martin Walkyier e l’acuminata chitarra di Andy Sneap tornano in questo Dreamweaver riportando alla luce le tematiche a loro tanto care e altrettanto inusuali in tale genere musicale. Infatti, al contrario della protesta sociale e della ribellione giovanile in atto in quello stesso periodo in Germania e nella west side degli U.S.A., la band d’oltremanica rivolge il proprio songwriting a tematiche spirituali e ancestrali, una sorta di elaborato incrocio tra la storia e la religiosità pagana, spesso sfruttata nella letteratura fantasy. Il concept dell’album trae ispirazione dal libro “La Via del Wyrd” di Brian Bates, docente di psicologia all’università del Sussex e appassionato studioso della saggezza sciamanica anglo-sassone, per la quale il Wyrd è la principale forza determinante il destino di ogni uomo e -al contempo- una filosofia che vede nel mondo un organismo vivente unico, inscindibile nelle sue innumerevoli espressioni spirituali e materiali. Sarà proprio la storia del protagonista dell’album -il missionario cristiano Wat Brand mandato a imparare la religione pagana degli anglosassoni- a raccontare, tramite i sette brani lirici qui presenti, la scoperta e l’interazione del cristiano con gli spiriti pagani, i quali lo allontaneranno dalla via della “cospirazione clericale” e lo avvicineranno al Wyrd. Tali concetti spirituali sono un’innovazione assoluta nella musica metal estrema, tanto da creare un nuovo filone anticristiano che va a contrapporsi all’ipersfruttata provocazione del satanismo e che darà l’input determinante per la nascita di moltissimi sottogeneri della musica metal estrema. Se non si fosse ancora capito, per chi non ha mai ascoltato Dreamweaver, ci troviamo di fronte al capolavoro di una band assoluta, purtroppo destinata a sciogliersi con l’avvento degli anni novanta e che avrebbe sicuramente meritato un maggior successo.
Il disco si apre con una rapida intro di poco più di trenta secondi, The Beginning of the End, subito in grado di gettare l’ascoltatore all’interno della sfumatura tematica che permeerà tutta la registrazione. Come nel debut album, subito appare evidente un dettaglio decisamente importante: il thrash metal dei Sabbat non ha alcun compromesso. Il quintetto inglese si è sempre contraddistinto per la sua capacità di coniugare una bella “ignoranza” in stile thrashy, senza però dimenticarsi della melodia e dell’elevata elaborazione compositiva dei brani. Il risultato è un lavoro che mantiene tutta la sua efferatezza a un livello sicuramente soddisfacente -malgrado sia ancora ben lontana da quanto messo in mostra dalle band tedesche del periodo-, senza però penalizzare in modo sostanziale il lato tematico e compositivo del disco. Martin Walkyier non offre un solo secondo di tranquillità, snocciolando continuamente il testo di The Clerical Conspiracy con la rabbiosità e il pathos necessari per affiancare le taglienti linee chitarristiche di Andy Sneap, conducendoci a un assolo caratterizzato dallo smodato uso della leva senza penalizzare l’aspetto tecnico e melodico davvero elevato. Come per il discorso concernente i testi e la composizione, anche gli assoli si premurano di avere dissonanze e momenti più caotici, senza però dimenticare una base di fondo su cui la tecnica di Sneap riesce a intessere linee esaltanti. Trattando tematiche ancestrali, non può mancare un intermezzo introdotto da chitarra acustica e la voce di Walkyier che si modula sulla disturbante delicatezza della sua timbrica clean, comunicando alla perfezione l’ansia e il dubbio che assalgono il protagonista durante il suo viaggio, insicuro di aver fatto la scelta giusta sobbarcandosi tale impegno. L’apertura di Do Dark Horses Dream of Nightmares? si lega perfettamente all’efferata chiusura di Advent of Insanity, mettendo in mostra le qualità tecnico-compositive del quintetto in uno dei pezzi più riusciti dell’intera discografia dei Sabbat. Andy e Martin mettono in mostra le rispettive qualità, sfoggiando una prestazione violenta e tecnicamente ineccepibile; il travolgente refrain, l’assillante ritmo imposto dalla batteria e i cardiopalmici riffs si alternano sino a uno stacco acustico della durata di una battuta, a mo’ d’introduzione delle crudeli rasoiate alternate dei due axe-men. Durante tale brano, il personaggio Wat Brand incontra in un incubo il primo degli spiriti pagani, che si presenta sotto forma di testa di un cavallo nero posta al di sopra di un totem nel bel mezzo di una foresta. Tale incontro avvenuto in sogno sarà il punto di partenza della conversione spirituale del missionario e il primo passo verso il Wyrd. Dopo la chiusura del brano, speculare alla sua introduzione, i Sabbat ci proiettano nei brani più lunghi della registrazione, due pesanti mattonate da otto minuti abbondanti ciascuna. Malgrado tale estensione, grazie alle innegabili qualità di songwriting, The Best of Enemies e How Have the Mighty Fallen? scivolano come se non avessero peso, sciorinando riffs acuminati e ritornelli impetuosi. Tra cambi di tempo, rabbiose liriche ancestrali e assoli rugginosi si arriva alla perla delle perle: Wildfire. Possibilmente il brano più riuscito della discografia sabbatiana che, pur senza peccare d’intensità, mette in mostra una melodia che coinvolge l’ascoltatore già dalla primissima riproduzione e si eleva autonomamente a capolavoro del thrash metal europeo. La conclusiva Mythistory riassume nel proprio titolo le influenze liriche della band, descrivendo l’incontro tra il missionario e la propria anima -che si manifesta sotto forma di donna- e rendendo un puro viaggio alla scoperta di sé stessi quello che era cominciato come un cammino di conversione dei pagani. Tale brano rappresenta la ciliegina sulla torta di un disco pienamente riuscito e che, purtroppo, non verrà mai ripetuto dopo che l’outro acustico Happy Never After chiuderà il sipario. Da segnalare come la chiusura del disco spicchi brutalmente di una manciata di decibel, malgrado l’acusticità e la totale assenza di efferatezza del brano, come se in quel momento il tessitore dei sogni avesse concluso il suo lavoro onirico e volesse risvegliare delicatamente il sognatore. Un sogno che, purtroppo, sarà anche l’ultimo di tale qualità.
In conclusione, con Dreamweaver si raggiunge senz’altro l’apice compositivo della band e, probabilmente, del thrash metal inglese. La compattezza delle sonorità mantiene le caratteristiche definenti dell’esordio, pur evolvendosi in fase compositivo e nelle alternanze più soft, senza scadere tuttavia nella melodia fine a sé stessa. D’altro canto Dreamweaver è uno dei primi dischi -se non il primo- a presentare un concept lirico antireligioso senza sfociare nel mero satanismo come molte altre realtà del periodo. La scelta dell’ambientazione, che rasenta il fantasy medievale, è più unica che rara in quel periodo e sarà un’influenza decisiva e assoluta per lo sviluppo di generi come il pagan e il viking metal negli anni novanta. Importantissima, inoltre, la presenza della seconda chitarra di Simon Jones che, intessendo ritmiche chitarristiche d’alto livello -ci troviamo di fronte a un livello d’intricatura di riffs thrash metal inferiore solamente all’istrionico Time Does Not Heal- sulle grandiosi linee di Craske e Negus, concede ad Andy Sneap di concentrarsi principalmente sulle linee soliste. I quarantacinque minuti del disco non possiedono un solo istante di smarrimento o d’indecisione, perfezionando tutto quanto di buono è già stato sentito in History of a Time to Come. Quando parliamo di Dreamweaver, quindi, siamo al cospetto di una vera perla del thrash, lievemente insolita visto lo stampo stilistico del periodo, ma assolutamente da ascoltare per ogni amante del metal in generale. Non fosse per quel “passo falso” del terzo disco, il conseguente scioglimento e l’avversità del fato ci saremmo trovati di fronte a una vera e propria leggenda del thrash metal; come recita il sottotitolo, in ogni caso, l’immagine leggendaria dei Sabbat non è altro che il riflesso del loro glorioso passato. Procuratevelo.
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Un grandissimo album di una grandissima band... ho rispolverato il mio vecchio cd e l'ho riascoltato. Nonostante siano passati gli anni mantiene (e manterrà sempre) il suo fascino! |
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Ne avete recensiti 2\3, band davvero ottima era stata indicata come la nuova promessa della nwobhm, mantenuta per chi tiene al metal, gli altri si arrangino |
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Capolavoro! Apice massimo di una band straordinaria e originale!!! Questo album mi ha fatto sempre impazzire! Tra le cose più belle uscire nel 1989 (e ne sono uscite di belle cose quell'anno...). Peccato che la band non abbia retto alla fuoriuscita di Walkyier... Accontentiamoci di quel poco che ci hanno lasciato. Voto 93 |
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in capolavoro... unici e insuperabili nella loro genialita'. Bei ricordi. io ho il vinile originale. Impensabile per me all epoca che unaband del genere potesse finire nel dimenticatoio. Purtroppo le solite dinamiche interne e il lsuccesso della triade guns, metallica, nirvana con tutto quello che è venuto dopo ha stoppato pure loro. IMMENSO DISCO |
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Questo disco lo scoprii grazie al mio negoziante di fiducia che me lo fece ascoltare definendolo come il nuovo che avanzava. Ed aveva ragione, un album bellissimo, dallo splendido vinile alla musica superlativa. Thrash straordinario ed un cantante senza uguali. Purtroppo sono durati poco, anche se poi Martin ha fondato un`altro incredibile gruppo come gli Skyclad. Capolavoro!! |
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The Nightcomer@ grazie tante anche a te per la segnalazione! Non li conoscevo! |
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Visto che state citando gruppi molto interessanti (anch'io sono un estimatore dei Morgana Lefay), nel mio piccolo cerco di dare un contributo, menzionandone un altro di cui mi pare non si sia ancora parlato: HEXENHAUS. Band svedese in cui ha suonato Mike Wead, successivamente approdato alla corte del RE con i Mercyful Fate. A mio parere meritano di essere conosciuti. |
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herr Julius@ si è bellissimo e quando si riescono a fare confronti positivi tipo ora riesco a riprovare le stesse sensazioni che provavo anni ed anni fa, quando incontravi qualcuno con chiodo e capelli lunghi e c'era subito intesa, all'epoca andava da sé che se ascoltavi metal conoscevi il metal, lo studiavi e lo vivevi con passione. Più gente nuova incontravi e più bands avevi la possibilità di conoscere. Per esempio devo ringraziarti nuovamente perché la band che dici, gli Hell, non li avevo mai sentiti nominare!!!!! Si tratta di un disco facilmente reperibile o bisogna andare a spulciarlo chissà dove? |
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''Symphony of the Damned'' Morgana Lefay fatelo vostro questo stupendo album che io ho con l'altro meraviglioso Knowing Just as I |
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ps sempre sugli atrophy ieri ho dato un occhiata ai 33 giri originali che ho sugli scaffali è il loro ingegnere del suono è il mitico Bill Metoyer che ha lavorato con un sacco di thrash band negli anni 80. Insomma una garanzia di qualità. |
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Hai ragione Samba è bello condividere passioni ed esperienze ed andare a rispolverare nella memoria cose ormai sepolte, ma come l'oro, non perdono il loro valore e non deperiscono. Presto mi dedicherò all'ascolto dei Morgana Lefay visto che la decantazione è tanta. Fa te che ora che mi viene in mente mi ricordo che mi incuriosiva il nome perchè da appassionato di King Diamond pensavo ingenuamente che il nome le fay fosse ispirato ad abigail (il conte De la Fey...la pagina di wikipedia dell' album con la traduzione del concept l'ho scritta io)... Tra l'altro per rimanere in tema Sabbat ho letto l'articolo su Rock Hard (rivista fantastica) sugli Hell, una fantasmatica band che ignoravo l'esistenza che vede tra le file il chitarrista Andy Sneap...devo darci un'ascoltata. |
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Lizard@ colica@ her Julius@ grazie tante per le informazioni sugli Athropy, a questo punto non mi rimane che comprare gli albums! Lizard@ bellissima descrizione della carriera dei MorganaLF! Spero anche altri ragazzi possano leggere le cose che stiamo scrivendo ed interessarsi, la band se lo merita veramente! Anche io li amo un po' tutti, i miei preferiti sono The Secret Doctrine e Maleficium. Lui ha una voce che mette veramente i brividi. Ci metto anche la compilation Past Present Future dove appare prima del remake ufficiale la canzone Symphony of The Damned e la bellissima cover dei Crimson Glory, Lost Reflection! Spero vengano recensiti presto qui su Metallized! Sono infine d'accordo con herr Julius@ c'è veramente tantissimo da riscoprire! Veramente non sono mai riuscito a spiegarmi il non successo di bands come Sabbat, come i Morgana LeFay, come i tedeschi Capricorn (ex Grinder, metallone tedesco tra speed e power) i Grinder stessi. Bands che fanno il culo tranquillamente a tante oggi blasonate ed indiscusse. Sarebbe veramente il caso di tornare a pubblicizzarle in maniera massiccia! |
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...si insomma c'è da raschiare il fondo del barile...oggigiorno è l'opposto perchè oltre la roba vecchia e meno nuova ce n'è un'enormità di nuova...pazzesco stare a dietro a tutto, anzi impossibile |
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Comunque parlando di scena scandinava in generale (e non solo svedese e norvegese) ci sarebbero anche i finlandesi Stone  |
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diciamo che l'unico modo per seguire la scena estrema scandinava pre black e Death è quello di recuperare i demo thrash dei gruppi svedese o almeno trovare i demo su you tube, perché come ho detto una scena thrash in svezia c'era ma era quasi totalmente incentrata sui demo. la Norvegia per quello che so non aveva una scena thrash ne tantomeno punk e pensate che quando tempo fa trovai un gruppo crust norvegese valido rimasi sorpreso!!!. per quanto riguarda gli atrophy , grande band e violent by nature è un disco di buonissimo thrash bay area con una buona produzione. |
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Tucson=Arizona. Pardon, ho scritto texani per errore  |
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Diciamo che il carisma e le capacità tecnico intellettuali di Martin Walkyer sono tali da rendere i sabbat una specie di Mercyful fate, cioè una band eccezionale impreziosita da un frontman guru unico. Infatti l’album successivo non lo acqusitai perché non avevo gradito lo split con il cantante. Ma sono convinto che possa essere un buon disco anche se purtroppo non l’ho mai ascoltato. Mi spiace anche che non vengano citate come influenza da band più cool al momento, è un peccato. Anche a livello estetico secondo me hanno influenzato parecchio altre band, specialmente nordiche. @Samba, gli Athropy sono stati una band di cui mi ero infatuato a fine anni 80. Sono di Tucson, e a quell’epoca mi piaceva la scena dell’arizona (anche perché mi appassiona quella parte di mondo) che includeva anche ragazzi giovani come Flotsam e jetsam e i miei idoli Sacred Reich. Presi i loro due album, molto belli, musica tirata ma bella tecnica e ben suonata. Erano sotto etichetta Roadrunner, quindi non tanto underground. Se ti capita puoi ascoltarti sul tubo Violent by Nature e Socialized Hate. Erano degli studenti e adesso si sono imborghesiti c’è chi fa l’imprenditore, chi l’ingegnere…peccato perché mi erano anche simpatici |
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Mm vedo che avete preso la tangente Morgana Lefay: bellissimi tutti, più o meno, tranne l'ultimo un po' più involuto. Per me imbattibili restano The Secret Doctrine, Sanctified, Maleficium (il più completo ed equilibrato) e The Seventh Seal uscito come Lefay con il cantante e il chitarrista originali. Gli altri fecero uscire un album a nome Morgana Lefay (non male, ma neanche particolarmente interessante) e poi si sciolsero. Dopo un po' cantante e chitarrista ripresero il monicker originale e infatti gli ultimi due dischi (Grand Materia -bello- e Aberrations of the Mind -insomma-) uscirono di nuovo come Morgana Lefay, così come la riedizione del primo introvabile Symphony of the Damned. Grande band, molto molto sottovalutata, ma in effetti direi non thrash puro, più power/thrash. Gli Atrophy sono un'altra grandissima e dimenticata band thrash texana. Due dischi entrambi da avere senza paura e senza rimorsi per quanto riguarda i Sabbat, questo è un disco che semplicemente adoro: personali, carismatici, influenti, senza paura di osare e verso i quali decine e decine di band sono debitrici. Dreamweaver a mio avviso è il loro disco migliore, intricatissimo ed elevato all'ennesima potenza dall'incredibile lavoro di Walkyer ai testi. Questa è gente che meriterebbe di essere sulla bocca di tutti. Ammetto che invece Mourning Has Broken non mi è mai piaciuto, trovo il nuovo cantante assolutamente stucchevole e pesantissimo nell'interpretazione, davvero troppo "caricata" e manierista. Non si sa se voleva essere un incrocio tra Dickinson e Messiah Marcolin o cosa... Ma secondo me rovina completamente tutto l'album al punto da renderlo -a me- inascoltabile. |
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Ed infatti io feci la conoscenza dei MorganaLF in maniera casualissima. Ero in un negozio a cercare un bootleg dei Manowar (concerto al Palatrussardi) ed in sottofondo misero loro, fu amore alla prima botta! Se riesci prova a dare un ascolto a Knowing Just As I, che è quello più vicino al thrash old style, da quello in poi diventano sempre più personali ma se devo dirti non mi hanno mai deluso. Ad un certo punto per litigi interni si dividono e nasce un'altra band (Le fay) dove rimane il cantante. Athropy mai sentiti, come sono? |
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No ragazzi purtroppo le mie conoscenze protoscandinave di fine anni 80 si limitano alle band che ho citato. I morgana li ho sempre sentiti nominare ma non li ho mai avuti per le mani e non li ho quindi mai sentiti. Il gruppo norvegese spiacente ma non li ho mai sentiti. Venticinque anni fa non essendoci youtube o la roba te la compravi o conoscevi qualcuno che te la copiava su cassetta. Quando dovevi e potevi comprare dovevi inevitabilmente fare delle scelte che premiavano uno ma scontentavano l'altro (i gruppi). A quei tempi avevo investito i miei soldi ad esepio oltre che sui Midas Touch sugli Athropy, ma sono stati purtroppo una meteora, peccato. Comunque vedrò anche qui di procurarmi qualcosa, |
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Herr Julius@ quindi penso conoscerai anche i Morgana LeFay, sempre dalla Svezia? band che sapientemente unì elementi prettamente thrash ad altri (come la voce) più classic e power. Un gruppo che sfortunatamente è sempre stato molto sottovalutato. Finirono sotto i riflettori in Italia per un breve periodo con l'album Maleficium (bellissimo btw). Riguardo agli Equinox norvegesi li avevo sentiti nominare prima ma personalmente non li ho mai ascoltati! Grazie dell'informazione, per avermeli ricordati Colica@!!! Per quanto riguarda altre bands thrash dalla Norvegia conosco i Battered... non penso questo tipo di musica abbia mai preso tanto piede li... |
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si cerca su metal Archives probabilmente ti piaceranno se ti piace il thrash abbastanza tecnico ma grezzo (il primo ha un suono bello grezzo). comunque è vero la scandinavia prima che arrivassero i gruppi Death e poi l'ondata norvegese e svedese di black non aveva pressoché gruppi estremi, fatta eccezione per l'hardcore in svezia e ovviamente i bathory e mayhem, |
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No mi spiace ma non ho mai sentito nominare gli Equinox. Da appassionato di Scandinavia anche da ragazzino non mi ricordo gruppi metal scandinavi riconducibili in qualche modo alla scena estrema a parte i sottocitati Midas Touch. Chi ascoltava Thrash/speed spesso aveva passione anche per King Diamond (DK) e Candlemass (stoccolma). Poi c’erano ovviamente i Bathory (Stoccolma) che facevano un thrash che era poi la prima cellula embrionale di black metal scandinavo assieme ai norvegesi Mayhem di Deathcrush e i mai troppo osannati danesi Artillery. Questi sono gli unici gruppi nordici che rammento a fine anni 80 prima dell’esplosione Death/black, ma questo è un altro discorso. E dire che prendevo tutti gli HM e i Metal shock, però dalla Norvegia all’infuori dei Mayhem non ricordo nulla. Comunque vedrò di cercare qualcosa in rete su questo gruppo. |
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gli equinox li conoscete? sono norvegesi e di thrash norvegese ne conosco poco, comunque sono buoni io ho ascoltato il primo album che è dell'88 se non mi sbaglio ma hanno fatto altra roba dopo. |
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Dei Midas Touch ho il debut (unico penso) in 33 su Noise records e credo sia abbastanza raro. Ricordo che ho acquistato l'album perchè amavo e amo i paesi nordici (quindi perchè erano svedesi come i miei idoli dell'epoca i Candlemass) e perchè la foto dietro ritraeva i ragazzi della band con tirata thrasher (scarpe alte da basket, jeans stretti strappati, chiodo) in mezzo alla neve svedese. Una foto veramente bella che mi ha attirato. Comunque della band faceva parte Patrik Wiren che poi formò I misery Loves Co, un ottima band di metal moderno. Comunque rimanendo in tema british le band inglesi non mi hanno mai attirato tanto, forse anche perchè all'epoca la mia passione era il cosiddetto Techno Thrash. |
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Herr Julius@ si erano molto vicini ai Venom e penso fossero x quei tempi tra gli unici che potevano avvicinarsi alla violenza dei loro shows dal vivo (inglesi dico). I Midas Touch li conoscevo ma non ho mai avuto nessun album, purtroppo, ho solo due canzoni su una compilation della Noise! |
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Gli Atom Kraft erano stati attenzionati perchè support act dei venom nel tour di Possessed, questo lo ricordo bene. Le prime band scandinave black death sono derivative della fine del thrash convenzionale...death metal svedese (entombed left hand path), black metal (mayhem death crush, bathory). In america stessa cosa con death metal da una parte (possessed, death, obituary,morbid angel) e Pantera/sepultura/machine head dall'altra. Per un valido platter thrash svedese consiglio freddamente (retro copertina in mezzo alla neve) Midas Touch (presage of disaster) etichetta Noise records. |
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@ Samba: all'epoca ebbi inizialmente problemi pure con dischi del calibro di Dimension Hatross (cito il primo che mi viene in mente), sempre derivanti dall'originalità dei contenuti; tale aspetto spiazzava l'udito (tarato su coordinate diverse ed allineate, più o meno inconsapevolmente, sulla media del periodo), oltre a richiedere maggior impegno durante l'ascolto e una certa predisposizione ad accettare le novità, che in certi casi rivalutiamo solo sulla distanza (per fortuna non sempre). Di Dreamweaver mi colpì subito la veste grafica, decisamente diversa da quella proposta dalla totalità delle bands thrash contemporanee: il resto lo fece la voglia di approfondire.  |
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Disco che non può mancare negli scaffali per chi ama alla follia il filone THRASH METAL. CAPOLAVORO |
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Purtroppo come per la gran bretagna ha pesato moltissimo come dicevo l'ombra di bands classiche (ma ovviamente anche punk) così in Scandinavia i movimenti Death, prima e Black dopo hanno fatto lo stesso. penso che veramente sia per l'inghilterra che x la scandinavia il movimento thrash sia stato sempre di nicchia nonostante entrambe avessero avuto gruppi veramente invidiabili. In Inghilterra per esempio come non parlare degli Atomkraft (dove militava Dolan poi entrato nei Venom)! Se riuscite date un ascolto a Future Warriors del 1985! |
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è vero questo scambio di influenze con punk/hardcore d'altronde la nascita del death svedese a fine anni 80 coincide con il debut degli entombed su etichetta earache che aveva visto in concomitanza l'esplosione delle band grindcore...su tutte ovviamente Napalm death, Terrorizer e Carcass. Tra l'altro molte delle band svedesi primordiali erano proprio di stoccolma e uscivano sempre dall'house of kicks...chissà magari erano gli stessi Johan Edlund o Mike Akerfeldt o Anders Nystrom a tentare di vendere il loro demo a noialtri... |
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che poi ti dirò di più sul thrash svedese , cioè che la cosa che mi è sempre piaciuta dei gruppi thrash o Death svedesi è che molti di loro arrivavano dal punk tipo gli agony che suonavano punk , idem gli hatred che erano il famoso gruppo hardcore asocial. comunque la scena thrash svedese per me è rimasta in ombra per 2 motivi principali e cioè il periodo in cui molti di questi gruppi venivano fuori, che era decisamente a favore del Death metal (giustamente anche percarità) e poi il fatto che molti dei gruppi che ho tirato fuori erano bravi si ma non avevano una loro personalità e tendevano a rifarsi troppo al thrash americano tipo testament Exodus e alla roba tedesca tipo kreator e destruction. da una parte molti si erano rotti le palle di sentire l'ennesimo gruppo che suonava come i testament per cui non fu mai preso seriamente il thrash svedese, al contrario del punk che li ha attecchito molto come il Death. |
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So di cosa parli...nel 1990 a Stoccolma in vacanza andavamo spesso all House of kicks che era il cuore della nascente scena Death. Mi ricordo un paio di volte un paio di personaggi ci propose dei demo ma noi nulla.ancora c si chiede chi potessero essere...il bello di quei tempi e di quelle scene è che non ci si rende conto di quello che si sta vivendo |
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no ma io mi riferisco ai demo, in svezia prima che sbucassero fuori i vari nihilist , carnage ecc c'era una discreta scena thrash con gruppi come agony, hatred, damien, tribulation, hyste'rial, fallen angel , mefisto, mezzrow ecc e molti di questi gruppi fecero solo dei demo nella fine degli anni 80 , solo alcuni di loro arrivarono a fare un lp. tutti questi gruppi erano validi ma dato il periodo (fine anni 80) il thrash stava iniziando a essere filato meno dato l'arrivo del Death e quindi molti di questi gruppi si sciolsero agli inizi dei 90. ecco perché dico che anche la scena thrash svedese purtroppo per varie ragioni non fu presa in considerazione. |
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A dire il vero a parte bathory l unica band scandinava che rammento degna di nota sono i midas touch del poi membro dei misery loves co patrik wiren. Ma penso non li conosca nessuno. Poi c erano i mayem di deathcrush che all epoca era considerato thrash. Per chi l ha vissuta l epoca era solo americana e tedesca. Che poi ci siano stati gruppi validi altrove indubbiamente. |
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ma forse è una cosa mia ma la scena thrash inglese è molto spesso messa da parte, schiacciata da quella americana e tedesca. ed è un peccato perché ci sono un sacco di bei gruppi thrash inglesi , ma forse credo che a l'Inghilterra molti associano di più il punk e il metal più classico mentre invece c'è tanta roba estrema valida. un esempio era anche la scena thrash svedese che fù messa parecchio in ombra e che ebbe la sfiga diciamo di uscire verso la fine degli 80 in pieno periodo Death. |
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herr Julius@ la penso esattamente come te. Non so poi se sai come è andata a finire la storia di Martin W. musicalmente... una delle più tristi in assoluto, purtroppo. L'Inghilterra per quanto riguarda la propria scena ha avuto una grandissima sfortuna, quella legata a giganti tipo Maiden, Sabbath e Judas Priest. Per quanto abbia avuto tantissime bands che come dici nel caso dei Sabbat stavano già all'epoca un passo avanti e molto probabilmente ancora oggi lo sono, queste ultime sono state sempre messe in ombra dalle più grandi. Gli stessi Venom (di NewCastle anche loro poi per coincidenza...) per quanto importanti e fondamentali per una bella fetta del genere, non hanno mai goduto veramente del seguito che avrebbero meritato. Andando a monte degli Skyclad se parliamo di bands che furono influenzate dai Sabbat vorrei ricordare anche i micidiali Ragnarok (UK) che avevano i testi in sassone ed erano veramente dei pionieri di un certo tipo di musica (si parla del 1988!). Anche loro attraversarono delle situazioni che definire assurde è anche poco e poi il nulla. The Nightcomer@ assolutamente non sono di facile assimilazione, ricordo appunto che anche io notai immediatamente la differenza con i prodotti che andavano per la maggiore all'epoca e per me fu una spinta in più per tentare di capirli meglio. Eccola una band che dovrebbe stare nei Big 4 ma vabè, è utopia  |
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Questo e History..sono da avere. |
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This desolate coastline… it offers cold comfort very little more than the sky for a blanket, the earth for my bed… L’attacco di Do dark Horses dreams or nightmares è di un’epicità assoluta, questa strofa è la mia preferita del platter anche se mi ripeto, il picco dell’album è la ballata acustica. A livello di testi penso sia una delle opere più complesse che siano mai realizzate in ambito musicale e il risultato è stupefacente. Il buon Martin si può tranquillamente definire una mente superiore e sicuramente oltre a tanta cultura c’è tanta ma tanta passione per la letteratura e la storia antica. Un prodotto come questo dovrebbe essere preso in considerazione dai più giovani perché molte delle subculture + o meno estreme attingono da qui…viking, black, folk, medieval...c’è un po’ di tutto. La registrazione scadente può far storcere il naso ai più giovani ma ricordatevi che personaggi come il vecchio thrasher Fenriz devono molto della loro fortuna e della loro ispirazione a band e dischi come questo. Tra l’altro all’epoca c’erano band che erano semplicemente avanti e il bello è che sono o sarebbero avanti ancora oggi: su tutti Sabbat, Coroner, Voivod, Celtic Frost, Bathory. |
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Altro album che ho visto uscire, altra gemma rispolverata. Acquistai il disco appena uscì, considerato che avevo tanto apprezzato il precedente, ma ammetto di non averne subito compreso la portata all'epoca, proprio in virtù delle sue caratteristiche distintive non comuni, se rapportate alle altre releleases in ambito thrash. Da un lato ne apprezzavo l'originalità e la profondità dei contenuti (quando vidi le lyrics rimasi di stucco, al punto da pensare "ma come farà il buon Martin a ricordare quei testi in sede live?"), dall'altro però faticavo a costruire un feeling con la proposta musicale. Talvolta questo processo avveniva proprio con dischi di grande valore, che necessitavano (almeno per me) di un'assimilazione graduale. Poco da aggiungere su recensione e commenti (in gran parte condivido le riflessioni), questa è storia! P.S. Anche a me piacciono molto i mitici Skyclad. |
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@Samba I miei gusti sono assolutamente misti e spaziano ora in tutto l’universo hard’n’heavy, però da giovane ero soggetto ad innamoramenti frequenti e, dopo la prima fase prettamente classic metal di circa 5 anni, e la successiva sbandata thrash di altri 6, ho abbandonato i percorsi delle thrash band negli anni 90 perché i cambiamenti stilistici che si evidenziavano non li avevo capiti ed apprezzati, tranne alcune eccezioni. Nella prima metà degli anni 90 entrai in fissa per altre band e di conseguenza trascurai quelle ascoltate fino ad allora…diciamo che le thrash band di cui si parla le ho riapprezzate appieno nei primi anni 2000 perché le novità di quella decade non mi hanno mai fatto venire la pelle d’oca. Un po’ di ripasso ci sta… |
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A proposito, scusate, qualcuno di voi ha il vhs di The End Of The Beginning? Sapete se è mai stato ristampato in dvd? su internet trovo informazioni abbastanza discordanti |
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Da li in poi non a caso scioglimento, talmente gli avevano fatto terreno bruciato attorno. Mi è sempre dispiaciuto molto. Spero appaia presto qui su Metallized la recensione, oggi a distanza di tempo sarei curioso di sapere cosa ne pensano le persone, secondo me è uno di quegli albums da rivalutare... |
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@Samba, infatti come dici furono proprio MASSACRATI in un modo (per me) troppo pesante ed immeritato. |
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Herr Julius@ Ahhh capito! Io invece sono sempre stato più o meno un tipo di ascoltatore "misto". Sebbene conservatore per certi aspetti devo dire che gli Skyclad per quanto riguarda i Sabbat sono stati in quel periodo di cambiamenti l'evoluzione più naturale e matura possibile. Dal primo in poi l'attitudine thrash ha sempre più lasciato il posto a quella folk che comunque non ha fiaccato per nulla le atmosfere e l'impatto della band, al contrario anzi, secondo me. Se puoi cerca di prenderli, specialmente Silent Whales Of Lunar Sea che è qualcosa di veramente spettacolare e che considero come il capolavoro della band. Da quello in poi il suono si fece più morbido abbandonando del tutto la parte "dura" delle origini. Poi quando MW mollò smisi di seguirli. Poi fammi sapere che ne pensi! P.s. su Wayward Sons c'è quella stupenda ballad Moongleam and Meadosweet che ancora amo alla follia e a cui penso i Blind Guardian si siano ispirati moltissimo nella loro svolta medievale. DeeDeesonic@ ti dirò, a me Mourning Has Broken non dispiace per nulla e me lo ascolto ancora spesso e volentieri! Certo, con Walkyier sarebbe stato un altra cosa ma vabè. La critica li massacrò così tanto che nemmeno lo ristamparono come fecero invece con gli altri due  |
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Ma scusate, solo io considero MHB un buon album al di là di tutta la merda che si è preso dalla critica? |
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mi piacciono ma ho solo il primo album...purtroppo sono uno di quelli che negli anni 90 ha subito parecchio il colpo della fine del thrash come lo avevo amato...mi sono messo ad ascoltare hard'n'heavy, soundgarden, eppoi i dream theater che mi hanno aperto il mondo del prog. Insomma i derivativi del thrash li ho mollati per un pò. Comunque seguiroò il tuo consiglio e andrò alla scoperta anche degli altri album. |
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Herr Julius@ ah sicuramente una delle copertine più belle!!! Martin W. uno degli scrittori di testi più dotato ed intelligente mai apparsi in musica. Si nota specialmente nei testi degli Scyclad dove tramite giochi di parole riesce a dare allo stesso testo anche tre significati diversi!Ti piacciono anche gli Skyclad, a proposito? Perlomeno quelli del periodo immediatamente successivo ai Sabbat? |
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il suono non perfetto forse è un valore aggiunto di questa opera. Parlare di thrash per questa gemma è limitativo perchè il concept e i testi sono qualcosa di veramente ambizioso ee ben fatto e occorre oltre, ad una certa cultura che M walkyer ha e aveve, la capacità di assemblare il tutto. All'epoca non c'erano gli Mp3 ed io ho ascoltato quell'opera per mesi seguendone i testi ed è fantastico vedere che sono tutti rigorosamente in rima oltre che chilometrici. La baallata medievale Advent of insanity è la perla dell'album quando ancora i blind guardian eerano una thrash band. Ps se vogliamo dirla tutta su come amo questa band e questo disco ho tatuato sulla spalla il disegno medievale del disco... |
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Monky@ sono d'accordo al 100% con il discorso che fai. Inoltre appunto albums come questo secondo me devono essere ascoltati tenendo conto del periodo in cui uscirono. Non si può liquidare Dreamweaver, History Of A Time To Come e il primo degli Skyclad (Wayward Sons Of Mother Earth) che fu una naturale evoluzione del discorso iniziato con i Sabbat comparandoli con la risoluzione sonora che va per la maggiore oggi e dicendo che avevano brutti suoni o che la voce era registrata male. Secondo me giudizi simili denotano ascoltatori che non hanno mai fatto un serio lavoro di ricerca a ritroso dal momento in cui hanno cominciato a seguire il genere. Ci sono persone che per motivi anagrafici hanno cominciato ad ascoltare metal prima di altri e sono arrivati ad oggi. L'evoluzione musicale e sonora insomma se la sono vista tutta e quindi si ha coscienza di un filo logico. il ragazzo che inizia ad avvicinarsi oggi al metal, come fai ben notare, è ovvio che si avvicinerà ai nomi più grandi in primis e poi inizierà ad andare indietro fino alle origini e quindi arrivare ad una comprensione globale e più o meno chiara. Fare salti illogici tipo che ne so, primo album metal ascoltato The Gathering dei Testament e secondo Dreamweaver dei Sabbat e poi sparare a zero pensando di avere un quadro completo della situazione è veramente infantile oltre che molto limitato. |
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Rendiamoci conto anche di una cosa: la scena thrash inglese è sempre stata meno sotto i riflettori, si parla sempre della Germania o della Bay Area quando viene in mente il thrash. Certamente questi sono stati i micromondi cardine del genere, ma ci sono stati ottimi gruppi anche i zone meno sposorizzate come appunto l'Inghilterra, la Danimarca o la stessa Italia. Sulla Noise è vero quel che viene detto, ottimi talent scout, avevano un roster da fare spavento (Helloween, Coroner, Gamma Ray, Celtic Frost, Voivod, Deathrow eccetera) però le stesse band successivamente si sono lamentate del comportamento della label, che ad oggi è fallita e certi dischi sono poco diffusi anche per quello. |
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Secondo me dipende da come una persona intende la musica. Parlando strettamente di metal è praticamente scontato che un ragazzino che s'avvicina a tale musica passi dai Metallica: sono i più conosciuti, li si vede dappertutto e la maggior parte della gente li consiglia come "primo ascolto". Tuttavia, soprattutto con i mezzi di comunicazione che esistono al giorno d'oggi, è molto più facile conoscere band che un tempo si trovavano solamente in qualche scaffale polveroso di un negozio di dischi fornitissimo. Se uno ama il thrash metal, può partire dai metallica, poi basta che apra youtube per trovare intere schiere di album interi di band molto meno blasonate. Se non ci si pongono limiti, cominciando a 14-15 anni ad ascoltare thrash metal, quando si arriva a 20 si ha già una cultura musicale che comprende i Sabbat come uno dei tanti punti fissi del genere. Il problema è che certe persone intendono metallica=thrash e lì si fermano, pur reputandosi degli espertoni in materia. |
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Si anche questo è vero, sotto questo punto di vista magari noi siamo stati più fortunati a riuscire a mettere le mani subito su certi prodotti quando erano freschi freschi. Però boh vedo in giro veramente tanta, troppa staticità, poca apertura mentale verso le realtà che non sono "dominanti". Pensa che mesi fa mi capitò di parlare con un tipo che se ne uscì con "ho provato ad ascoltare i Sabbat ma hanno suoni penosi"  |
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O forse sono troppo giovani per farsi una cultura musicale ci vuole comunque tempo.io l album l ho comprato all epoca... |
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deedeesonic@ non solo tua veramente stavano un oasso avanti! |
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Un gran gruppo, anche questo (purtroppo), sottovalutato.(Personalissima opinione). |
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Herr juius@ i Metallica sono un signor gruppo, il problema è che tante persone si fermano appunto solo al signoraggio dimenticando che c'è dell'altro in giro. nel 2007 a Bergen i Sabbat diedero vita ad uno show -da paura- all'Hole In The Sky Festival a Bergen. Le persone che si concentrano solo sui metallica (questo era il senso del mio intervento) in bene o in male, tralasciando realtà tipo quelle dei Sabbat, molto probabilmente della musica metal in generale non hanno capito un cazzo. |
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meglio ai metallica che ad amici o a gigi d'alessio... |
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Album spettacolare. Sia a livello di musica che di liriche. Il libro da cui l'album è ispirato è un capolavoro. 6 commenti? Vaffanculo va, il prossimo che dice che si da troppa importanza ai Metallica lo rintraccio e gli vado a pisciare sulla maniglia della porta di casa. |
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comunque senza nulla togliere al valore qualitativo e storico della band, è bene ricordare che la band albionica s'è imposta all'attenzione all'epoca, a differenza degli altri gruppi inglesi citati, soprattutto in virtù del fatto che erano in scuderia noise. Io ricordo benissimo che all'epoca quando si prendeva un 33 noise records si guardava le novità pubblicizzate nella copertina interna...quasi sempre la band in questione veniva attenzionata dai thrasher e di conseguenza nasceva il mito. Spesso un disco attirava a pelle già dalla copertina, la tedesca Noise era veramente abile nel fare da talent scout e promuovere i suoi cavalli da corsa. Ricordo ad esempio la stessa cosa per il disco dei tankard (chemical invasion) che era considerato di culto...il precedente zombie attack era considerato introvabile e i fortunati possessori erano invidiati e corteggiati per avere la preziosa copia in cassetta. |
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4
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album eccezionale di una band eccezionale! concordo sulla recensione e voto! |
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un capolavoro eccezionale. Ce l'ho in disco originale comprato quando uscito, testi pazzeschi chilometrici, un concept bellissimo, pieno di dialoghi tra i personaggi in stile King Diamond. L'unico difetto è la registrazione un po confusionaria e compressa, ma l'album è veramente avanti e diverso da qualsiasi altro prodotto |
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anche per me Sabbat - Dreamweaver è un capolavoro del Thrash insieme a Hystory of a Time to Come. Sabbat - Dreamweaver VOTO: 94/100 |
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1
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Comprai questo disco quando non sapevo ancora cosa fosse il Metal. Lo vendetti il giorno dopo. Mannaggia, ma un voto così alto non me lo aspettavo. Già quando lo riascoltai comunque lo apprezzai parecchio. Prima o poi lo riprenderò. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The Beginning of the End 2. The Clerical Conspiracy 3. Advent of Insanity 4. Do Dark Horses Dream of Nightmares? 5. The Best of Enemies 6. How Have the Mighty Fallen? 7. Wildfire 8. Mythistory 9. Happy Never After
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Line Up
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Martin Walkyier (Voce) Andy Sneap (Chitarra) Simon Jones (Chitarra) Fraser Craske (Basso) Simon Negus (Batteria)
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RECENSIONI |
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