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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 5140 letture )
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Dopo aver chiuso con band promettenti del calibro di Before the Dawn e Black Sun Aeon, il valido polistrumentista Tuomas Saukkonen si da alla carriera solista, omaggiando la fredda terra della Finlandia con Winterborn, un connubio di tutti gli elementi e le sfumature che negli anni hanno definito un genere a sé stante, che è il death di fattura scandinava. Arricchito da tutti gli elementi più importanti del sound del migliore melodic death, Winterborn viene registrato con il monicker di Wolfheart, utilizzato da almeno altre dieci band in tutto il mondo ma mai più adatto come in questo lavoro. A fare da sfondo, la valida Violent Journey Records che accoglie nel suo folto roster Tuomas Saukkonen, pubblicizzando il suo lavoro come uno dei migliori dell’anno.
In effetti, le nove tracce di Winterborn sono magistrali, a dir poco. Maestose, perfettamente equilibrate, adatte a stare insieme in quei cinquanta minuti circa di death melodico, reso molto originale da influenze doom e folk che calzano a pennello. Tuomas Saukkonen fa tutto da solo e lo fa veramente bene: dalle chitarre ritmiche (per gli assoli si fa aiutare da Mika Lammassaari degli Eternal Tears of Sorrow) al basso, alla batteria che si limita a fare da sfondo alle atmosfere create dalla sei corde e dalle tastiere, ed ultimo ma non ultimo la voce, un growl speech gutturale e rauco tendente allo scream, gelido come l’intera composizione. L’atmosfera predominante è costruita sul connubio di arpeggi in clean, tastiere delicate e mai invadenti, per la maggior parte rappresentate da un solo strumento per volta, strings ensemble di sottofondo o violino, e fraseggi di chitarra in overdrive ibridi di neoclassicismo e di quel folclorismo che ci immerge in lande di neve desertiche con lupi bianchi che ci attorniano. L’opener The Hunt, Routa pt. 2 o Chasm sono di questa caratura, e si presentano come le canzoni più orecchiabili e godibili anche da parte di chi non apprezza così tanto il death. Death che è pur sempre presente, in maniera massiccia, in tracce come Strength and Valour, o la potente Ghosts of Karelia, canzoni che spezzano in maniera decisiva la componente melodica dell’album, e variano ulteriormente il songwriting. La produzione è molto curata. Ogni strumento ha il suo spazio all’interno delle canzoni, e nessuno è messo troppo in risalto rispetto ad un altro. Il suono delle chitarre in clean rasenta la perfezione, mentre in overdrive si sente qualche leggera imperfezione, accettabilissima in un album d’esordio. Stessa cosa nella voce, che a volte tende a confondersi con gli altri strumenti.
Winterborn è un album gradevole che merita di essere ascoltato tutto d’un fiato, più e più volte, e che lascerà l’ascoltatore cristallizzato all’interno di una grotta di stalagmiti e stalattiti, fredda come lo è il sound di Wolfheart. Veramente un gran bel lavoro.
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12
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A me invece mi fa impazzire l'ultima, ovvero "Breathe ". Piccolo grande capolavoro! |
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11
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Routa pt.2 è una canzone strepitosa,la migliore del lotto! |
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10
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Aswcoltato e devo dire che è proprio un album brillante,molto nordico,mi ricorda cose degli ultimi miei adorati Edge of Sanity,ottimo! |
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9
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Disco molto interessante. Sulla base del mio gusto personale, direi che se la gioca con Beyond dei citati Omnium Gatherum. Concordo con il voto dato nella recensione. |
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8
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Davvero un bel disco. Non ne sentivo di così belli e coinvolgenti da perecchio tempo. Complimenti davvero! Voto molto alto, ovviamente  |
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7
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Veramente notevole. I nomi citati nella recensione erano di sicuro interesse ed infatti il songwriting è azzeccato e le composizioni sono decisamente belle. Routa Pt. 2 il pezzo più affascinante dell'intero album ma gli altri sono solo poco sotto. Un'altra ottima release di un ottimo 2013. Grazie a Monsieur Black Face per la segnalazione. Au revoir. |
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6
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Carino, niente male, condivido con red rainbow il fatto che sia superiore a Beyond...però, purtroppo, citando Enry sempre nella rece degli Omnium Gatherum, "Il problema (mio) è che dopo così tanto tempo riesco a entusiasmarmi solo per i capolavori, il buon disco mi piace, lo ascolto ma sul lungo periodo tende a calare"...dopo 22 anni di metal vorrei entusiasmarmi di più, ma ci riesco solo davanti al discone...cmq buon gruppo e bravo Tuomas |
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5
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Bello, davvero bello, ormai Saukkonen trasforma in oro tutto ciò che concepisce (se posso aggiungere qualcosa alla rece spenderei una nota di merito per la coppia Gale of Winter/Whiteout, perfette per l'equilibrio tra "cavalcate" e aperture melodiche) .... nella sfida tra le melodeath uscite 2013, a costo di rischiare la lapidazione, lo dichiaro ufficialmente una spanna sopra il tanto celebrato Beyond dei "fratelli di landa" Omnium Gatherum  |
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4
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Ero curioso di vedere cosa sarebbe uscito dalla decisione drastica di Tuomas e devo dire che l'ho trovato piacevole. |
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3
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ho avuto modo di ascoltarlo e devo dire che mi è piaciuto molto... |
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2
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La rece mi ha conquistato,da acoltare! |
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1
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Interessante, sarà da ascoltare! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The Hunt 2. Strenght and Valour 3. Routa Pt.2 4. Gale of Winter 5. Whiteout 6. Ghosts of Karelia 7. I 8. Chasm 9. Breathe
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Line Up
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Tuomas Saukkonen (Tutti gli strumenti)
Musicisti Ospiti: Mika Lammassaari (Chitarra)
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