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KATATONIA + AGENT FRESCO + VOLA - Alcatraz, Milano, 10-10-2016
15/10/2016 (2018 letture)
Era dal 2012 che i Katatonia mancavano dall'Italia, un'assenza lunga, ma tutto sommato comprensibile, specie visti i tempi mediamente lunghi tra un disco e l'altro e soprattutto un'attività live piuttosto moderata se confrontata a quella di altre band di simile importanza. Con queste premesse era praticamente impossibile mancare all'unica data italiana del tour di supporto a The Fall of Hearts, specie visto anche il livello proprio dell'ultima fatica della band di Stoccolma.
Arriviamo a Milano in un Alcatraz che va lentamente affollandosi nel tardo pomeriggio, i cancelli si aprono con puntualità rivelando l'allestimento già terminato del palco più piccolo, su cui da lì a poco sarebbe salito il primo gruppo.


VOLA
L'onere e l'onore di aprire la serata tocca ai danesi Vola, giovane quartetto di Copenaghen che ha debuttato nel 2015 con il disco Inmazes.
I ragazzi capitanati dal cantante e chitarrista Asger Mygind, iniziano ad esibirsi di fronte ad un pubblico ancora non particolarmente folto, ma comunque attento a decifrare la loro proposta, che classificherei come un mix molto moderno di elementi progressive e d'atmosfera intervallati da inserti ritmici più diretti e piuttosto pesanti nella scelta dei suoni. Grande spazio hanno i sintetizzatori (di cui si occupa Martin Werner) che ricreano con i loro diversi strati (anche pre-registrati) atmosfere vagamente oniriche. Nicolai Mogensen e Felix Ewert a basso e batteria garantiscono sempre il giusto apporto ritmico, sia nei momenti più rarefatti che in quelli più pesanti e "claustrofobici", con solo qualche lieve imperfezione proprio del drummer rispetto alle basi nelle canzoni conclusive. Le parti di chitarra di Asger tendono molto a perdersi nel mix, ma la prova vocale è tutto sommato onesta, grazie ad un pulito etereo parecchio effettato.
Da rivedere invece la presenza scenica (piuttosto statica) e delle presentazioni molto stringate, in ogni caso la prova dei Vola è stata un onesto antipasto.

AGENT FRESCO
Considerando l'assodato valore storico degli headliner, la vera sorpresa della serata sono stati assolutamente questi quattro ragazzi di Reykjavík. Bastano infatti poche note per mostrare il livello e la professionalità di questi islandesi, attivi dal 2008 e già autori di tre full-length (Lightbulb Universe, A Long Time Listening e Destrier), che li hanno rapidamente resi una delle band più interessanti provenienti dalla terra dei ghiacci.
L'attenzione del pubblico viene rapidamente catalizzata dal cantante Arnór Dan Arnarson, che si dimostra un frontman tanto scatenato durante la performance, quanto pacato e gentile nelle presentazioni dei pezzi. La sua prestazione vocale è senza imperfezioni, con un falsetto estremamente gradevole alternato a rari, ma intensi, momenti di scream effettato. Þórarinn Guðnason si alterna tra chitarra e tastiere dimostrando nelle parti suonate quanto sia vario il sound della band, che spazia dal pop al metal passando per momenti più classificabili come alternative o addirittura post rock (specie nei momenti più atmosferici). Al basso Vignir Rafn Hilmarsson dimostra tutta la sua versatilità (tanto da abbandonare anche a tratti lo strumento principale per dedicarsi ad un synth analogico) con linee mai banali, mentre Hrafnkell Örn Guðjónsson dietro le pelli è autore di una prova frizzante e pulita.
Magnetica la resa di pezzi come Howls o Dark Water e in generale di tutte le canzoni che si sono susseguite in un concerto che ha tenuto tutto il pubblico incollato al palco.
Dopo questa serata avranno più di un nuovo fan.

KATATONIA
Nonostante il concerto non sia andato sold out, la sala dell'Alcatraz è quasi piena nel momento in cui si spengono le luci per nascondere l'arrivo sul palco della band svedese. Senza tanti fronzoli e introduzioni, i Katatonia partono subito con Last Song Before the Fade, estratta dal nuovo The Fall of Hearts. I suoni appaiono da subito abbastanza bilanciati (almeno dalla nostra posizione), con solo una delle chitarre leggermente più bassa delle altre a livello di volumi.
La voce di Jonas (che ormai si esibisce solamente come cantante) appare ancora momentaneamente fredda, ma migliorerà con le canzoni successive, garantendo una prova non a livello dell'incisione su cd ma assolutamente valida ed emotivamente molto intensa. Ci si muove poi subito a The Great Cold Distance (l'album più visitato in scaletta insieme all'ultimo lavoro) con la stupenda Deliberation che ci indirizza fin da subito sulle coordinate di un concerto che alternerà molti pezzi nuovi a grandi classici (si tornerà anche indietro fino a Discouraged Ones con pezzi come Saw You Drown). L'esperienza e le capacità tecniche del gruppo non sono mai state in discussione, eppure già dalle prime canzoni è difficile non notare la bravura del batterista Daniel Moilanen (che ha sostituito lo scorso anno Daniel Liljekvist), precisione, compostezza, pulizia e soprattutto una mano pesante che esalta a meraviglia le ritmiche lente dei Katatonia, contribuendo insieme al basso a mettere in piedi una sezione ritmica davvero efficace. Niklas Sandin infatti, oltre a proporre un'esecuzione senza sbavature con il suo Fender (sempre ben udibile), è anche uno dei membri più attivi nell'interazione con il pubblico, che lo segue come nemmeno si farebbe con un carismatico direttore d'orchestra. Scorrono Dead Letters e Day and Then the Shade, per arrivare alla micidiale accoppiata Serac (uno dei pezzi più riusciti di The Fall of Hearts) e l'immancabile Teargas.
La voce di Jonas va per fortuna scaldandosi, riuscendo a raggiungere il massimo dell'estensione del suo range baritonale, e tra una canzone e l'altra dimostra apprezzamento per la reazione intensa del pubblico di Milano. Difficile non parlare anche dell'ottimo lavoro alle chitarre di Anders, sempre concentrato su ritmiche ed arpeggi, e del neo-acquisto Roger Öjersson, che riproduce in maniera più che fedele tutte quelle parti soliste che rendono ancora più intensi i brani dei Katatonia. Criminals e la già citata Saw You Drown ci riportano indietro a Viva Emptiness e Discouraged Ones, ma è dal primo che poi i Katatonia pescano poi una Evidence che ammalia letteralmente i presenti.

Be still for a moment
Everything depends upon you
If you die I will die too


A Soil's Song segue poi Old Hearts Fall, che nonostante sia estratta dall'ultimo lavoro coinvolge e fa cantare il pubblico come fosse un pezzo di quindici anni fa. Dopo incursioni verso Tonight's Decision, Night is the New Day e ancora altri estratti da The Great Cold Distance (che in questo periodo è stato anche portato per intero in uno show speciale con orchestra tenutosi presso l'antico anfiteatro romano di Plovdiv, in Bulgaria) i Katatonia abbandonano il palco, pronti ad essere richiamati da un pubblico non ancora pago.
L'encore non si fa attendere e completa il concerto con brani immancabili come Ghost of the Sun, My Twin, Lethean (unica più recente tra le quattro) e July.
Si chiude così un concerto estremamente intenso, che ha credo lasciato i presenti soddisfatti e con quella sensazione di leggerezza che solo l'immedesimarci con certa musica riesce a darci.

So how come you invited me too
You knew I wanted you
You glide above
So this night belongs to you


SETLIST KATATONIA
1. Last Song Before the Fade
2. Deliberation
3. Serein
4. Dead Letters
5. Day and Then the Shade
6. Serac
7. Teargas
8. Criminals
9. Saw You Drown
10. Evidence
11. Soil's Song
12. Old Hearts Fall
13. For My Demons
14. Leaders
15. In the White
16. Forsaker

---- ENCORE ----
17. Ghost of the Sun
18. My Twin
19. Lethean
20. July



Tutte le foto a cura di Giada Boaretto "Arianrhod"



terzo menati
Lunedì 17 Ottobre 2016, 21.06.52
13
Il video di shifts unito alla bellezza del pezzo e' tristissimo e commovente
Aske
Lunedì 17 Ottobre 2016, 21.02.21
12
Anche io adoro Shifts e speravo la facessero, ma sapevo che era una speranza vana, ahimè. è un tocco di classe APRIRE il concerto con the LAST song before the fade
Xxx
Lunedì 17 Ottobre 2016, 20.45.23
11
I katatonia hanno commesso 2 errori per me imperdonabili! 1) non hanno suonato shifts, che aspettavo modello messia 2) non hanno aperto il concerto con takeover! Passi il problema n. 2, ma il primo me lo sono legato al dito.... Adoro quella canzone!
gamba.
Sabato 15 Ottobre 2016, 19.55.04
10
per me gli agent fresco hanno confezionato una ottima prestazione live, è stato un piacere ritrovarmeli ad aprire i katatonia proprio due mesi dopo aver scoperto destrier. riguardo la voce, ho avuto la stessa identica impressione che mi ha dato il cantante dei leprous un anno fa a milano, pensavo non ce la facesse ad arrivare fino alla fine, due voci che vanno molto in alto col falsetto e che chiaramente su quelle note a lungo andare si affievoliscono non poco, ma poi generalmente ha toppato molto poco. riguardo il pubblico per i katatonia, l'ho trovato tutto meno che statico, eran tutti impegnati a cantare, davanti.
d.r.i.
Sabato 15 Ottobre 2016, 16.29.02
9
@LAMBRUSCORE: ovviamente
LAMBRUSCORE
Sabato 15 Ottobre 2016, 16.15.21
8
@d.r.i. "...statico per ovvi motivi.." , intendi causa senilità??? =D
d.r.i.
Sabato 15 Ottobre 2016, 15.24.58
7
Io ero alla transenna, statico per ovvi motivi con i primi due gruppi anche se con il secondo ridevo quindi mi muovevo. Ai katatonia ero molto partecipe, ma onestamente non ci si può aspettare del pogo
Aske
Sabato 15 Ottobre 2016, 13.45.56
6
Povero Ad Astra allora, spero non si sia accorto che c'era una ventenne bionda creepy che lo fissava per capire se fosse lui o meno. A me il pubblico non è sembrato statico, lo sentivo molto partecipe, però boh. Sarà che sono abituata ai concerti in russia in cui il massimo della partecipazione è scuotere la testa leggermente e ubriacarsi. Vaše zdorov'e!
terzo menati
Sabato 15 Ottobre 2016, 13.35.34
5
Mai visti dal vivo nonostante li seguo da vent'anni, purtroppo continuano a girare alla larga da bologna. Complimenti per la carriera e l'evoluzione, sono riusciti dove i loro concittadini opeth continuano a non convincere
Poss
Sabato 15 Ottobre 2016, 13.18.01
4
Non sono riuscito a venire purtroppo. Confermo solo la grande qualità dell'ultimo album dei Katatonia.
Autumn
Sabato 15 Ottobre 2016, 12.53.22
3
Sì, Ad astra c'era ma è da un po' che non collabora più con Metallized. Idem per il sottoscritto Anyway, mi sono divertito molto ma pubblico un po' statico, anche nelle prime file.
Aske
Sabato 15 Ottobre 2016, 11.44.57
2
Concerto stupendo. Bravissimo il cantante degli Agent Fresco, anche molto simpatico e disponibile a fine concerto per le foto. I Katatonia IMMENSI, Daniel Moilanen bravissimo, Roger molto estroso nell'aggiungere assoli che su disco non esistono (Lethean), Jonas con una voce fantastica, ha cantato molto bene e non ci ha mai mostrato il viso Arrivati a For My Demons mi sono commossa, sentire quella canzone live dalla prima fila è stata veramente un'esperienza emozionante, catartica direi. Simpatico Jonas quando dice "Stiamo per suonare una canzone di un nostro vecchio album... NON COSI' vecchio!", tranquillo, lo sappiamo che non c'è speranza di sentire niente da Brave Murder Day Sono riuscita a prendere la bacchetta del batterista dei VOLA, due plettri di Anders, la bacchetta di Daniel e una foto stupenda con Jonas. P.S.: credo di aver visto un collaboratore di questo sito, cioè Ad Astra, con la maglia degli Arcturus, possibile?
d.r.i.
Sabato 15 Ottobre 2016, 11.37.15
1
Mio breve report. Vola: statici, cantanta abbastanza afono, musicalmente dimenticabili. Agent fresco: una sorpresa, il peggior gruppo mai visto dal vivo e credo difficilmente battibile; brevemente l'impatto è stato; cazzo Schoreder alla tastiera, Carmen Consoli alla voce, alla batteria il cantante dei simply red e al basso un commesso ikea che cercano di scimmiottare i Muse che cercano di coverizzare i Rage Against the machine ma ognuno suonando un pezzo diverso. Nota a parte per gli atteggiamenti sul palco, io ero in prima fila e ho dovuto trattenermi dal ridere a vedere cantante e bassista atteggiarsi in stile HC e per uno che come me è cresciuto e morirà con l'HC nel cuore è un'offesa. Katatonia: beh, classe anche se ho notato a volte un calo del cantante ma va bene così
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