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Lordi - Monstereophonic (Theaterror vs. Demonarchy)
31/10/2016
( 2415 letture )
Il curriculum dei Lordi parla chiaro: da ben ventiquattro anni sulle scene, col primo album pubblicato però solo dopo un’intera decade di attesa, vincitori un po’ a sorpresa dell’edizione 2007 dell’Eurovision Song Contest con Hard Rock Halleluja, incredibile successo commerciale tratto dall’album The Arockalypse, ancora oggi eletto a simbolo di un’intera carriera, e per finire headliner del Gods of Metal nel 2010 (scelta più che mai opinabile). Gli anni recenti hanno visto però la band finlandese perdere sempre più consensi, tra album che non hanno ormai più nulla da dire e che sembrano l’uno la copia spudorata dell’altro e un “effetto novità” che inevitabilmente è andato scemando di volta in volta. Diciamolo chiaramente: quasi tutti parlando dei Lordi li collegano unicamente a The Arockalypse e Hard Rock Halleluja, tralasciando qualunque cosa prodotta prima o dopo quell’album. Eppure i Lordi hanno sempre saputo tirare fuori canzoni orecchiabili e dalla presa immediata, che alla fine dei conti è ciò che serve per ottenere l’apprezzamento spontaneo da parte di un pubblico sempre più esigente, ma incapace di voltare del tutto le spalle a soluzioni semplici e dirette. Diretti discendenti di un tipo di hard rock/heavy metal a forti tinte horror che deve tutto ad una band come i Kiss e ad artisti del calibro di Alice Cooper e Rob Zombie, i mostri provenienti dal glaciale Nord Europa hanno di recente dovuto far fronte a diversi stravolgimenti in formazione, dapprima con l’abbandono del batterista Kita nel 2010, a cui è subentrato Otus, scomparso però nel 2012 e rimpiazzato quindi dal tuttora presente Mana. Anche alle tastiere la band finlandese ha dovuto far fronte a più cambi, il primo nel 2005, con l’avvicendamento tra Enary e Awa, ed il secondo nel 2012, con l’addio di quest’ultima e l’ingresso di Hella, che mantiene così invariata la quota rosa all’interno del gruppo. L’ottava fatica dei Lordi è stata una delle più attese degli ultimi tempi per via dell’annuncio da parte del frontman, durante un’intervista rilasciata nel mese di giugno, che ha fatto drizzare le orecchie anche a molti di coloro che avevano già in partenza perso ogni speranza in merito alla possibilità di un disco diverso dal solito. Questa volta si sarebbe trattato di un album diviso in due parti, con la prima metà che avrebbe mantenuto invariato lo stile ormai tipico della band ed una seconda metà che avrebbe invece spaziato su più fronti stilistici sullo sfondo di un concept a tema -ovviamente- horror.

Andiamo allora adesso ad analizzare più nel dettaglio i contenuti di Monstereophonic (Theaterror vs. Demonarchy), prodotto da tale Nino Laurenne che già aveva lavorato a Deadache nel 2008. Dopo il solito messaggio di servizio in apertura, tocca alla traccia dal titolo più lungo e singolare che si possa ricordare dare il via al teatro degli orrori in casa Lordi. Let’s Go Slaughter He-Man (I Wanna Be the Beast-Man in the Masters of the Universe) è un ottimo primo brano, grintoso, vivace e con ritornelli subito molto orecchiabili. A spiazzarci totalmente è la traccia successiva, Hug You Hardcore, che già avevamo potuto apprezzare -si fa per dire- grazie al videoclip pubblicato sul finire di agosto, di cui possiamo trovare in rete sia la versione censurata che quella “integrale” senza censure. Per la cronaca, sono entrambe sconsigliate. Musicalmente parlando, abbiamo a che fare con uno stranissimo mix di heavy ed industrial, con ritmiche marziali, pre-ritornelli melodici e riff di chitarra che potremmo definire, senza troppi giri di parole, asfissianti ed eccessivamente ripetitivi. Intenzionali, siamo d’accordo, ma comunque difficili da mandar giù. Per fortuna Down with the Devil ci riporta sui giusti binari e, alla pari di Mary Is Dead, si fa apprezzare senza troppi indugi, pur essendo le due canzoni differenti per velocità e intenzionalità. Non allo stesso livello, invece, le successive Sick Flick e None for One, dotate di pochissimi spunti interessanti e nel complesso piuttosto prevedibili. Ed eccoci arrivati alla metà del disco, con la seconda “intro” di giornata -peraltro si tratta di un intermezzo pianistico di pregevole fattura- ad introdurci la parte più interessante di Monstereophonic. Il minutaggio medio passa dai quattro minuti dei primi sei brani ai circa sei degli ultimi e dall’hard/heavy rock classico iniziale si passa ad un heavy metal melodico molto più elaborato, talvolta sconfinante in territori prog -ebbene sì- e caratterizzato da un più alto livello qualitativo dei brani presenti e allo stesso tempo delle prestazioni dei singoli. Demonarchy, con le sue ritmiche da torcicollo, i suoi rallentamenti e le sue accelerazioni improvvise ne è la prova lampante. The Unholy Gathering, Heaven Sent Hell on Earth, And the Zombie Says e Break of Dawn non fanno che confermare le ottime impressioni riservateci fin dal principio da questo mini-concept, del tutto inaspettatamente straripante di buoni spunti tutti diversi tra loro che ci fanno ricredere su quelli che ritenevamo essere i limiti creativi di questa band. La sola The Night the Monsters Died può essere considerata come un episodio sottotono, allungata più del necessario e in alcuni punti anche piuttosto malriuscita, ma nel complesso tanto di cappello ai Lordi.

Monstereophonic (Theaterror vs. Demonarchy) è un album che ci fornisce molto materiale di discussione e che finalmente ci mostra una band in grado di evolversi, di sperimentare, di osare, di stupire e anche in un certo senso di rinascere da quelle che potremmo considerare le ceneri di un progetto divenuto nel tempo fine a sé stesso. I Lordi sembrano avere ancora qualcosa da dire ed è questa la vera novità che il nuovo lavoro, almeno in parte, ci mette sul piatto. Li avevamo dati per persi, pensavamo di vederli uscire come zombie dalle loro tombe la notte di Halloween e invece li troviamo più vivi che mai, disposti a dimostrare tutto il loro valore tramite i fatti, ovvero canzoni valide e convincenti. Che sia l’inizio di una svolta per la band capitanata da Mr. Lordi? Ovviamente solo il tempo potrà dircelo.



VOTO RECENSORE
69
VOTO LETTORI
76 su 7 voti [ VOTA]
ayreon
Giovedì 3 Novembre 2016, 16.43.40
4
è piaciuto anche a me,come disse un mio amico all'epoca di Arockalypse "sono dei Crematory più melodici "per me 70 ci stava,almeno 3-4 brani sono da stampo in testa,e poi massimo rispetto a loro ,unica band metal a vincere l'eurofestival ,e se non sbaglio le vendite di arockalypse in finlandia sono seconde solo a qualche disco degli abba.
Ratmax
Giovedì 3 Novembre 2016, 16.00.32
3
Devo dire che non avevo grandi aspettative per questo album, soprattutto visto quanto erano scadenti gli ultimi 3 dischi usciti, invece ascoltandolo mi sono dovuto ricredere. Troviamo subito all'inizio la traccia migliore del disco ovvero "Let's go slaughter He-Man", ruffiana e divertente quanto basta e con un ritornello che si stampa subito in testa (per questa canzone vedrei benissimo un video fatto tipo cartone animato). Dopo viene quella che è la peggiore del disco cioè "Hug you hardcore", probabilmente una delle canzoni peggiori dell'intera discografia del gruppo. Da qui in poi è tutto un susseguirsi di brani gradevoli e più che buoni. Le migliori secondo me, oltre alla gia citata Let's go slaughter He-Man, sono Down with the devil, Mary is dead e Demonarchy. Spero che questo possa essere un ritorno dei Lordi e non un episodio isolato, voto 80.
Metal Shock
Giovedì 3 Novembre 2016, 14.56.20
2
A me e` piaciuto, non li ascoltavo da un bel po` ma questo disco lo trovo certamente piu` che discreto, merita almeno un 75. Ci sono canzoni con influenze industrial che mi sono sembrate azzeccate e la seconda parte come concept e` piu` che buona. Piu` che promosso.
Andrrr
Giovedì 3 Novembre 2016, 9.43.54
1
c'è poco da fare,da ex fan posso dire che hanno avuto il loro picco con the monster show e sono andati a morire con the arockalypse.Ormai i Lordi pare che vadano avanti per inerzia...
INFORMAZIONI
2016
AFM Records
Heavy Rock
Tracklist
1. SCG8: One Message Waiting
2. Let’s Go Slaughter He-Man (I Wanna Be the Beast-Man in the Masters of the Universe)
3. Hug You Hardcore
4. Down with the Devil
5. Mary Is Dead
6. Sick Flick
7. None for One
8. SCG VIII: Opening Scene
9. Demonarchy
10. The Unholy Gathering
11. Heaven Sent Hell on Earth
12. And the Zombie Says
13. Break of Dawn
14. The Night the Monsters Died
Line Up
Mr. Lordi (Voce)
Amen (Chitarra)
Hella (Tastiere)
OX (Basso)
Mana (Batteria, Cori)

Musicisti Ospiti:
Tuomo Saikkonen (Voce nella traccia 6)
Netta Dahlberg (Cori)
Katri Metso (Cori)
Tracy Lipp (Cori)
Jarkko Ahola (Cori)
Jessica Love (Cori)
Dylan Broda (Cori)
Jonas Olsson (“Stomp march" nella traccia 3)
Peter Lerche (Chitarra solista nella traccia 14)
Nalle (Tastiere)
 
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