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FIREWIND - A tu per tu con Bob Katsionis
18/06/2013 (2048 letture)
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Sono le otto e mezza circa e i Firewind hanno appena terminato il loro soundcheck sul palco del Pegorock, quando veniamo accolti nel backstage da Bob Katsionis, tastierista del gruppo greco, per dedicarci ad una lunga chiacchierata. Le premesse sono le migliori: una birra e l'atmosfera tranquilla del tramonto...
Unknown Danger: Dunque Bob, finalmente i Firewind suonano in Italia ancora, dopo che durante il tour europeo di quest'autunno non erano comprese date nel nostro paese. Trovate difficoltà particolari nell'organizzazione dei concerti qui da noi? Bob: Per quello che posso capire, gli italiani, i greci e gli spagnoli a volte hanno molto in comune nel fare male le cose. Ogni volta le cose non vanno bene come ci aspettiamo; pensiamo ai fan italiani, che amano la nostra musica, ma va sempre a finire che qualcosa non è esattamente come vorremmo. La ragione per cui abbiamo voluto essere in un festival, anche se questo non è uno di quelli più grandi, è che in Italia è meglio suonare in questi eventi e ottenere un buon pubblico, perché per qualche ragione la cosa non funziona per i concerti. Non conosco i dettagli.
Unknown Danger: Il 24 giugno uscirà il vostro live album intitolato Apotheosis. Non è la prima volta che decidete di realizzare un prodotto di questo genere Bob: Ovviamente non è una decisione che si prende per fare soldi, perché è molto difficile da realizzare; bisogna registrare molti concerti e devi suonare al meglio ogni volta, devi essere sempre al massimo. Lo abbiamo registrato soprattutto durante concerti in Grecia, ma ci sono altre parti del tour comunque. Per questo abbiamo dovuto portare avanti tutte le registrazioni ed altre cose; non è qualcosa di facile che si fa per fare soldi, anche perché nessuno fa più soldi in ogni caso. Lo abbiamo fatto perché sentiamo davvero, onestamente, che i fan meritano qualcosa di nuovo. Per molti anni abbiamo suonato sempre le stesse canzoni, quindi abbiamo pensato a due special nights e abbiamo suonato canzoni diverse, ed è stato come fare un regalo ai fans per essere presenti. Inoltre, volevamo coprire lo spazio che ci sarà prima del nuovo album, perché servirà qualche tempo. Penso sia il momento giusto per fare questo e penso di preferirlo al Premonition Live; preferisco le performance ed è una cosa davvero buona per la band.
Unknown Danger: Qualche mese fa, Apollo Papathanasio ha lasciato la band e Kelly Sundown Carpenter ha preso temporaneamente il suo posto. Puoi dirci le ragioni che hanno spinto Apollo a lasciare e come è stato per il resto del gruppo? Bob: In realtà, Apollo se n'è andato qualche tempo prima che lo annunciassimo. Non è stata una sorpresa, mancava a molti concerti perché voleva stare a casa con la sua famiglia e a volte non era contento a causa delle molte date che avevamo in programma; non poteva farle perché voleva essere con la sua famiglia. Abbiamo fatto un tour negli USA, di cinque settimane ed è stato molto difficile per lui, quindi gli abbiamo semplicemente detto: “Apollo, se non ci sarai ai concerti, dovremo trovare qualcun'altro” perché non è bello per i fans vedere ogni volta una band diversa. Abbiamo fatto tour con cinque cantanti diversi ed è ridicolo, ad un certo punto. Quindi, Apollo ha preso la decisione di rimanere a casa. Vogliamo bene ad Apollo, perché è un bravo ragazzo ma, d'altra parte, dopo che ci ha lasciati abbiamo scoperto che lui non era l'unico. Continuavamo a pensare di non voler perdere Apollo, ma nessuno è insostituibile, sai. Kelly è molto forte ai concerti, è presente al cento per cento, mentre Apollo aveva qualche problema, non era sempre perfetto. Kelly ora è nel gruppo temporaneamente, ma se le cose dovessero funzionare, chissà.
Unknown Danger: Uno dei tuoi assoli più conosciuti è quello in cui suoni contemporaneamente la chitarra e la tastiera. Come ti è venuto in mente per la prima volta? Bob: E' divertente perché ho iniziato a farlo durante un concerto. Ho pensato “ah, ho la chitarra e ho la tastiera”, ma non ci avevo mai pensato prima e dopo averlo provato ho deciso di lavorarci sopra. Non mi ero mai esercitato prima a casa, non avevo mai pensato di lavorarci, è solo successo. Il fatto è che devi fare qualcosa in modo migliore, qualcosa per cui la gente si ricordi di te, perché quando le persone se ne vanno, dopo il concerto, ricordano soprattutto le immagini, non la musica. È lo stesso per qualsiasi concerto, si ricordano le esplosioni, il grande Eddie degli Iron Maiden, non ricordi se i musicisti hanno suonato in modo super corretto. E poi, avendo Gus sull'altro lato del palco, devi fare qualcosa di folle, ed è divertente anche per la band.
Unknown Danger: A dicembre hai pubblicato anche il tuo album solista, Rest In Keys. Raccontaci qualcosa sull'atmosfera di questo disco. Bob: Era il momento giusto per me per occuparmene perché ho iniziato a scrivere le canzoni quattro anni fa, ma con gli impegni in programma con i Firewind non c'era tempo per lavorarci. L'album solista per me è qualcosa di molto speciale perché posso fare ciò che voglio: se voglio suonare musica greca, se voglio suonare qualcosa in stile Dream Theater, se voglio suonare il piano, lo faccio. Attraverso questo esperimento ho scoperto che il mio prossimo passo dovrebbe essere più orientato verso il pianoforte, più sulla scia di Yanni e Vangelis. Le persone e i fans hanno reagito in maniera grandiosa. Ho ricevuto recensioni fantastiche, ma non solo, anche le opinioni delle persone sono molto oneste; qualcuno mi scriveva dicendomi che stava piangendo ascoltando una mia canzone, ed è la prima volta che mi succede, che qualcuno si esprima veramente. I fans e gli amici mi hanno detto che dovrei scrivere qualcosa di più melodico e di più pianistico e forse seguirò questa direzione. Sto lavorando a del nuovo materiale ora e sarà molto interessante, credo.
Unknown Danger: Hai parlato della musica per pianoforte; ho letto sulla tua bacheca di facebook che stai pensando ad un intero album strumentale di pianoforte. So che sei diplomato in organo... Bob: sì, è corretto.
Unknown Danger: Ho pensato, i tasti dell'organo e quelli delle tastiere sono molto simili, mentre quelli pesati del pianoforte sono diversi. Bob: sono diversi, ma quando cresci è normale suonare qualcosa in più. Sai, se sei un chitarrista impari a suonare il blues, se sei un tastierista inizi a suonare il piano. È il modo naturale di crescere, perché sei solo tu con lo strumento; se ascolti qualcuno suonare il pianoforte, senti solo la persona. Come Kevin Moore, ad esempio, quando suona il pianoforte lui è magico. È solo la tua anima, al cento per cento, senza effetti o altro.
Unknown Danger: Quindi hai intenzione di suonare il pianoforte. Bob: sì. Ho già metà album pronto. Stiamo veramente crescendo. Se qualcuno vuole ascoltare assoli di tastiera, ho altri quattro album. Comunque, so ancora suonare veloce, non c'è problema (ride).
Unknown Danger: Parliamo ancora del tuo album solista. Dove hai trovato l'ispirazione? Bob: semplicemente, scrivo ogni giorno. Ogni giorno suono qualcosa. A volte non va bene, a volte è quasi buono e a volte, dopo mesi, è veramente bello. È un ottimo trucco, suonare e scrivere ogni giorno qualcosa. Ogni tanto hai un titolo in mente, quindi suoni con un concept, ma spesso queste sono solo cazzate riguardo l'ispirazione; suoni il tuo strumento e qualcosa succede. A volte hai un obiettivo, ma la maggior parte del tempo no, solo inizi qualcosa e poi...
Unknown Danger: Per quanto riguarda invece gli elementi stilistici e musicali, hai seguito delle indicazioni precise o è stato tutto molto spontaneo? Bob: per la mia musica, mi piace pensare come i compositori della nuova era, come Yanni e Vangelis. Cerco di inserire molte melodie con scale minori. Non amo sperimentare con gli accordi, perché mi rispecchiano; io sono un uomo molto semplice: felice o triste. Non ho fasi intermedie, quindi scrivo canzoni felici o tristi con tonalità minori. Il pianoforte aiuta ad esprimersi meglio. Semplice.
Unknown Danger: Abbiamo già detto che sei diplomato in organo. Ritieni che una preparazione musicale classica sia necessaria per i musicisti? Bob: sì, di sicuro. È come pensare ad uno scrittore o ad un poeta che non sanno come scrivere le parole. O forse, che hanno qualcosa da dire e scrivono un libro o una poesia e sono buoni, ma se non conosci i trucchi, non puoi ripeterti; a meno che tu non sia molto fortunato. Se non conosci le regole, al conservatorio impari le regole della musica, e scrivi qualcosa di bello, poi non saprai come ripetere questa cosa. Puoi avere più o meno ispirazione, ma devi conoscere le basi, sapere come fare. Lo stesso vale per un poeta, che può scrivere una bellissima poesia perché sente qualcosa, ma il giorno dopo non potrà più farlo.
Unknown Danger: C'è qualche compositore classico che ti piace particolarmente? Bob: no. Forse Bach, perché l'ho studiato molto suonando l'organo. Mi piace perché usa molte scale minori; ho capito che avrei dovuto usarle.
Unknown Danger: Ascolti spesso musica classica? Bob: Mai. Non ascolto neanche la Sonata al Chiaro di Luna!
Unknown Danger: Nel tuo nuovo album non troviamo solo canzoni strumentali, ma anche brani con cantati e testi. È la prima volta per te? Bob: Sì, è la prima volta. In realtà, la canzone On My Own l'avevo preparata per una clinic, era un esempio per dimostrare come creare una canzone. L'ho suonata anche per Gus, mi ha detto che era molto da tastierista. Ci ho lavorato da solo e sono nate le parole. Per la canzone Another World, con Maxi Nil dei Vision of Atlantis, è stata la stessa cosa. Doveva essere una sorta di Angels Forgive Me, parte seconda, ma l'ho inserita nel mio disco.
Unknown Danger: Pensi di continuare in questa direzione, con i testi? Bob: Ora se mi concentro sul pianoforte, nessuno canterà. Forse includerò un sax, o qualcosa di questo genere. Ci sto pensando, perché ora sto scrivendo le canzoni ed è ancora tutto in forse.
Unknown Danger: Hai suonato sia le tastiere che la chitarra sul tuo disco? Bob: Sì.
Unknown Danger: Che tastiera hai usato? Bob: Sto usando la Korg Kronos, ed è fantastica. Non so se le persone sanno qualcosa di tutto ciò, ma sono davvero felice di questa scelta, perché posso fare qualsiasi cosa. Non sono il tipo di ragazzo che crea i suoi suoni personali, sento quelli che mi piacciono e li scelgo; e se me ne piacciono due, li uso insieme, ed è tutto. Non ci lavoro io, i ragazzi della Korg ne sanno più di me, i suoni li fanno loro; devi solo aggiungere l'ispirazione. Un sacco di gente spreca molto tempo per creare il suono perfetto, ma poi finisce per essere comunque un “piano with some bells”.
Unknown Danger: Stasera però suonerai con la Korg X50. Bob: Sì, l'ho portata perché abbiamo viaggiato con Alitalia, che tende a perdere gli strumenti; se perdono la Kronos, io perdo 5000 euro. Inoltre, potrebbe piovere e se succedesse con la Kronos ne sarei molto dispiaciuto. Ecco perché ho portato la X50; prima di avere la Kronos ne ero soddisfatto, ma ora alle mie orecchie mi sembra uno schifo. Ho iniziato a suonare il pianoforte proprio grazie alla Korg Kronos, sai, con la X50 non suonava così bene.
Unknown Danger: Il tuo disco solista non è l'unico progetto di cui ti stai occupando. Suoni anche con la band Outloud, lavori al Sound Simmetry Studio e realizzi video per il Progressive Vision Group Bob: Esatto.
Unknown Danger: Iniziamo con gli Outloud. Quali sono i progetti futuri del gruppo? Bob: Al momento, siamo al lavoro su un nuovo album; tutto è pronto e Chandler, il cantante, sta preparando i nuovi cantati ed è fantastico. Sono molto felice per questo disco. Si intitolerà Let's Get Serious, e la musica sarà più seria. Con noi suonerà George Kollias, dei Nile, alla batteria. La maggior parte delle canzoni saranno più sullo stile dei Mister Big, più tecnici e più seri; ma è sempre hard rock, ci sono le melodie, ci sono i ritornelli, anche se le parti suonate saranno migliori. Ho anche un paio di canzoni in cui ho mischiato il death metal con il rock, molto veloci, ma con i riff sempre rock. È una sorta di esperimento, forse le persone lo odieranno, ma magari tra dieci anni altre band suoneranno in questo modo e io avrò aggiunto il mio mattone in questo muro. Sono soddisfatto dell'uscita di questo album, dopotutto ho scoperto che queste cose le fai per te e per le tre, quattro, cinquemila persone che amano la tua musica. Sono felice perché ascolto la mia musica tutto il giorno; faccio musica principalmente perché mi diverto, perché posso farlo. Dopo ci sarà l'album di pianoforte. Ho girato quindici video in due anni. Molte band suonano nel mio studio ed è molto interessante; a volte mi piace più che ascoltare la mia musica, perché è bello avere del materiale da qualcuno, avere un'idea iniziale, produrla e vederla diventare qualcos'altro. Mi piace molto il ruolo del produttore, penso che sia qualcosa che manchi, soprattutto in Grecia. Spesso ci sono persone che hanno buone idee, che hanno talento, poi vanno in uno studio di registrazione dove cercano di mettere altre idee nella loro musica; i ragazzi ci rimangono male e se ne vanno, oppure registrano dischi che non hanno buone canzoni. Io cerco di aiutare, in Grecia siamo pieni di chitarristi grandiosi. La scena è molto grande e penso che questo aiuti molto; nessuno conosceva queste cose prima. Dopo abbiamo iniziato a fare dei video, che sembrassero buoni e non stupidi; non devi necessariamente spendere una fortuna per questo. Penso che abbiamo portato un po' di consapevolezza grazie ai Firewind sulla scena musicale greca. Prima dei Firewind c'erano solo band death metal, come Rotting Christ, Septicflesh e Nightfall, nient'altro.
Unknown Danger: Però hai girato dei video anche per i Rotting Christ. Bob: Sì, siamo amici comunque.
Unknown Danger: Qualche mese fa hai iniziato la ricerca di un nuovo chitarrista per gli Outloud. Hai trovato qualcuno di adatto per il ruolo? Bob: In realtà abbiamo trovato quaranta, cinquanta chitarristi, quindi quando saremo pronti con il disco, organizzerò delle audizioni molto grandi, ognuno verrà per suonare e filmeremo tutto; sarà molto divertente, lo faremo per i contenuti speciali. Ho trovato un chitarrista molto bravo, a dire il vero, ma lavorerò all'album da solo perché alla fine, negli anni passati, avevamo trovato un nuovo chitarrista e un batterista che mi aiutassero; ho fatto l'errore di includerli nelle canzoni e poi erano fuori. Quindi, non voglio farlo, voglio fare il disco insieme agli altri tre ragazzi, George, Sverd il bassista e Chandler, basta. Comunque credo che ti devi dare da fare e guadagnarti la tua posizione nel gruppo. A volte capita che sei molto felice di aver trovato un chitarrista fantastico, lo coinvolgi nelle fotografie e altre cose e poi...
Unknown Danger: Con il tuo studio di registrazione puoi seguire la produzione di un disco dall'inizio alla fine. Di solito lavori da solo ai tuoi album? Bob: Faccio tutto da solo, non voglio che altri interferiscano, voglio avere il controllo. Come Gus vuole avere il controllo di ciò che riguarda i Firewind, io mi occupo di tutto e voglio averne il controllo. Penso sia il modo migliore. Tutti lavorano in questo modo, deve esserci sempre una persona concentrata. Sono felice di avere tutto il necessario per poter registrare. Ora è possibile fare un album con un ipad, se sai come fare. Comunque, ho registrato la batteria, le parti di cantato da me; ho tutto lì e mi piace svegliarmi al mattino, prepararmi una tazza di caffè e dire “ok, pensiamo alla chitarra”. Mi piace davvero.
Unknown Danger: Hai qualche band greca da suggerirci? Bob: … Sì (ride). Ho degli amici che penso meritino di essere menzionati, di diversi generi. Per il progressive, c'è un gruppo che si chiama Scar Of The Sun, moderni e molto interessanti. C'è anche una band chiamata Validor, di un ragazzo che suona epic metal, che penso sia molto bravo in quello che fa. A dire il vero, ci sono molte band dalla Grecia, ora la scena è veramente grande; lasciamo che le persone le scoprano. Ah, e i Sunburst, il gruppo di Gus Drax; è molto bravo e la band sta lavorando bene, si ispirano a Kamelot e Symphony X.
Unknown Danger: Ok Bob, ho finito con le domande. Vuoi aggiungere qualcosa? Bob: Keep calm and listen to Bob Katsionis.
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