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ICED EARTH - Musica per resistere!
02/01/2014 (3109 letture)
Barry: Ok, grazie della pazienza, il registratore è pronto…prima domanda molto difficile: come stai, Jon?
Jon: Bene grazie! Ci stiamo prendendo qualche settimana di riposo…che poi riposo non è, visto che ora ad esempio sto parlando con te per un'intervista! A parte tutto, ci fermiamo un po' in vista del Natale, sia per staccare un po', ma anche per preparare al meglio l'uscita del nuovo album ed il tour; poi, finite le festività, partiremo subito in giro per il mondo!

Barry: Molto bene, ora cominciamo con l'intervista vera e propria: sono passati tre anni dalla pubblicazione di Dystopia, un lavoro importantissimo per gli Iced Earth dal momento che è stato il primo con Stu Block alla voce; dopo questi anni, sei ancora soddisfatto del risultato finale di quell'album? Pensi sia stato l'album giusto al momento giusto?
Jon: Sicuramente sì! Trovo tuttora che Dystopia sia un grande album e penso che possa essere anche annoverato fra i nostri classici.

Barry: Parliamo allora del nuovo album, Plagues of Babylon: so che metà del lavoro sarà incentrata su un concept, quindi ti va di raccontarci di cosa si tratta e da cosa avete preso spunto per realizzarlo?
Jon: L'idea di base è nata mentre ci stavamo preparando ai concerti finali dell'ultimo tour, in Germania, nel dicembre del 2012; abbiamo iniziato a discutere di quali argomenti trattare nel nuovo album e, dal momento che mi piacciono molto le storie horror, i racconti sugli zombie e cose del genere, ho avuto una serie di idee per delle canzoni che fossero al tempo stesso cool, ma anche molto spaventose. Il concept è legato alla saga di Something Wicked e tratta di una serie di piaghe che vengono rilasciate fra la popolazione, un tema che pensavo fosse molto interessante anche perché collegato ad eventi realmente accaduti. Successivamente ho avuto anche idee per canzoni che non riguardavano questo argomento e, visto che le ritenevo comunque buone, abbiamo deciso di realizzare un album in due parti; è un po' come 2112 dei Rush, da un lato hai un concept e dall'altro una serie di canzoni autonome.

Barry: Una buona ispirazione indubbiamente! Come avete lavorato per scrivere musica e testi? Che genere di situazioni, di eventi e -perché no- di letture vi hanno ispirato? Ad esempio c'è una traccia intitolata Cthulhu, come il mostro del celebre racconto di Lovecraft.
Jon: Abbiamo iniziato a comporre i brani a gennaio, in Sudamerica: per prima cosa ho scritto gli arrangiamenti musicali per alcune tracce di cui avevo già scritto i testi ed alcune melodie, altri testi li ho scritti sempre io, di alcuni si è occupato direttamente Stu e su altri ancora invece abbiamo lavorato tutti assieme. Fondamentalmente io ho sviluppato interamente per mio conto le tracce del concept, dato che comunque è la mia storia, sulle altre invece c'è stato un maggior lavoro di squadra: io scrivevo la musica e poi magari aggiungevamo qualcosa, cercavamo di migliorarle a livello di testo o di arrangiamento. Per quanto riguarda le tracce non appartenenti al concept, Peacemaker ad esempio ha per protagonista un pistolero del selvaggio West, If I Could See You viceversa l'ho scritta in memoria di mio nonno. Per ciò che riguarda Cthulhu, il testo è nato mentre assieme a Stu discutevamo della sua parte musicale: eravamo sulla spiaggia nel bel mezzo della notte, con le stelle sopra di noi ed abbiamo sentito che la canzone, molto epica e potente, era in qualche modo perfetta per esprimere la forza maestosa dell'oceano: abbiamo quindi pensato che sarebbe stata perfetta per ambientarvi la storia di Ctulhu che emerge dalle profondità per schiavizzare l'umanità; a Stu l'idea è piaciuta ed è riuscito a rimediare una copia digitale delle opere di Lovecraft, grazie alla quale abbiamo sviluppato il testo. Trovo sia una canzone leggermente differente dalle altre e che proprio per questo renda l'album qualcosa di speciale.

Barry: Dovremo sentirla con attenzione allora. Plagues of Babylon è stato il primo album con Luke Appleton al basso ed il primo -ed ultimo, visto che ora avete arruolato Jon Dette- con Raphael Saini alla batteria. Come hanno lavorato? Hanno contribuito magari a qualche melodia o a qualche passaggio?
Jon: Le canzoni in buona parte erano già scritte; Luke ha comunque fatto un lavoro splendido, ha registrato delle linee melodiche molto belle, ma le loro basi erano già stata scritte precedentemente e registrata su demo, che poi abbiamo dato ai ragazzi quando siamo entrati in studio, in Germania; hanno più che altro dato il loro apporto per quanto riguarda alcuni arrangiamenti, la struttura di qualche ritornello e della sezione ritmica, Luke ha proposto alcune idee molto interessanti per cui è ovviamente accreditato, ma sostanzialmente il processo di scrittura era già in fase molto avanzata. In ogni caso ci tengo a ripetere che hanno fatto un ottimo lavoro, avevano addosso molta pressione essendo la loro prima registrazione con noi e devo dire che l'hanno saputa affrontare alla grande, penso che ne siano usciti rinforzati.

Barry: E per quanto riguarda la copertina? E' abbastanza forte, di chi è stata l'idea?
Jon: L'idea è stata mia: mi piacciono le copertine ben fatte e che rendano i concetti contenuti all'interno dell'album, quindi mi occupo quasi sempre personalmente degli artwork, specialmente quando abbiamo a che fare con un concept, come in questo caso. A realizzare la mia idea è stato Eliran Kantor: è davvero un grande, ha uno stile incredibilmente realistico! Mi ha contattato, mi ha rivelato di essere un fan degli Iced Earth e di essere interessato ad una collaborazione: per prima cosa gli ho chiesto di realizzare per me una raffigurazione di Set (il losco figuro che appare su molti degli artwork della band, ndt), dal momento che, essendo l'album un concept legato alla saga, era necessaria la sua presenza in un ruolo centrale; successivamente abbiamo parlato insieme di come legare la figura di Set al concept e poi lui si è messo all'opera, è stato un lavoro molto lungo ma è stato davvero bravissimo. Mi piace il fatto che per certi versi assomigli alla copertina di un fumetto, ma che sia molto più realistica grazie ai particolari horror disegnati da Eliran; ha uno stile davvero interessante, ha compreso perfettamente lo spirito dei testi e di questa band ed ha fatto un ottimo lavoro, sia con l'artwork che con il booklet. Siamo veramente felici.

Barry: E' vero, è molto realistica, potrebbe quasi andar bene per un album dei Cannibal Corpse!
Jon: Non saprei…ti dirò, è sicuramente molto forte, ma non credo che sia poi una copertina da death metal! Voglio dire, se ci pensi anche le copertine dei primi album degli Iron Maiden erano abbastanza brutali, eppure le canzoni erano potenti e melodiche al tempo stesso. Alla fine, come ho già detto, si tratta di riuscire a coniugare al meglio che sia possibile i concetti espressi dai testi, la musica e l'arte visiva.

Barry: Sì sì sono d'accordo, la mia voleva solo essere una provocazione (andata a segno, pare! ndt)! Dal momento che fra gli ospiti presenti su Plagues of Babylon figura anche il tuo amico Hansi Kursch, il singer dei Blind Guardian, ne approfitto per chiederti se avete in programma un nuovo album con il side project Demons & Wizards e quali sono le maggiori differenze fra il tuo modo di scrivere musica per questo progetto e per gli Iced Earth.
Jon: Non abbiamo piani al momento per un nuovo album. Devo confessarti che praticamente le mie braccia non hanno quasi più energia! Ora penso solo a godermi un po' di riposo con la mia famiglia, è stato un anno davvero impegnativo sotto molti punti di vista, abbiamo lavorato senza sosta e quello che sta per iniziare sarà un anno altrettanto pieno di impegni. Ovviamente mi è piaciuto in passato scrivere musica assieme a Hansi, è un grande amico ed abbiamo un'ottima affinità, sarei contento di lavorare di nuovo con lui ma dovrà passare parecchio tempo prima di vederci di nuovo all'opera un nuovo album dei Demons & Wizards. Per quanto riguarda le differenze, ce ne sono parecchie: per molti anni negli Iced Earth, oltre alla musica, mi sono occupato di scrivere anche le linee vocali e solo con l'arrivo di Stu, che fa molto da questo punto di vista, ho iniziato a diversificare in parte il mio approccio; nei Demons & Wizards, invece, fin dall'inizio mi sono occupato di scrivere solamente la musica, al massimo ho contribuito a qualche testo, ma le linee vocali sono appannaggio esclusivo di Hansi; questo oltretutto fa sì che lo stile personale di ciascuno si unisca a quello dell'altro per creare qualcosa di nuovo! Gli Iced Earth, inoltre, sono attivi da molto tempo e chi ci segue da anni può ascoltare i primi accordi di una canzone e riconoscerci, anche quando subentrano le linee vocali. Puoi prendere, che so, I Died for You, Melancholy, Anguish and Youth da Dystopia o la stessa If I Could See You da Plagues of Babylon e riconoscere la mia mano, ormai ho un modo consolidato di scrivere una ballad e credo sia divenuto anche un marchio di fabbrica della band; quando invece lavoro con un cantante diverso, e nel caso di specie con uno come Hansi, che possiede delle capacità straordinarie…beh, esce fuori un vero e proprio mostro, una specie di Frankenstein!

Barry: Che fra l'altro è anche il titolo di una vostra canzone! (risate di entrambi, ndt) Parlando sempre di side project, alcuni anni fa hai realizzato un album solista sotto il monicker Sons of Liberty: si trattava di un lavoro molto arrabbiato e pieno di critica sociale e vorrei sapere se prima o poi pensi di cimentarti di nuovo con un lavoro del genere. E, visto che ci siamo, cosa ne pensi della crisi economica che sta sconvolgendo il pianeta!
Jon: Ho pensato qualche volta nel corso del 2012 a scrivere un nuovo album per i Sons of Liberty, ma per ora non faccio alcun piano; sicuramente prima o poi accadrà, ma al momento ne ho davvero abbastanza di scrivere, pubblicizzare, registrare, mixare, masterizzare (in inglese la conversazione aveva preso una piega alquanto simpatica, visto che tutti i verbi finivano con –ing! ndt)…ho davvero bisogno di staccare per qualche mese, non sono proprio dell'umore adatto per scrivere altri brani! Per quanto riguarda la crisi economica, è davvero una brutta situazione: sono in atto politiche criminali di comune accordo fra banche centrali e governi e credo proprio che la gente dovrebbe smetterla di perdere tempo appresso a cose inutili e fare qualcosa per farsi restituire un po' di libertà; voglio dire, ormai si tratta di un problema di libertà contro schiavitù, non più di un partito contro l'altro, di destra contro sinistra o stronzate del genere! Bisognerebbe mettere da parte le istanze individuali ed unirsi tutti assieme, abbiamo governi formati da banditi praticamente in tutto l'Occidente.

Barry: Lo so, considera anche qui in Italia stiamo avendo una serie di governi preoccupati molto spesso più di compiacere le banche e l'Unione Europea che di aiutare realmente la popolazione.
Jon: Lo so, purtroppo è così anche da noi; la sola cosa che possiamo fare è far sì che la gente sappia cosa accade e sia informata, ma non è facile nemmeno questo!

Barry: No, tutt'altro, anche perché spesso la stampa è a sua volta piegata alle indicazioni del potere.
Jon: Anche questo è assolutamente vero! E' per questo che considero internet molto importante, può essere una fonte di informazione molto preziosa.

Barry: E' vero. Tornando a parlare di questioni maggiormente legate alla musica, nei tuoi testi mostri da sempre un grande interesse per la storia, per i grandi scontri, per le religioni. Anche io personalmente apprezzo molto la storia, la considero davvero una maestra di vita. Cosa rappresenta per te la storia? In che modo hai iniziato ad appassionarti ad essa?
Jon: La mia passione per la storia è nata quando ero bambino e per molti versi la devo a mio padre, che era a sua volta un grande appassionato; gli eventi che mi colpirono maggiormente all'epoca furono la Rivoluzione Americana e soprattutto la Guerra Civile Americana: a questa mi sono davvero appassionato, si tratta di un argomento che ho affrontato spesso negli album degli Iced Earth e sul quale ho continuato a documentarmi anche in tempi più recenti, visitando memoriali, campi di battaglia e cose del genere. Devo però dirti, nonostante il mio grande amore, che penso che la storia non sia poi questa grande maestra di vita, penso anzi che ciclicamente ripetiamo sempre gli stessi errori! Non so perché accada, probabilmente perché è fin troppo facile distrarci e prenderci in giro…le persone vengono controllate dai governi, che sanno perfettamente quanto sia importante evitare che esse si uniscano e che quindi fanno in modo di distrarle da ciò che è davvero importante…i governi creano poi imperi, entrano in contrasto e causano guerre e disastri, ripetendo in continuazione ciò che è successo cinquanta, settantacinque o magari anche cento anni fa. E' un circolo vizioso.

Barry: Sì, anche questo è un aspetto da tenere in considerazione. Ora ho una domanda un po' particolare: quali pensi che siano i tuoi punti di forza come chitarrista e, visto che ti sei cimentato anche come cantante con i Sons of Liberty, proprio come vocalist?
Jon: Innanzitutto devo dirti che per me la chitarra è fondamentalmente uno strumento attraverso il quale creare canzoni. Non sono mai stato un vero cultore della chitarra in quanto tale…o meglio, mi piacerebbe anche potermici dedicare ed a volte cerco di ritagliarmi del tempo per farlo, ma il mio tempo è piuttosto limitato; sono sempre impegnato a lavorare per permettere agli Iced Earth di progredire e sopravvivere passo dopo passo, mi occupo di dar corpo alla visione d'insieme della band, di scrivere le canzoni, di progettare il futuro, di organizzare al meglio i tour, di trattare con la casa discografica…non posso semplicemente permettermi di prendere in mano la chitarra e mettermi a suonare! Questo possono farlo gli altri ragazzi nella band ed io sono il primo a volere che lo facciano, sono il primo a spronarli a fare sempre del loro meglio; ma per me, sfortunatamente, la chitarra è prima di tutto il mezzo attraverso cui permettere alla band di operare e guardare al futuro. In compenso, per quanto riguarda la composizione, penso di aver sviluppato uno stile unico e di essere uno dei migliori al mondo nel mio lavoro…sì insomma, sono davvero un bravo compositore! (risate di entrambi, ndt) Mi piacerebbe però, come detto, aver più tempo per migliorare il mio modo di suonare la chitarra e mi auguro di riuscirci. Quanto all'essere un cantante…onestamente non mi sento tale, posso giusto cavarmela in modo dignitoso. Nei Sons of Liberty, più che altro, ero arrabbiato ed estremamente motivato ed ho giocato su questi aspetti.

Barry: In effetti personalmente ho trovato le canzoni di quel progetto interessanti proprio perché scritte col cuore, con la rabbia.
Jon: Ti ringrazio, l'intento era proprio quello di comunicare le mie sensazioni, le mie motivazioni. Con gli Iced Earth nel corso degli anni mi sono occupato molte volte delle backing vocals, in un paio di brani ho anche fatto da voce principale, ma non lo farei a tempo pieno. Mi è stato chiesto, sai, se avessi mai considerato di occuparmi anche del ruolo di cantante con la band…ed effettivamente in passato ne abbiamo discusso: all'epoca del nostro primo album, quando ci separammo da Gene, il nostro primo cantante, molti mi dissero che avrei potuto prendere direttamente io il suo posto…ma non ho voluto farlo. Pensavo che il mio stile di composizione andasse molto oltre le mie abilità vocali e lo penso tuttora, non potrei mai cantare a determinati livelli ed è una cosa di cui mi accorgo perfettamente quando scrivo i brani. Posso sicuramente cantare qualche spezzone con la rabbia ed il cuore, ma fin dal 1992 mi sono reso conto che avere me come voce principale avrebbe limitato le potenzialità degli Iced Earth; per questo preferisco mettere le mie abilità di compositore al servizio di una voce capace di esaltarle.

Barry: A ciascuno il suo, insomma!
Jon: Precisamente!

Barry: Giusto così. Visto che abbiamo parlato di tour, ti andrebbe di dirci com'è andato il tour in compagnia dei Volbeat e se c'è qualche particolare band o artista con cui sogni di poter girare il mondo?
Jon: Il tour con i Volbeat è stato davvero assassino: loro sono fra i miei più cari amici, in particolare Michael, questa è la seconda volta che andiamo in tour con loro ed in entrambi i casi è stato meraviglioso; per quanto riguarda la seconda parte della tua domanda, andare in tour con gli Iron Maiden sarebbe un sogno realizzato…ma mi piacerebbe moltissimo anche poter suonare assieme a Metallica, Slayer, Black Sabbath, Judas Priest

Barry: I grandi, insomma…old but still good!
Jon: Esatto! Andare in tour con loro sarebbe davvero un onore, con alcune di queste band abbiamo anche condiviso il palco in qualche occasione, ma non abbiamo mai fatto un vero e proprio tour. Siamo andati in tour solamente con gli Heaven and Hell nel Regno Unito, ovviamente quando Ronnie era ancora vivo ed è stato magnifico; un tour con una delle band che ti ho nominato sarebbe davvero qualcosa di super-assassino…ma ad ogni modo il tour con i Volbeat è già stato abbastanza piacevole!

Barry: Meglio così! Se non sbaglio, nel tour di Plagues of Babylon ripasserete anche dalle nostre parti, giusto?
Jon: Non posso dirtelo con assoluta certezza perché abbiamo programmato davvero un mare di date e quindi non le ricordo tutte, ma sono abbastanza sicuro di sì! Verremo anche in Italia per offrirvi un grande show!

Barry: Ne sono sicuro! Molto bene, Jon, l'intervista è finita. Desidero ringraziarti per l'interessante chiacchierata e farti gli auguri per il nuovo album; da quel che ho potuto ascoltare, mi è parso molto heavy, nello stile di Something Wicked This Way Comes, quindi sono certo che avrà successo!
Jon: Grazie a te per l'intervista e gli auguri, è effettivamente un album molto potente ed epico, sono sicuro che vi piacerà! Un saluto a tutti!



AL
Venerdì 10 Gennaio 2014, 11.29.55
6
bella intervista! felice per gli Iced Earth che mi sembrano tornati in forma con Dystopia. Stu Block grande acquisto! speriamo regga visto che questa band di cambiamenti ne avuti fin troppi..
Sambalzalzal
Giovedì 2 Gennaio 2014, 16.57.43
5
Bellissima intervista e sempre molto profondo Schaffer, sicuramente uno dei più talentuosi musicisti sulla piazza. E' bene che messaggi di un certo tipo vengano lanciati, magari le persone iniziano una buona volta a tirare qualche somma. Schiavitù contro libertà, questo è il problema e la gente da noi ancora si scanna per decidere se stare a sinistra o a destra, non capiscono che sono due mari pieni delle stesse menzogne e della stessa merda!
xXx
Giovedì 2 Gennaio 2014, 16.38.33
4
Ma io avrei approfondito il perchè lui e Stu erano in spiaggia nel cuore della notte a guardare le stelle...ahahahahah
Barry
Giovedì 2 Gennaio 2014, 14.36.24
3
Il 23 saranno effettivamente a Romagnano Sesia
Cristiano
Giovedì 2 Gennaio 2014, 14.02.29
2
Condivido il pensiero qui sotto. Ma insomma c'è la speranza che gli Iced Earth vengano per qualche altra data qui in Italia?
the Thrasher
Giovedì 2 Gennaio 2014, 13.42.59
1
Gran bella intervista, soprattutto quando si parla della crisi e di storia. Grandissima band, gli Iced Earth, capace di scrivere dischi potenti e memorabili, e persona di cultura incredibile Schaffer, una sorta di one-man-bdna -se vogliamo- che dedica molto tempo all'approfondimento dei temi storici e letterari di cui scrive. una persona decisa e di gran carisma, che però nelle interviste sembra sempre cordiale, disponibile e loquace, e il bello e che lui si presta volentieri a parlare davvero di tutto e non solo della sua musica. Stima e rispetto!
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