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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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STEVE HACKETT - Auditorium Conciliazione, Roma, 22/05/2014
27/05/2014 (3587 letture)
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Steve Hackett non intende minimamente demordere e per la gioia degli innumerevoli appassionati dei Genesis, la band inglese in cui ha militato nel periodo aureo che va dal 1971 al 1977, continua a riproporre la musica irripetibile e senza tempo contenuta nei fantastici sei album Nursery Cryme, Foxtrot, Selling England by the Pound , The Lamb Lies Down on Broadway, A Trick of the Tail e Wind & Wuthering. L’intento manifesto è sempre il medesimo, ovverosia far rifulgere ancora oggi il genere più affascinante, complesso e creativo mai prodotto dal rutilante mondo del rock: il progressive. Alcuni critici, a dire il vero, non approvano del tutto il suo ostinato abbarbicarsi al lontano passato, non proponendo nulla di nuovo da ormai tre anni (Hackett, in effetti, ha un tantino esagerato facendo seguire alla pubblicazione del monumentale Genesis Revisited II del 2012 il live Genesis Revisited: Live at Hammersmith 2013, che sa decisamente di mera operazione commerciale), tuttavia per chi ama visceralmente i Genesis eventi come quello che sto per raccontarvi sono pura delizia.
Lo scorso 22 maggio l’artista originario di Pimplico ha ammaliato la platea romana nell’ambito del tour denominato Genesis Extended 2014 World Tour. Il concerto si è tenuto nella prestigiosa location dell’Auditorium Conciliazione sita a due passi dalla Basilica di S. Pietro. Per circa due ore e mezza, di fronte ad un folla in delirio, Steve ha setacciato il repertorio dei Genesis accompagnato, nell’occasione, dal tastierista Roger King, dal batterista Gary O’Toole che si è cimentato egregiamente al canto in Fly on a Windshield, dal biondo bassista Nick Beggs, da Rob Townsend al sassofono, flauto e percussioni e dall’istrionico singer Nad Sylvan. La formazione ha offerto una prova di livello, sebbene in alcuni frangenti la performance di Sylvan non sia stata del tutto convincente (sostituire Peter Gabriel e Phil Collins non è proprio un’impresa semplice) ed abbia trovato fuori luogo alcune parti dei fiati, specie quelle eseguite in I Know What I Like (In Your Wardrobe). I vari brani sono stati, comunque, proposti in maniera praticamente uguale agli originali, mentre le composizioni rivisitate sono state The Knife e soprattutto la conclusiva Los Endos, gradite entrambe dai presenti nella nuova veste. Lo show, dopo un intro classicheggiante, è entrato immediatamente nel vivo grazie alla dirompente Dance on a Volcano che, parimenti alla successiva Dancing With the Moonlit Knight, è stata cantata a squarciagola dagli astanti. Hackett, presentatosi in maglietta nera a maniche corte e con una sciarpa rossa al collo, ha emozionato specie quando ha imbracciato la chitarra acustica proponendo una versione mozzafiato di Horizons. Difficile descrivere i momenti di intenso pathos creati magistralmente grazie a pezzi di incredibile bellezza quali The Musical Box (con la famosa parte finale cantata pure dai passanti che in quel momento passeggiavano in via della Conciliazione!), Firth of Fifth (aperto da uno dei più bei fraseggi di pianoforte che mi sia mai capitato di ascoltare), l’irruenta The Knife, l’incendiaria Watcher of Skies…splendido per chi ha vissuto in prima persona l’epopea meravigliosa del rock progressivo. Il momento clou, non poteva essere altrimenti, si è avuto al momento dell’esecuzione della lunga suite Supper’s Ready, un autentico must della musica prog settantiana. Non sono state eseguite, ahimé, song estrapolate da Wind & Wuthering e forse After the Ordeal e Carpet Crawlers sarebbero state d’uopo (sono incontentabile!). L’entusiasmo dei fan (alcuni in lacrime) che hanno occupato in ogni ordine di posti l’Auditorium è stato incredibile e mi piace aver riscontrato la presenza di tantissimi giovani a conferma che non è poi così scontato che le nuove leve siano per forza succubi di programmi televisivi spazzatura come Amici o X- Factor. Aggiungo che al momento del deflusso del pubblico ho avuto modo di constatare che in molti si sono fermati ad acquistare t-shirt, CD, DVD, libri (gli addetti al merchandising avevano un sorriso smagliante), un segno inequivocabile dell’enorme affetto che gli italiani nutrono da sempre nei confronti dei Genesis e del suo attuale maggior rappresentante: Steve Hackett. Gli unici nei di una serata altrimenti perfetta sono stati la scarsa qualità dell’acustica che, considerata l’importanza della location, mi attendevo perfetta e l’impossibilità di realizzare fotografie migliori perché mi trovavo, purtroppo, a notevole distanza dal palco. Peccato!
Tornando a casa di fronte ad un cielo stellato e alla maestosità della Basilica di S. Pietro, fischiettavo l’intro di The Musical Box e la mente è tornata inevitabilmente indietro nel tempo: era il 1982 quando con il mio grande amico Luigi, scomparso poco dopo a seguito di un incidente stradale, andammo ad ammirare i Genesis al Palaeur (ora Palalottomatica)…quanto eravamo giovani…quanto eravamo felici…
Ciao Luigi, questo live report, così come tutti i miei lavori sui Genesis, è per te!
SETLIST Dance on a Volcano Dancing With the Moonlit Knight Squonk Fly on a Windshield Broadway Melody of 1974 The Return of the Giant Hogweed The Fountain of Salmacis The Musical Box I Know What I Like (In Your Wardrobe) Horizons Firth of Fifth Lilywhite Lilith The Knife Supper's Ready
---- Encore ----
Watcher of the Skies Los Endos (including Slogans)
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9
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c'ero anch'io a torino l'anno scorso,prima avevo visto hackett solista negli anni 80 al teatro colosseo all'uscita di "Momentum" e devo dire che stavolta sono rimasto più che soddisfatto.Finalmente ha fatto quello che i fans volevano,inutile girarci intorno perchè ogni volta che veniva live ci si chiedeva sempre quale pezzo dei genesis avrebbe fatto,ed è stato sicuramente emozionante per gli amanti dei genesis,credo molto più che il tour dei genesis del 2007 perchè finalmente abbiamo ascoltato i pezzi che volevamo e lui ci haguadagnato un bel po di sold out,consiglio la visione di "the lamia "fatta con Nik Kershaw alla voce |
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Trespass...come ho fatto a dimenticarlo? Grazie per averlo fatto notare. |
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@ Riccardo: Ci aggiungerei Trspass non c'era ancora Hackett, ma è un must imperdibile  |
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6
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Bellissimo commento riccardo, chapeau. |
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5
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Ho avuto la fortuna di vedere Il Genesis Revisited tour l'anno scorso nella tappa torinese. Non esito a definire quel concerto una delle esperienze piu' emozionanti della mia vita. Nato nel '63, io con i Genesis sono letteralmente cresciuto. Amavo i Black Sabbath, i Deep Purple, gli Yes, i Jethro Tull e gli Uriah Heep, ma i Genesis sono stati la vera e propria colonna sonora della mia adolescenza. Tralasciando "From Genesis to Revelation", fra Nursery Chryme e Wind & Wuthering ci trovate tutti i miei stati d'animo, i sogni, le delusioni, le gioie, la difficolta' di crescere, i problemi a scuola, tutto li' in quei microsolchi che rilasciavano poesia allo stato puro ad ogni giro del piatto. Non ho mai visto i Genesis dal vivo, perche' ero troppo piccolo prima, poi perche' gli incidenti causati da quei disgraziati che venivano chiamati "autonomi" a meta' degli anni '70 avevano allontanato i grossi gruppi dall'Italia, e infine....perche' i Genesis erano cambiati. Non erano piu' loro. Mioddio quanto ho maledetto Turn it on Again o Abacab o Mama! Bei pezzi, fra l'altro, ma la poesia dov'era finita? Odiero' Phil Collins per sempre per aver trasformato l'icona della mia adolescenza in un gruppo pop da discoteca! Ne e' rimasto uno solo fedele a quel sound, a quelle emozioni, a quelle atmosfere. Steve Hackett. Nel DVD della edizione live del Genesis Revisited, Hackett ne parla apertamente. Parla di come "gli altri" adesso parlino di quei tempi e di quel sound quasi con sufficenza (secondo me se fai ascoltare Get 'em out by Friday a Collins nemmeno la riconosce...) e ricorda come l'idea di riportare in tour la musica dei Genesis gli sia venuta quando un fan siciliano gli ha fatto autografare tutti CD della band. Ed il concerto del luglio scorso a Torino e' stata la prova probante che il fascino di quella musica e' sempre tutto li' per chi ha orecchie e cuore per coglierlo. Chi avesse dei dubbi vada su YouTube e digiti "Steve Hackett Torino The Musical Box" e si goda l'esplosione del pubblico al finale sinfonico (quello che salta in piedi per primo con le braccia alzate sono io... ). Non ho mai visto i Genesis, quelli veri, dal vivo. Ma da quel concerto mi sembra che mi manchino un po' di meno. |
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4
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Ero il giorno dopo a cesena... Veramente spettacolare! Emozioni a non finire... |
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2
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Grandissime emozioni, i momenti più alti per me le Dancing with the Moonlit Knight e The Musical Box, quest'ultima con una cavalcata finale che neanche gli Iron Maiden... e Supper's Ready... Un grande evento, per chi come me non ha mai avuto il piacere di vedere i Genesis dal vivo... |
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1
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Hackett e' un magnifico chitarrista e spero continui a proporre ancora la musica del mio gruppo preferito, i Genesis! |
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